Un Barone a Corte
- Seconda Parte -
Salone della Corte
Prologo: | nel Salone della Corte del Palazzo Ducale un insolito raduno di personalità lottiane, la Sacerdotessa Urania sta per insignire qualcuno del titolo di Barone. |
Sul fondo, dove le torce riescono appena ad illuminare il perimetro della sala, le mura sembrano vibrare sotto l'incessante brusio della corte |
Gli sguardi si susseguono curiosi verso l’Infante Conte Uther Pendragon, durante il pacato compito dei paggi che ininterrottamente camminano per la sala dispensando bevande ai presenti, mentre con gentilezza invitano con sguardi e pacati gesti ad una condotta consono a tal evento mentre l’infante proferisce parola. |
Sibila il vento all'esterno del sontuoso palazzo, attraversando le alte fronde degli alberi, facendole fremere violentemente sotto il respiro gelido della notte, creando un mormorio, a carezzar diverse note d'intensità. La Luna seguita a spelndere nel cielo sereno, simile ad una trapunta scura costellata di stelle simili a gemme. I draghi scivolano tra le correnti d'aria, venti che accarezzano i sinuosi corpi, come mani delicate e reverenziali verso coloro che sono i sovrani del cielo. |
Le parole dell'Infante sono chiare e precise, nonostante la sua tenera età. E tutti paiono ascoltarlo con attenzione mista ad apprensione. I sogni di Uther potrebbero essere semplici fantasie o premonizioni. Il dubbio serpeggia. |
Il colonnato che circonda la sala proietta ombre incerte sulle sagome di alcuni presenti che sostano presso le pareti. L'aria diviene pesante e calda soprattutto attorno al maestoso camino crepitante di fiamme. Troneggia l'infantile figura del GranDuca sullo scranno e tacciono le voci ora che ogni astante si pone in ascolto. |
La sala sembra esser attraversata soltanto dal basso brusio creato dalle poche persone che osano, seppure a bassa voce, parlare o commentare le parole dell'Infante. Tutto sembra esser come sospeso, in attesa che il discorso dell'Infante UtherPendragon prosegua. |
Paggi ed inservienti, sfilano tra le più alte autorità lottiane, alcuni distrattamente rimangono immobili ad ascoltare la narrazione dell'infante, che con enfasi, narra ai presenti, le oniriche visioni che hanno marchiato la sua mente |
Per chi nel cuore e nell'animo, serba ancora il ricordo del volo maestoso dei draghi, dell'aria sul volto, dei pensieri e del legame profondo che non può più riavere forte come un tempo, sembra tremare il cuore al ricordo di scaglie di cristallo nel baluginio della luce più pura. |
Il vento fa rialzare lievemente dalle pareti gli ornamenti e gli stendardi, facendo affievolire la fiamma delle torce. I presenti continuano ad osservare l'Infante, ascoltando con interesse le di Lui parole. Nel frattempo, si alza nell'aria un penetrante odore di legna che arde, dovuto al camino acceso. |
E' puro Caos nella Sala, per via del brusìo e degli sguardi furtivi. Tutti si domandano cosa vogliano dire quelle parole dell'Infante. Chi sceglierà tra di loro? Chi potrà rappresentare la neutralità? |
Stonano, beffardi, nell'armonia della grande Sala di Corte gli arazzi deformati per capriccio della Trama Magica alterata, quasi mani infantili e tremanti avessero reciso e deturpato l'Arte. Ogni Usufruitore presente risente dell'alterazione come se un sordo e costante rintocco pungolasse la mente. |
Su un'antica libreria di mogano, alcune fate, sedute sopra dei libri leggermente inclinati, come se dimenticati lì dal tempo e dalla non scuranza dei regnanti, lasciano ciondolare le piccole gambe, gesticolando animatamente tra di loro |
Il timore che tal evento possa richiamare l’attenzione degli eretici si fa strada silenzioso logorando l’animo inquieto di alcuni dei presenti, nonostante i valorosi cavalieri presenti e i semidivini che volteggiano intorno all’edificio della Corte apportando un velo di sicurezza. |
