L’avvento del nuovo Governo
(il racconto, per non dimenticare)

- Themis Vive -

"... Adesso, un nuovo capitolo si apre, preludio, ne sono certo, di un ritorno all'antico splendore: i simboli di Themis, acqua e fuoco, sono tornati dentro le mura di Lot, trasportati dal luogo ove, a seguito della presa del Tempio, erano stati messi al sicuro... I cittadini di Lot hanno nuovamente un Tempio ove coltivare il culto di Themis, un tempio nel luogo giusto, ove gli spetta essere: dentro le mura di Lot. Non sono mura e colonne a fare un tempio, è lo spirito dei devoti e di chi lo rappresenta a crearlo... Chi vorrà tornare ad onorare la Dea Themis da oggi ha un luogo dove farlo, un luogo di ritrovo per tutti i devoti ad Ella, dove le Vestali saranno pronte ad accogliervi sotto la benedizione di Themis...",
forte il grido di Lord Cabirus, la Guardia del Tempio e Primo Consigliere delle Vestali, alle soglie di un tempo che pungeva quanto un fastidioso spillo i fianchi del Governo del Conte Thorm.

Era il tracciato che conduceva, in maniera compatta, nel cuore del covo Nero.
Tra le spine di uno scuro roseto, scivolò denso ed irrefrenabile, trasportando l'emozione di una parte popolare mai decisa ad arrendersi.

L'appello toccò, quasi con arrogante irruenza, il velenoso profumo di Morte, spianando il sentiero ai propositi degli emarginati.

Le note di Lord Cabirus furono l'apice di un cono religioso che intendeva strappare l'egemonia al torbido dogma, coronato dal suono insoddisfatto della Bianca Fazione.

Era il quinto giorno del IV Mese e la dottrina di Themis, dopo essere stata ridotta ad incudine, riprese a martellare con pugno deciso.

L'inossidabile catechizzazione del Caos ebbe nuovamente nebbia tra i percorsi.

Il ricordo degli edifici che furono sgretolati dall'ondata di distruzione, talvolta dovuta ad un irrefrenabile e causale intolleranza di Gaia, e talvolta oscurati dalla pesante e mirata mano dei seguaci del Buio, ebbe ad alimentarsi con l'insolito e, malauguratamente triste episodio che ridusse una parte della facciata del Palazzo delle Arti a piccoli ciottoli sparsi.

Le cinque lune che precedettero la mattina del quinto giorno del quarto mese, la testimonianza della Mecenate ISILRILL, che aveva rievocato la visione di
"... Un messere che tra le braccia recava un’elfa ferita e la deponeva a terra poco discosta dalla gradinata d'accesso... Una cerusica che su ella si chinava a portargli le prime cure... Un Cavaliere dei Draghi ed un elfa che assistevano alla scena inermi ed attoniti come noi quando seguendo il loro sguardo vedemmo una Dragonlance infissa in alto sulla facciata di Palazzo...",
tramutò il timore della precaria condizione della parete dell'edificio in agghiacciante conseguenza.

L'asta che aveva trafitto il palazzo, sputata, ad indicazione della stessa Mecenate, da un appartenente ai Signori dei Draghi delle Tenebre, produsse crepe profonde e strazianti che, inevitabilmente, trascinarono a terra il muro e, con esso, l'umore di coloro che s'erano prodigati affinchè l'Arte restasse, sempre e comunque, un aspetto lontano dalla brutalità del conflitto.

"Questa mattina, erano circa le dieci, il Carpentiere Borgoban arrivava puntuale davanti al Palazzo delle Arti, con l’ausilio del proprio carro, contenente attrezzatura varia per assolvere il compito a lui affidato...", rammentò pubblicamente il Mecenate Sir Gieffe de la Sourse, testimone di ciò che accadde nella tarda mattinata del quinto giorno, "... Una lunga scala, per raggiungere la sommità e di conseguenza il punto dove estrarre la lunga lancia... un’ascia ed alcuni listelli in legno e ferro, per puntellare la facciata stessa, nel tentativo di rendere più agevole l’estrazione dell’arma conficcata e provvedere poi alla riparazione del danno arrecato alla struttura... altri attrezzi tipici di un carpentiere...
... La prima serie di listelli veniva inserita con gran maestria dal carpentiere, senza che la parete desse segni di cedimento… Anche la seconda serie di listelli veniva posizionata, seguita dalla terza...
... Un primo sforzo andava a vuoto poi, lentamente, la lunga lancia cominciava a lasciare l’originaria sede ed un ultimo sforzo la faceva cadere pesantemente sul terreno sottostante...
... Nemmeno il tempo di complimentarsi l’un l’altro che il carpentiere si accorgeva, complice un piccolo frammento che gli rimbalzava sul capo, che la crepa, malgrado tutti i puntellamenti fatti, si stava velocemente allargando… il crollo era imminente...
... Panico... polvere dappertutto e sgomento per le sorti del carpentiere..."

Tra le linee tracciate dal Mecenate Gieffe, manifesti erano delusione, tristezza e rabbia...

Deboli ed impotenti al cospetto di quanto era accaduto, le Anime che s'erano prodigate per il recupero della lancia e per la, per quanto possibile e, a seguito inutile opera di conservazione della parete del Palazzo, scavarono nel volto e nello spirito, annebbiati dall'incessante pioggia che spazzava il Regno, cupi pianti...

AstridPurple, il Cavaliere dei Draghi della Luce Ethiel e le damigelle Vala e Lulu, lady Kira71, e Luna2, e Sixie e un disinteressato Ariele... "... stanchi, zuppi di pioggia, ma soprattutto demoralizzati dall’increscioso panorama che ora, alla fine di tutto, ci si presentava davanti agli occhi... Ognuno sceglieva una strada differente per allontanarsi da quel luogo, in cerca di un posto tranquillo dove riflettere e scaricare la tensione accumulata..."

Visi rigati da gocce di non sola acqua...


Glenyller
Detentore Precettore dell'Infante