Walach ed i non morti degli Stregoni
Il Lago Averno
Prologo: | Walach ed il suo servo giungono all'Averno nel tentativo di sottrarre i famigli non morti agli Stregoni della via della morte... |
La nebbia che, leggera, ricopre le acque del Lago Averno, improvvisamente si fa più fitta e consistente: la temperatura si abbassa vertiginosamente, all’improvviso, lasciando che dalle bocche dei presenti, le parole si condensino in un leggero fumo che prende ad uscirne. Un silenzio innaturale prende a ricoprire tutto come un mesto sudario: la Natura stessa con i suoi caratteristici rumori, sembra ritrarsi d’innanzi a una FIGURA che lentamente, a dorso del proprio scheletrico destriero, incede sul Sentiero dell’Assenza. I suoi contorni sfumati, emergono come una macchi scura, fra la nebbia vischiosa, mentre il freddo inesorabilmente, continua a calare. |
La FIGURA che continua ad avanzare non si volge, allorquando KOCHISE gli passa a fianco, procedendo in direzione opposta. Il freddo continua a scendere, prendendo a gelare con le sue dita di brina, i sottili fili d’erba che costeggiano il termine del Sentiero e la radura presso il Lago Averno; la nebbia si infittisce, tetra, lasciando che la visbilità cali drasticamente a non più di due passi mentre la FIGURA a cavallo, ingobbita su di esso, raggiunge, infine, quel luogo, già visitato in precedenza. Il manto di seta blu ricade in ampie volute fin sopra lo scheletro del suo cavallo e le mani, guantate anch’esse di seta, ne sorreggono le redini, mentre il volto, lentamente, si solleva e con esso il cappuccio blu, da sotto il quale, i suoi occhi cavi, prendono a guardare davanti, come se nebbia non esistesse per lui: l’OGOLJEN, infine, è giunto. |
Le parole di KOCHISE si perdono nell’aria, l’OGOLJEN è ormai troppo distante dalla sue figura, poiché giunto nei pressi delle sponde del LAGO AVERNO, dove riconosce la figura di SABA, già vista in un recente passato. La nebbia si infittisce nei pressi della figura dell’OGOLJEN, occultando quasi la sua visione agli occhi dei presenti, che arresta l’andatura del proprio destriero scheletrico, rivolgendo la propria attenzione verso SABA: “Ci si rivedere ancora in questi luoghi, siete pronta questa volta a uno scambio di informazioni ?” Pone quesito l’OGOLJEN, mentre fra la boscaglia avanza i famigli dei due Custos Mortis non presenti, senza i loro padroni: NATHRESIL, RAHTAGA Z’HIN, ZARN come se fossero richiamati da qualcosa cui non possono sottrarsi. |
La temperatura continua a scendere, tant’è che a ogni parola pronunciata dai presenti si forma della condensa che si perde nell’aria. L’OGOLJEN rimane immobile intorno alla propria cappa di nebbia che l’avvolge con le sue invisibili braccia: “Ovviamente. Al sottoscritto servono informazioni su un Tomo parlante, tutto ciò che sapete anche poco, in cambio vi concedo due quesiti a cui io risponderò” Replica ancora L’OGOLJEN all’elfa, mentre i tre non morti: NATHRESIL, RAHTAGA Z’HIN, ZARN, rimangono nei pressi della boscaglia, nascosti fra la vegetazione. |
L’OGOLJEN continua a non prestare attenzione alle parole di HIROKO, concentrandosi su quanto detto da SABA: “Quindi non sapreste indicarmi dove si potrebbe trovare? E perché appare a determinate persone?” prende una pausa, abbassando il capo e prendendo a borbottare fra sé e sé, quindi risolleva il capo, continuando:”Dopo aver risposto a questi ultimi due quesiti porgete pure le vostre domande” conclude non avvedendosi, frattanto, dei TRE FAMIGLI che, lentamente, si avvicinano a lui, fra la boscaglia: il freddo continua ad essere intenso, continuando a ricoprire di brina i germogli ed intessendosi insieme a quell’innaturale silenzio che continua a ricoprire tutto come un sordo grido di Morte. |
