Le Terre dei Blunaiglim
Prologo: | presso il campo del Clan dei Mezzelfi Blunaiglim presenze inconsuete e quel che a prima vista sembrava un gufo ben presto lascia il posto ad altro, ma con l'aiuto degli Sciamani ... |
Il Vento soffia tranquillo sul posto, infilandosi tra le fronde degli alberi che circondano il Campo. Le Temperature vengono mitigate dal vento, che porta con se gli odori di un temporale lontano. |
Stormi di uccelli dai colori luccicanti alle ultime ore del mattino si innalzano in cielo, gracchiando e fischiettando volando oltre le cime degli alberi, diretti verso Ovest e la Miniera, seguiti dal vento che per un attimo divien caldo. |
Un Lontano rapace gracchia da un albero, forse un pino, con fare minaccioso, nascosto tra le fronde che delicatamente poggiano su uno dei bastioni del Campo Mezzelfico. Poi un movimento dell'aminale fa scuotere il ramo, mentre altre foglie cadono ora vicino al varco. |
L'animale esce allo scoperto, stringendo tra le zampe artigliate il ramo che poggia sul bastione vicino al varco. Son un fischio sommesso spicca un placido volo, planando sulle foglie che a causa del movimento dell'albero, si sono depositate alla base del varco. |
Il Gufo che si è gettato sulle foglie inizia a calpestarle, rendendole piatte sotto le sue zampette artigliate. Poi par fissare il lavoro e con semplicità allarga le ali piumate di bianco e beje e le agita, facendo si che le foglie si agitino all'aria. |
Le foglie agitate dal Gufo lo avvolgono e dopo qualche tempo sembrano innalzarsi in aria come a formare un cono forticante. Poi cadono in terra, inanimate. Al centro il Gufo non c'è più. Al suo posto una sola figura. |
Lo Sheletro grigiastro, avvolto in un manto logoro, fa finta che le persone non si siano rivolta a lui. Al contrario, si libera di quelle poche foglie che ancora gli sono indosso per poi avvicinarsi a SADQUEEN. Tenta di prenderla per la gola con la mano scheletrica, dicendo. "Mezzelfa! Portatemi dal Vostro Capo, se non volete fare la mia stessa fine..." |
Lo Scheletro allunga improvvisamente le ossa del braccio, sradicando un albero vicino, che poi mantiene sopra la testa come un'amra. "Da dove provengo io, l'Educazione si è persa secoli fa. Muovetevi, il tempo vi è nemico..." Indica con un braccio un punto imprecisato nel terreno, dove la terra inizia a sgretolarsi. |
Impaziente, lo Scheletro stringe l'albero tra le dita, spezzandolo in due. Il Buco nel terreno si sgretola divenendo largo quasi mezzo metro umano, mentr del fumo inizia ad uscire dalla fenditura. Tossicchiando con tono pratico e derisorio, dice "Io Desidero parlare con il Mezzelfo che è capo di questo campo.. ORA!" Urla. |
"Rimanere indietro?" dice lo Scheletro, riprendendo le parole della mezzelfa GILRAES."Non credo sia un problema. Fissa per un attimo SADQUEEN, alla quale direziona le braccia ora libere dall'albero ridotto in frammenti. Spalanca la bocca e del vento la investe in pieno. Nel frattempo lo scheletro diviene polvere che sorvola i presenti entrando nel Campo. |
La polvere in cui si è scomposto lo Scheletro si getta in terra, all'interno del campo, precisamente al centro di esso, riprendendo le sue fattezze. Un solo cmabiamento è nel vestiario; un cappuccio gli copre il volto. "Non mi sono spiegato" Devo bruciar le vostre abitazioni per farmi ascoltare? Voglio parlare col capo di questo posto!" Esclama innalzando le braccia scheletriche al cielo, mentre sfere di fuoco gli compaiono sulle mani aperte. |
Proprio in quel momento la terra inizia a tremare, trovando apice di tutto nella fossa che lo scheletro aveva indicato. Un urlo inumano seguita le parole di FURION che dovrebbe sobbalzare come gli altri a causa della scossa. Poi dal buco nel terreno inizia a fuoriuscire una figura. |
Dal cielo par discendere, come apparizione, una figura indistinta, ma non appena loscheletro al varco fuoriesce del tutto, la figura scompare del tutto. "Non potete nulla contro di noi..." urla lo scheletro all'interno del Campo, vedendo il compagno in catene soggiungere. |
Il Falco non soggiunge quindi, mentre una terza figura appare, proprio alle spalle di ANERESSETH, fuoriuscita dal fosso, e mossasi verso di lei, con velocità incredibile. Apre le ali di scatto, per spaventare le mezzelfe che circondano la CAPOCLAN. Una spada è impugnata dalla figura. |
Il Primo Scheletro abbasse le braccia e così le sfere di fuoco scompaiono. "Non avete da temere da noi. Siamo solo venuti a narrar di una storia!", si avvicina alla figura alata che a sua volta dice. "Ma sembrate tutti così legati alle armi che questa storia non vi merita." Nel frattempo il secondo scheletro agita in aria le catene verso FURION. "E' inutile, Sciamano..." gracchia la sua voce. |
Il Secondo Scheletro si innalza in volo, osservando i presenti, mentre rinfodera la spada. "Allora il nostro lavoro qui è cessato." Il Secondo Scheletro, quello con le catene, si muove in fretta, poi cade in terra. L'Evocazione ***DANZA DELLA TERRA*** di FURION ha avuto effetto. La terra inizia a tremare smuovendo le rocce sottoterrene che la compongono, senza risparmiare alcun presente. |
NOn appena l'Artiglio di FURION è stato retratto dalla fosa, il terremoto inizia a cessare... lentamente. Lo Scheletro in catene che stava accorrendo per fermarlo, si blocca per strada, e senza preavviso si sbriciola in terra. Altro non rimane che briciole d'osso e le catene. |
"MALEDETTIiiiii!" Urla il Primo Scheletro, che incredulo corre verso il varco, ma arrivato a metà strada si ferma. Fissa ANERESSETH. "Non riuscirete mai a trovare il Tesoro." dice prima di sbriciolarsi in terra; polvere sull'abito ormai vuoto. |
L'Ultimo Scheletro, quello alato che non ha subito il terremoto siccome in volo, cala vicino al NAGUAL FURION. "Noi siamo Non Morti... ma voi lo sarete prima o poi..." Dice prima di decadere su se stesso. Le ali gli si staccano dalla colonna vertebrale, mentre il vestito si affloscia in terra. Nello spazio del cappuccio unico segno di quello che era una volta. |
Il Gufo si rialza dalle ceneri del Primo Scheletro, ai piedi di ANERESSETH, volando via senza degnarla di uno sguardo, forse vittima anche lui di quel che è successo. |