Lo Scontro in Radura
La Radura alla Vecchia Lot
Prologo: | da giorni nella Radura presso le Mura della Vecchia Lot gli scontri si susseguono con le forze che prima presidiavano quel luogo ...e quella notte ... |
La coltre di nebbia ricopre la radura mentre le oscure nubi in alto nel cielo quasi lasciano avvertire ai presenti oscuri presagi; un sordo suono di tamburi si sente echeggiare in ogni direzione. |
Lo scrosciare della pioggia s’impone nel silenzio, sebbene in lontananza sembri acuirsi un rumore di tamburi a cui s’aggiunge il tonfo di una ritmica marcia. Intanto sul suolo ormai fangoso si riversano nuove gocce d’acqua piovana, mentre il vento scuote le fronde degli alberi. |
Il suono dei tamburi si fà sempre più vicino; i numerosi tonfi sincronizzati della ritmica marcia rimbombano come a testimoniare l'avvicinamento di un numero consistente di esseri. |
A sud sembra raggrupparsi una moltitudine di presenze, malgrado la nebbia osteggi inevitabilmente la vista impedendo ai presenti di distinguere la natura di coloro che s’apprestano ad avvicinarsi. Intanto rulli di tamburi e tonfi minacciosi s’intensificano ulteriormente, annunciando l’imminente pericolo. |
Distintamente, da sud, si ode ora il suono di un corno di battaglia; le prime linee si palesano ai presenti correndo all'impazzata e sbraitando termini incomprensibili con la loro voce gutturale tipica degli orchi. |
Improvvisamente un secondo urlo disumano irrompe nel silenzio, seguito da una frenetica corsa delle seconde linee, dirette verso gli occupanti della radura. In lontananza si può notare come queste creature sembrino umani primitivi con la pelle grigia e i capelli grezzi. Hanno una postura non eretta, la fronte bassa e un grugno porcino, con i canini inferiori sporgenti che richiamano le zanne di un cinghiale. |
La coltre di nebbia non consente un'adeguata mira; gran parte delle frecce vanno a vuoto tranne quella scoccata da Dayyan che trapassa il petto di un orco; quest'ultimo ricade malamente in terra morto. |
La prima linea ormai è vicina; l'orco vicino a Mistrhal schiva il dritto tondo portandosi a destra e alzando la mazza ferrata nel tentativo di colpirla in testa. |
Le disgustose creature corrono all’impazzata verso i presenti, fissando i loro occhi rossi prima su un gruppetto poi su un altro, e reggendo nella destra asce bipenni che muovono con fare minaccioso. Il colpo di PUMBA va a segno, accecando un orco che cade riverso in terra in preda ad atroci grida. |
Il ridoppio di PEREK non và a segno in quanto l’orco accecato era caduto in terra qualche istante prima. |
Un grosso orco con in mano un'ascia bipenne carica gridando disumanamente verso Helmud ma l'affondo alla gola di quest'ultimo lo uccide sul colpo. |
Mistrhal schiva di poco la mazza ferrata scagliata dall'orco venendo quindi ferito alla clavicola; il colpo di rimando dell'elfa però va a segno affondando nelle scure carni. |
Il colpo di VIVJANA non lascia scampo all’avversario, lacerando inevitabilmente l’arto e atterrando l’orco che si dimena in preda a spasmi di dolore sebbene armeggi ancora con l’ascia bipenne che impugna cercando di colpire malamente la gamba della donna, senza tuttavia riuscire nel proprio intento. |
L'immonda creatura dinanzi a Wolfker colpisce prima la lama dell'arma di lui, quindi con l'altra mano cerca di prenderlo al collo nel tentativo di soffocarlo. |
La RETE dei folletti cade sull’orco, che non brillando d’intelligenza vi rimane imprigionato, dimenandosi futilmente e agitando l’ascia bipenne nel tentativo di lacerare la rete mentre emette orribili versi. |
Il fendente di ALCO va a segno sfregiando di netto il volto dell'orco dinanzi a lui. La bestia ricade a terra in ginocchio coprendosi il volto in un urlo di dolore. |