La fine di un Clan, gli Edhelaurë.
Il ricordo. Giungere al Granducato e scoprire Kemenaurë furono per me la stessa cosa. Un bosco, alte colonne verdi a sostenere la Volta del Cielo terso, sentieri, pascoli e l’accampamento.
La mia casa, l’unica per lungo tempo. Ricordo pomeriggi di primavera appena abbozzata trascorsi ad allenarmi al tiro con l’arco, chiacchiere coi Confratelli, la sera, presso il fuoco. Ricordo il Flet di un Confratello Allevatore dal quale era dolce, la sera di quella stagione ancora agli esordi, guardare il sole al tramonto arrossare l’orizzonte che cingeva i pascoli, ove i cavalli correvano godendosi l’ultimo sprazzo di libertà.
Poi l’Imperatrice Minar volle che il Clan si dotasse di una nave e tutti partecipammo al lavoro di allestimento di materiali e di costruzione: la Elênel era pronta, la nostra Caracca venne varata e cominciò a solcare i mari.
Venne l’Estate, intensa di lavoro per la ristrutturazione della Locanda della Gemma Azzurra, la sua inaugurazione e le feste organizzate dal Casato delle Arti e dell’Intrattenimento.
Questi ricordi si mescolano alla nostalgia ed al rimpianto, per me.
Ma altri progetti, altri pensieri ed ambizioni, nel frattempo, andavano animando la mente della nostra Imperatrice, partire alla ricerca di una libertà nuova, di un’autonomia che la affrancasse dai vincoli che da sempre l’avevano oppressa fra le mura di Lot, partire, colonizzare un’Isola, Cuivienen, posta a Est, Sud-Est di Lot, e lì ricominciare.
Io e tanti altri non la seguimmo in quel cammino rischioso e temerario, troppo legati al Granducato, convinti che il Clan Edhelaurë dovesse evolvere qui, dove era nato, qui, non in Terre lontane.
L’Epilogo Ciò che accadde dopo lo posso arguire dalle testimonianze tratte dalle bacheche, più che storia, cronaca, per me dolorosa, di questi giorni.
La Caracca Elênel su cui viaggiava l’Imperatrice, giunse a Cuivienen e la trovò abbandonata e preda di “parassiti che facevano scempio delle risorse senza preoccuparsi di null’altro, rimanendo nascosti tra le ombre raccattando come dei mendicanti, senza onore e senza orgoglio” e dunque pronta ad accogliere i nuovi coloni, così almeno nel resoconto vergati di propria mani dall’Imperatrice stessa. Subito si levarono voci di dissenso nei confronti di tale qualificazione degli abitanti dell’Isola. Ma andiamo con ordine.
In un successivo viaggio le Genti di Kemenaurë, assieme a quelle del Clan della Stirpe di Alba Migdard e altri, raggiunsero di nuovo l’Isola al comando di Sir Leony: “Purtroppo il nostro arrivo non è stato molto tranquillo, alcune persone, che solo successivamente si son presentate come appartenenti del Clan Eldalië, si sono avvicinati a noi, i toni erano molto alterati, per non dire che qualcuno stesse urlando, e strani discorsi sul fatto che non potevamo accedere all`isola se non restare sulla spiaggia, cosa che fra l`altro stavamo facendo, perchè l`unico modo possibile per accedere all`interno dell`isola era la "Cittadella" e che a noi non era concesso ma solo di bivaccare sulla spiaggia in attesa della nostra dipartita verso il mare.” (Dal resoconto vergato da Cayena McLean AlbaImar Stirpe di Alba Midgard)
Questo fu il primo incontro con il Clan Eldalië, che occupava l’Isola, a sua detta, come legittimo possessore. Questo l’inizio della fine.
Iniziò subito una diatriba tempestosa e non priva di toni accesi, anche nei confronti dei Membri del Governo.
