La Dama Maggiore ed il Nulla
Il Pronao del Tempio di Themis
Prologo: | il periodo non è dei più tranquilli a Lot, il Nulla avanza inghiottendo tutto ciò che trova sul proprio cammino. La Dama Maggiore della Corte delle RosaeSpinae, Lady Pearl di Redwall, si reca al Tempio della Dea Themis per una cerimonia congiunta, in ricordo del Conte Erik, con le Sacerdotesse del Sacro Cerchio dei Prescelti di Themis, quando la comparsa di alcuni appartenenti alla Compagnia dell'Anello del Fato preannuncia ... |
...all'interno del Tempio ...
Brilla forte ed alto nel cielo quest'oggi l'Astro Diurno, al di fuori del Sacro Tempio devoto a Themis. Così, con una luminosità che pare assai accentuata, i raggi del Sole penetrano attraverso le grandi vetrate colorate ed abbracciano ogni singolo elemento presente all'interno del luogo, donando uno spettacolo unico di luci ed ombre alla vista di coloro che animano discretamente, con la loro presenza, queste prime ore pomeridiane all'interno del Tempio. |
Dalla cupola superiore, un raggio di sole filtra attraverso i vetri. Il volto della Statua della Dea ne è colpito, e la bianca pietra sembra emanare un bagliore soffuso, mistico, che invita i fedeli a chinare il capo dinnanzi a tanta maestà. |
L'aria è calda all'interno del Tempio, accogliente ed il prufumo dell'incenso è forte, quasi asfissiante. Penetra nei polmoni pizzicandoli, e rendendo pesante il capo. Le parole di Pearl risuonano fin troppo chiare all'interno dello spazio a forma di mezzaluna del Tempio, rincorrendosi tra gli stucchi dorati. |
Gli splendenti raggi solari trapassano avidamente le colorate vetrate del Pronao, riflettendosi con vigore sul pavimento azzurrino, limpido e pulito, mentre i giochi di luce sembrano ricorrersi sulle grandi, maestose colonne decorate come secolari tronchi di alberi, che si snodano fino al soffitto, adornando le volte con rigogliosi rami scolpiti nel marmo. |
I motivi azzurri e turchesi che si intrecciano sul pavimento sostengono la presenza delle Sacerdotesse e degli astanti, sottolineati dalla luce che filtra dall'alto del velario, con le stelle del disegno che così brillano al sole. La preghiera di Paine riecheggia nel Tempio, riempendo l'aere di mistica Sacralità. |
Alle parole di Pearl, la presenza del Conte Erik si fa quasi tangibile. Il ricordo delle Sue gesta, della Sua rettitudine, della Sua infinita bontà, si fa strada nei cuori dei presenti, di coloro che han conosciuto la sua fiera persona in vita e di coloro che or ne odono le lodi. Un senso di profondo rispetto è ispirato negli animi, aperti alla preghiera. |
Le colonne sapientemente intarsiate proiettano verso il cielo i loro fusti, come fossero alti alberi i cui rami, snodandosi intorno al velario della cupola, sembrano accogliere i raggi del sole che illuminano il sacro luogo, in ascolto delle devote preghiere elevate in onore del Conte Erik. La voce di Mitzraeles raggiunge le menti e i cuori dei fedeli, rinnovandone l'ardore. |
Le parole della Dama Maggiore, inducono nell'immaginazione collettiva l' orrore per una morte così efferata e crudele, un brivido di raccapriccio e compassione percorre i corpi dei più sensibili, mentre un doloro silenzio cala, come una pesante cappa, sui fedeli. |
La voce di Pearl scivola chiara e melodica lungo il perimetro del Tempio, rievocando ricordi lieti e tristi, sì da suscitare emozioni contrastanti negli animi degli ascoltatori. Quando la dama Maggiore smette di parlare, ai piedi della statua della Dea, illuminata dalla luce solare che filtra dalle vetrate, prende ora a formarsi una lieve nebbiolina, che sale, lenta e carezzevole, ad avvolgerla fino alle caviglie. |
