La Piana degli scheletri
Il Passo dello Scorpione
Prologo: | seguendo piste e territori fino a quel momento sconosciuti la spedizione di lottiani prosegue nel deserto oltre il Passo dello Scorpione. Nuovi incontri lungo la pista che porta a questa ricerca ed i primi seri pericoli si affacciano contrastando il loro avanzare ... |
Le nuvole nere ricoprono il cielo notturno sopra il PASSO dello SCORPIONE oscurando la Luna Piena e le stelle che lo puntinano, al di sopra di esse. Alcun alito di vento soffia sul luogo e la sabbia staziona immobile nella piana che fronteggia il Passo, circondato da due pareti rocciose ripide e ben levigate dalla forza degli elementi. |
La temperatura frizzante della notte, rinfresca le persone che sostano nel luogo, raggruppate nell’accampamento e nei carri che vi stazionano, dopo la calura diurna. Piccoli refoli di vento, di tanto in tanto, scuotono la superficie impeccabile della sabbia, lasciando che si sollevi in piccoli spirali e che si insinui fra le vesti delle persone presenti. |
I preparativi per la partenza fervono: il cammino che ha condotto la COMPAGNIA di SPEDIZIONE, fino al PASSO dello SCORPIONE, deve essere ripreso e condotto verso NORD, laddove, poche sere prima, una mandria di bufali è scomparsa avvolta in una nube di polvere. I cavalli, nell’accampamento, nitriscono e scalpitano ansiosi di rimettersi in marcia ed innervositi dal tempo cupo. |
Il generale BORIS richiama l’attenzione dei viaggiatori, preparandoli a una repentina partenza da quei luoghi che li hanno ospitati per troppi tramonti ormai. La compagnia di spedizione, composta da: militari, fruitori, alchimisti, streghe, erranti e leoni si cominciano a preparare sbrigando le ultime faccende. Il cielo notturno del deserto, completamente coperto da nuvole che non promettono nulla di buono, ospita quei viaggiatori diretti alla ricerca di quell’armatura tanto decantata. |
I membri dell’ARMATA DUCALE, rispondono rigorosamente ai comandi del generale BORIS, schierandosi sui diversi carri pronti per il viaggio, mentre i militari dei vari reggimenti si preparano a posizionarsi a riparo degli stessi carri che vedranno in testa: LEONI, ERRANTI e gli stessi ARMIGERI. I cavalli cominciano a ridestarsi dalla quiete dell’accampamento, sbattendo i ferri sul terreno sabbioso, animando l’atmosfera con i loro nitriti; anche loro pronti per la partenza. Finalmente il generale BORIS la comanda e lentamente la COMPAGNIA di SPEDIZIONE prende a muovere verso NORD. |
La COMPAGNIA di SPEDIZIONE prende, quindi, il via diretta verso NORD: i combattenti delle varie corporazioni, posti in avanguardia, aprono la strada ai carri delle gilde magiche, mistiche e scientifiche che compongono la compagnia, mentre i soldati dei vari REGGIMENTI, procedono nelle retrovie scortando la colonna e proteggendone la coda. Un polverone si solleva nella notte allorché gli zoccoli dei cavalli e le ruote dei carri vanno a scalfire la piana intonsa di sabbia, sollevandola, mentre un alito fresco di vento, soffia sopra i nitriti delle cavalcature il cui rumore si mischia al chiacchiericcio dei vari presenti. |
La piana che fronteggia il PASSO dello SCORPIONE è molto larga e termina all’orizzonte orientale e a quello occidentale in dolci pendii di sabbia, rivelandosi per quello che è: una conca naturale, scavata in mezzo ad un massiccio montuoso che spicca con forza nella zona del PASSO mostrandosi nella sua grandezza e magnificenza rocciosa per poi calare docilmente e dolcemente in lontananza proteggendo quella piana come fosse una culla. La colonna della COMPAGNIA di SPEDIZIONE man mano si compatta e chi sulla propria cavalcatura, chi sui carri e chi sulle scope, cominciano la loro marcia, notando man mano come il massiccio roccioso ammorbidisca il suo profilo in dune sempre più amabili. |
