Un'insolita ricerca
La Vecchia Cittadella - Gendarmeria
Prologo: | alla ricerca di un particolare tipo di granito, dall'insolito colore blu, una spedizione di Lottiani si muove dall'interno della Vecchia Cittadella verso le terre desolate dove sembra si possa trovare questo materiale... |
Nella piazza antistante l'antica gendarmeria, popolata fino a poco tempo prima solamente dai militi di guardia, pare animarsi per l'arrivo di un gruppetto di nani. In lontananza, in quanche punto imprecisato appena al di fuori della città, nell'aria immota risuona il solitario richiamo di un animale |
Il caldo vento del deserto continua a soffiare sulla cittadella, portando con sè una fitta pioggia di granelli di sabbia; questi vanno ad accumularsi sulle superfici e nuovamente si risollevano in un ciclo continuo, che pare arrestarsi solamente quando s'infilano tra le porte, le finestre, nelle strette viuzze o tra gli abiti delle persone. |
Il vento incessante trascina la sabbia dal deserto alla cittadella, muovendola in turbini e limitando ulteriormente la già poca visbibilità. Lontano si ripetono i richiami degli animaletti del deserto, suoni che si possono identificare come i versi di qualche piccolo canide. |
Sollevati dal vento rotolano sul terreno ammassi di foglie che si insinuano nelle barbe dei NANI. Una civetta lancia il suo richiamo d'amore posandosi sulla gabbia di ferro che cigola dondolando. |
Nella piazza e nelle sue vicinanze ora vi è molta attività: il campo degli esploratori ferve di preparativi, il gruppo di nani si riorganizza mentre i militi di guardia, sono come testimoni dello stano raduno. Ed intanto il vento continua a soffiare, sollevando oltre che la sabbia anche polvere, foglie e pure un manto, che volteggia sulle spire del vento, probabilmente strappato a qualche incauto viaggiatore. |
Nel terreno sabbioso striscia indisturbata una serpe. Nel vento garrisce il mantello alzandosi per poi seguendo le correnti discensionali ricadere in picchiata verso terra andando a ricoprire i resti della gabbia ove la civetta appollaiata alza il suo lamento, perforante, acuto, per gli uditi sensibili fastidioso. |
La civetta infastidita spicca il volo, battendo le ali che solcano il vento con agilità; si dirige a sud, sorvolando la porta e gli individui che lì si stanno raggruppando. Intando in vento par diminuire di intensità, divenendo una lieve brezza che ora sembra portare con sè meno sabbia, che quindi comincia lentamente a posarsi a terra. |
Ora la brezza disperde le voci accavallandole. La serpe continua indisturbata il suo procedere fino a raggiungere le ruote di un carro e, attorno alla barra si arrotola. Fervono i preparativi, concitati si susseguono gli ordini di chi al comando della spedizione è investito. |
Attorcigliata alla barra di un carro, la serpe fà guizzare qua e là il capo, muovendo la lingua biforcuta aldifuori della bocca, come a voler saggiare l'aria. Intanto l'intensità del vento cala ulteriormente, permettendo una migiore visibilità ora. |
Nitriscono gli animali, le froge dilatate sbuffano scalpitando. Gli odori si mescolano e ansiosi ed eccitati i cavalli trasudano energia a fatica trattenuta, le code a frustar l'aria scrollandosi di dosso la sabbia che vi si è depositata. |
A terra il vento sembra oramai aver perso forza, ma in alto nel cielo le correnti devono essere impetuose, giacchè da terra si può notare uno squarcio aprirsi tra le nubi e la luna crescente illuminare per pochi attimi coi suoi raggi l'aria ancora dessa di sabbia, e la cittadella. Più in basso, presso le porte a sud della vecchia Lot, la carovana si appresta a partire. |
Al muoversi del carro KAUKENAS impettito nel suo ruolo di capocarovana viene sballottato indietro, le terga ad impattare sonoramente contro lo staggio. La serpe, arrotolata sotto al carro 3 viene maciullata dal movimento rotatorio della barra, le sue interiora a terra calpestate dal cavallo di MAXIMUS che di lato scarta improvvisamente, gli anteriori che cedono. |