La nebbia, baciata dal sole che filtra dalla cupola superiore, assume un tono perlaceo, dai meravigliosi riflessi d' arcobaleno. Il suo espandersi è lento, morbido che par d' ovatta, e un dolce profumo di fiori si spande dall' alto della Statua della Dea sino ad accarezzare, come una mano materna, i volti dei fedeli, in estasi mistica. Lentamente, ciò che parea informe bruma inizia a muoversi, assumendo contorni man mano definiti, e, miracolosamente, umani. |
La chiara foschia comincia a delineare le forme di una figura umanoide, fluendo verso l'altare, così da occultare in parte la statua della Dea. Un refolo di fumo bianco vortica più rapido, lambendo il capo di MiRaGeS prima di tornare a partecipare all'apparizione di quella che sembra l'eterea figura di un uomo canuto. |
Tra lo stupore dei fedeli, la foschia prende corpo, e, sebbene traslucido, è ora visibile un uomo dalle larghe spalle, il portamento nobile, il cui viso segnato da mille battaglie e mille dolori, anziano ed infinitamente saggio, guarda dinnanzi con aria severa, le labbra contratte. La figura par proprio del fu Conte Erik. |
La figura austera dell'uomo anziano, scolpita nella candida nebbia, ricorda notevolmente quella del compianto Conte Erik, ma ora la sua espressione si acciglia, divenendo torva. Il fantasma di bruma scivola velocemente oltre l'altare, allunga un braccio con rapidità per schiaffeggiare, con dolore, Mitzraeles, mentre emette un cupo urlo col volto riverso verso l'alto. |
La figura di nebbia si erge nell' aria, sovrastando l' altare e le Sacerdotesse. Il braccio destro si tende in avanti, indicando con disprezzo le donne, e la voce spettrale rintrona nelle volte del Tempio: "VOOOI!! Indegne! Servitrici dell' Infida!! Non siete degne di invocare il MIO nome, dannate che altro non siete! Solo al Nulla io appartengo, perchè in Esso io vivo!!" |
D'improvviso, la forma fumosa di Erik, diabolica e tanto disumana, si trasforma, allargando mille tentacoli in direzione di Pearl con la chiara intenzione di afferarla e stringerle le gambe, bloccandole la fuga. |
L'immagine del vecchio conte Erik si deforma nella bruma, si ingrigisce, dietro i tentacoli si intravedono le fattezze sensuali di una donna, che ringhia ed urla in direzione di Pearl, mentre la stringe tra i lunghi tentacoli per soffocarla. |
I tentacoli della creatura si avvolgono sempre più attorno al corpo di Pearl, infilandosi prepotentemente nella sua bocca, nelle sue nari, mentre una risata diabolica squarcia l'aria. Il viso della creatura è bluastro, su di esso due occhi rossi sfolgorano di trionfo, mentre la bocca si contrae in un ghigno malvagio. |
Come una ragnatela di invisibili fili, nella mente di Pearl il nulla mette radici, possendole la memoria e penetrando nella sua fede. "Nulla potete..nulla, pure in questo tempio profano gli stolti" mormora, con voce serpentina l'ologramma, spalancando le fauci innanzi a Pearl. L'incanto di Mitrzaeles stranamente non riesce, fallendo, inghiottito dal potere dell'ologramma. |
Graydrake va a sbattere la testa contro il marmo della Statua della Dea Themis, essendo un ologramma la Sacerdotessa del Silenzio. La creatura inghiotte veloce la fede di Pearl, gustando la dolcezza della devozione della piccola umana, leccandosi le labbra. |
La Sacerdotessa del Silenzio, nella sua forma mistica di fumo scuro, lascia cadere Pearl a terra senza cortesia, avvicinandosi pericolosamente a Brooke. "Sciocco Brooke. Sciocco, vi renderò ogni favore che renderete a me mille volte tanto!" urla, isterica, come una medusa mitologica. |