Man mano che la COMPAGNIA di SPEDIZIONE avanza il paesaggio si fa sempre più desertico e meno roccioso, anche se la cosa, vista l’assenza della Luna, completamente oscurata dalle nuvole, è visibile soltanto alle creature notturne. Agli occhi altrui invece, solo una coltre di pece si mostra all’orizzonte, compatta ed immobile, come fosse una mappa di inchiostro sulla mappa. Il NORD viene seguito più per istinto e per memoria delle precedenti giornate di viaggio che per indicazioni reali che possano derivare dalle stelle, anch’esse completamente coperte. Un vento fresco, comincia pian piano a spirare, intanto, sollevando appena un po’ di sabbia che si insinua, leggera, fra le vesti dei vari componenti della COMPAGNIA. |
Intanto la CONCA man mano si fa più stretta, lasciando che nuove rocce emergano a delimitarne il perimetro segnando, così, anche la fine della zona detta PASSO dello SCORPIONE e l’accesso alla zona delle OASI, secondo quanto stampato sulla MAPPA. L’aria fresca della notte continua a spirare fintanto che, i carri posti in avanguardia così come le cavalcature, cominciano ad avvertire delle buche, sulla superficie del terreno che fan sì che la loro andatura divenga sobbalzante: dapprima queste buche son leggere, man mano si fan sempre più frequenti e fastidiose associandosi, subito dopo a degli scricchiolii che si perpetrano ad ogni nuovo passo messo dai cavalli. |
Gli scricchiolii causati dal calpestio degli zoccoli delle cavalcature sul terreno impervio così come dalle ruote del primo carro, man mano divengono sempre più frequenti e sempre più forti: scricchiolii come di ossa che si rompessero sotto al peso della colonna in marcia. ANYALIS, abbassando il volto verso terra riesce a scorgere qualcosa, di bianco che emerge dalla sabbia, e che si stende per gran parte della piana. Stessa cosa che vede SAYDA: numerosi teschi frammisti ad ossa che ricoprono letteralmente il finire della piana emergendo dalla sabbia spostata dal vento che, ora, si solleva facendosi più pressante e più fresco, sollevando con sé anche sabbia che prende ad infastidire i membri della SPEDIZIONE. |
L’assenza di luminosità dovuta alla nuvolosità del cielo notturno arreca non poco disturbo ai partecipanti alla SPEDIZIONE. In lontananza, peraltro, cominciano a sentirsi ululati sinistri, probabilmente riconducibili ai mannari della spedizione che, visto il plenilunio, han preso le sembianze della forma lupus. Man mano la SPEDIZIONE, comincia a riconoscere la strana superficie sulla quale si ritrovano a camminare: la piana ne è ricoperta, scheletri scomposti ovunque, fin alla fine della stessa piana a cinquecento passi in avanti ormai, laddove, dalla MAPPA, comincia la zona delle OASI. Continuano a procedere, comunque, avvicinandosi all’uscita da quella PIANA, che vede un così alto numero di scheletri dissepolti dalla sabbia. Un barlume improvviso verso la sua destra, frattanto, attira l’attenzione di KAIBAN. |
Il vento continua a spirare mentre lentamente, visti i carri che la compongono, la COMPAGNIA di SPEDIZIONE, emerge dalla PIANA, ritrovandosi davanti un paesaggio completamente buio e desertico: a NORD, rispetto al punto dove si trovano vi è, da mappa, l’OASI del PREDONE, a OVEST, l’OASI del MIRAGGIO e a NORD/OVEST, ancora molto lontano il VORTICE ETERNO. ANYALIS, frattanto, smonta dalla propria cavalcatura prendendo ad osservare gli SCHELETRI al suolo, quand’ecco che viene colta improvvisamente da una frustata interiore, del tutto simile a quella di poche sere prima, che la lascia senza fiato. KAIBAN frattanto, concentrandosi su quel flebile bagliore che la sua vista notturna gli ha permesso di scorgere, riconosce un luccichio familiare, come di monete. |
