Fino all'ultimo respiro
La Sala Lonestar del tribunale
Prologo: | tutto è pronto per eseguire la condanna alla pena capitale, di rado a Lot tale evento è stato così sentito, ma non è stata ancora detta la parola fine su quella vita ... |
La notte oramai alta per la cittadella, una luna incerta luminosa, iridescente, si mostra filtrando dalle finestre di una Corte di Giustizia raramente così colma di gente. Curiosi, cittadini ignari, personalità importanti e chi invece conscio di quanto stia per accadere si affaccenda affinché tutto sia perfetto. |
Cammina tra la gente guardandosi attorno, il detenuto. La posa di chi consapevole mentre accompagnato dalle guardie si porge verso il boia che lo attende. Gli sguardi inevitabilmente si posano sulla figura dell’umano LISPAD, mentre muove i passi per la sala illuminata dal fuoco che arde nelle fiaccole. |
Uno stano silenzio si propaga per una sala fin troppo bella per lo spettacolo a cui si sta per assistere. L’aria inizia a farsi pesante mentre il condannato muove i suoi ultimi passi verso la Sala che attende i suoi ultimi istanti di vita. |
Ondeggiano i fuochi appesi alle pareti della Sala che accoglie i presenti, piccoli spostamenti d’aria che fanno rabbrividire le ombre allungate sulla pavimentazione. Si respira aria di tensione, di crudezza mentre il cielo un poco si oscura, nascondendo a tratti il calore lunare. |
Nascita, vita, morte, si accarezzano velati pensieri in un notte che ha il sapore della fine. Mentre si avvicinano alla sala. Lì il boia attende silente e serio chiuso nel suo cappuccio più oscuro attendendo che tutto sia perfettamente pronto per l’evento. |
Nel suo splendore la Somma Sacerdotessa si palesa in Tribunale, sul viso traspare la tensione contrastante la naturale bellezza. Ancora si alternano verso l’ampia Sala, cittadini pronti ad assistere al cruento evento. L’aria pesante mentre si cerca di prendere posto per non perdere un attimo della terribile morte. |
Silenziosa luna che ascolti i pensieri, guarda tra le poche nubi l’arrivo di un uomo condannato da una Giustizia retta a terminare la sua vita per mano di un altro uomo incappucciato. Gli sguardi posati su uno splendido boccale, arma delicata e fine che porrà termine alla vita dell’umano LISPAD. |
L’avvicendamento continuo, l’avvicinarsi del recluso, mentre la popolazione mormora ancora nell’attesa che si dia inizio alla cerimonia. |
La sala si riempie, le fiaccole appese alle pareti prendono a danzare più vigorose, facendo piccoli giochi di luci ed ombre sui visi dei presenti. |
Saluti, convenevoli che vengono scambiati, mentre i passi dell’umano non cedono un attimo e proseguono verso il verdetto finale del boia che lo attende mentre una coltre di tensione inizia a salire tra i presenti. Una leggera calma prima della tempesta, direbbero i saggi. |
Si muove con fulminei scatti il boia nella sua veste più cupa, nel suo bramare la morte. Un attimo, un urlo, ma non è una voce sgraziata. Silenzio in Sala, La Somma proferisce verbo. |
E’ un attimo, è silenzio calato in un attimo. Quell’urlo tutt’altro che sgraziato, ma perentorio fa calare all’interno del Tribunale un silenzio ancora più carico di ansia. |
Lì sul tavolo l’arma della morte dal boia perfettamente confezionata, perde le sue ultime gocce di profondo dolce veleno. Ma un fremito percorre anche quest’ultimo boccale destinato all’umano. |
Delicate parole di infinità grazia e bontà vengono pronunciate. Mentre leggermente la voce s’increspa per tornare forte e decisa. Il Verbo viene pronunciato per intercessione della Dea. Così la Somma volge ai presenti il verdetto. |
Delicata figura che si pone nella sua infinita grazia la certezza di parole ben chiare, rivolte ad una cittadinanza da Lei completamente avvinta, mentre decreta il destino dell’imputato condannato a morte certa. |
La voce roca e profonda di un boia che non è riuscito ad acquietare la sua sete di morte, di sangue, di delirio, risuonano verso il Supremo Custode NALA mentre un leggero stupore di tanta grazia pervade i presenti in Sala. |
La tensione di smorza e l’aria riprende ad essere più leggera, mentre ora si dovrà chiarire cosa ne sarà del graziato LISPAD. Riprende ad ardere il fuoco che illuminava chiuso nelle torce alle mura la bellissima Sala. Che sia fatta giustizia, nelle parole della Saggia Somma Sacerdotessa. |
Ed eccola tornare a splendere serena la Luna nel suo più bello e crescente brillare. Il Verbo della Somma regala ad ella ancora più splendore. Mentre risuonano le parole della Somma Sacerdotessa, un’altra vita viene risparmiata oramai da morte certa. |
Leggiadra notte oramai cala sulla cittadella. La dolcezza e immensa bontà della Somma si è rivelata determinante e un cuore tanto generoso risparmia dolore e morte. Cala dolce notte, ora non c’è più aria di dolore da respirare. |