Delirum Arcani
Il Limitar dell'Ade
Prologo: | la Domina Arcani Ghael si reca fin nell'Ade per incontrare il suo ex maestro Darkloren, colui che per primo ha compreso cosa può accadere nella via del Potere arcani, e cosa vi sia oltre la Trama nota... |
Davion
[anima] ....anche io molte volte ho dovuto affrontare combattimenti contro più
avversari armati...
DarkLoren [anima] Lunghe e ricche vesti adornano la figura,
proiezioni di ricordi e di vita vissuta. Le stoffe di ampio taglio vengono saltuariamente
scosse nel grigiore dell’etere dal sorgere di vaghe rimembranze del colore verde,
acceso, smeraldino.
Paladine ascolta distrattamente i discorsi delle anime mentre
con lo sguardo scorre su tutti i presenti
Ardsheald
[anima] io invece non potei combattere poichè ero disarmata
Davion
[anima]...io combatto senz’armi...sapete secondo me dovreste imparare anche
voi milady
DarkLoren [anima] Solleva il viso dai tratti ossuti, regolari
e simmetrici, puntando le orbite vuote e deturpate dall’orrendo vuoto fino al
punto più alto della volta che fa da cielo al luogo senza nome e senza tempo.
Le labbra si schiudono lievemente, quasi volesse parlare, ma solo un sottile
sospiro ne sorge.
Ardsheald
[anima] purtroppo sono nata elfa... cosa avrei comunque potuto fare
contro un mannaro armato fino ai denti e 5 volte la mia stazza?
aivlis [anima] solca apiedi nudi l’erboso suolo che porta
verso il bracere
Davion
[anima]..giuro che quando tornerò in vita...spazzerò via ogni mio avversario....<sorride>
Ghael segue la scia invisibile dei propri pensieri. Senza
esserne perfettamente cosciente, l'istinto muove i passi della donna verso direzione
ignota, e sono i soli sensi a dirigerla lì dove potrebbe trovare risposte ai
dubbi che da giorni ne attanagliano l’anima
aivlis [anima] volge un inchino al sacro bracere...le chiare
iridi spaziano nel loco
DarkLoren [anima] Riabbassa lentamente il capo, un vento
intangibile pare scompigliarne gli abiti che nuovamente si frangono nelle volute
invisibili dei fumi grigi, plumbei, che compongono l’anima. Le vesti mutano,
lo stesso pare farsi più vecchio e più duro. Ora aderenti vesti lucide ricoprono
la memoria del corpo mentre una fascia dai lievi toni purpurei ne cinge la vita.
Il capo accuratamente rasato presenta un disegno confuso sulla fronte, un tatuaggio
che sfugge alla sua memoria.
Paladine con passo lento e misurato comincia a percorrere
il sentiero che porta ai cancelli, segnato dai fuochi fatui, il guardiano indossa
solamente la sua tunica da custode e la sua spada
Ghael solleva il volto, ed ampi cancelli si stagliano a sbarrarle
il passo. Lampo di comprensione nelle iridi nel vedere la meta raggiunta, e
baluginio di irrazionale, umana paura...il passo esita. Ma è un momento passeggero...curiosità,
ansia, persino ira, tornano a muoverla sino a raggiungere le sbarre che portano
all’eterno
Paladine raggiunti i cancelli nota una umana figura aspettare
titubante e le rivolge la parola
Paladine
Avaede...chi siete voi...e cosa vi spinge a cercare il regno del Sommo
Ade?
Ghael
<occhi grandi, ancora smarriti, si fissano su colui che le rivolge
la parola> Questo...<deglutisce nervosamente, suo malgrado, mentre la
mano destra porge verso Paladine una pergamena, su cui grafia e firma del cerbero
Jawad consentono il passaggio>
DarkLoren [anima] Si alza dalla roccia con movimenti composti,
dalla velocità invariabile ed estremamente lenta. La grazia d’un felino sembra
estendersi in un tempo diverso da quello che attorno a lui scorre, ogni suo
gesto pare estraneo all’irrealtà che lo circonda.
