Viaggio di studio
Il Piazzale delle Anime
Prologo: | alcuni Accademici delle Razze, guidati dall’Arconte Yana, raggiungono il Regno delle Anime, visitandolo alla ricerca di creature da "studiare"... |
Il Regno d’Ade, immerso in una costante nebbiolina e, in un silenzio quasi assordante, trova il suo ingresso attraverso un sentiero in terra battuta al termine del quale un cancello a doppia anta ed il suo Cerbero, ne custodiscono il passaggio. L’ARCONTE YANA, munita del medaglione, si avvicina ad esso: il Cerbero, imponente cane dalle tre teste identiche, sonnecchia pigramente, con i tre capi poggiati sulle zampe anteriori incrociate. Un muso si solleva, mentre i restanti due, seguono con lo sguardo l’avvicinarsi della VAMPIRA, un lieve latrato viene emesso, allorché i cancelli, nel riconoscere il medaglione dell’ARCONTE, si spalancano al manipolo di gente che si accinge a varcarli. |
Il CERBERO osserva con i suoi tre paia di occhi, l’Arconte YANA, varcare i cancelli seguiti da ben tre esseri sprovvisti di medaglione, che rappresentano l’unico lascia passare per il Custode del Regno di Ade. Si solleva sulle quattro zampe, avvicinandosi ai cancelli, provocando il rumore della catena metallica che striscia sul terreno. La testa centrale del CERBERO osserva minaccioso il gatto UNKNOW, ringhiando mentre della saliva scende sino al terreno, mentre la testa di sinistra prende a latrare sommessamente e quella di destra si allunga nel collo cercando di raggiungere il posteriore dello STREGATTO per annusarlo. |
Il CERBERO, ritrae le tre teste, muovendo alternativamente le quattro zampe in un passo all’indietro allorché YANA lo ammonisce. La testa centrale, si china, abbassando le orecchie e guaisce docile; la testa di destra, segue il fare dello STREGATTO, latrando allorquando il movimento scoordinato dello stesso pare farlo ruzzolare in avanti ; la testa di sinistra, infine, si piega verso il medesimo fianco prendendo a spulciarsi con le zanne acuminate. Nel frattempo, il gruppo, accede al Sentiero dei Fuochi Fatui sul quale gli stessi fuochi ondeggiano pacificamente, donando una leggera illuminazione eterea: le ante del cancello, frattanto, prendono a chiudersi in un sinistro cigolio. |
Il CERBERO scodinzola come un adorabile animale da compagnia, in risposta alle parole dell’Arconte YANA, per poi arretrare mettendo ben quattro passi all’indietro, riprendendo quello che aveva interrotto poco prima: il sonnellino. Il gruppo guidato dalla vampira YANA si appresta a raggiungere il piazzale delle anime dove si può ammirare, al suo centro, il Sacro Braciere che arde con le sue fiamme perenni e del color dello smeraldo. |
Ora che il Sentiero dei Fuochi Fatui è stato superato, la piana avvolta nella nebbia del Piazzale delle Anime si estende rischiarata della luce verdognola ed eterea del crepitante Braciere Sacro al dio Ade. Di fronte al Piazzale, il Tempio si erge, quasi totalmente ricostruito dopo il crollo occorso poche lune or sono. Poche anime si intravedono fra la nebbia, lamenti sottili, preghiere e mugolii appena accennati ed un Lupo, PAUGX, che osserva la scena ed accoglie il manipolo di persone che ora sostano in quel luogo guidate dall’ARCONTE YANA, ora in posa deferente nei confronti del Sacro Braciere, specchio di Ade, il Sommo. |
Le fiamme del sacro braciere che irradiano la propria luce verdognola, si innalzano in aria in un vortice luminescente, crepitando sempiterne alimentate da Ade stesso. Alle spalle del Tempio in ricostruzione, ove si possono ammirare delle colonne in stile gotico con capitelli adornati di corvi in bassorilievo, animali sacri al Sommo, si snoda un sentiero in terra battuta che dalla posizione del gruppo ancora appare immerso nella nebbia. |
I sussurri ed i mugolii continuano nella loro incessante nenia, testimoni delle numerose anime che, nascoste nella nebbia, albergano nel Regno sacro al Sommo. Il gruppo, intanto, supera l’enorme Piazzale, ritrovandosi, ben presto, di fronte al Tempio, laddove un sentiero in terra battuta emerge da quella foschia, circuendone il perimetro fino a che, alle spalle di tale costruzione, vi si allontana avanzando nella bruma che ancora prende ad avvolgerlo sinuosa e leggera: un lieve gorgoglio, comincia ad essere udibile agli orecchi più fini, in lontananza proveniente dal punto verso il quale, il sentiero par snodarsi. |
Il gruppo di Accademici ben guidati dall’Arconte YANA, che si muove per luoghi con estrema facilità data la famigliarità che la vampira ha con essi, si accingono ad attraversare il sentiero in terra battuta che si snoda proprio alle spalle del Tempio. Il solo stregatto UNKNOWN segue un proprio percorso come se avesse la stessa famigliarità dell’Arconte, borbottando fra sé come un vecchio brontolone. Un anima evanescente, sin ora nascosta fra la fitta nebbia, sbuca proprio dinnanzi allo STREGATTO, emettendo un lamento straziante. |
