La follia della mano non morta
Il Lago Averno
Prologo: | la mano non morta del custos mortis Kwaku da i primi segni di difetto e presso il lago Averno ... |
La notte veglia sulle sponde del Lago Averno, mite e temperata da leggeri refoli di brezza primaverile che portano con loro gli odori ipnotici dei fiori di Loto che, candidi, si stagliano mollemente sulle acque nere del lago che sciabordano docilmente lambendo le rive. I versi degli animali notturni animano il luogo solitamente silente, denotando come la Primavera inoltrata abbia riportato vita anche laddove il regno di Ade ha inizio. |
Un fruscio scuote le fronde della boscaglia che dista poco dalle rive del Lago Averno non appena una civetta, che si staglia bianca sulla coltre nera del cielo, si solleva in volo emettendo il suo lugubre verso mentre pian piano attraverso i rovi e la vegetazione, vengono fuori anche le figure degli OSCURI STREGONI, due dei quali, i CUSTOS MORTIS, accompagnati dai loro famigli. |
Lo scheletro ZARN non sembra rispondere al richiamo di CELANDINE, rimanendo imbambolato, con la testa rivolta verso il cielo che prende a ciondolare a destra e a sinistra lentamente producendo un sordo e regolare scricchiolio di ossa. NATHRESIL, al contempo, arresta il suo incedere nell’udire quel rumore, prendendo ad avvicinarsi allo scheletro ZARN, con passi cadenzati e con le braccia protese in avanti, come se volesse afferrarlo. La mano RAHTAGA Z’HIN, nel vedere il movimento di NATHRESIL, cerca di scendere dalla spalla di KWAKU, velocemente, cercando di toccare terra. |
ZARN si lascia afferrare alle scapole dalle lunghe falangi di NATHRESIL, che una volta assicuratosi della presa si prepara a sferrargli una ginocchiata, piegando il ginocchio e portando la gamba destra in alto con il chiaro intento di colpire il proprio consimile allo sterno. RAHTAGA Z’HIN si muove per il suolo molto velocemente come se fosse mosso da dei fili invisibili da un buffo burattinaio, avvicinandosi ai vari presenti, EALOSS, KIRAXIS e Saba per poi scartarli con veloci cambi di direzione, che alzano della polvere. ZARN ancora imbambolato a osservare il cielo, viene colpito, ricadendo al suolo all’indietro. |
ZARN si rialza molto velocemente da terra, sospinto da un senso di rivincita nei confronti di NATHRESIL che si volta in direzione di KWUAKU, fissandolo con i suoi occhi cavi, lasciando trasparire una espressione quasi umana, allorché spalanca la bocca come un ebete, non avvedendosi di conseguenze delle movenze del suo simile. RAHTAGA Z’HIN nel frattempo si avvicina nei pressi della veste di CELANDINE che si appresta a muoversi in direzione dei due SCHELETRI, cercando di dirigersi verso le sue caviglie. ZARN approfittando della distrazione di NATHRESIL gli sferra senza pensarci due volta, uno schiamo a palmo scheletrico aperto, colpendolo e provocando il giro completo del capo del FAMIGLIO di KWAKU, sulla base del collo. |
Allorché il capo di NATHRESIL, smette di ruotare, lo scheletro protende il braccio osseo in avanti proprio quando la figura del CUSTOS MORTIS, KWAKU, lo raggiunge; si volge per un istante a guardare lo STREGONE, per poi, tornare con lo sguardo sul consimile ZARN, verso il quale molla un ceffone a palmo scheletrico verso il famiglio di CELANDINE, il cui capo prende a vorticare con fino a bloccarsi con la testa al contrario rispetto al corpo: ora gli occhi cavi guardano la colonna vertebrale dell’essere e la nuca è posizionata, invece, nel medesimo verso della cassa toracica. Intanto RAHTAGA Z’HIN, riesce a raggiungere le vesti viola di CELANDINE alle quali si aggrappa, agguantando, poi, il polpaccio della CUSTOS MORTIS, sul quale prende a risalire la gamba: arrivata, infine, ad altezza coscia, prende a solleticarne le carni, con i polpastrelli che si muovono aritmicamente al di sotto dei suoi abiti. |