Paladine osserva un attimo il foglio poi con la mancina stringe
il sacro medaglione che si accende di una fulgida luce verde, al suo comando
i cancelli dell’ade si aprono emettendo un lungo e acuto cigolio
Ghael socchiude gli occhi allo stridio del cancello su invisibili
cardini, che sembrano trovare eco nella sua mente...la destra ora libera si
porta alla tempia, quasi a calmare il pulsare affrettato di vene e di
sangue che urla la sua protesta
Paladine
Entrate e statemi vicina in modo che vi possa proteggere con il medaglione
DarkLoren [anima] Cammina in avanti, senza apparente meta.
Ad ogni passo le vesti mutano in un turbinio di fumi. Una rigida armatura di
cuoio con un teschio inciso. Ampie e morbide falde di velluto nero. Un manto
verde smeraldo ed un lungo bastone cesellato. Un sudario bianco, lacero....
Ghael
non me lo farò ripetere <costringendosi ad un passo calmo, forzato,
affianca il guardiano>
Paladine
Bene seguitemi....ma ditemi a quale anima volete rivolgere la vostra
attenzione?
Ghael
cerco <respira, concentrandosi sul nome che sta per pronunciare>
l’essenza di DarkLoren
Paladine
Bene...<facendo cenno con la mancina di seguirlo, il passo è misurato
e calmo mentre si incammina verso il sacro braciere percorrendo il sentiero
contornato da fuochi fatui che illuminano la figura del guardiano di un verde
spettrale>
Ghael ha un sorriso amaro, nel comprendere adesso, e solo
adesso, che è davvero l’essenza di colui che le fu Maestro ciò di cui va in
cerca. Verifica, per lui e per se stessa, per due umani che ora possono ritrovarsi
soltanto lì dove tutto ciò che è umano e mortale perde senso e specialità. Adeguando
il passo a quello del Guardiano, si incammina al suo fianco
DarkLoren [anima] Si arresta... in un ultimo sbuffo di fumi
la figura s’asseta sull’immagine di un alto uomo incappucciato. Il capo chino,
le mani immerse nelle ampie maniche, conserte sul petto. La figura grigia viene
scossa da fugaci macchie di color porpora, intense e vivide come il fuoco.
Paladine arrivato al sacro braciere si inchina e fa cenno
di inchinarsi all’ospite e rende omaggio al Sommo Ade
Ghael coglie il muto invito del Guardiano, dedicando poi
la propria attenzione al braciere che le viene indicato. Si acciglia, cercando
di scorgere in esso chissà quale immagine, infine il capo si abbassa a ciò che,
evidentemente, rappresenta colui che adesso le consente il passaggio
Paladine il sacro braciere brucia di una grande fiamma verde
che sembra in continuo mutamento
Paladine dopo aver reso omaggio al Sommo si rialza riaggiustandosi
la tunica, aspetta che l’ospite si rimetta in piedi poi si dirige verso l’altopiano
dove risiede l’anima cercata
Ghael si lascia attrarre da quella Fiamma, così vivida e
diversa da quelle nere di cui pure ha dominio. Combutta violenta scuote per
qualche istante l’animo dell’umana, tesa fra il desiderio di abbandono ad un
silenzio senza fine e l’istinto che da sempre la muove...il movimento del guardiano
la scuote ancora, consentendole di riavvicinarlo con fretta forse eccessiva
DarkLoren [anima] Il mutamento
delle forme sulle stoffe del cappuccio lascia trasparire un movimento del capo.
Solleva il mento; chi potesse vederlo in viso vedrebbe un’espressione fiera
ed austera, dura nell’autorità che la pervade.
Paladine tranquillo, come se nulla potesse oramai scuoterlo
nel regno dell’ade, scruta le anime cercando di individuare l’anima dall’ospite
desiderata
Paladine avvistata si dirige verso di essa con passo sempre
misurato
Ghael avanza, distratta di continuo da impalpabili presenze
di cui non scorge perfetti, distinti lineamenti...e disturbata da vibrazioni
particolari che infrangono la propria energia, violandola incomprensibilmente
e lasciandola confusa. Attenta a non distaccarsi dal guardiano, procede
sempre al suo fianco
DarkLoren [anima] La presenza della vita risuona in lui come
l’eco d’un diapason lontano, una nota stonata che riconosce nell’assenza dei
Guardiani di Ade. Si volta verso Paladine, il viso nascosto dall’ombra densa
che pare essere disegnata all’interno del cappuccio, in contrasto con le fioche
luci che realmente illuminano le terre dell’etere.
nissim [anima] compare vacuo e inconsistente tra le nebbie
sue sorelle, incerto il suo sguardo si confonde nel paesaggio.
