Attraverso le Segrete di Minas Erik
Minas Erik la Sala del Camino
Prologo: | un ritrovarsi quasi fortuito nella Sala del Camino di Minas Erik, la decisione di esplorare le segrete al fine di trovare un eventuale passaggio da poter utilizzare in caso di necessità ed una nuova avventura ha inizio per uno sparuto gruppo di Lottiani... |
Silenziosa è la Sala che ospita il grande Camino spento, le finestre che lasciano filtrare la luce della luna che a tratti illumina con i suoi raggi i dipinti commemorativi il Conte Erik disposti ad arte. Tutto è in ordine, anche la polvere minuta che si solleva nell'aria sembra essere stata addestrata per non disturbare la pace del luogo. |
Il modulato cigolare della porta sui cardini rompe quel silenzio innaturale che era padrone incontrastato della Sala del Camino. Il carrello trascinato da WELLAN arranca appena sui morbidi tappeti che ne ostacolano il percorso. |
Dall'esterno, improvviso, giunge lo stridio di una civetta. Nel portare innanzi a se il carrello, WELLAN percepisce che una delle ruote è prossima alla rottura, o per lo meno non funziona a dovere come le altre. |
Un rumore secco proviene dalle segrete, un rumore come di pietre rotolanti che, per via della eco si moltiplica e appare più sinistro di quello che potrebbe essere. In seguito una folata d'aria esce dal camino, pregna di sentori di muffa e rancido. |
A mano a mano che il gruppo discende la scala di pietra che diparte dal camino viene inghiottita dall'oscurità ed inizia ad inoltrarsi nei mendri delle segrete di Minas Erik lasciando la Sala del Camino al suo originario silenzio. Solo il carretto di WELLAN a testimoniare della loro partenza. |
La luce della fiaccola retta da SELYNE illumina ora gli anfratti da cui cigolano, smossi da un vento gelido, gli oggetti da tortura, quasi ammonimento alla spedizione sembrano quei rumori agghiaccianti e misteriosi. |
Durante l'impervia discesa, i presenti odono ancora distanti rumori di pietre, mentre la cassa sulle spalle di KALSIFER, sbilanciata dalle scale, pende pericolosamente verso le spalle dello stesso, impigliandosi nella sciarpa di seta. |
DELEK, seguendo con lo sguardo il suo lupo si avvede di una piccola apertura e grazie ai suoi sensi anche l'acuto odore proveniente da questa percepisce l'ingresso al cunicolo. La cassa sulle spalli di KALSIFER, continua la sua inesorabile caduta, trascinando con se anche la sciarpa, tendendola pericolosamente, fino a farla strappare. |
Il lavoro di allargamento dell'apertura, ben presto, da i suoi frutti, rendendo abbastanza confortevole l'ingresso, praticabile con un leggerissimo piegamento. I partecipanti alla spedizione capiscono che il fetore proviene proprio dal cunicolo, dal quale, all'improvviso vien fuori una coppia di pipistrelli. |
Entrando nel cunicolo, piegati in avanti, le torcie che illuminano la volta già annerita del cunicolo, la spedizione riesce ad illuminare appena, procedendo in fila indiana quella ch è la distanza di circa tre passi. Sotto ai loro piedi uno strano rumore, i piedi che affondano in qualcosa di molliccio e viscido. |
L'abbassarsi della torcia di WELLAN, provocano la reazione di alcuni enormi topi, i quali, impauriti, cominciano a correrre in tutte le direzioni, come se fossero stai disturbati da un nemico. Alcuni, forse poco accorti continuano a banchettare con quelli che sono i resti di cibo, testimonianza che il passaggio è stato utilizzato di recente. |
KALSIFER fatica non poco con la sua mole a farsi strada nel cunicolo, rischiando ogni volta di cozzare con la testa contro le sporgenze del muro. D'un tratto, cedendogli una gamba, va a spattere contro il muro, un rumore si ode e la luce della luna inonda a poco a poco il cunicolo, facendo vedere che il sentiero inizia ad inerpicarsi verso l'alto restringendosi, si che per poter avanzare si è costretti a procedere a carponi. |
La spedizione, procedendo in fila indiana e a carponi si ritrova all'aperto, in una selva oscura, ignota, il senso dell'orientamento ancora ottuso dalla lunga camminata nei cunicoli. Il naso degli Elfi ancora pregno degli odori fatica ad abituarsi all'aria tersa. La luna che fa capolino tra le fronde illumina poco distante una radura, ove vi è una casupola di legno diroccata.Nessun rumore proviene da questa, nulla pare disturbare la serenità del luogo tranne il conseguente chiudersi del'apertura che dava sul cunicolo, lasciando la spedizione in questo luogo inesplorato. |
