I sotterranei delle Piramidi
Le tre piramidi
Prologo: | dopo l'arrivo presso le tre piramidi la compagnia di spedizione alla ricerca dell'Armatura del Fato si inoltra nei sotterranei che sprofondano sotto le Piramidi, imbattendosi in mille trappole; dopo un arduo percorso
si decide di... |
Nulla sembre cambiato in questi due giorni e queste notti nel mare dorato di sabbia che davanti al campo si estende. Le figure minacciose delle tre PIRAMIDI che forse da secoli o da ore li regnano, con la loro maestosità sembrano ancora più inquietanti. Nel campo la COMPAGNIA DI SPEDIZIONE sembra prepararsi a varcare quella nera soglia che agli sguardi si offre, sfacciata, tenendo celati nelle sue viscere nere chissà quali segreti. |
Fervono gli ultimi preparativi al Campo ed ognuno, nella sua diversità, cerca di attrezzarsi ad affrontare l'ignoto. A confronto delle immense Piramidi, le persone e la piccola tendopoli sembrano formichine intente nelle loro opere. La luna non si mostra questa notte, seppure il suo influsso a chi è mannaro sia giunto, e solo le luci dei rari fuochi illuminano i presenti. |
Nel carro dei MAGHI NERI, intanto, una luce viola appare segnando un cerchio precedentemente segnato sulla piano di appoggio del carro stesso: la luce pian piano aumenta di intensità, fuoriuscendo dal carro ed illuminando appena la notte già chiara per Luna piena, di un tenue riverbero d’indaco mentre il cerchio luminoso all’interno del pianale ora è perfettamente sengato nella circonferenza. BORIS, frattanto, ordina le ultime disposizioni prima di addentrarsi nel CUNICOLO che permette l’accesso ai sotterranei delle PIRAMIDI, mentre KAIBAN, accertatosi di avere con sé tutti gli strumenti del mestiere, attende già all’ingresso. |
CAHTLAD in forma lupus per via della Luna piena che ne ha rivelato la sua natura, si avvia guardingo verso l’INGRESSO ma il suo olfatto non percepisce altro se non un nauseabondo odore di chiuso ed il suo udito, benché fine, è disturbato dal chiacchiericcio che si ode nell’Accampamento e dal rumore delle cavalcature che sembrano agitarsi all’ombra delle imponenti costruzioni. Frattanto nel carro dei MAGHI NERI, si materializza all’interno del cerchio luminoso, la figura di MANIAKESH, seguita di lì a breve, da quella di ELOARE: il cerchio quindi, pian piano, prende a smaterializzarsi confondendo la sua luminescenza indaco l’oscurità che circonda e permea il carro. |
Nero e buio, come le fauci di un mostro che per il momento riposa, adagiato sulla sabbia dorata, l'INGRESSO si mostra agli sguardi. Piano piano gli ultimi preparativi vengono consumati e la COMPAGNIA, torce alla mano ad illuminare l'entrata, si appresta a seguire il Figlio di Gaia che apre la strada. |
L’INGRESSO ora imboccato da CAHTLAD si presenta buio e largo appena un passo e mezzo, tanto da poter contenere a mala pena due uomini affiancati: a due passi da esso, sulla DESTRA, un CORRIDOIO, si dirama nell’oscurità, buio e assolutamente piatto all’olfatto se non per quel comune maleodore che lo accomuna a tutto il resto del sotterraneo. Superato questo incrocio a tre passi da esso, una stanza di si apre ed al termine di essa, un TRIVIO pone la sua scelta ai membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE che dovranno decidere se imboccare il corridoio di DESTRA, di SINISTRA, o di CENTRO. Anche KAIBAN segue il lupus riuscendo a scorgere, grazie alla sua vista, qualcosa entro quell’oscurità roboante. |
CAHTLAD, ignora il primo corridoio che a DESTRA si inoltrava nel buio per dirigersi diritto, oltre la prima stanza, raggiungendo così il TRIVIO: frattanto il resto della COMPAGNIA, lo segue illuminando con il chiarore delle torce scoppiettanti e con la luce fredda degli ALCHIMISTI i sotterranei che cominciano a rivelare le pietre scalfite e consunte dal tempo nonché la pavimentazione in pietra a blocchi larghi almeno un metro per un metro. Intanto KAIBAN, acuisce i propri sensi riuscendo a scalfire ancor meglio quella parete di buio che oltre il TRIVIO ancora resiste all’illuminazione portata dalla COMPAGNIA. |