Paladine
<arrivati davanti all’anima si volge verso l’ospite e pronuncia senza
emozione> Avete poco tempo per proferire con l’anima...rimanete sempre al
mio fianco...<le posa la mancina sull’orecchio e la destra è posta sul medaglione
che prende a brillare di una vivida luce verde> ora potete sentire e parlare
con l’anima...
Ghael annuisce, ma il gesto di assenso alle parole di Paladine
si blocca non appena avverte quella che le pare fredda carezza di mano...non
si ribella al contatto, come pure farebbe istintivamente, adesso evidentemente
e del tutto protesa verso quella nuova esperienza, e le risposte che sa essere
vicine
Ghael
Ignis...<solo quella parola le sfugge, a richiamare colui che cerca>
jaiss [anima] si manifesta nei pressi del simbolo di Ade
e da subito piega il capo alla sua volta, con fare sbrigativo e poco ossequioso.
DarkLoren [anima] S’avvede della presenza di Ghael, ed in
qualche qual modo pare riconoscerla. Un vento intangibile anima le volute di
denso etere che ne compongono i tratti essenziali, mutando con rapidità repentina.
Appare ora seduto su di un’invisibile sedia, le gambe elegantemente incrociate.
Un manto dall’indistinto color verde cade dalla sua schiena fino a terra...Il
viso è rivolto verso l’alto, verso la figura di Ghael.. schiude le labbra a
parlare...
DarkLoren
[anima] L’Energia è una fluttuazione instabile, Custos Arcani Ghael. <sorride,
tagliente> Ci dona un potere immenso, un potere del quale un giorno di chiederà
conto. <solleva la mano, richiusa attorno a quello che potrebbe essere un
calice, se fosse presente> Ma non è il momento per pensarci, godiamoci il
Potere, è tutto quello che per ora abbiamo.
nissim [anima] mette a fuoco le anime presenti ...
Ghael gli occhi scorgono movimenti, e refoli più densi che
disegnano volto e figura a lei nota. La donna non si rende conto della pelle
che si increspa sotto il tessuto pesante delle vesti, nè del sorriso soddisfatto
che schiude le labbra a precedere nuove parole
Ghael
dunque è vero...mio Primus <asseconda quell’incomprensibile tuffo
nel passato, addolcendo la voce che risuona rispettosa> Lo abbiamo adesso,
mio Primus...e ne avremo ancora in futuro...nevvero?
jaiss [anima] volta il busto in direzione del piazzale, intento
ad osservare ciò che accade. Nessuna espressione è palesata sul suo viso etereo.
DarkLoren [anima] Rabbuia lievemente lo sguardo... le orbite
degli occhi sono cave, apparentemente cieco. China il viso ad osservare il suolo,
od un tavolo che ora esiste solo per lui, prima di risollevare il tratto acuto
e deciso degli zigomi sul viso di Ghael...
Paladine // le anime riempiono il regno del sommo con i loro
cupi lamenti, la nebbia dell’ade, così immota ma viva, sembra riempire l’altipiano
DarkLoren
[anima] Uno Stregone è tale per diritto di nascita. Una volta risvegliato non
può più tornare sui suoi passi. <abbassa la mano, posando il calice d’un
ricordo su un tavolo altrettanto immaginario> E’ indiscutibile il fatto che
lo Stregone persista nel suo essere, si chiama Via della Mutazione. Ma nel delicato
equilibrio della trinetra delle Auree un dato ancora ci manca.
Ghael si sente trapassare da quello sguardo, ora come in
passato...ma è fiero e deciso il viso che mostra all’anima di DarkLoren. Per
qualche momento, solo nel suo ricordo, risuonano voci allegre di astanti ai
tavoli vicini, e soffia ancora l’odore acre del fumo della taverna
Paladine sembra provato dallo sforzo di mantenere il contatto
ma non sembra cedere
Ghael
rivelatemelo, mio Primus <non è dura la sua voce, ma note pressanti
si intuiscono nel tono sommesso>
jaiss [anima] alla vista di chi è astante nel Regno di Ade,
comincia a levitare in avanti in modo da raggiungere il piazzale ove essi proferiscono.