Questa la versione dei fatti proposta dal Clan Eldalië nella persona di Efir Von Lovecraft, Allievo Volontario, Nessa Eldeliéva Sindarin:
“Era ormai sera, la sera del 27° giorno di questo mese, io, l`Essecenta Eriannen, il Nessa Sirenuccio, la Nessa Berset, lo Yara Atar Daemerzel e la Telumendil Arlinwen ce ne stavamo presso le mura della cittadella. Ad un certo punto giunse una nave al molo.. l`Elenêl, da essa scesero più di venti persone.. all`apparenza mercenari. Da molto, anzi moltissimo tempo il popolo delle stelle è insediato a Cuivienen presso quello che un tempo era un villaggio abbandonato che noi chiamiamo Cittadella. Il nostro Essecenta Eriannen, presente al primo arrivo della Elenel, seppe raccontarci di quel che accadde quando giunsero per la prima volta l`imperatrice Minar e i suoi.. lui era presente. Ci raccontò di come volessero prendersi l`isola ..”
Egli continua parlando di offese e minacce da parte dei nuovi arrivati, di clima tesa, di proposte di amicizia rifiutate.
In altri documenti ho travato menzione di minacce di colonizzazione forzata da parte dei nuovi giunti, ed altre proteste di possesso esclusivo da parte degli Eldalië, fino a giungere a parlare di vera e propria occupazione e conquista di terre da loro assai amate.
Il Governo di Lot non poteva, a questo punto, non occuparsi della questione e la lotta passò dal piano pratico a quello legale e giuridico, con recriminazioni ed insulti veri e propri circa l’arbitrarietà delle pretese degli Edhelaure e compagni ed il legale possesso di Cuivienen da parte degli Eldalië.
Questo il punto di vista dell`Imperatrice Minar a riguardo, espresso in maniera dura e poco conciliante:
"Manaurë a Voi tutti Sono più che Lieta che, nonostante tutto, siamo stati Noi Gente di Kemenaurë ad aver risvegliato gli animi dormienti di talune persone, e in maggior modo il Clan Eldalië che, nonostante la palese scorrettezza, subito ha cercato di arrampicarsi sugli specchi con menzogne a voler confondere l’unica e sola verità della pessima accoglienza che hanno saputo dare a cittadini del GranDucato. Tra l’altro in una terra per la quale non v’è nessun certificato Nobiliare che attesti che sia Loro! Se la verità fa male, imparino a farne bagaglio d’esperienza, cercando in futuro di non commettere gli stessi errori. Saggi sono coloro che riescono a farlo... Stolti coloro che perseverano.
Imperatrice degli Edhelaurë Comandante della Elenêl Elidh di Stirpe Antica Signora Minar Eledar-ielle"
Il verdetto dell’Accademia delle Razze, che ha parlato in nome dei Nobili del Granducato nella Persona di Lord Johannes Valerr Ringeril Floressas Des Esseintes Magnifico Rettore dell`Accademia delle Razze, Fedele al Conte Petrus, fu Suo Primo Ciambellano, già Cancelliere della Masseria, è chiaro ed ormai inappellabile. Ne riporto uno stralcio:
“Al Clan Edhelaurë, di razza Elfica
Viene posta
Revoca dell’Ufficializzazione registrata presso questa Accademia, con effetto immediato e perdita dei benefici da questa derivanti, per mesi due dalla data odierna. Il Clan potrà richiedere Iter di Ufficializzazione al termine della sanzione qui esposta.
Alla Signora Minar Eledar-ielle
Viene posta
Inibizione alla guida di qualsivoglia Aggregazione Razziale ovverossia Clan di Razza, con effetto immediato e per mesi sei dalla data odierna.
Le ragioni di tali provvedimenti risiedono in eventi profondamente gravi, che superano la semplice perdita formale della numerosità di aderenti in funzione del Quorum Normativo di razza.”
Tuttavia si sa che ancora coloro che restano del Clan Edhelaure rimangono sull’Isola di Cuivienen e forse di loro sentiremo parlare ancora.
Per noi che amammo Kemanaurë ed i suoi boschi, che li abbiamo considerati una casa bella ed ospitale, resta solo tristezza, ed amarezza.
Kaleidon Thil`Id Heleg Adepto Detentore
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