Uno dopo l'altro i membri della COMPAGNIA si addentrano in quello che altro non pare che un corridoio sul quale il tempo si è accanito. Polvere sottile viene giù in piccoli rivoli dalle pareti, in alcuni punti, come una piccola cascata dorata. I versi di CAHTLAD fermo al TRIVIO dovrebbero richiamare l'attenzionedegli altri, seppur non possano comprenderne il significato. La luce, di diversa provenienza illumina il corridoio ma nel buio delle TRE VIE ancora si infrange. KAIBAN nulla di insolito riesce a percepire, nonostante i sensi sviluppati, se non odore di polvere e di muffa. |
CAHTLAD in forma lupus ancora non si muove, affiancato com’è sia da KAIBAN che da SIMMADJ, mentre il resto della COMPAGNIA di SPEDIZIONE pian piano si addentra nei sotterranei delle PIRAMIDI. I TRE CORRIDOI, si diramano come serpi nel buio più fitto: alla luce delle torce e degli ALCHIMISTI, rivelano soltanto la medesima pavimentazione della stanza che ora accoglie i membri della COMPAGNIA e l’odore di muffa che ne proviene non è differente in nulla, l’unica cosa che ne deriva è una eco profonda in risposta alle voci dei presenti e ai guaiti del Figlio di Gaia. Improvvisamente un bagliore, non definito, forse un inganno della vista, appare per poi scomparire nel CORRIDOIO di SINISTRA attirando l’attenzione del LADRO. |
FINWE illuminando il corridoio di DESTRA, che, viene anche saggiato dal tocco della mano del DRAGONE SIKRAN, non rileva nulla di particolare, se non un semplice passaggio scalfito nella pietra stessa cosa, per altro, che viene rilevata da DANNU. CAHTLAD, frattanto, prende ad avviarsi per il CORRIDOIO di SINISTRA, nel quale prende a compiere i primi passi, richiamando subito l’attenzione altrui con i suoi guaiti che riecheggiano nelle fondamenta con una eco sinistra. |
Cahtlad si dirige verso SINISTRA, imboccando il corridoio, seguito da KAIBAN. Entrambi attratti da qualcosa che forse solo loro hanno visto. La luce fredda tenuta da DANNU illumina l'inizio del corridoio che simile al primo appare allo sguardo. Un rintocco poi si sente, amplificato dall'eco, come se una piccola pietra fosse caduta sulla pavimentazione regolare. A quello segue un boato ed il CORRIDOIO centrale crolla, alzando una nuvola di polvere che oscura per un lungo istante tutti coloro che si trovano ancora al TRIVIO. |
Mentre il maleodore ancora impregna l’aria chiusa dei sotterranei, l’avanzare di CAHTLAD lo conduce ad un successivo TRIVIO, situato ad almeno venti passi dal precedente, al centro di esso il chiarore dell’illuminazione rende visibile a KAIBAN che vi presta attenzione, una pavimentazione in blocchi di pietra, non semplici ma lavorati e recanti, alcuni l’effige di una fiammela, altri l’effige di una maschera, altri ancora l’effige di un arco con freccia e gli ultimi un ‘effige di singolare interpretazione, sembrerebbe un simbolo. Intanto la polvere sollevata dal crollo parziale del CORRIDOIO di CENTRO lasciatosi alle spalle dal LUPO e dal LADRO e ancora visibile alla retroguardia della COMPAGNIA, impregna l’aria che diviene particolarmente irrespirabile. |
Il nuovo TRIVIO, quindi, fronteggia i presenti, illuminato, soprattutto nel pavimento, da FINWE che facilita, così, il compito di KAIBAN che con la perizia che lo contraddistingue e facilitato dai sensi acuti che la razza gli dona, individua con la sua ricerca, alcuni fori sulle pareti angolari di destra e di sinistra mentre nel sollevare lo sguardo riesce ad intravedere quello che parrebbe essere un carico sospeso, di cui, però, non riesce ad individuare l’entità. La sua analisi della superficie della smattonatura essendo applicata sul blocco con disegnata la fiammella, fa sì che dalla parete angolare di destra, fuoriesce un piccolo accenno di fuoco come sputato dalla stessa, attraverso dei fori dapprima non visti e posizionati più in basso rispetto ai primi. |