KWUAKU riesce nel suo tentativo di arrestare il proprio famiglio che sembra acquietarsi come per incanto, stessa sorte per ZARN che viene afferrato alle spalle da Saba, aiutata da WHISPERWIND che adesso viene fissata dai due occhi cavi dello scheletro, dato che il suo capo, ormai è posizionato al contrario rispetto al normale. Infine RAHTAGAZ’HIN non ubbidisce al comando della Custos Mortis CELANDINE, cercando di salire ancora, diretto verso i suoi fianchi imperterrito mentre i suoi polpastrelli continuano a solleticarne le carni della giovane donna. |
NAJAL riesce ad immobilizzare il moncherino RAHTAGA Z’HIN che, non appena sente la presa del DISCIPULUS par rilassarsi lasciando così andare il fianco di CELANDINE. Intanto ZARN rimane immobile sotto la presa di Saba, fissandola con i suoi bulbi oculari cavi e privi di espressione. Infine, NATHRESIL, in risposta alla richiesta di KWAKU, dopo che, questi, gli poggia le mani sul capo ossuto, solleva il braccio scheletrico destro muovendolo in un movimento orizzontale da destra verso sinistra, nel tentativo di schiaffeggiare il volto del CUSTOS MORTIS. |
Al nuovo movimento di Saba, ZARN, ora che ha la mascella libera da qualsiasi presa, comincia a battere i denti, allargando e serrando le mandibole in un movimento insensato e regolare, prendendo a fissare con i suoi occhi vacui, CELANDINE che ora lo chiama, verso la quale tenta, nonostante la stretta dell’ADEPTA e del DISCIPULUS, di avanzare. Intanto EALOSS, nonostante il suo balzo non riesce a fermare per tempo, il gesto di NATHRESIL, che, dopo aver inferto il colpo a KWAKU, lascia che il proprio braccio scheletrico si riabbassi lungo il fianco, permanendo, questa volta, immoto ad ascoltare quello che, ora riconosce essere, il suo padrone. Infine, NAJAL, non riesce a serrare nella sua presa il moncherino RAHTAGA Z’HIN che, lentamente prende a scivolare verso il basso, uscendo dalle vesti di CELANDINE e dirigendosi lentamente verso KWAKU, di cui ora ode la voce irata. |
RAHTAGA Z’HIN, docilmente, al richiamo di KWAKU, già in movimento verso di lui, prende ad inerpicarsi lungo le vesti viola dell’indigeno, risalendo, ben presto, sulle sua spalla destra, sulla quale permane, immobile. Intanto NATHRESIL, lasciato incustodito ma, ora, tornato in sé, al movimento di KWAKU, seppur leggero, riprende a seguirlo senza alcun movimento strano e lo stesso ZARN, muovendo lenti e stentorei passi verso CELANDINE, per via del capo ancora rivolto al contrario, la raggiunge, infine, tranquillamente, tornato, finalmente anche lui in sé. Tutto, quindi, pare tornare alla normalità, nonostante gli attimi di follia che avevano colto i tre famigli. |
CELANDINE, riesce, in uno scricchiolio di ossa e ora che il famiglio ZARN le è a portata di mano, a riportare la sua testa nella posizione originale. Tutto pare tornato al solito corso sulle rive del Lago Averno dove le acque scure lambiscono in un lieve sciabordare la terra ferma, lasciando che i loti si muovano leggeri sulla superficie di questo, vincolati ad esso da un'unica radice sommersa che li condanna ad un moto sempiterno. La brezza fra le fronde degli arbusti spira lieve lasciando che essi vibrino in un fruscio continuo e melodico ed odori di resina e ciclamino ne accompagnano i refoli che trasportano nell’aria i classici odori che Primavera offre. |