L’avvento del nuovo Governo
(il racconto, per non dimenticare)
-
In Missione Verso Terre Inesplorate -
Il sesto giorno del mese IV si chiuse con un doloroso particolare lungo il selciato e le pietre del Belvedere...
Lo squasso improvviso e fiammeggiante di Alati, veloci forme infuocate tra i Bastioni del luogo, violenti aliti di vento mossi alla volta dei guardiani del sentiero!
Il racconto del Primus Miles Templi, Lord BlackKnife, s'infittì di emozione e di senso di partecipazione, quando venne portato alla pubblica attenzione...
V'erano i Leoni Xerider ed AngusMacSword... i novizi... la balista di difesa...
E v'erano i due grandi Alati...
"I Due Draghi in men che non si dica scesero in picchiata su di noi….il primo sputando fuoco sulla balista, il secondo puntando il Confratello Angus…col suo potere psionico…lo induceva al sonno.
In breve la balista appena armata era incenerita mentre Xerider riparava a fianco del muro di cinta…io cercavo di svegliare il confratello Angus con un pugno…poi vedendo il Confratello Xerider in difficoltà…mi precipitavo verso di lui cercando di proteggerlo con mio scudo…ma purtroppo la rapidità della successione degli attacchi dei Draghi…non ci lasciava spazio…ed il confratello Xerider veniva sollevato e strappato dalle nostre mani scomparendo in breve tempo dalla nostra vista.
Questa in sintesi la situazione, il Confratello Xerider è stato rapito…"
Sintetico, ma non di meno toccante...
Semplice, ma non di meno mesto...
Il dolce suono delle Luci di Minas Estel avevano appena ripreso a diffondersi quando la macchia melmosa ebbe a rifarsi...
" ... non mi illudo, la guerra non è finita"
Inquietamente appropriata la voce dell' Arcistrega Presea, solo qualche ora più tardi, in una accorata confessione pregna di sentimento, di amare riflessioni e provocanti decisioni...
Probabile che il ritorno di Anime e di Ordini alle arcane tradizioni, avesse potuto marchiare le mura della cittadella con più sostanza di quanto non avessero potuto fare le seppur insistenti grida di ribellione, costrette dalle catene di un insostenibile potere, sta di fatto che, come in un passato, molto meno recente di quello che si pensa, avevano ribadito i Nomi di Iceba, Shade o Yerle, oppure ancora Lizio e VladDracul, anche lo Spirito del Pentacolo strinse cuore e pugno...
"... Cerco in me la forza per chiamare di nuovo queste mura "casa".
Tenterò con tutte le forze di riportare lo spirito di gioia e amor di vita della streghe per le vie della città che ci ha dato i natali.
... Preghiamo la morte come nuovo inizio, carico di speranze e promesse ... ma abbiamo ucciso per una giustizia che forse era solo rabbia.
Innalziamo di fronte a noi il baluardo della fratellanza e dell'unità ... ma abbiamo permesso che streghe morissero, peccato di cui mai la Congrega si era macchiata, e tale peso ancor mi opprime.
Abbiamo ritrovato la nostra casa, ma quale prezzo dovremo pagare per tenerla stretta a noi?."
La misura con cui la Strega misurò le tracce denotò una valutazione attenta, nel dettaglio, alla situazione del ducato e all'interazione della Congrega con esso.
Più che un mero agire per conseguenza, cercò profonde soluzioni alla forza intrapresa nello scontro... Un confronto che scioglieva le catene della meccanica mobilità di competere con ciò che è ostile a vantaggio della sana proposta dell'Anima di gestire il pensiero stesso del Paese, che il tempo, come ella stessa ebbe a dire, aveva modificato radicalmente.