La COMPAGNIA sembra essere giunta inuna apparente posizione di stallo. La polvere che si è alzata per il crollo del CORRIDOIO CENTRALE ancora aleggia, fitta, ed il rumore di una ultima piccola pietra che trova finalmente il suo equilibrio echeggia inquietante. Fitte ombre si susseguono, laddove la luce non giunge, e le ombre degli stessi presenti si proiettano sulle pareti, acquistando strane forme. Le voci si amplificano in quella strettoia, così come i colpi di tosse che si susseguono per la polvere ancora presente. MANIAKESCH richiama a sé la Trama e la PROTEZIONE da lui richiamata va a racchiudere, seppur invisibile, il drow, ELOARE e CORIOLANO. KAIBAN poggia una sfera di piombo sulla piastrella decorata con un arco e il piccolo peso fa sì che una FRECCIA voli verso la piastrella fendendo l'aria ed infrangendosi con un rumore sordo contro la pietra. Le LUCI FREDDE, intanto, si affievoliscono, cominciando a spegnersi piano e lasciando che solo le torce e la lampada a olio di SAYDA illuminino il luogo. |
La COMPAGNIA è ferma e attende il responso dell’analisi che, con accuratezza, sta effettuando KAIBAN, sulla pavimentazione che lo fronteggia; intanto CAHTLAD, pone la propria zampa oltre la pavimentazione, nel CORRIDOIO di SINISTRA, non rivelando alcunché se non terreno solido scalfito in blocchi di pietra tutti uguali anche se, poco più avanti, riesce a percepire grazie alla rinnovata illuminazione degli ALCHIMISTI, un blocco di dimensioni doppie rispetto a tutti gli altri che presenta meno venature scalfite nella pietra. Intanto KAIBAN, posando la propria palla di piombo sulla pietra raffigurante la MASCHERA, fa scattare un meccanismo: chiaro il rumore che si avverte dapprima sordo che poi pian piano aumenta di intensità allorché viene sganciato dal soffitto, una rete, che piomba con tutto il suo carico, sulla lastra appena premuta del pavimento. Un masso schiaccia ora la pallina di piombo di KAIBAN, rivelando l’entità della trappola. |
Mentre la COMPAGNIA tutta è ferma al SECONDO TRIVIO e, nell’aria, ancora aleggia l’odore di polvere dovuta al crollo, l’incanto di BREATH, per l’eccessiva fretta, non va a buon fine lasciando però che l’INIZIATO avverta i primi segni di stanchezza. KAIBAN, infine, interrogando con la seconda palla di piombo l’ultima mattonella con il simbolo inciso sopra, non rivela nulla riuscendo, finalmente, a trovare la via da percorrere. Le lastre incise con i vari segni sono di un passo per un passo e le loro dimensioni potrebbero contenere al massimo due persone di media stazza, affiancate. |
KAIBAN ha trovato la VIA da seguire e si appresta, zaino in spalla, ad avanzare. I sassi precipitati su una delle piastrelle fanno bella mostra di sé, come a ricordare che i pericoli sono sempre in agguato. Uno dopo l'altro i membri della COMPAGNIA DI SPEDIZIONE si avviano a seguire il Ladro che, con la sua astuzia, è riuscito nell'intento senza danni. ADSARTHA con la sua magia riesce a ripulire l'aria del TRIVIO in cui si trova, cosa che dovrebbe riuscire a far star meglio SAYDA, tranquillizzata anche da VIVJANA. |
L’incanto di MANIAKESH ha buon esito vincolando la mente di BREATH al suo volere mentre, intanto, la COMPAGNIA ancora prosegue, all’erta, guidata da KAIBAN che, nel procedere diritto, incappa in un TERZO TRIVIO presso il quale non nota nulla se non due passi prima di questo un avallamento leggero del terreno. Poco distante, nella direzione di CENTRO, grazie alla luce che la COMAPGNIA offre, riesce, invece, ad intravedere TRE effigi placcate in ferro, ecco forse la fonte dell’illuminazione scorta poc’anzi, rappresentanti l’una un sole, la seconda lo spicchio di luna e la terza una stella, poste al termine del muro e scalfite su di esso. |