Il gruppo continua a proseguire per il Tempio, fino a che, grazie all’andatura spedita dell’ARCONTE, ne raggiunge il termine, ritrovandosi di fronte al Sentiero in terra battuta che avanza nella nebbia: solo gli scalini di uscita dal luogo sacro, separano il manipolo di persone da esso. Intanto lo STREGATTO, nella sua goffaggine, si ritrova in terra ben distante dal gruppo stesso: l’anima che era emersa dalla nebbia, in essa si ritrae sghignazzando allegramente così come fa il LUPO, PAUGX che fino a quel momento lo seguiva. |
Gli accademici delle razze, escluso il Mentore UNKNOW rimasto indietro, attraversano, sempre guidati dall’Arconte, quei luoghi tetri a loro sconosciuti, ammirandoli da vivi: un autentico privilegio nelle loro condizioni. Appena si inoltrano per il sentiero, si incomincia a intravedere non ben definita la figura del ponte d’ossa, avvolta nella fitta foschia e si ode il gorgoglio delle acque del color del sangue del fiume Stige, accompagnato da un lontano e fastidioso ronzio. |
All’avvicinarsi del manipolo di persone allo Stige e al Ponte d’Ossa che lo sovrasta, il ronzio accresce di intensità, sin quando, forse attratti dal rilucere verdognolo fra l’intensa foschia del medaglione dell’ARCONTE, due UCCELLI STIGEI, appaiono dalla nebbia definendosi nei contorni: zanzare, per lo più, di trenta centimetri, che volano grazie alle loro ali di pipistrello. Il pungiglione con il quale si nutrono, sporge in avanti così come fanno le otto zampe guarnite di tenaglie solitamente proprie dei ragni. Il loro colore vermiglio, è identico a quello del fiume Stige, la cui sagoma ora, si intravede perfettamente attraverso la bruma, che diradandosi, fa scorgere nugoli di uccelli stigei che ronzano pigramente su di esso. |
Gli UCCELLI STIGEI si avvicinano alla sacca pregna del sangue di JYNX, che l’ARCONTE porge loro per attirarli. Le bestie vengono attratti da quell’odore di sangue e protendono le zampe artigliate in avanti come a voler ghermire la sacca allungando al contempo i pungiglioni verso di essa per succhiarne il contenuto. |
JYNX richiude il sacco sulla testa dei due UCCELLI STIGEI che, in trappola, prendono ad aumentare il loro ronzio, scalciando con le zampe da ragno che, nell’aprire e richiudere le tenaglie che le terminano, cercano di ghermire e strappare la tela del sacco, non riuscendoci, però, data la forza con la quale il VAMPIRO, ne tiene tesa la trama. Altri UCCELLI STIGEI, intanto, richiamati dallo stesso sangue impregnato sulla sacca, prendono ad avvicinarsi in nugolo, al manipolo di accademici guidati dallo stesso ARCONTE. |
I tre UCCELLI STIGEI arrestano per pochi attimi il loro volo, osservando il medaglione luminescente di YANA, ma l’odore del sangue della sacca e delle possibili prede è fin troppo invitante per farsi sfuggire un possibile pasto, insolito per quei luoghi abitato da anime. Sbattono nuovamente le ali artigliati simili a quelle di un pipistrello, puntando con i loro piccoli occhi rossi, simili al color delle acque del fiume Stige e della loro stessa pelle, verso gli accademici che non indugiano troppo, seguendo il consiglio di YANA, dandosela a gambe. |
Il ronzio dei tre UCCELLI STIGEI diventa sempre più insistente e fastidioso dato il loro pericoloso avvicinarsi al gruppetto di Accademici e dello stesso Arconte. L’odore del sangue fa quasi impazzire quelle bestie, che si infastidiscono fra loro con le ali, avvicinandosi sin troppo l’una all’altra, rallentando di conseguenza la corsa al pasto. JYNX si avvia di gran carriera verso l’obiettivo prefissato: il sacro braciere, infastidito dalle sue stesse vesti che gli donando gran eleganza ma poca agilità, mentre i due UCCELLI STIGEI all’interno della sacca che il vampiro tiene saldamente fra le mani, cominciano a muoversi con le quattro paia di zampe simili a quelle di un ragno, tentando in tutti i modi di uscire. |
I TRE UCCELLI STIGEI collidono tra loro, quello centrale cade per terra impossibilitato nel muovere le ali da pipistrello, mentre i restanti due rallentano la loro corsa verso gli ACCADEMICI, virando il primo verso la propria destra e il secondo verso la propria sinistra. Frattanto l’Arconte, raggiunto di lì a poco dai tre accademici, raggiunge il sacro braciere invocando l’aiuto di ADE che le risponde arrestando, di scatto il volo delle due bestie, fermate improvvisamente come da una mano invisibile, che arresta la loro caccia spingendoli verso lo Stige dal quale provenivano. |
Il ronzio dei TRE UCCELLI STIGEI pian, piano va scemando, inoltrandosi nei pressi del fiume Stige: la minaccia di quelle bestie è terminata, grazie al tempestivo intervento del Sommo Ade che ha risposto prontamente alla prima fra i suoi diletti figli. Il braciere accarezza l’aria con le sue fiamme verdognole, illuminandola con la sua eterea luce. Gli accademici ora si apprestano a riprendersi dalla corsa e dallo spavento, portando a termine con successo il compito che si erano prefisso. I DUE UCCELLI STIGEI continuano, intanto, a muoversi vanamente all’interno della sacca custodita dal vampiro JYNX. |