" E' quindi mio dovere prender atto della mutata nostra vita e, facendo leva su tutto il mio orgoglio, dichiarare quanto segue: sancisco che da adesso il rettore del Magico Pentacolo, possessore dei segreti dello Spirito, e capo della falange combattente delle Streghe sia l'Arcistrega stessa ... a lei spetterà il compito, come condottiere, di dirigere le forze stregate in guerra... Per lunghi anni tale carica è rimasta celata agli occhi dei cittadini ed in silenzio si è tramandata per generazioni senza dover palesare i suoi poteri. Quel tempo è terminato e per noi la scelta è palese: o forza o morte ...ed io ho deciso....che i Signori del Cielo possano avere pietà per noi."
Questa la conclusione di consumate idee...
Questa il dogma che avrebbe segnato il sentiero della Congrega, saggiamente arroccata in una posizione che di individualistico possedeva solo l'unicità della Gilda.
Lo scopo dell'ordine Stregato s'incanalò in una manica decisa e stretta, "rubando" i pensieri che avevano plasmato gli spiriti di molte altre corporazioni.
Si potè identificare, allora, un'ulteriore, netta, separazione tra nemici ed alleati del Nuovo Governo, cospicui venditori di un'arte non nuova al tempo della guerra.
Un'arte che alimentava l'onore e la libertà con la bianca lama della manipolazione.
Un'arte celata sotto il nome di Magia.
Ed il canto rigenerato dell'Unica venne apostrofato di un attraente sigillo, nel pieno di quel settimo giorno del IV Mese...
Mentre Lord Konrad abbandonava, a malincuore e con dispiacere di quanti avevano potuto confrontarsi con lui, il masterato della Compagnia dei Teatranti passando il testimone a Lady Luxthea, prescelta dall'Unicorno, il drappello che partì alla volta dei confini di Lot, per la cerca che avrebbe dovuto raccogliere notizie sul disperso Sommo Yerle, ebbe il vigore e la fervida speranza di chi sa che la buona sorte è complice compagna.
Dalla polverosa piana della Vecchia Torre, in cui un immaginario perimetro segnava i margini del Campo dei Chierici, poco dopo l'apice del sole, "... il Chierico Maestro della Sacra Fiamma KATACLO, insieme ai suoi Confratelli Chierici KELIT e ANDROMAKA, l’elfa TALJA, i Cavalieri Erranti WOLFIN, ELIELAN, MERK, MAXIMUS, SPIRITOLIBERO, KOBYAN, VALERIANO, con la presenza del Cavaliere del Gran Consiglio degli Erranti SHANAN, tutti sotto il comando e la guida del Condottiero ELBRYAN, la folletta WINKIE e i Sergenti del Sacro Ordine del Leone, i Confratelli SHERK e WHITELION, sotto il comando del Gran Priore dell'Ordine del Leon, Lord Insey...", corposo gruppo di valorosi, i cui nomi vennero accuratamente ricordati dallo stesso Insey, si mosse alla volta di terre inesplorate e selvagge, guidato dalla inconfutabile fede nell'Unica e spinto dalla convinzione che l'esasperazione della faida non potesse essere tollerata ancora per molto senza il consiglio del Sommo Chierico.
Malgrado la volontà ed il desiderio di riuscire a piegare un passo privo di attenzioni poco piacevoli...
"... l’improvviso arrivo di una mandria impazzita di cavalli selvaggi ha duramente provato le capacità degli uomini in missione, in particolare dei due Confratelli Leoni che hanno dato prova di fermezza e sangue freddo, portando in salvo il gruppo che rischiava di essere travolto dagli equini imbizzarriti, con l’aiuto del Condottiero ELBRYAN il quale, insieme a me, ha provveduto a spezzare il branco selvaggio."
Ma, come narrato dal Gran Priore, lo spettacolo che catturò visione e respiro del drappello, poco tempo dopo, fece nascere in molti viaggiatori il pensiero che potesse davvero esistere una sorta di eden dimenticato.
"... una vallata incontaminata, verdeggiante e con il melodioso rumore di ruscelli di acqua pura e fresca... ", quasi una proclamazione emblematica della Dea... Resa maggiormente eloquente dalla veduta, a poche braccia di distanza dalla rigogliosa e vasta radura, di un minuto altare recante l'effige dell'Unica.
