Il Risveglio degli Homunculus
La Cantina della Taverna del Viandante
Prologo: | anni son passati da quando il Maestro Alannon fece scavare sotto la Cantina della Taverna del Viandante un Laboratorio Alchemico; oggi quel luogo torna a nuova vita sotto la guida del Leone Rosso Arafern, nuova guida degli Alchimisti... |
Molteplici le voci che provengono dalla Taverna del Viandante, che si propagano confuse all’interno della rustica cantina. I presenti possono godere di una temperatura mite, a differenza dell’esterno dove il freddo la fa decisamente da padrone. Diverse le botti stracolme di sidro e vino, presenti ai piedi delle pareti in pietra, come i tavoli di legno posizionati al centro della sala, dove i presenti possono trovare comode sedute, per chiacchiere e tracannare sorsi di vino. |
Il profumo acre del vino si espande per la cantina, percorrendo un itinerario immaginario, avvolgendosi sinuosamente sulle scale a chiocciola nascoste che conducono al laboratorio segreto degli alchimisti al quale si accede superando la botola posizionata fra due grosse botti di legno, in un angolo buio della cantina. |
Il profumo del vino continua il suo lento viaggio, superando ben presto le scale a chiocciola immettendosi all’interno del laboratorio segreto, imbattendosi contro diverse mensole dove sono riposti molti libri antichi e polverosi. Sinuoso si avvia verso il centro dell’umida sala, aggirando tre enormi tavoli di legno, sui quali, ampolle, alambicchi e pergamene consumate son riposti in maniera assai disordinata. |
Il Maestro degl’alchimisti fissa silenziosa l’Athanor spento, posizionato di fronte ai grandi tavoli sui quali solitamente, si svolgono esperimenti alchemici. |
Il Laboratorio segreto scavato nelle fondamenta della cantina del Viandante, si presenta come un ricco laboratorio, pieno di tomi e pergamene, disposte sulle varie mensole, presenti sulle pareti e di ampolle e alambicchi, pieni di sostanze sconosciute ai piu’. |
L’itinerario percorso in precedenza dal profumo del vino, ora vien percorso dagl’alchimisti, che cercano di non far scoprire il passaggio segreto, al botola, alla gente comune che sosta nella rustica cantina. |
Sinuosi e leggiadri come la scia del profumo di vino, i figli d'Ermete si avviano a percorrere le scale a chiocciola, superando la botola segreta, ben nascosta fra le grandi botti di legno e le ombre poste nel fondo della sala. Il richiamo dell'Ars li porta a percorrere quel percorso segreto, che li condurrà nel laboratorio |
Nel laboratorio segreto, illuminato dalla fioca luce che filtra dalla botola, regna una strana atmosfera tetra e misteriosa, mitigata dalla presenza dell’Athanor costruito in pietra ancora spento e dal gioco di ombre e luci. |
L’atmosfera tetra e misteriosa che si respira all’interno del laboratorio segreto, viene spezzata da dei rumori provenienti dall’interno dell’Athanor che sino a qualche instante prima non dava segno di vita, essendo spento. Una scintilla di speranza per i figli d’Ermete si riflette in un tremulo rumore di pianto, che fuoriesce sottile dal forno alchemico. |
Il leggero e tremulo lamento, si tramuta pian, piano in un vero e proprio pianto, proveniente dall’interno dell’Athanor, una strana forma di vita comincia a prendere forma, all’interno del forno. Quella scintilla di speranza si tramuta in una certezza, allorché il Maestro degli Alchimisti, ARAFERN, da l’ordine di aprire il forno. |
L’Athanor vien aperto dal soffiatore IBLISH: al suo interno appaiono tre piccoli Homunculus, adagiati dentro tre alambicchi di vetro trasparenti. Piccoli esseri, simili nell’aspetto, a dei bambini umani di dimensioni ridottissime, che continuano a piangere e a lamentarsi sommessamente. |
Il leone rosso, rivela ai propri alchimisti la presenza di quei misteriosi e particolari esseri, gli Homunculus, che imperterriti continuano a lamentarsi senza sosta. Il loro lamento si propaga all’interno del vecchio laboratorio segreto, giungendo sino alla cantina in maniera assai confusa. Gli occhi dei giovani alchimisti sono rivolti ai tre piccoli esseri, simili a dei bambini, la speranza si riaccende come una piccola fiamma nei loro animi. |