DarkLoren [anima] Scuote lentamente il capo, sollevando poi
il viso ad un imperscrutabile soffitto. La figura mima una risata senza suono,
scoprendo il disegno di denti lucidi e perfetti.
DarkLoren
[anima] Se la Trama è emanazione d’una Coscienza Superiore <riabbassa il
viso> Lo Stregone, che alla Trama è Costretto, è libero nelle sue scelte?
DarkLoren [anima] Le parole che deviano dalla logica e passata
conclusione del dialogo si perdono in un fievole eco, mentre la figura perde
nuovamente consistenza nei tratti antropomorfi. La nube si risolleva e par riaddensarsi,
l’umano vestito solo d’un sudario lacero ne sorge; il capo chino, le orbite
vuote come crateri aperti sul nulla...
Ghael
da un certo tratto della Via, si....è la comunione perfetta...ricordate?
Voi...avevate superato quel tratto...
jaiss [anima] mantenendo moto fluttuante a mezzaria si porta
accanto al Custode Paladine che pare sotto sforzo e ne scruta con curiosità
i lineamenti del viso che si tendono... alcune occhiate sfuggenti son rivolte
ai due loquitori.
Ghael non riesce più a distinguere le fattezze di colui che
ha cercato, e forse...forse trovato...incautamente, si protende in avanti, quasi
a volerlo fermare
Paladine aumenta la stretta del medaglione cercando di proteggere
l’ospite da eventuali pericoli mentre i muscoli del viso si fanno ancora più
tesi
Paladine
Avete ancora pochissimi giri di clessidra...
Ghael si ferma, ritrovando nell’apparente corporeità di nubi
fumose le fattezze di DarkLoren. Attende, ora impaziente, sentendo di essere
prossima a sciogliere il nodo del suo ultimo dubbio
jaiss
[anima] rimane sospesa a levitare ad un paio di spanne umane sopra il terreno
immortale, fissando con interesse lo svolgersi dell’incanto su quella che pare
non sia un’anima.
Ghael
non sento più nulla...<rammarico, e di nuovo ira, stravolgono voce
e viso, che cerca quello di Paladine interrogativamente>
Paladine
Si vede che l’anima non vuole più parlare con voi....
DarkLoren
[anima] <pare perdere ogni connessione con il dialogo che sosteneva, mentre
inizia a salmodiare con tono greve> Io sono Dark Loren, io sono il Traditore.
Lo Specchio che stà Cadendo. <risolleva il viso, punta il nulla delle orbite
sul viso di Ghael> Simeht è il Padre dell’Emanazione che ho Tradito, Simeht
e l’Emanazione io ho tradito.
nissim [anima] fluttua indifferente nel giardino di fumi
e nebbie che lo circonda
Ghael
questo è ...<stringe i pugni, incattivita, ma la voce di DarkLoren
la interrompe, inducendola a voltarsi verso la sua anima con vivacità> Un
traditore, si...Essenza malvagia che Caos non può rifiutare....la Trama è stata
intessuta appositamente. Vi richiamerò in vita, io...a tradire ancora le anime
ed i corpi che vi incroceranno, e la loro perdizione nutrirà la vostra
DarkLoren [anima] Muove un passo in avanti, un soffio feroce
di vento rende nuove sembianze all’apparizione. Ampie vesti cerimoniali verde
smeraldo avvolgono il corpo dello stregone. Il viso dal mento alto, fiero, è
incorniciato da una cascata di capelli brizzolati. Solleva la mano destra verso
Ghael, mostrandole il palmo.
Paladine osserva la scena mentre serra ancora di più la mano
sul medaglione
jaiss [anima] porta lo sguardo prima su Ghael, poi sul’anima
di umano ed infine sul Custode ancora concentrato. Egli chiude successivamente
gli occhi, fino a scomparire alla vista dei presenti.
