Attraverso il Bosco dei Lamenti
Il Bosco dei Lamenti
Prologo: | alla ricerca di un fantomatico Libro Nero una spedizione del Sacro Cerchio dei Prescelti di Themis parte da Lot verso le terre a NordEst del GranDucato, attraversando il Bosco dei Lamenti quella notte ... |
La carovana partita dal pozzo dei desideri, giunge dopo qualche tempo nei pressi della parte più occidentale del bosco dei lamenti. E’ un luogo oscuro, caratterizzato da misteriosi suoni che provengono dalle sue profondità. In questa notte senza luna, par ancora più cupo. Appena visibile nelle terre selvagge, un sentiero pieno d’erbaccie, che par condurre diritto tra gli alberi. |
La cavalcatura di GILGAER avanza con un’insolita sicurezza, come se avesse già calcato quella strada. Il volo di THUT e NARIL è difficoltoso, sia per la quasi totale assenza di luce, dovuta alla luna appena crescente occultata dalle nubi e dagli alberi, che per i rami del bosco che si fanno sempre più fitti. Dietro di lui, il carro avanza col resto della carovana. |
Il bosco è cupo ed insolitamente silenzioso. Laddove anche nelle più fredde notti d’inverno si possono udire i rumori della foresta, magari mescolati ad irriconoscibili sussurri, qui tutto par tacere. Non un suono, aldilà di quello prodotto dagli zoccoli dei cavalli che calcano il terreno, e del costante cigolio delle ruote del carro che avanza su di un terreno quasi sconnesso. Davanti a tutti, Gilgaer ed il suo cavallo distanziano il gruppo, lanciandosi in una cavalcata. |
Il volo di THUT è quasi impossibilitato dalla bassa volta che i rami formano sul sentiero. Gli elfi il posizione più avanzata possono udire una gutturale risata provenire dai lati del sentiero, quando l’angelo finisce per sbattere contro l’ennesimo ramo, purtroppo più robusto degli altri. MA un altro suono giunge da ancor più avanti: il nitrito di dolore di un cavallo, ed il grido di un elfo: GILGAER viene sbalzato di sella, quando a causa del buio e dell’andatura, la sua cavalacatura finisce contro un tronco messo di traverso sul sentiero. |
"Hihihihi!" Una stridula risato si sente provenire da un ramo, nei pressi del tronco che bloccsa il sentiero "Quando messo tronco su strada, sapevo che bloccava bene... Ma non così bene!" un goblin dalla sua posizione rialzata osserva compiaciuto GILGAER "Benvenuto viandante, benvenuto nelle mie terre!" lo dileggia. Indietro, molto più indietro, echi delle sue parole giungono fino al resto della carovana. |
"il mio nome è Saiba Dente di Serpente, figlio di Ushor coda di Puzzola, figlio Di Kraaag dominatore di Buchi, e questa è la mia terra" Così il goblin, dall’alto del suo ramo si rivolge a GILGAER. Nei pressi della carovana invece, solo le voci dei presenti disturbano il silenzio. Intanto il goblin continua a parlare "E tu, straniero che ritorna, non sei ospite gradito"; Intanto si sistema meglio sul ramo, osservando l’elfo con i suoi occhietti gialli "Tu e i tuoi oserete attaccarmi di nuovo, o vi dimostrerete più cortesi ospiti?" |
THUT col suo volo riesce a giungere nei pressi di GILGAER, ma la sopresa per l’avvistamento gli fà sfuggire un grosso ramo, su cui l’angelo finisce per cozzare, finendo malamente a terra. Dla canto suo, SAIBA sobbalza alla vista dell’angelo, e balza su un ramo vicino schivando per puro caso la pietra lanciatagli da GILGAER "Tradimento!" grida, fuggendo nel buio del bosco "Ci attaccano" ancor fà udire la sua voce, che ora giunge chiara anche al resto della carovana "Preparatevi a difendere!" |
Il rumore di rami e passi causati da SAIBA presto scompare, inghiottito dall’apparente quiete del bosco. THUT e GILGAER sono ancora staccati dal resto della carovana, nei pressi del tronco che qualcuno ha trascinato a bloccare il sentiero. Tutt’attorno il silenzio. Non un gufo, o qualsiasi altra creatura del bosco a far udire la sua voce. Qualche scricchilio, ed altri rumori, sono appena percepibili dal fine udito degli elfi. |