Fruscia il vento tra i rami degli alberi con ritmica sequenza smuovendo le rade foglie che dai raggi di luna che le nubi che corrono in cielo infrangono vengono illuminati. Silenzio regna in quella piccola radura ove gli appartenenti alla Spedizione han trovato luogo di riflessione e riposo. |
Un inquietante scricchiolare turba il silenzio, dalla casupola diroccata una lama di luce, improvvisa, giusto un attimo prima che l'interno della casupola ripiombi nell'oscurità. |
Il cigolio si ripete, questa volta la luce rimane visibile più a lungo seguita dal rumore di passi concitati. Alle finestre della casupola tre paia di occhi rossi, saettanti che scrutano il buio. |
Una figura inquietante, avvolta in un mantello nero lungo fino ai piedi si staglia nello specchio della porta occupandone l'intera apertura. Il viso abbassa a fissare DELEK, rosso lo sguardo, di fuoco. Un lungo respiro che il petto dell'essere gonfia a dismisura allargando il mantello su un petto scolpito da muscoli guizzanti. |
"Vedo..vedo che siete saggia donna" la voce bassa rimbomba nel silenzio, lo sguardo che lascia DELEK per andare a sondare i lineamenti di SELYNE. "Anche Voi..la saggezza non manca alle donne". Ruota il capo andando ad inquadrare WELLAN "E Voi non vorrete essere da meno spero" Una mano, enorme, ricoperta da un guanto nero anch'esso si solleva ad indicare WELLAN "Cosa credete di fare con quegli.. spiedini? Vi sembro forse un pollo" domanda, il pugno a cozzare sul petto teso come la pelle di un tamburo, guizzante di vita e di forza repressa. |
"E cosa di me vi è sembrato ostile" di un passo avanza frapponendosi tra la Spedizione e la casupola. "Un mio..amico era venuto a vedere e ha udito delle voci..mi ha avvisato" noncurante il tono,le mani che, posandosi sui fianchi il mantello allargano dietro la schiena. "Sono arrivato e vi trovo qui..piccoli esseri sperduti come tanti prima e tanti dopo di Voi... qualcuno no è stato saggio..altri lo sono stati". Il capo ruota da una spalla all'altra facendo scricchiolar le ossa. "Dipende da Voi..la scelta è vostra". |
"Ed io..io ed i miei amici" appena sollevando una mano,l'indice ad indicare gli occhi alle finestre " cosa avremo in cambio della benevolenza che potremmo dimostrarVi" Glaciale ora diviene il tono, un che di metallico, innaturale che sembra salire dai più profondi recessi della terra. |
A SELYNE si rivolge. "Voi..sembrate il capo di questi piccoli esseri...sento in Voi un qualcosa che Vi eleva". Il capo scuote con esasperante lentezza. "Eppure errate" la voce che risuona come un rintocco."Se Vi svelassi dove vi porterebbe il procedere in una qualsiasi direzione..chi mi assicura che questo luogo non diventi meta di piccoli esseri come Voi.. nessuno, perchè Voi ai miei occhi siete nessuno". Il capo ruota verso DELEK. "Gratitudine Donna..la gratitudine è una parola che dal vento viene erosa" la fissa con un intensità che ha del soprannaturale. " E chi vi dice che è quello che portate con Voi che mi abbisogna e non ciò che Voi siete". Saetta la lingua sulle labbra, gli occhi che brillano di rosso fuoco. |
Scoppia in una risata fragorosa l'essere arrovesciando la testa all'indietro."Vedete..Voi stessa avete detto..POTREI..anche se siete un eletta vi definite viandanti" Il fiato lento ad uscire dalle labbra. "Mi sto seccando di tutti questi giri di parole. Io so cosa volete Voi eppure invece di cercare siete qui a domandare e a disturbare la quiete del mio..territorio".La voce che si abbassa,le mani ad afferrare il mantello richiudendolo con cura maniacale attorno al corpo. |
Gli occhi che dalle finestre scrutano l'oscurità esterna, ad uno ad uno paiono spegnersi con un baluginio ed uno sfrigolare, la casupola ricade nell'oscurità. Il vento si placa per un attimo ed il mantello dell'essere si affloscia a terra in un cumulo di stoffa informe. Una vocina, acuta, stridula si alza da quel cumulo "Promesse..solo promesse..e poi sporcate e non pulite e distruggete e non ricostruite ed io tutto da solo..tutto da solo devo fare" piagnucola la vocina. |