Increduli e profondamente colpiti i giovani alchimisti continuano a fissare quelle leggendarie figure, di cui avevano sentito parlare in antichi tomi che adesso possono ammirare con i loro occhi. I tre piccoli esseri continuano a lamentarsi, nei loro volti si dipingono diverse smorfie, buffe e tristi, spalancando le loro bocche e assottigliando le palpebre. Uno dei piccoli esseri, continua a spalancare l’enorme bocca: “Perché, perché mi avete lasciato solo, voi piccoli esseri grassottelli e presuntuosi” |
Lo stesso Homunculus che prima si lamentava, comincia a sbattere i pugnetti contro la superficie di vetro dell’alambicco: “si, mi rivolgo a voi, perché non mi deliziate con una superficie morbida, possibile che non comprendete, oppure con qualche vostra prelibatezza” pronuncia quelle parole con una vocina stridula e fastidiosa, fissando i giovani soffiatori con quei piccoli occhietti azzurri. |
L’elfa ALIENOR afferra il primo alambicco nelle sue mani, mentre il piccolo continua a lamentarsi vistosamente, sbattendo i pugnetti contro la superficie di vetro: “orecchia a punta, avete capito, voglio dei divertimenti, adesso e subito” sentenzia l’Homunculus, scuotendo il capo. Un secondo alambicco viene prese da LOTRHRON. |
l'ultimo alambicco viene preso dalla vampira EILANOR, dove risiede l'Homunculus più vivace che continua a lamentarsi, donandole la visione del suo piccolo volto e della sua piccola lingua: "finalmente avete capito, viso pallido" aggiunge quelle parole il picolo essere quando la giovane alchimista, prende l'alambicco dall'Athanor: "deliziatemi con qualche discorso sensato e conciso, adoro le parole, soprattutto se messe in ordine sparso, però fatelo subito, perdindirindina". |
L’Homunculus posto nell’alambicco preso dall’elfa ALIENOR, smette velocemente di lamentarsi, portando le mani a cingere i fianchi, assumendo una postura austera: “E voi sareste degl’autentici alchimisti ? Degni figli d’Ermete” scuote il piccolo capo: “Non capite che tutto è fermo”. Anche l’Homunculus preso da LOTRHRON comincia a parlare: “l’Athanor è spento incoscienti esseri grossettelli”. |
L'Homunculus più vivace dai riccioli biondi continua a conversare con la giovane alchimista EILANOR: " I vostri occhi riescono ad andare oltre, a quello che riuscite a vedere. Il microcosmo del laboratorio si riflette nel macrocosmo del creato, questo sta accadendo, stiamo perdendo solo tempo, uffa" pronuncia quelle parole per poi voltarsi verso detra e imbronciare le piccole labbra rosa. |
LOTRHRON cerca di trovare una comunicazione con il piccolo essere posto all'interno dell'alambicco che ha preso, poco prima all'interno dell'Athanor: "siete capaci solo di pronunciare parole ovvie e poco piacevoli" sbatte i piedini scalzi, sulla superficie di vetro dell'alambicco: "le gemme hanno finito di evolvere dal piombo in oro nel ventre della terra, tutto è fermo e tutto si raffredda" continua a conversare con l'elfo, scuotendo adesso l'indice della mano destra, smettendo di sbattere i piedini sulla base dell'alambicco: "Non va bene, andate oltre a ciò che potete osservare, prima che sia troppo tardi". |
*!dIl piccolo Homunculus posizionato nell'alambicco posto nelle mani di EILANOR, si rivolge adesso verso ARAFERN che ha attirato la sua vivace attenzione :" Lo dovreste sapere, se siete dei veri alchimisti, e lo dovreste sapere comunque come esseri viventi. Una grande scoperta necessita di una grossa rinuncia. " pronuncia quelle semplici parole, cominciando a far vibrare le dite delle piccole mani. |
I piccoli esseri adagiati negli alambicchi si guardano fra loro, mentre quello posizionato sul tavolo che ha pocanzi parlato con ARAFERN, porta la mano destra verso le proprie meningi, cominciando a far ruotare l'indice. Il Maestro degl'alchimisti ARAFERN pronuncia solenne le proprie parole, così che i piccoli Homunculus cominciano a sorridere: "Finalmente i vostri occhi riescono ad andare oltre" pronunciano all'unisono. |