Mentre MAXIMUS sbagliando manovra fà sbilanciare in avanti il cavallo e finisce a terra, la carovana si avvia sollevando nuvole di sabbia, che si unisce a quella trascinata dal vento che ora lentamente riprende a soffiare. Da qualche parte un animale, una volpe forse, emette il suo verso prima di tornare a zittirsi; al richiamo par rispondere la civetta, a qualche parte nelle tenebre. Ed intanto, la carovana parte, cominciando il suo viaggio. |
Le Terre desolate
22:38Lentamente la carovana si avvia verso il deserto, lasciando dietro di sè le traccie dei carri a testimoniarne il passaggio, ed il cadavere di una serpe stritolata da una ruota. Lo squarcio nelle nubi scompare velocemente com'è apparso, ed il vento riprende lentamente intensità, ricominciando a portare con sè granelli di finissima sabbia. |
NARULL imprecando nel suo incedere, cieco purtroppo va a posar piede sul fertilizzante donato dai cavalli, di buon auspicio per lui quel dono inaspettato. Anche i poderosi rutti lo guidano verso la carovana che lenta procede mentre i primi tentativi di accendere la lanterna da parte di BOINDIL vanno dal vento vanificati. |
Il tentativo di BOINDIL va a buon fine e la lanterna spande la sua luce attorno fornendo punto di orientamento per gli ultimi carri che solo dalle scie delle ruote erano guidati si che si possa vedere se la carovana procede in una retta o se il vento infastidendo gli animali li fa naturalemente deviare. |
La carovana avanza nell'oscurità del deserto, macinando sotto le ruote e gli zoccoli miglia dopo miglia; la lanterna illumina debolmente il paesaggio attorno, brullo ed apparentemente privo di vita, mentre il vento soffia sporadicamente alzando la polvere e la sabbia. Di tanto in tanto i carri passano sorpassano scheletri di animali morti e mezzi sepolti dalla sabbia, oppure rari massi che si ergono tra le dune. |
La carovana ha percorso molta strada da quando ha lasciato la vecchia Lot dietro di sè, quando alcune voci, sovrastate solamente dal russare di KANEDAR, impongono ai carri di fermarsi e disporsi in cerchio. |
Nella carovana pare vi sia confusione; alcuni carri hanno rallentato e ci accingono a disporsi in cerchio, dei nani stanchi forse per il viaggio, o forse per la sua scomodità sembrano bramosi di coricarsi; altri invece scalpitano per proseguire. Tutt'attorno il nulla. Qualche sterpaglia secca, qualche ciotolo, e molta, moltissima sabbia. |
FINROD, distanziatosi un poco dalla carovana per potersi guardare attorno, non nota nulla: l'orizzonte è piatto, e poco può la sua vista elfica nelle tenebre della notte, anche se in lontananza, a sud ovest paiono stagliarsi delle sagome nere... Forse son monti, forse colli oppure solo rocce, od addirittura potrebbero non esser nulla; Certo è che nulla si muove. |
Nel cielo è a malapena intuibile la nera sagoma di un drago in volo, sagoma che solo l'acuta vista degli elfi risce, con difficoltà ad intravedere mentre si allontana. Nella carovana riusona il cigolio dei carri, le voci dei viaggiatori ed il rumoroso russare di KANEDAR. In lontananza, a malapena visibili anch'esse, le nere sagome all'orizzonte rimangono immobili, stagliandosi contro il cielo scuro del deserto. |
Lentamente la quiete scende nella carovana in mezzo al deserto; alcuni dei viaggiatori ancora svegli si dispongono per il riposo, mentre lentamente il cerchio di carri si fà più silenzioso, nonostante il russare di KANEDAR. In alto nel cielo qualche rara stella fà capolino tra le nubi per subito scomparie; più sotto sporadiche raffiche di vento sollevano la polvere che poi torna a posarsi, in una danza antica come il deserto stesso. |