L’OGOLJEN, volge il cappuccio di seta blu verso la voce di FOROCHEL: “A noi non interessa nulla di quello che fate voi, a noi interessa soltanto trovare il libro e distruggerlo, così come il nostro padrone ha ordinato” la sua voce strisciante fende la nebbia come una lama affilata dirigendosi, adesso, in risposta alle parole di SABA: “Perfetto: ora potrete rivolgermi due domande, come predetto”, ritorna in silenzio, l’essere, continuando a stringere le briglie del suo destriero scheletrico fra le mani guantate. Intanto, dalla nebbia, come in risposta a quanto udito da SABA, una figura comincia a prendere forma, addensandosi e componendosi delle stesse bianche volute che ricoprono tutto come un sudario, mentre i TRE FAMIGLI, ancora, osservano nascosti a breve distanza e RUBYX, comincia a camminare intorno alla figura di FOROCHEL, come fosse innervosito. |
L’OGOLJEN rivolge solo un movimento del capo verso la figura di FOROCHEL, mentre prende a rispondere a SABA: “Il libro ha parlato troppo e per questo merita la distruzione” semplici parole che strisciano come vermi sulla fanghiglia, mentre la nebbia, accanto l’OGOLJEN, ora assume chiaramente le fattezze di un uomo, che lentamente si materializza divenendo man mano consistente: i capelli lunghi e neri gli ricadono su di un’armatura rossa mentre immobile, solleva la mano sinistra in aria, facendo cenno all’OGOLJEN di continuare: “Ed ora passiamo alla vostra seconda domanda” l’OGOLJEN conclude rivolgendosi a SABA, e chinando il capo al suo padrone: LORD WALACH. |
La figura di LORD WALACH, ora lentamente prende ad estrarre la LAMA del LEGAME, impugnandola con la propria mano destra mentre con la sinistra, solleva il palmo in un muto segno rivolto all’OGOLJEN di tacere: “Complimenti per la domanda, mortale” la voce del VAMPIRO tuona fra la nebbia che ancora ricopre tutto non permettendo una chiara visuale né dell’OGOLJEN né di WALACH: “Ve lo mostro subito così che i vostri stessi occhi possano trovar giusta risposta” il tono beffardo si ammutolisce allorché la LAMA viene sollevata in aria, prendendo a baluginare di una sinistra luce violetta pulsante: quasi immediatamente, i QUATTRO FAMIGLI dei CUSTOS MORTIS, prendono a muoversi verso di essa, entrando pian piano, nella cappa di nebbia. |
I QUATTRO FAMIGLI non morti, continuano ad avanzare in direzione di LORD WALACH che li richiama a sé e, benché, FOROCHEL cerchi di trattenere a sé RUBYX, esso le sfugge, completamente impossessato da un richiamo superiore. Frattanto l’OGOLJEN abbassa il capo prendendo a borbottare fra sé e sé qualcosa: la nebbia si intensifica e il freddo continua a penetrare tutto come una lama tagliente, fin quando il silenzio improvvisamente calato sul luogo, viene rotto da una sottile risata, che come unghie su una roccia, stride maligna: “Incontro alquanto proficuo, vi ringrazio” la voce di LORD WALACH, si spegne del tutto ora, mentre la Lama, che ora riabbassa, continua a pulsare di luce violetta. |
L’OGOLJEN, adesso risolleva il capo, staccando le proprie mani guantate dalle redini del destriero scheletrico che monta: le allunga in avanti continuando a sillabare fra sé e sé mentre lentamente per un area di una decina di metri, prende ad intensificarsi, mescendosi alla nebbia, una nube maleodorante. WALACH rinfodera la spada, quindi, ora che i QUATTRO FAMIGLI non morti sono completamente assuefatti alla sua volontà e, lentamente sia i FAMIGLI che l’OGOLJEN che WALACH stesso, prendono a dissolversi in nebbia, sparendo lentamente alla vista. La nube maleodorante, però, rimane, andando ad intaccare pesantemente le creature viventi dall’olfatto fine. L’incanto di SABA, frattanto, va a buon fine. |
La SFERA INCANTESCENTE creata da HIROKO va ad infrangersi contro la NEBBIA, laddove poco prima c’era WALACH in forma corporea: un urlo squarcia l’aria a testimoniare che il VAMPIRO in forma nebbia è stato colpito, seppur di striscio; riesce a comunque a fuggire, smaterializzandosi completamente così come l’OGOLJEN e i QUATTRO FAMIGLI che lo seguono. La nube maleodorante, intanto, continua ad avvelenare con il suo puzzo l’ambiente per un raggio di dieci metri mentre la nebbia lentamente va dissolvendosi e la temperatura comincia ad alzarsi, così come i rumori pian piano tornano a farsi sentire: la Natura sembra risvegliarsi senza essere intaccata dalle fiamme dell’esplosione per via della brina gelida che non permette ad esse di attecchire. |