Il viaggio verso Evengard
- seconda parte -
La città di Evengard
Prologo: | Evengard città a NordOvest di Lot è in guerra con la vicina Kandal, ormai allo stremo chiede aiuto a Lot e un'ampia coalizione di Gilde e Clan lottiani parte alla volta della città amica per portare il proprio aiuto ... |
Altre radici prendono vita scivolando veloci sul terreno, fino ad attorciglarsi attorno alle zampe dei cavalli di Wolfin, Kernott, e Fuser, serrandosi, con il chiaro intento di far imbizzarrire i destrieri. |
Mentre l incanto di Jorial va a buon fine, un mostro nei pressi di Fulax viene colpito dalle frecce, quelli accanto ad Elven a loro volta. Alcuni cadono, uno si getta con il suo peso massiccio sul cavallo di Kort. La terra trema, e le redici legate attorno alle zampe dei cavalli prendono a tirare verso il basso, con forsa disumana. |
Inferiori in numero, ed ormai in forze, i mostri soccombono all attacco dei membri della spedizione. Stranamente anche le radici sembrano perdere forza, divenendo innaturalmente gelide e scricchiolanti. |
I mostri cominciano a cadere semi morenti, ma nella loro foga trascinano con se i cavalli di alcuni. Quello di Kobyan e il primo ad essere trascinato versoil basso , poi l equino di Galadiash. Le spade li feriscono, graffiando i loro manti lucidi, mentre la terra si ritira, loentamente, ancora dando scossoni aritmati. |
Gradualmente la calma sembra ritornare in quel frammentario spazio di sentiero battuto dal gruppo in spedizione. I suoni comuni alla notturne ore, riprendono a vivacizzare l aria, e anche i richiami degli animali si riaffacciano seppur titubanti alla volta dell udito dei presenti. |
Kort va a segno e colpisce il mostro che, ferito gravemente, lo ripaga con uno spintone violento utilizzando tre della braccia sulla destra, imprimendo la sua forza bruta. Intanto i fratelli si ritirano correndo verso il bosco, mentre alcuni rimangono stesi a terra moribondi. |
Il vento prende nuovamente a spirare tra le alte fronde, creando un mormorio quasi surreale che si eleva verso il cielo, e le nubi grigiastre che pigre scivolano nella volta scura del cielo. |
Il colpo sferrato dall Ecatonchite a Kort avrebbe potuto rompergli qualche costola, data la forza che vi era concentrata e il volo che l elfo ha fatto. La terra pian piano si calma, seppure qualche vibrazione continui ad agitare i cavalli dei cavalieri. I mostri si ritirano veloci verso la foresta, sebbene qualcuno si attardi nel farlo. |
Incantata la foresta sembra muoversi, quando metri avanti al gruppo in spedizione, alti e grossi tronchi di alberi, sembrano aprirsi come un sipario a rivelare agli occhi, una radura ampia abbastanza a contenere un campo da allestire per la notte. |
Ed ecco che agli occhi degli stanchi presenti si mostra uno spettacolo raccapricciante quasi, a causa di tutti quei corpi stesi al suolo. Molti cavalieri potrebbero accorgersi di ferite passate inosservate durante la lotta, per colpa della foga che li coninvolgeva, distraendoli ed alleviando le percezioni. |
Pian piano tutti gli Ecatonchiti vivi si sono rifugiati nel fitto della foresta, sfuggendo a quel conflitto voluto dalla madre terra. Un soffio gelido di vento si snoda violento tra i presenti, agitando i loro capelli e le vesti, con una forza eccessiva forse. |
Le radici, spostate dalle loro originali posizioni, stanno rivoltate verso l alto, come corpi straziati a loro volta dalla battaglia. Un altro fremito smuove la terra, violentemente, mentre questa di colpo sembra assorbire le membra degli Ecatonchiti stesi a terra, trascinandoli verso il basso. |
Le bestie vengono quindi risucchiate dalla terra che le aveva prodotte, sparendo abbracciate dall umido terriccio baciato dalla notte e la sua luna tondeggiante. |
Ora la terra riposa, stanca per via di quel trambusto, cosi come chi ha combattuto, donando le sue forze alla voracia degli Ecatonchiti. Un altro sibilo si sparge per la radura, raggiungendo nuovamente Debby, spostandole i capelli dall orecchio destro, come una mano invisibile. |
Nuovamente la voce femminile accarezza l udito della cerusica Debby, con dolcezza stavolta, come se fosse la madre che parla ai suoi figli. "Voi lo sapevate... Vi avevo detto di far attenzione alle armi, ma non mi avete ascoltata!". Traditore quel tono mellifluo, spazzato via dalla brezza che lo fa perdere nel buio della notte. |
Tutto adesso tace, la natura si e spenta, addormentandosi ed abbandonado il gruppo al suo destino. Nessun animale da il segno della sua presenza, nessun venticello leggero. Solo la luced inquietante di quella Luna semi nascosta dalle nubi, si fa largo verso la radura. |