DarkLoren
[anima] La Trinetra delle
Auree ha per ora lasciato a me, Deaconus Arcani ed alla nostra Signora, lo scampo
dalla caduta. <osserva Ghael, abbassando la mano> Discipula Arcani, mia
allieva, all’avidità dei Primus segue la Caduta, così teorizzò Wolfteeth quando
le scuole furono fondate. E temo abbia ragione. <sporge il viso verso Ghael,
sogghignando> Ed il Tradimento pare essere la struttura portante della nostra
Evoluzione, Domina <la voce esce stridula, malevola, quasi un’altra coscienza
si fosse accavallata, pronunciando le parole>
Paladine sembra quasi al limite
Ghael lascia correre lo sguardo da quel viso, che adesso
le sembra possedere tangibile realtà, al palmo della mano. La donna resta ferma,
semplicemente in attesa, o forse incapace di muoversi. Le parole di lui, la
successione di Tempo, avvenimenti, la commistione feroce di passato e presente
e futuro le strappano un sorriso esultante
Paladine
Non c’è la farò ancora per molto..chiudete al più presto
Jawad // LE PAROLE DELL’ESSENZA DI DARKLOREN RISULTANO, GRADATAMENTE,
SEMPRE MENO COMPRENSIBILI....
Ghael
questo volevo sapere...questo è, e sarà ancora
Ghael getta un ultimo sguardo verso DarkLoren, per poi abbandonarne
la figura, come se non avesse più alcun interesse da offrirle
DarkLoren
[anima] <si ritrae>
Laanan lo chiamò Delirium Arcani, per Agni! <torna a farsi avanti, quasi
furente> Zazas Zazas Natasanada Zazas, gloria al corpo dei Piromanti; <si
arresta, il viso appare serio> Ghael, lo Specchio stà Cadendo. E Presto sarà
Infranto. L’Energia ed il Tempo si aprono nella mia mente come un fiore dai
petali di cristallo, ed uno dopo l’altro si spaccano per poi risorgere. Ghael,
Valar Morghulis, Wolfteeth e Laanan erano nel giusto. Oltre i nostri sensi,
esistono sensi più Grandi.
Ghael
Adesso posso andare via da questo tempo che ancora non mi appartiene
<sorride, lievemente affannata, rivolgendosi a Paladine>
Paladine crolla a terra per un momento mentre l’immagine
scompare
DarkLoren [anima] la voce
si fa sempre meno comprensibile, sempre più lontana e sfumata, così come l’essenza
perde contorni. Metà del corpo pare ora ammantato, l’altra metà veste abiti
di cuoio da battaglia. Attorno a lui vividi colori si proiettano per un istante,
poi più nulla, mentre torna ad essere un groviglio di coscenza e di pensieri,
proiettati in fumi grigiastri, indistinti.
Paladine si rialza dopo l’enorme fatica di tenere aperto
il collegamento
nissim [anima] incerto di muoversi realmente, s’indirizza
verso il braciere. Lo spazio vuoto preciso si consuma sotto di lui, mentre la
fiamma si apre al suo sguardo
Ghael rabbrividisce, e con apparente ritardo parole sfumate
nel tono la raggiungono ancora. Sulla pelle dell’umana corrono brividi di emozione,
a quella nuova dimensione che l’anima di DarkLoren ha trovato, ed ella ha solo
presentito. Esultanza crudele brilla negli occhi, illumina il viso intero mentre
guarda, senza realmente vederlo, il guardiano
Paladine il viso del custode sconvolto, i canini estratti
spuntano dal labbro superiore mentre il colorito della pelle già pallido di
natura è ancora più privo di colore
Paladine si tiene in piedi a fatica mentre senza proferir
parola fa cenno all’ospite di seguirlo
Ghael annuisce piano, mentre un turbinio di riflessioni confuse
agita la mente...meccanicamente segue Paladine, a ritroso su quella via che
conduce alla vita
Paladine percorre la via dei fuochi fatui che danno un colorito
verdastro alla pelle del vampiro
nissim [anima] rende omaggio al segnacolo sacro che arde
nel mondo oltre il mondo. La mente si confonde nuovamente nel paesaggio dipinto
di fumo. Il tempo di un respiro, ed al suo posto solo un pupazzo di nebbia.
Paladine arrivato al cancello lo fa aprire con un gesto della
mancina mentre la destra stringe il medaglione
Ghael
Valar Morghulis, Guardiano...vi ringrazio <senza aspettare risposta,
pare ora impaziente di abbandonare quel posto e ritrovare la banalità di dimensione
nota... passi veloci la allontanano>