La Sacerdotessa del Silenzio, muovendosi in direzione di Brooke ingrigisce il pavimento sul quale sorvola, fumo e semplice seppur terribile ologramma. All'urlo del Reggente la creatura ne gusta le emozioni, leccandosi le labbra affamata e vorace, divorandole prontamente. Piccole sfere sorgono attorno a lei. |
La presenza dell'ologramma della Sacerdotessa del Silenzio, fa si che alcuna risposta arrivi a Mitzraeles, inghiottita dal nulla prima che arrivi ad ella. "Rispondetemi allora, sciocco" mormora tranquilla la creatura, a Brooke. "Chi è al di sopra delle vostre Moire? Chi c'era prima dei tempi? E' la mia ORA!" ed urlando, gli occhi le divampano di fiamme. |
La Sacerdotessa del Silenzio, semplice fumo seppur terribile a vedersi, al grido di radunata di Brooke tenta di scaraventarsi su Heron, riconoscendolo. "Sarete mio Ministro, Voi, voi che avete saggiato il mio calice! Vi possiederò per inghiottire questi profeti di Divinità inferiori!" |
D'improvviso, tutti gli anelli dei Portatori si illuminando, all'unisono, accrescendo la luce dell'anello di Brooke. Ecco che la parte opaca del gingillo della Reggenza viene riempito dalla presenza di altri artefatti, ed ogni segno del Sacro Tempio di Themis si illumina. Il Sacro Braciere, la Sacra Sorgente, la Pietra di Luna divampano irati. |
La Sacerdotessa del Silenzio, proprio innanzi ad heron si ferma, urlando in modo inumano e reggendosi il capo dolente finchè non avviene qualcosa. Un'esplosione immane proviene dall'anello di Brooke, da ogni segno del Tempio e artefatto. Il Libro delle Tre Lune fomenta questa luce improvvisa mentre tutti i suoni vengono inghiottiti dalla forza mistica e l'urlo della Sacerdotessa è l'unico a restare. |
La luce improvvisa è tale da imbiancare l'intero tempio e da accecare, violentemente. L'urlo della Sacerdotessa viene sopraffatto dal grido del Tutto, di Themis e del suo Tempio, delle Moire e dei suoi profeti presenti. Ogni pietra si ribella al contatto della creatura del Nulla, rigettandola via con una forza mai vista. |
La luce improvvisa è tale da imbiancare l'intero tempio e da accecare, violentemente. L'urlo della Sacerdotessa viene sopraffatto dal grido del Tutto, di Themis e del suo Tempio, delle Moire e dei suoi profeti presenti. Ogni pietra si ribella al contatto della creatura del Nulla, rigettandola via con una forza mai vista. |
L'empatia degli Anelli è l'ultima a restare, poco dopo che la luce abbagliante è svanita via, scivolata dalle vetrate all'esterno ed inghiottita dall'aria. Gli artefatti della Dea tornano quiescenti, il braciere pulsa vivido e le acque scrosciano cristalline. |
Terminata anche l'empatia degli anelli, ogni cosa torna a prendere la nitidezza originaria. Le statue limpide e gli artefatti, i volti e le panche, l'odore mistico dell'incenso. Il Reggente Brooke ha pagato un alto prezzo rigettando via la Sacerdotessa del Destino ed eccolo ancor più minuto, rimpicciolito come un piccolo semino di pianta, appena qualche misura in più. |
Pearl ha perduto la memoria, la fede, inghiottite voraci dalla morsa della Sacerdotessa del Destino. Il Tutto ed il Destino chiede ora un prepotente capovolgimento, ed ecco che l'anello di Heron inizia a scaldarsi, velocemente, inspessendosi quasi che le Moire avessero fretta di mostrare la spavalderìa d'una evoluzione a colui che è stato vittima del Nulla. |
L'odore di incenso sembra riprender lentamente vigore, sotto la cupola nuovamente illuminata del Tempio. I volti dei presenti si rischiarano, così come quello della statua della Dea, che pare sorridere a chi si è opposto alla Sacerdotessa del Nulla. La quiete ritorna padrona del luogo, donando respiro a chi è rimasto affaticato. |
...il giorno dopo nel Salone del Palazzo delle RosaeSpinae ...