"Fatelo allontanare..mi mangia..ho paura io" si agita il mucchio di stoffa quando il Lupo si avvicina."Anche gli altri..anche gli altri dicevano che avrebbero aiutato ed invece..invece" sommesso piagnucolio, dal mucchietto sbuca un piccolo folletto, nudo dalla cintola in su, il pancino prominente si allontana traballando sulle gambette dal Lupo nascondendosi dietro allo stipite della porta. |
"Io non fingo.. io sono ..sono grande e potente io" il folletto spinge ancor più in fuori il pancino sporgendosi ad osservare. "Voi..voi siete grandi e non vedete le cose piccole..per questo non siete riusciti a tornare indietro..e non volete andare avanti". Il piedino allunga in avanti titubante "Avete paura delle scoperte..avete paura di rischiare e non siete andati avanti..non avete seguito..non avete seguito.. i segni a terra..sono piccoli ma ci sono". |
Saltella ben lontano da DELEK e dal suo Lupo che non perde di vista,la manina a mostrargli il palmo. "Cosa..cosa è successo" la capoccetta a diniegare."Ci sono riuscito allora..ci sono riuscito" frullano le alucce a cercar di farlo sollevare da terra. "Lo dicevo io che sono un grande illusionista" le manine a battere tra loro. "Sono riuscito..ci sono riuscito" ignorando SELYNE si dirige verso un tronco caduto su cui cerca di arrampicarsi. |
Le manine allunga verso il tronco voltandosi a guardare verso SELYNE "Non volete tornare indietro allora..solo avanti? Allora camminate..prendete ua strada a caso e se dopo 200 braccia trovate la roccia tornate indietro se non trovate niente continuate e arriverete" Torna a guardare il tronco sollevando il piedino arrampicandosi. "Da qui vedo bene..si vedo bene se è tutto a posto o se avete rotto qualcosa." |
Si siistema con cura a cavalcioni del tronco, grande per lui. "Si che si arriva.."volgendo la capoccetta a SELYNE. "Voi avete chiesto dove portano le strade..le strade se non son quella gista portano alla roccia che è grande" le braccina allarga "è difficile da arrampicarcisi sopra..difficile è troppo grande e liscia ed a girarci attorno..ci stan altre rocce attorno tutte grandi e liscie" I piedini a battere ritmicamente contro il legno. |
"E quindi andate?" Le manine a circondare la capoccetta. "E mi lasciate solo su questo albero.?" Il capino solleva a guardare SELYNE "Certo che siete alta voi..sarete..sarete 200 braccia di altezza tutte Voi". |
Guarda DELEK allungando un braccino. "200 braccia..si si è alta 200 braccia..forse anche 201..ma la strada.. la strada se la misuro bene bene ..sarà 400 avete ragione..prima della roccia quella grande che non son riuscito a scalare." Le alucce inutilizzate frullano sulla schiena. "Quella roccia si..sarà..avete ragione a 400 braccia" Tornando a WELLAN " E voi.. non volevate domandare..siete alto anche Voi..si ..voi saret un 300 braccia ad occhio e bastone". |
Dondola le gambine ciondolando il corpicino. "Due domande.. e difficili.. " le manine alla capoccetta. "Deve essere grande dite.. più grande della casa che è lì?" la manina ad indicare la casupola."Ma dovete camminare tanto..tantissimo..io ci vado..ci vado e ci metto sette volte il sole e non mi fermo mai..sempre dritto..sempre dritto" Indietro si lascia andare appoggiando la schiena al tronco fissando il cielo terso. "Sono venuti e io mi nascondevo..ma li vedevo quando aprivano e chiudevano..erano grandi tutti grandi e tutti neri..ed uno..uno era.. era un pò più piccolo e comandava e tutti ubbidivano..mi sa che era il capo". |
2Ma voi siete i primi dopo quelli neri" le manine a posarsi sul tronco si rialza."Entravano e uscivano.. e da dove arrivavano.." la manina ad indicare vagamente verso i sentieri. "Non son un mago io..son solo un grande illusionista." La linguetta mostra a WELLAN "E Voi non mi piacete, fate troppe domande." |
"E' un pò che non vengono..da quando..da quando ho fatto l'illusione e ho nascosto .. " le manine a tapparsi la bocca."Nemmeno Voi avete visto.. sono un grande Illusionista." Le braccine slancia in aria sbilanciandosi, oltre al tronco cade sparendo alla vista degli appartenenti la spedizione. |
Dalla casupola due luci rosse che per un attimo si accendo, poi solo una rimane ad indicare il sentiero ad OVEST. Poi più nulla, la notte ed il silenzio rotto dai rumori della foresta a far compagnia alla spedizione.Del FOLLINO e del suo mantello nessuna traccia. |