Danzano i draghi nel cielo carezzati dalla scintillante luce della luna, che fa risaltare le sfumature di colore delle scaglie dei semidivini come ad accenderle di arcana emanazione. Le ombre proiettate, corrono veloci ad oscurare il parco e il palazzo ducale. Una voce silenziosa par sussurrare all'orecchio dell'Arconte Sbarzo. |
I ruggiti di saluto dei Draghi fendono l'aria della notte. Risuonano colmi di orgoglio, quasi come se le creature semi-divine avessero compreso il momento e fossero al contempo consapevoli di quanto stia accadendo a Corte. |
Le figure dei Responsabili delle varie Gilde puntano gli occhi su Lord Sbarzo, richiamato dall'Infante ad avvicinarsi innanzi a lui. |
L'attenzione della maggior parte dei presenti nel Salone della Corte sembra spostarsi su Lord Sbarzo. Le luci per qualche istante sembrano fermarsi, quasi anch'esse volessero sottolineare l'importanza del momento. Inizialmente pare calare un silenzio ancor più profondo all'interno del Salone. Solo le voci di Sbarzo e dell'Infante risuonano ancora, seguite poi dalle prime nuove parole dei presenti e dai ruggiti dei draghi che dall'esterno spezzano il silenzio della notte. |
Concitato brusìo si anima nella sala, come un'onda che corre lungo il perimetro del colonnato, diverse reazioni suscitano le parole dell'Infante e l'attenzione di tutti sembra spostarsi all'unisono verso il neo Barone Sbarzo la cui voce riecheggia nella Sala gremita. |
Uno stormire d’ali di volatili vien percepito da alcuni presenti provenire all’esterno del Salone di corte, alcuni Corvi si adagiano sui cornicioni dell’edificio in gran numero. Il loro gracchiare richiama l’attenzione per alcuni istanti dell’Arconte Sbarzo e Ligeia mentre le parole dell’Infante si diffondono prepotentemente per la sala, ma coperte all’esterno dalla numerosa folla che vocifera ininterrottamente durante l’acclamazione del Barone Sbarzo. |
Una nuova energia vibrante ed invisibile ma percepibile da chi sensibile è, si spande come onda nella sala, irradiandosi dalla figura del Barone Sbarzo nell'atto del giuramento. |
Una nuova energia vibrante ed invisibile ma percepibile da chi sensibile è, si spande come onda nella sala, irradiandosi dalla figura del Barone Sbarzo nell'atto del giuramento. |
Le molte voci che salutano l'investitura del NeoBarone Sbarzo continuano a risuonare all'interno del Salone. Dal solo tono con cui vengono pronunciate è impossibile dire se le felicitazioni e gli auguri di chi non rimane in silenzio siano sentiti oppure soltanto parole spinte dalla convenienza. Complimenti e congratulazioni continuano ad alternarsi mentre la Sacerdotessa Urania procede nella benedizione del Nuovo Barone nel nome della Dea Themis. |
Dai cornicioni sui quali i Corvi si erano adagiati, i volatili si alzano all’unisono accompagnati dal loro caratteristico gracchiare. La folla dei cittadini all’esterno dell’edificio della Corte riescono a carpire l’informazione della nuova investitura avvenuta poc’anzi a Corte,brusii e alcune urla giungono fin all’interno del Salone nominando il nuovo Barone di Lot. mentre i paggi servono l’elisir ai presenti in gran fretta. |
Gli sguardi dei presenti si trasformano in un unico faro, proteso ad illuminare la figura del Barone Sbarzo, il cui sguardo, sembra già assumere una nobile ed austera espressione nei gesti e nei cenni d'assenso. il Fato dunque, pone la sinuosa mano di Lachesi sull'animo di chi, si farà portavoce del suo stesso equilibrio |
La figura del Barone Sbarzo risalta alla luce delle fiamme, mentre il suo volto si alza a cercare quello della Somma Sacerdotessa Urania. La luce delle torce accese illumina i presenti rendendo magico l'evento. |