Un cumulo di macerie
Il Tribunale di Lot
Prologo: | il periodo di confusione che regna per Lot ha uno dei suoi apici quella sera nei pressi del Tribunale di Lot... |
Imponente e severo, il luogo della giustizia del Granducato sembra un gigante con la testa bifronte, così la sua architettura troneggia di fronte ai presenti, dall'esterno cupo dell'ombre della notte, dentro illuminato dall'artificio delle luci che illuminano gli interni. |
Limpido il cielo, in questa strana notte, a tal punto da permettere alla luna, anche se non piena, di illuminare con i suoi raggi gli abitanti del granducato che si muovono per le sue vie. Il vento freddo e gelido accarezza il volto di chi ad ora tarda è ancora per strada. |
Un suono rieccheggia nell'aria, è uno stridulo verso di pennuto, è in alto poggiato su un ramo del viale che osserva il corteo di Alchimisti che s'avvicina pian piano al palazzo, sembra un corvo, oppure una civetta. |
Il freddo accompagna le parole di Morgan e di Eliusa, del Custode dell'Etere Mediano88 e degli altri presenti, mentre i toni si fondono nei suoni fino a che qualcosa non accade, nuovamente un rumore, assai stridulo e torvo, è la civetta, che con deprecabile verso quasi sembra voler intimare il silenzio ai presenti. |
Le ruote cigolano, ritmicamente muovono e il carro avanza verso la porta del palazzo, intanto alcuni giochi di luci fanno sembrare per un attimo che qualcuno stia per avvicinarsi, a sinistra del palazzo le linee d'ombra si avvicinano all'angolo, verso gli astanti. |
Le ruote cigolano, ritmicamente muovono e il carro avanza verso la porta del palazzo, intanto alcuni giochi di luci fanno sembrare per un attimo che qualcuno stia per avvicinarsi, a sinistra del palazzo le linee d'ombra si avvicinano all'angolo, verso gli astanti. |
I movimenti degli alchimisti sembrano agili ed esperti, mossi da un utile modo di coordinarsi, la loro apparente tranquillità è però compensata dall'attenzione che essi donano ad ogni loro opera, così la pirica sul carretto, che li giace nei suoi barili, sembra pronta ad essere adoperata senza che nulla l'abbia scossa durante il tragitto. |
I barili rotolano dentro, una minima scossa di troppo potrebbe essere molesto movimento, eppure nulla di male pare dover accadere per il momento, il Supremo Custode degli Editti pian piano si vede allontanare da quel pericolo che aveva fiutato, ben conscia come fra poco lo saranno tutti della potenza esplosiva di quel carico di polvere. Tranquilli color che vestono le tuniche della corte di giustizia, colmano l'aria della notte con crudele divertimento. |
Dopo aver fatto rotolare i barili per alcuni metri dentro il tribunale, Morgan Lucidalba Arikado e Mediano88 posizionato in luogo adatto il carico e preparate le miccie si preparano all'opera. |
La miccia s'accende, il Custode ha l'onore, la Suprema Eliusa il piacere di gustar l'evento. Gli alchimisti e i membri della Corte di giustizia possono osservare la miccia correre lesta come una dorata sfera di luce capricciosa, per scomparire all'ingresso e dentro il palazzo, e dopo pochi secondi un fragore assordante, e niente per un solo istante. Poi l'ESPLOSIONE, assordante, mentre una nube grigiastra di polvere si alza, mentre la struttura che fino a ieri era il PALAZZO di GIUSTIZIA crolla su se stesso. |
Forte l'esplosione che l'Ars alchemica ha provocato. Il Palazzo di giustizia si sgretola sotto la forza della polvere pirica. La terra si Muove con violenza. Diverse sono le crepe che si aprono nel Palazzo Ascilla. Frammenti del Palazzo volano ovunque. |
E ad un tratto la terra si Ferma mentre la nube grigiasta ancora è presente li dove era il palazzo di giustizia. Il palazzo Ascilla a parte le crepe appare ancora in piedi al suo fianco. Sapiente il lavoro degli Alchimisti che hanno saputo calcolare al meglio le distanze. Inquietante lo spettacolo davanti agli occhi di chi ancora confuso guarda dove ora ci sono solo cumuli di macerie. |