[Bardi di Lot- Bianca Alleanza]

Ero(T)icomiche della Guerra di Mot. La Bianca impresa che non vi narreranno.

Poietichè a tutti gli abitanti del Ducato.
Ignoro se mai giungerà alle teche del Ducato questo canto. Ma so che dovete sapere, v`è diritto.
E` Canto di chi seguì i Leoni dalla Partenza alla Dama della Roccia, stando al fianco della Bianca alleanza quasi ogni granello di fiato concesso in questi lunghi giorni. Io canto, di come fu Guerra: dalle motivazioni prime alla sparizione degli accampamenti e delle Navi dall`Approdo del Caos.
Canto quel che vidi con comuni occhi e con quelli ispirati da Musa che svela. Nessuno vi dirà la verità. Io dirò la mia: fu fuga, dopo avvisaglia di un primo attacco che potessimo subire, dopo aver devastato una Mot vuota. Sfregiando quello che qui immagino come Corpo di una Nera Donna, d`una Vergine.
Avete mancato di riguardo al Vate dei Bardi: relitto lasciato per troppa precocità o paura.. Per lo sparire prima d`ogni confronto. Avevate assicurato a me protezione. In cambio io ho offerto sostegno e canto.
Or sola mi trovo a Mot. Niuno a chieder, niuno a domandare.
I Cavalieri e Chierici forse son salvi, così gli Angeli. Ma non tutti siamo degni Figli della Dea.
Dall`inizio alla fine, la storia. Solo una risata ci seppellirà.
Avevo avvertito di non cedere ad affronto con Me.

Ricoloro la mia Maschera del Porpora. Io rimango un Bardo Bastardo e vi rammento perché temer più la lingua che la daga.

I Alla taberna

Metti che un Leòn, stanco dell`impegno
d`assister solo a preci e processione
crede ben di metter usbergo `n pegno
e per sua Voglia, ricorda Vocazione.

D`una mattina (sbronzi già da sera),
a dadi si son venduta la consacrata
direte "un Angel non fa Primavera"...
ma lasciatemi narrar come è andata.

II Le cagioni della Guerra

Stanchi d`una Eccitazione in gabbia
per sacerdotessa che di vestale reca
solo nomea di facil sottana, Rabbia
la pressa d`Umor che Quelli sprecan

nel chiuso di cella, invece lupanare.
Un fa "Ruggito trova poca eco, Alleati.
Ho voglia di nuovo suolo pel calzare
dove donne, dicon, alzino latrati..."

"Che scusa abbiam pronta a bugia d`uso?
Non potremo ancora vessar la cotta
nostra immacolata, neppur bel muso
di frison? Lo vuoi mica a trotta?"

Ah che angustia, che ambasce, lasso
di tormento quel Cavalier di Dea
(nemmanco su spalle portasse masso)
Al terzo seduto poi vien idea:

"Fratelli, in tasca ho soluzione!
Non dimentichiamoci la semenza!
Dicon di chi porta Fede e Assoluzione
nessun sospetta certo impudenza!"

Forse per noia, castità protratta,
l`attacco venne per la Nera Terra.
Pure da leggenda, si sa, mulatta
rinsavir `pistillo` da troppa serra.

III I fronti d`attacco: Cancelli-Approdo, Tana e Tempio

Nel dubbio di non saper seduzione
-o `come prender posa` dicon quei a modo-
s`abbandona in foga d`assalto l`azione:
davante di grata, di dietro Approdo.

Per non far torto gir pur dal centro
-pirica occupazion d`onne pertugio-,
ma per quanto essi furon ben dentro
uccellin gridò troppo presto nel rifugio.

Vi disse nulla la Dea su come donna
-chiamiamola Mot, per nostro agio-
non vada mirata diritta a gonna...,
di come intuir di `disfatta` presagio?

Non vi disse che bollori (sian pur sacri)
non rientran in botti di pirica premuti?
Che ben fanno al caso gelidi lavacri
e che pria-in vertical- vengono saluti?

Ma voi, inesperti nell`Ars più sublime
-quella di posseder Suolo verginale-
sbagliate tara con tutte le stime
e a Tana, "Tana!" puntata a fanale...

Qualcuno si gingilla con metallo
-v`è sempre chi preferisce Cancelli-
e preme a distrugger ricco vallo
ancor pria che cavallo si selli...

Poi, la coscienza rimorde (dimentico)
che si è sempre di Fede Paladini
e allora "Boato devo e non mendico:
salti il Tempio e tutti quei gradini!"


IV La fuga notturna

Stanchi i prodi d`un Atto precoce,
per vergogna girar schiena e tergo;
ora che hanno messo un`altra croce
da quella Dama fuggono d`albergo.

Shhh sia mai detto che Ruggito infine
mostrossi strepitìo d`ausignol dal nido
che si crede d`aver volato affine
ma d`Angel ci volle celestial libido...



Nemesiana
Bardo Bastardo
(Vate dei Bardi di Lot)
Cantore della Bianca Alleanza


Lascio questo testo nelle mani dei Detentori, che ne facciano Perpetua Memoria. Madre mia Mnemosine, Madre di Talia