SAYDA frattanto, avvicinandosi con l’ausilio di un lume, agli SCHELETRI non nota alcun segno di arma su di essi che possa averne decretato la morte: le loro ossa appaiono perfette, per nulla scalfite e molto vecchie. Intanto KAIBAN, riesce a scendere al volo dal carro, essendo l’andatura di questo molto lenta. Frattanto ANYALIS, scorge nella propria mente il volto del predone visto in precedenza e, come se guardasse dai suoi occhi neri, osserva un’armata di persone venirgli procedere in direzione delle tre piramidi, velocemente, per poi trasformarsi in scheletri allorché provano a tendere le mani su queste tre costruzioni. Vede scheletri ancora, tornare indietro, maledetti per sempre, a custodire il passaggio per evitare che venga attraversato. La visuale del predone viene abbandonata dalla mente di ANYALIS che, senza fiato rimane dopo aver visto solo lei queste cose. |
La COMPAGNIA di SPEDIZIONE, frattanto, si ferma: incuriosita dagli SCHELETRI in terra. Il vento improvvisamente cessa, intanto, lasciando la PIANA e le persone che compongono la SPEDIZIONE ad un’aria immobile e stranamente afosa, pesante. KAIBAN, frattanto, scorge un sacchettino in cuoio aperto accanto ad uno degli scheletri, dal quale fuoriescono un centinaio di monete d’oro. ANYALIS ora non vede più nulla nella sua mente e tutto sembra tornare per lei, alla tranquillità mentre ALTYMEA riesce a raggiungere una perfetta concentrazione che le permette di far comparire una piccola fonte di luce che prende a rischiarare la PIANA. Il movimento di SAYDA intanto, fa sgretolare lo scheletro con il quale aveva a che fare e, subito dopo, una voce potente e profonda si eleva sulla piana, impossibile definirne la direzione dalla quale provenga: “Il vostro cammino non può proseguire”, un eco baritonale e poi il nulla, nuovamente il silenzio. |
KAIBAN nonostante la luce portata dall’incantesimo riuscito di ALTYMEA, gli dia fastidio, non scorge alcuna cosa sospetta intorno al sacchettino di monete se non un altro sacchettino poco lontano, di egual fattura, sebbene chiuso. Intanto anche l’incanto di ADSARTHA va a buon fine facendo sì che altri quattro piccolo fuochi fatui si uniscano ad illuminar la piana così come il piccolo sole richiamato da ALTYMEA. Niente si ode più dopo che la VOCE di poc’anzi sembra essere sparita, se non degli ululati lontani. L’aria stranamente immobile ed afosa, ricopre come una cappa il luogo, mentre alle spalle della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, comincia ad avvertirsi un rumore costante: uno scricchiolio leggero. |
Mentre KAIBAN riesce ad afferrare il PRIMO SACCHETTO di monete non trovando nulla di compromettente nel SECONDO che scuote con l’ausilio del coltello, DANNU stappando la fialetta di LUCE FREDDA, rischiara ulteriormente la PIANA, rivelando, ora che c’è ancora più luce, un manipolo di almeno QUINDICI SCHELETRI in avvicinamento nella zona posteriore della COMPAGNIA: ecco da dove provenivano gli scricchiolii. ANYALIS, intanto, viene scossa, ancora, da un altro flash: un lampo di luce nel quale non riesce a riconoscere alcuna figura. La COMPAGNIA di SPEDIZIONE, frattanto, sotto la sapiente guida di BORIS, fa per rimettersi in viaggio mentre il manipolo di SCHELETRI, ancora si avvicina armati di spade che rilucono alla luce. |