"…A protezione da una maledizione… proveniente dalle terre oltre il mare … Gartrak!"... erano le parole incise sulla pietra della costruzione, attentamente studiate dal Chierico della Sacra Fiamma Katalco che, nella pungente pioggia del giorno seguente, dopo riflessioni e pensieri che non gli avevano concesso riposo, al cospetto delle apparizioni dello Spirito di Abbar, trovò l'arcana soluzione al tormento, suo e di tutti quanti lo accompagnavano...
"...sollevati figlio dell’Unica non a me devi questo...", ebbe a confessare l'Anima del Primo Sacerdore di Themis, ad un Katalco immerso totalmente in lui, "... nulla è sconosciuto all’Unica ... ma non è più qui colui che cercate... semplici risposte cercava l’austero figlio di Arborlon ... risposte... che riportano tra le mura in tutta fretta abbandonate... "
"Il Sommo è tornato al Granducato!"...
Ora il passaggio alla mossa successiva sarebbe stato rapido... e semplice, tutto sommato.
Veloci mani che infagottarono armi e bagagli per riprendere la strada della cittadella e volti sereni ed illuminati da rilassati sorrisi...
Le rivelazioni di Abbar furono monito di lieta tensione... quella che soggioga l'anima ad un'emozione priva di ferita... e colma di tripudio.
Ma il segno di vittoria della Bianca Alleanza, venne opacizzato da un tumulto d'aria, rapido e doloroso soffio che irruppe sui bastioni del Belvedere.
L'ottavo giorno era lungi dal concludersi, trasportando nella sera la cordiale rivalsa al cospetto del Sommo Yerle, quando i segni di Lord Karl Malus Darkblade, Primum Agmen dei Paladini dell'Antico Codice, colsero il ricordo di quanto accaduto poco tempo prima...
Due possenti sagome di Semidivini adombrarono il crepuscolo dell'alto sentiero, dove il selciato incontrava i margini dei bastioni del Palatium,... "la prima di Topazia fattura, la seconda d'Ombra avvolta"..., squassando l'aria con tremiti d'ali e tuoni di lampo.
Paladini ed Anime radunate a concilio, turbarono il pensiero, quando sollevarono occhi e cura alla volta celeste, cullando la bramosa idea di mettersi al riparo da quello che pareva essere una minaccia incombente...
"... lo scontro fra i due esseri ha portato il drago di topazio ad atterrare rovinosamente sul selciato del belvedere"... furono le screziate verba di Lord Malus ancora scosso, come egli stesso confessò, dal timore provato... "mentre giungeva un altro semidivino dal picco. Non ho ben inteso quanto accadesse, poichè prima d'accorgermi il soffio del semidivino d'ombra travolgeva la ballista distruggendola. Frammenti di legno e schizzi d'acido, facendomi riversare al suolo privo di sensi con un intero fianco ustionato. analoga sorte è toccata al confratello Galvani...."
Il Drago d'Ombra venne abbattuto, soffocato dal fuoco del Topazio, ed il fiero Paladino curato dalla repentina attenzione di alcuni Leoni e Cherici, giunti di li a poco.
La rilevanza della solidarietà tra il popolo, l'attaccamento a quelli che erano da sempre stati simboli di un Ducato ora ridotto a ciottoli di roccia crepata, l'affiatamento, complice e generoso, tra Anime che dovevano loro malgrado sopportare l'incursione nel loro quieto vivere di fredde sferzate di dolore, ebbe sonante rimbombo nell'evolversi del conflitto...
Alleanze pronte a difendere il sorriso, tra i tagli di lame e dardi... mani congiunte atte al plauso di cordiali manifestazioni... pacche amichevoli sulle spalle di quanti, in evidente difficoltà, trovavano ostacoli insormontabili...
Due semplici ed eloquenti esempi sancirono, nell'evolversi di quell'ottava giornata del quarto mese, il legame, solido e duraturo, tra Ordini, Corporazioni e cittadini ed il benessere della Terra che amavano.
Glenyller
Detentore Precettore dell'Infante