La Magia della luce perenne sul faro
Il Molo del Vecchio Porto
Prologo: | il Cartografo Jigoro ha pensato di illuminare permanentemente il faro del porto di Lot con l'aiuto della magia... |
Incessante la pioggia cade sul molo. La sabbia dell'arenile è ormai bagnata, mentre la parte in terriccio, al limitare, è fanghiglia che rende pesante il cammino. |
Folate di vento freddo, portano gelide gocce di pioccia a bagnare anche i visi di chi cerca riparo sotto mantelli e cappucci. Mentre ad ogni soffio, le festi vengono sbattute quasi come frustate da invisibile forza. |
L'imponente struttura in pietra del faro appare meta di numerosi dei presenti. Fiaccole si muovno rapide, sfidando il vento e l'incessante pioggia, che fa tremolare la fiamma, quasi facendola danzare ad una silenziosa musica. |
Qualcosa si muove nell'aria. Neft, al massimo del suo potere emette vibrazioni che i maghi percepiscono distintamente. Il cielo, coperto da una fitta coltre di nubi che scaricano inclementi la loro acqua, viene squarciato da un lampo che cade poco distante dal molo. Assordante il rombo del tuono che lo segue di qualche attimo. |
Il vento gelido, fischia sotto la tettoia in legno, mentre la pioggia ticchetta insistente sui coppi della copertura stessa. Il grande braciere, spento, nella penombra della notte, riflette tenue la luce della candela portata da Jigoro. |
L'imponente braciere, ed il meccanismi di lastre in vetro e scudi riflettenti, assumo contorni quasi spettrali alla poca luce della lampada ad olio e dei lampi che, di tanto in tanto rischiarano il cielo. |
Il sibilo continuo del vento fa da sottofondo al vociare dei presenti nella stanza della luce. Una lieve tensione vibra tra di loro, mentre gli Shalafy si preparano. |
Si dispongono i tre Shalafy con alle spalle i loro sostegni. Lieve s'alza la preghiera di EURIDICE, appena un mormorio sommesso, mentre si prepara all'evento. |
Un nuovo fulmino a squarciare l'aria, mentre il vento pare lievemente attenuarsi, placando il suo sordo fischio, e lasciando spazio al rumore della pioggia che picchia sui coppi. |
Le trame vanno raccogliendosi, al salire della concentrazione dei fruitori. La pioggia, il vento i fulmini all'orizzonte, quasi non ci sono più per loro, ormai in piena sintonia con la propria ars. |
CALANDRYLL muove lentamente e con grazia la sua mano, stringendo la perla di fiume, facendola quasi danzare nel suo palmo fino a lasciarla poi libera di fluttuare nell'aria, sostenuta da un'invisibile mano. |
A sua volta LILYTH lascia che la sua perla nera si sollevi nella'ria, sospesa, accanto alla candida di CALNDRYLL. L'aria è riempita di arcane litanie, mentre ormai la concentrazione è all'apice. |
Imperiosa tuona la voce di CALANDRYLL, seguita da quella appena più bassa di LILYTH, addolcita da una nota femminile. Un leggero bagliore inizia a sprigionarsi dalle due sfere. Un bagliore tremulo, che sembra quasi faticare ad uscire da un'invisibile involucro che lo trattiene. |
Il bagliore inizia a prendere forma. Una luce lattiginosa prende sempre più luminescenza, variando in tenui colori sino a raggiungere un vivido bianmco, quasi accecante. I lampi nulla sembrano a confronto di quella malia che sprigiona luce. Le due sfere quasi non si vedono più. avvolte in quell'aurea iridescente. |
Appare sofferente la voce di EURIDICE. Purpuree gocce le macchiano la veste, mentre il laccio stringe quasi con disperazione. Le mani tremani si sollevano appena mentre una nuova luce si sprigiona da lei. Una luce calda, dalle forti tinte che va ad unirsi con le due perle ed alla loro luce, creando un unico globo quasi accecante. |
La nuova sfera creatasi dal congiungimento delle tre energie inizia ad assumere un'intensità sopportabile. Fluttua, sopra al braciere in rame, e rotea appena su se stessa, in un'alternanza di luce ed ombra. Le trame perdono la loro forza, andando dissipandosi, mentre una nuova fulgida luce rischiara l'intero molo. |
L'eterna luce rende ora visibile lo scuro male. La pioggia, illuminata ad intermittenza, brilla come diamanti, mentre ora l'orizzonte appare rischiarato non solo dai lampi. Dal molo si ode un vociare concitato ed entusiastico, alla prova che la magia è riuscita nel suo scopo. |
Rotea su se stessa la sfera di magica luce, ma la parte d'ombra sembra iniziare a prendere il sopravvento su quella di luce per qualche istante. Poi, la parte di luce sembra prevalere su quella d'ombra. La perfetta stabilità inizia a perdersi, come se gl anelli della catena si stessero slegando. |
Appare ora quasi tremula la luce. Ad occhio attento risultano tornare visibili le due perle al suo interno. Nuovamente EURIDICE va a cercare la forza in se, e nell'aiuto di Neft che l'aiuti in questo ultimo imponente sforzo. |
Nuovi bagliori si sprigionano dalla Shalafy stessa, quasi un'esplosione muta quella che scaturisce dal suo corpo, che va ad avvolgere completamente lei e la sfera di luce che troneggia sul braciere. |
Quel cerchio luminescente si allarga ancora, per poi andare a stringersi attorno alla sfera. La ingloba, stringendola come una catena, quasi a voler compattare quelle energie che, ancora instabili, le danno forza e fulgore. |
Un bagliore più forte percorre l'intera sfera. rendendola per un istante totalmente oscura, e poi nuovamente splendente. Il cerchio d'energia si stringe ancora fino a fondersi con la sfera stessa e sparire. La fulgida luce del faro torna in equilibrio, ora perenne, mentre lo stanco copro della Shalafy, cade al suolo privo di sensi. |
Con moto placido, la sfera fluttua sul braciere in rame, rischiarando con luce ed ombra il tratto di mare dinanzi al molo. Il corpo di EURIDICE giace al suolo, mentre tutto pare tornato ad un'innaturale normalità. |
Il vento sembra attenuarsi. Mentre la pioggia ticchetta placida sulla tettoia del faro. |
Lentamente EURIDICE par riprendere conoscenza, ma qualcosa in lei è strano: non coglie la fulgida luce dell'eterna magia. Solo vaghe ombre davanti ad i suoi occhi, un tempo d'un lucente castano, ed ora d'un opaco bianco. I fluenti capelli, appaiono grigi. Invecchiata di anni è ora la Shalafy. Profondi solchi le percorrono il viso. Neft ha succhiato tutta la sua energia vitale. |