La minaccia dei ragni
Le Porte della Vecchia Lot
Prologo: | dopo la breccia aperta nelle mura della Vecchia Cittadella la spedizione di Lottiani continua a presidiare quei luoghi a Sud, ma nuove minacce aspettano i combattenti ... |
La Notte, discretamente fredda per i più, trascorre apparentemente tranquilla e pacata, mentre evento alcuno sembra poter disturbare la quiete creatasi nel luogo. Plumbee nubi affollano il cielo, impendendo, così, ai deboli raggi Lunari di raggiungere il terreno, illuminandolo. Una lieve brezza soffia da Ovest, fischiando appena. |
All’improvviso un numeroso stormo di uccelli, apparentemente corvi, spicca il volo da un punto non ven distinto all’interno delle Mura. Il manipolo degli uccelli dal nero piumaggio prende a volare in maniera confusa ed apparentemente sconclusionata, come se fosse stata spaventata da qualcosa che, tuttavia, ancora non si palesa ai presenti. |
D’un tratto la terra sotto i piedi dei presneti prende a tremare e strane urla, apparentemente, cupe e dure, si levano nella Notte, rompendone il caratteristico silenzio. Nulla ancora è visibile. |
Ecco che, finalmente, dopo qualche istante di attesa, gli artefici di tali suoni si palesani alla vista dei presenti. Tre aracnidi giganti fanno la loro comparsa, saltando tra i tetti delle case, oramai semidistrutte dal tempo, come dal passaggio delle creature. |
Le urla dei presenti, forse sorpresi dall’avversario che ora si trovano a dover fronteggiare, si levano nella Notte, attirando ancora maggiormente l’attenzione dei tre Ragni dalle dimensioni anomale. Le creature, infatti, misurano un diametro di due metri. Esse avanzano nell’Oscurità rapide ed agili, mentre i loro numerosi occhi rossi sembrano puntare coloro i quali si accalcano all’esterno della cittadella, principalmente i Mercenari, che si trovano sulle Mura. |
I tre Aracnidi, dal carapace apparentemente molto robusto e spesso, continuano la loro avanzata verso i presenti, per nulla intimorite dalle movenze dei presenti e dalle loro macchiene da guerra. Oramai esse si trovano ad una distanza di circa trenta metri. |
Le frecce e i dardi scoccati dai presenti sibilano rapidi nell’innaturale canglore nottorno di un luogo in cui da molto tutto taceva. Quasi tutti i quadrelli degli astanti vanno a segno, date le grosse dimensioni delle creature, ma solo poche riescono a penetrare a fondo della spessa corazza di queste ultime. Solo i massi lanciati dalla catapulta si rivelano veramente efficaci e strazianti latrati si levano oramai a breve distanza dalle Mura. |
La freccia scoccata da GarethLothian si alza chiara e visibile nel cielo, stagliandosi nel buio notturno. Essa colpisce la creatura anche se non esattamente dove voluto dallo scudiero. Tuttavia il dardo non sembra avere effetto alcuno, e il fuoco si spegne una volta penetrato nel carapace della creatura da lui colpita. |
Le frecce scoccate dai presenti, ottengono, solo parzialmente lo scopo ricercato. Esse si concentrano principalmente su un unico aracnide che, d’un tratto, irrigidisce le proprie zampe pelose, cadendo a terra, ferito gravemente. Gli altri due, invece, continuano la loro avanzanta. |
I due ragni si trovano oramai a poco più di dieci metri dai presenti. Uno delle due creature rimaste, lancia, improvvisamente, una fitta, densa e bianca ragnatela che va ad appicciarsi sulla catapulta, rendendola inutilizzabile. Nel mentre l’altro aracnide sputa anch’egli la propria tela che tuttavia, manda di poco i Mercenari, riparatisi in tempo sotto le Mura. |
Il colpo di Hulbrick, potente e preciso, va a segno, recidendo due delle otto zampe del ragno. Un acuto stridere si alza dalle fauci della creatura, dalle ferite della quale prende ad uscire un liquido verdastro. Zwerk colpisce con il suo dardo la medesima creatura, tuttavia senza ucciderla. |
SoleNero non riesce a colpire il ragno in quanto, una volta posizionatosi in fronte allo stesso, non ha il tempo di concludere il colpo. Un’appiccicosa e densa ragantela lo avvolge, facendolo cadere a terra, incapace di muoversi. |
Anche Wolfker riesce nel suo intento e taglia di netto una zampa all’aracnide oramai palesemente debilitato. Helmud colpisce l’altro ragno con grande potenza, spezzando anch’egli un arto alla creatura. |
Kattivik colpisce la zampa da lui mirata, facendo così cadere a terra il grosso ragno, oramai giunto sulle Mura della Cittadella. Il colpo di Graydrake raggiunge l’effetto ricercato, mozzando un'altra zampa al ragno, oramai rimasto con solo due arti e, quindi, impossibilitato a muoversi. |
Attila viene scaraventato contro il muro in modo decisamente violento da un movimento deciso del ragno. Tuttavia la sua lancia fa in tempo a perforare la testa della creatura, che stramazza al suolo priva di vita. Rimane dunque solo un aracnide, in quanto anche quello rimasto precentemente in dietro, spira per le troppe ferite. |
Le movenze di Hullbrick creapano soltando il carapace dell’animale, che tuttavia, non riporta ferite mortali. Zwerk si espone troppo alla vista del terzo ragno che, come in precedenza, sputa una densa ragnatela che avvolge il corpo del mezzelfo, impossibilitato a muoversi. |
Il colpo portato da Wann va a segno, mozzando di neto una zampa del ragno, intento ad immobilizzare Zwerk. Nel mentre il colpo di Graydrake pone fine all’esistenza del terzo aracnide che, però, nella caduta urta appena il Comandante, sbilanciandone la cavalcatura che, ad ogni modo, riesce a non cadere. |
Tutto, per un breve istante, sembra essere tornato tranquillo, ma, ecco, che gutturali urla e acute grida si levano da punti indefiniti della Cittadella, segno che altre strane creature la popolano. D’un tratto, una risata si leva su tutti gli altri suoni: è palesemente quella di Honorius. |
Nessun’altra creatura sembra dirigersi verso il manipolo di Lottiani. Tutto tace di nuovo e, per questa sera almeno, la battaglia sembra essersi conclusa. Ma, come molti sanno, una battaglia non equivale ad una guerra, ancora molto aperta e appena iniziata. |