L'Oste della Locanda ad Est
La Sala d'Ingresso della Locanda ad Est
Prologo: | nuovo indizio, da parte di un Oste della Locanda ad est, sul fantomatico "Tesoro del Fato" che sta interessando un numero sempre maggiore di Lottiani ... |
Da dietro il bancone l'Oste si sofferma a osservare fuori la finestra che da su un cielo nero. Visibili e non sono gli alberi che si nascondono nel buio, ma il loro movimento fa ben capire che c'è un venticello che accompagna queste ore notturne al declino. Sospira l'Oste, fissando il nero della finestra. |
Infine l'Oste si volta verso i presenti ritrovandosi faccia a faccia con la collega LOOSA. "Oh Rhem et Alcool a voi!" sorride, pulendosi le manone sul grembiule. |
L'Oste sorride all'Elfa, fissandosi poi il grembiule a pallini rossi su fondo bianco. "Beh è una vecchia storia... ma meno inmportante di quella che ho da raccontarvi! Volete sentirla?" Domanda cortesemente, ora fissando ogni avventore che si ristora nel calduccio della Locanda, alzando la voce. |
L'Oste sorride ancora più soddisfatto, rispondendo alla compagna di mestiere. "Pigna... mi chiamo Pigna Pluralis" china il capo, con rispetto, prima di sedersi ad uno sgabello, poi con un rascare della gola, cerca l'attenzione di tutti. "Gentili Madame e Messeri! Ho una storia da narrarvi!" esclama, aprendo le possenti braccia. |
Aspettando che una gran parte dei presenti si concentri su di lui, l'Oste sorride ancora, poi si frega le man per riscaldarle. "Piacere collega! Ho da narrarvi di un evento fantastico! E' giuta voce che molti si stanno avvicinando alla soluzione di questo enigma che a me fa solo venire mal di capo... ma posso cercar di spiegarlo a voi! Forse la vostra Mente è più istruita della mia." attende poi. |
L'Oste par preoccupato dalla domanda di LAVY. "Veramente non son di queste terre... ma il mio mestiere è di famiglia. Proseguo solo quello che iniziò il mio trisavolo anni or sono" spiega. poi si alza in piedi e inizia a narrare. "State ben a sentire che l'ora è tarda e l'alcool servito darà alla testa. Esiste un tesoro che molti cercano, ma nessunoi ha ancora trovato e se ho ben capito, manca ancora un mesetto circa e questo poi sparirà dalla portata di tutti!" attende in silenzio che le prima parole vengano assorbite. |
Sempre fiero di ciò che va raccontando, l'Oste abbssa il tono della voce, per attirare ancora più gente. "Cittadini, gli unici in grado forse, e superiori a loro in vecchiaia, si sono apprestati a cercare e cercare. Ma purtroppo per loro, non tutti hanno il nome che combacia con quello del luogo... e per non dimenticarselo, mio nonno mi chiamò Pigna Pluralis." Prendendo fiato, fissa con gli azzurri occhi la gente, poi continua. "Purtroppo credo lui abbia sempre confuso le Venti bestie Grosse con le Quindici successive Piccole dfel Tempo..." enigmatico ora si ferma, fisando un attimo VRANETH. |
L'Oste annuisce al dire del mezzelfo JerleShannara. "Più o meno..." sorride. "Sappiate però che molti di quei cittadini sono partiti alla cerca muniti dei Petali Blu, che portano con se un soave odore, in ricordo del Nostro Nobile Erik." sorride a RAMZA. "No, il luogo è quello ove tutti gli altri si incontrano e nascono, sempre diversi e mai comunicanti tra loro." spiega, puntando la mano verso il Granducato. |
"Oh no! Mia cara collega d'alcool!" dice a LAVY "Credete forse che al Lazzaretto si possano creare luoghi e raggiungerli e che questi siano diversi l'uno dall'altro?" domanda con incertezza fissandola. "Credo che l'ora tarda vi abbia fatto mal intendere. Ponete i vostri dubbi al popolo tutto. Forse domendoci sopra andrà meglio." Sorride. "Vi lascio ora... pensateci. E siate attenti!" punta il dito contro RAMZA, |
L'Oste fa per allontanarsi, vedendo che JerleShannara è ormai fuori dalla Locanda. "Suvvia! Provate a chiedere aiuto alla popolazione tutta affiggendo in bacheca ciò che vi ho detto... non credo di tornare qui. Prima di morire devo spargere la voce." Sorride a tutti, poi si allontana. |