ARAFERN gette all'interno dell'Athanor spento una misteriosa pietra, dalla forma di un leone scarlatto, di lì a poco i restanti soffiatori e apprendisti si accingono a gettare nel formo, diversi oggetti a loro cari. Il piccolo Homunculus adagiato sul tavolo, colmo di ampolle e alambicchi, comincia a camminare nervosamente avanti e indietro, portando le braccia verso la propria schiena, assumendo una postura tipica di un essere anziano, curvando appena la schiena in avanti. |
EILANOR dona una piccola carezza sul capo del piccolo Homunculus, che par gradire, abbassando appena il capo dopo quel contatto: "Dalle fiamme, nasce la cenere, dalle cenere nasce la fiamma viva" sentenzia annuendo con il capo, rispondendo silenziosamente ad ARAFERN. |
I piccoli Homunculus portano i loro sottili bracci in avanti, offrendoli agl'alchimisti presenti nell'umida e buia sala, del laboratorio segreto, scavato nelle fondamenta della cantina:" Fate presto presuntuosi, fate presto le fiamme non conoscono la premura" pronunciano all'unisono con le loro squillanti vocini. |
I cocci intrisi si sangue, si frantumano all'interno del grande forno, L'Athanor, così che il rituale continui secondo i piani dei piccoli Homunculus, nati in quella culla alchemica. I tre piccoli Homunculus dopo aver esortato in vano gli alchimisti si accingono a raggiungere i cocci posti sulla pavimentazione del laboratorio, per poi tagliarsi leggermente così che i loro sangue si intinga sul vetro, per poi gettarli all'interno del forno |
Appena gli Homunculus gettano i loro cocci intrisi del loro sangue, l’Athanor torna a prendere vita. La cenere dapprima senza vita si riscalda in un processo di autocombustione, sollevandosi in contemporanea dell’appicciarsi del fuoco, formando due draghi posti in posizione circolare che si mordono l’un l’altro la coda. |
Il vessillo dell’Ars alchemica ritorna a splendere fra le fiamme del fuoco che illuminano, adesso, la sala e gli alchimisti. La speranza portata dagli Homunculus adesso prende forma e sostanza. I tre piccoli esseri, osservano ammirati quello spettacolo, come gli stessi alchimisti, rapiti dal baluginare delle fiamme. |
Due scintille partono dal vessillo dell'Ars alchemica, diretti verso IBLISH e SABRAR, sui quali si posano due sigilli da Apprendisti. Allo stesso modo su ALIENOR e ALFRED si posano due sigilli da Soffiatore. |
Altre due scintille partono dalle ceneri ardenti, posandosi su AZAZIL consegnandogli il sigillo da Apprendista e su EILANOR consegnandole un sigillo da Alchimista. Una terza scintilla si posa sul capo di LOTRHRON consegnandogli un sigillo da Soffiatore. |
Due scintille, ancora, partono dall’Athanor verso i capi di ILIANPHOENIX e SIRYANA consegnando loro due sigilli da Precettore, e infine un’ultima verso ARGONATH consegnandogli un sigillo da RETTORE. Finita la pioggia di scintille l’Athanor torna a riaccendersi lentamente, mentre i tre Homunculus cominciano a svanire dalla vista degli alchimisti: necessario sacrifico per una gloriosa rinascita. |
Le lacrime del Maestro degl'Alchimisti ARAFERN, solcano le sue gote come le acque di un breve corso d'acqua, alla vista dell'Athanor finalmente acceso. Sviene infine il Leono Rosso, dopo quel vortice di emozioni. Due altre scintille si posano su GNOMO e KHEMIR consegnando loro due sigilli da Soffiatore. |
Le ultime scintille sono state consegnate e dall’Athanor che ha ripreso a riaccendersi con le proprie fiamme: Fuoco, quindi, accompagnato dalle lacrime di ARAFERN che sono Acqua e Aria nata dalla combustione dentro al forno alchemico che spira sulla Terra che tutti ospita fino all’Etere dal quale tutti siamo circondati. Finalmente insieme i cinque sigilli che si espandono per l’interno del laboratorio segreto, come a voler suggellare quel momento di rinascita. |
Nel laboratorio alchemico tutto torna tranquillo, le fiamme dell’Athanor riscaldano i presenti, ridando vita a quella culla di esperimenti e di scoperte. I figli di Ermete muti e increduli spettatori di quella rinascita, non possono che imprimere nelle proprie memorie quello spettacolo unico, mentre IBLISH si appresta a soccorrere il Maestro ARAFERN. |