KAIBAN esamina il luogo ma non nota nulla di strano sullo strano avvallamento del terreno, la polvere occulta ogni traccia di una possibile trappola, mentre nota qualcosa di strano sulle pareti dove sono applicate le tre effigi, come un’increspatura nella pietra che si dirama verso il soffitto. Nel frattempo BREATH sotto l’effetto dell’incanto di MANIAKESH, si va a posizionare sulla mattonella, dove è raffigurato l’arco, appena i suoi piedi toccano quella superficie, due frecce partono dalle parete, a causa del peso maggiore dell’INIZIATO, rispetto alla palla di piombo usata da KAIBAN, colpendolo rispettivamente la prima sulla spalla destra e la seconda sul petto. |
Le tre EFFIGI, che raffigurano un Sole, uno spicchio di Luna e una Stella, si offrono sfacciate al tocco della mano di KAIBAN. Il soffitto davanti a loro par tremare e cominciare una discesa, per poi fermarsi e tornare su con un sinistro cigolio che l'eco rende ancora più inquietante, rendendo così il passaggio problematico. La LUCE FREDDA si spegne pian piano mentre BREATH si accascia al suolo, rivoli di sangue che scorrono sulle sue vesti dalle ferite e lo rendono ogni istante più debole. La voce di CLOSTERMAN si alza sulle altre, cercando l'attenzione di coloro che sono andati avanti. HYRULIANLINK, percorrendo la via a ritroso, riesce a giungere nelle vicinanze dell'elfo senza pericolo. La protezione richiamata dall'incanto di MANIAKESCH si dissolve, lasciando lui stesso, ELOARE e CORIOLANO indifesi. |
Un cerchio dalla tenue luce indaco si forma in risposta alle parole di ELOARE circuendo la MAGA stessa e MANIAKESH che lentamente prendono a dissolversi alla vista dei presenti. Intanto il corpo di BREATH, rimane esanime riverso al suolo mentre le due STREGHE lo sorvolano a cavalcioni delle loro scope tentando di usare la PIETRA del SOCCORSO, artefatto rinvenuto giorni addietro, e di sollevarlo con l’ausilio di HYRULIANLINK stabile sulla lastra sicura della pavimentazione. Intanto il MURO di fronte a KAIBAN, una volta che il LADRO ha finito di toccare le TRE EFFIGI, si ferma a mezz’aria ostruendo in parte il percorso. L’avallamento del terreno dietro KAIBAN di due passi, improvvisamente cigola sotto il peso di KJELDOR e VIVJANA. ADSARTHA, infine, riesce ad aprire il portale che conduce al Lazzaretto grazie all’artefatto. |
KJELDOR e VIVJANA riescono a raggiungere il terreno fermo lasciando l’avallamento non più cigolante a frapporsi fra loro due e il resto della COMAPGNIA contro KAIBAN e CORIOLANO che li precedono. Intanto i due MAGHI NERI spariscono alla vista altrui proprio quando BREATH perde la vita a causa della seconda freccia penetrata troppo in profondità intaccandogli gli organi vitali. Il PORTALE che conduce al LAZZARETTO, permane aperto, chiaro invito per molti dei presenti verso un’uscita. HANIEL, infatti, lo traversa, lasciando il luogo mentre i restanti prendono a preparare le cose per la notte da passare all’addiaccio in quel luogo sperduto, oscuro ma che, per lo meno, non è più maleodorante, per via dell’incanto delle STREGHE. |
L'atmosfera si cheta e su coloro che son rimasti cade la stanchezza dovuta alle forti emozioni provate, come una calda coperta che su di loro si adagia. Solo SEYDA e pochi altri ancora conservano una certa vivacità innaturale, mentre il verso di una civetta, come uno scherzo del destino, si sente, dall'esterno. Una lunga notte si prospetta ma i pericoli imminenti sono cessati e la COMPAGNIA può riposare tranquilla. Per ora. |