Alle spalle della caravona, lungo la strada appena percorsa, si intravedono flebili bagliori e sommesse voci. Non altri suoni s’odono, solo dei brusii e il ruomore sordo di foglie schiacciate. |
Un sasso, poi un’altro volano sopra le teste di GILGAER e THUT, mancandoli. Qualche borbottio deluso provien dal folto del bosco, e poco dopo tre goblin sbucano dalle ombre degli alberi, brandendo dei randelli alla volta dei due. |
Il gruppo che sopraggiunge alle spalle della carovana, udendo le grida dei compagni accellera il passo, alzando un grido acuto e stridulo, e brandendo delle clave con fare minaccioso. |
Mentre un goblin viene atterrato dalla sassata di GILGAER, gli altri due continuano l’attacco; uno Randella l’elfo colpendolo duramente al braccio, quello teso a lanciar il proiettile; L’altro dirige conto THUT, ma finisce per scappare gridando, e lasciando cadere dietro di s’è l’arma. |
L’incanto di OPALE, a causa di una scarsa concentrazione, non ottiene il risultato sperato. Solo un fascio di luce si spande, ma oltre l’effetto ottico non ha alcuna valenza. Nel frattempo il gruppetto di Goblin che sopraggiunge alle spalle della carovana, raccatta da tarra dei massi e li scaglia contro il carro, emettento grugniti. |
Il goblin che affrontava GILGAER strabuzza gli occhi, si morde la lingua e barcolla all’indietro decisamente stordito dal colpo. THUT invece sente la mano ardere a causa del suo stesso incanto, ancora attivo sul randello del nemico. Dal bosco però sbucano altri due goblin, agguerriti ed armati anch’essi di clave; si guardano negli occhi a vicenda, come per darsi coraggio e si avventano con un urlo stridulo sui tre dell’avanguardia. |
Le pietre si perdono nella boscaglia, lanciate con scarsa mira. Solo alcune colpiscono il carro senza arrecare danni di sorta. Tra di loro parlottano, i goblin, bloccati dal percepire una strana sensazione: l’aura dell’angelo li infastidisce. |
Il goblin atterrato dalla sassata di GILGAER si volta sulla pancia e ancora mezzo stordito prende a strisciare verso il bosco. I Due appena giunti, spalancano gli occhi alla vista di THUT che gli si fà incontro e indietreggiano indecisi, forse anche a causa della sua aura. La pietra di GILGAER finisce per colpirne uno alla spalla, che si folta e si dà alla fuga imprecando. Quello che barcollava stordito invece, immobile sbatte le palpebre, come cercando di mettere meglio a fuoco la situazione. |
Le schegge di luce di ENEYLE si sprigionano dai suoi palmi, andando a colpire, senza alcun errore, due dei goblin che erano sopraggiunti loro alle spalle. Uno dei due malcapitati cade a terra, privo di vita, mentre il secondo, gravemente ferito, accenna una fuga verso il fitto del bosco. |
Il goblin assalito da THUT, alza il randello dinnanzi a sè, come per difendersi dall’inatteso attacco dell’angelo, e finisce per colpirlo con al mento, ricacciandolo indietro. Vien però colpito dalla furia di GILGAER, e presto si ritrova in difficoltà a parare indietreggiando i suoi colpi. L’altro intanto si riprende dallo stordimento, e con un filo di bava che gli scende dall’angolo della bocca, si avventa contro HENDREST che difende OPALE. |
A vuoto il calcio dell’elfo GILGAER, mentre il goblin si divincola facilemnte dalla stretta ell’elfo, essendo nettamente superiore in prestanza fisica. Qualcosa gruscisce ai suoi compagni, scoppiando poi in una grassa risata e avviandosi, con corsa goffa verso il bosco da ui è sopraggiunto. |
Dal bosco un sasso vola e finisce per schiantarsi contro il carro "Bastardi!" l’inconondibile vocina stridula di SAIBA si ode provenir dall’oscurità protettiva degli alberi "Me la pagherete! Lo giuro sul nome di Ushor coda di Puzzola, figlio Di Kraaag dominatore di Buchi!" continua, ma alle minaccie non seguono altri attacchi. Lentamente, il bosco torna silenzioso. |
Solo rumori di fuga e di rami spezzati si sentono ormai. Grigniti e striduli richiami lontani, mentre i goblin si disperdono nel fitto, aiutati anche dalla notte che copre la loro ritirata.Tutto ora appare tranquillo. |