KAIBAN riesce a recuperare anche il secondo sacchetto riuscendo altresì a trovar riparo fra le ombre, celandosi alla vista altrui. KJELDOR e CLOSTERMAN, intanto, si avvedono del movimento dei QUINDICI SCHELETRI in avvicinamento, allarmati anche dalle urla di SETANCHIEN, mentre BORIS comanda ai combattenti di trovar posto nelle retrovie: gli SCHELETRI ormai a cinquanta passi dalla coda della COMPAGNIA, continuano ad avanzare con le spade alla mano che rilucono alla luce. ANYALIS, ora, sente una voce chiara e baritonale nella sua testa: “Morirete tutti!” poi più nulla. |
KJELDOR muove una carica a cavallo verso gli SCHELETRI ed il più vicino al LEONE, si ferma, attendendolo mentre brandisce la propria spada con entrambe le mani avanti a sé. Gli altri COMBATTENTI si posizionano in attesa dell’arrivo degli SCHELETRI mentre anche MAXIMUS e VIVJANA partono alla carica. KAIBAN, frattanto, aprendo il SECONDO SACCHETTO, scorge appena una ventina di monete d’oro. |
MCNAVARA intanto fa partire la carica della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, cosa che fa anche uno SCHELETRO, leggermente più alto degli altri, che, con un urlo improvviso richiama tutti gli altri che prendono a correre in un’orchestra di scricchiolii d’ossa. L’incanto di ELIE intanto, va a buon fine creando quattro frecce che, raggiungono sì i primi quattro scheletri rientranti nel campo visivo dell’ARCIMAGA ROSSA, trapassandoli però senza alcun danno e ricadendo sul terreno spegnendo le proprie fiamme sulla sabbia. VIVJANA, intanto, stacca la testa allo SCHELETRO a lei prossimo, mentre un altro da lei non visto, mena un TONDO DRITTO alla zampa anteriore sinistra della sua cavalcatura. |
KJELDOR riesce a recidere la testa dello SCHELETRO a lui prossimo mentre altri DUE SCHELETRI s’appressano alla sua cavalcatura dalla parte sinistra di questa, menando due TONDI DRITTI alle zampe anteriori del CAVALLO in corsa del LEONE. Anche MAXIMUS stacca la testa allo SCHELETRO a lui prossimo, mentre la freccia di HYRULIALINK, trapassa senza alcun danno lo SCHELETRO da lui mirato. |
CLOSTERMAN e MCNAVARA intanto, riescono ad abbattere i DUE SCHELETRI a loro prossimi vedendone venir a loro incontro altri DUE. MALEKHIT, con il suo fendente, stacca la testa ad uno degli SCHELETRI alle prese con la cavalcatura di KJELDOR. Anche DANIS riesce a staccare la testa allo SCHELETRO a lui vicino, lasciando che si riduca ad un ammasso d’ossa. |
Mentre GARAFHIR in forma lupus si avvicina alla zona dello scontro e ANYALIS riesce ad arrampicarsi sul tetto del carro coperto, VIVJANA viene sbalzata a terra dal cavallo azzoppato che si impenna sulle zampe posteriori. Intanto MAXIMUS riesce a staccare la testa ad un altro SCHELETRO, mentre KJELDOR, anche lui, viene sbalzato a terra per il colpo ricevuto al cavallo, UNO SCHELETRO gli si avvicina.HYRULIANLINK, intanto riesce nella decapitazione mentre CLOSTERMAN grazie alla CARICA del proprio cavallo, riesce a colpire DUE SCHELETRI, riducendoli in un mucchio d’ossa. |
Ora rimangono solo QUATTRO SCHELETRI, uno dei quali viene abbattuto dalla CARICA di MCNAVARA che affianca CLOSTERMAN. MALAKHIT, per il movimento repentino del cavallo liscia lo SCHELETRO verso il quale aveva mosso il colpo che, di contro, si gira menando un TONDO ROVERSO alla zampa destra anteriore della sua cavalcatura. Lo SCHELETRO alle prese con KJELDOR intanto avanza ancora di un passo in avanti quando, viene colpito dalla fiala di DANNU, lanciata con abilità grazie anche alla luce presente nell’accampamento per gli incanti andati prima a buon fine: si blocca improvvisamente quindi, impedito a muoversi proprio ad un passo da KJELDOR. CALEBDIARES, intanto, per la riuscita dell’incanto lanciato, sente una sorta di torpore pervadergli il corpo. |
DANIS recide il capo ossuto dello SCHELETRO a lui prossimo mentre MAXIMUS stacca il cranio a quello a lui di fronte lo stesso di MCNAVARA che, fende quindi, l’aria: rimane soltanto lo SCHELETRO di fronte a KJELDOR, immobilizzato dalla fiala lanciatagli contro da DANNU e dall’incanto di ANYALIS che ha buon esito. Viene quindi, distrutto, da KJELDOR stesso che lo riduce ad un mucchio di ossa. |
Lo scontro con gli SCHELETRI, alla fine, ha visto trionfare i membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, alcuni dei quali ammaccati perle cadute, come VIVJANA e KJELDOR altri, invece, stanchi per gli incanti lanciati, come ANYALIS, ELIE e CALEBDIARES che ora sente, dentro di sé, come una frustata di calore, che lo lascia senza fiato; altri, infine, perfettamente in salute, come il bardo ELOIF o gli ALCHIMISTI o ancora KAIBAN. |
L’iniziato CALEBDIARES,sete ora, dentro di sé, il calore avanzare ed occludergli quasi il respiro, fin quando il predone già visto da ANYALIS e LILLY, appare nella sua mente: gli occhi neri del predone fungono per l’INIZIATO come da specchio sulle visione che vede attraverso essi. Improvvisamente uno strano libro appare davanti ai suoi occhi, dapprima chiuso, poi aperto e dalle pagine di questo un volto disumano, subitaneamente, appare e poi scompare, in un urlo muto. Nella testa di CALEBDIARES alcune parole prendono forma: “Pietra del Soccorso, Oasi del predone”. |
GARAFHIR e LAO, intanto, di nuovo in forma homid, prendono a riunirsi alla COMPAGNIA di SPEDIZIONE che vede anche l’arrivo da una spedizione nei dintorni di CORIOLANO. SAYDA, intanto, si premura di accorrere in soccorso di eventuali feriti che, oltre a piccole contusioni sul posteriore di VIVJANA e di KJELDOR non vedono altri feriti se non il CAVALLO del GUTHELIC degli ERRANTI, ferito profondamente alla zampa anteriore sinistra e il CAVALLO di MALAKHIT, appena ferito da un taglio più leggero. |
La PIANA degli SCHELETRI, ora, vede la COMPAGNIA risistemarsi per proseguire il suo viaggio. Le nuvole ancora ricoprono il cielo notturno ma la COMPAGNIA di SPEDIZIONE ha il percorso illuminato grazie agli incanti lanciati da ALTYMEA e ADSARTHA e grazie al rimedio scientifico attivato da DANNU. L’aria viene nuovamente addolcita da lievi refoli di vento abbandonando la calotta pesante di immobilità ed afa che aveva visto poco prima, opprimere i presenti. |
CALEBDIARES intanto, nonostante la stanchezza che lo porta a ritirarsi nel carro non vede più alcuna visione dentro di sé, così come ANYALIS che, finalmente può stare tranquilla. SADYA improvvisandosi veterinario cura la ferita alla zampa del cavallo di MALAKHIT cosa che fa anche VIVJANA aiutata da MAXIMUS. Intanto l’OASI del PREDONE attende la COMPAGNIA, poco distante a NORD rispetto alla posizione nella quale si trovano i presenti. |
La COMPAGNIA di SPEDIZIONE si ritrova, infine, pronta a riprendere la marcia: la cavalcatura di VIVJANA non riesce a riprendere il cammino, zoppicando vistosamente, mentre quella di MALAKHIT all’applicazione della tintura da parte di SADYA, emette un forte nitrito che si eleva sulla piana, per poi prendere a scalpitare leggermente, forse infastidita dal bruciore ma dimostrando di essere, acciaccata ma in forma. ANYALIS, intanto, cede a CORIOLANO una copia esatta della MAPPA per poter proseguire il viaggio così come DANNU, avvicinatasi agli SCHELETRI, si sofferma sulle spade e sugli ossi che li componevano curiosa di analizzarli: nulla si oppone al suo intento. |