Battibbecchi tra compagni d'Utopia
Il Belvedere
Prologo: | la mattinata sembra tranquilla al Belvedere finché non fanno la comparsa alcuni Draghi ... |
Un potente rombo nell'aria preannuncia la venuta del vento che freddo si abbatte sui presenti, calando le temperature e raggelando il luogo. Un fischio sommesso si ode, causa del vento che scorre tra le feritoie delle mura della strada. |
Le nuvole lontane dal luogo vengono trsportate sul Belvedere con una rapidità impressionante, mentre il vento sferza con potenza inaudita sui presenti, facendo scivolare i più deboli e volar via i più piccoli e leggeri. |
Le temperature ora sembrano scendere e poi stanziarsi, mentre il vento continua imperterrito a sferzare sui presenti. Le nuvole ora compatte sulle loro teste vengono come squarciate da un rombo seguito da un cono di fuoco che si abbatte poco lontano da AURORA, riscaldando il luogo al suo pasaggio. Passato il cono di fuoco dal cielo, le nuvole si richiudono. |
Il Cono di fuoco si divvolve nel nulla, lasciando come sua traccia solo un'enorme circonferenza bruciata sulla strada del Belvedere. Poi un urlo inumano, un ringhio che non è del tutto animalesco squarcia i cieli, mentre le nuvole iniziano a scaricare la pioggia sui presenti. |
Il possente verso raggelante di un Drago rimbomba sul Belvedere, mentre dalle nubi fuoriesce un Signore d'Utopia, nelle sue forme tozze e aereodinamiche, misto tra magia e carne. Sbatte le possenti ali che procurano altro vento sui presenti, come ad appiattirli su quel loro strato di inferiorità. Poi un altro cono di fiamme esce dalla sua bocca, dirigendosi nei pressi di AURORA e dei suoi NEOFITI. Gli occhi della Creatura, poggiati su di loro. |
Le vesti dell'Angela Sommo prendono fuoco siccome le fiamme l'hanno lambita, mentre il Drago dalle lucenti scaglie rosse e oro, Maturo dei Rubini, inizia ad atterrare, ruotando ora in giro per il Belvedere, scendendo verso il basso in cerchi concentrici. |
Dal basso del Belvedere proviene un altro urlo pazzesco, che stordisce i presenti. Da un laghetto molti metri sotto i presenti, un altro Drago appare, uscendo dall'acqua della pozza. Dimenandosi, aiutato dalla miagia che è insita in lui, inizia a salire verso l'alto sbattendo le ali azzurre come il corpo. |
Mentre il Maturo dei Rubini cala di quota atterrando sul Belvedere, artigliando tra le zampe posteriori le pietre per fermare la corsa, il Dragone di Zaffiro termina la sua risalita verso il Belvedere, urlando di rabbia verso il Maturo. Da lontano un urlo agghiacciante e un fetore di morte soggiunge, portato dal vento. Una Viverna soggiunge su nei cieli, volando ad aspirale verso le nuvole per non esser vista. |
I due Draghi si fermano per un momento sul Belvedere, urlando tra di loro mentre la pioggia cade sulle loro squame. Un altro cono di fuoco viene lanciato dal Maturo dei Rubini, in direzione del Cielo e come un ordine, il Dragone di Zaffiro scatta e batte le ali, innalzandosi verso la Viverna che appare e scompare tra le nuvole. Subito il Maturo segue il Dragone, pronto a difendere il suo territorio. |
Nell'aria i due Draghi sono ormai vicini alla Viverna che solo ora si accorge della loro vicinanza. Con scatto rapido delle ali, questa tenta la fuga, ma purtroppo vien presa alla zampa posteriore dai denti aguzzi del Dragone di Zaffiro. |
Il ***VARCO DELL'ARS*** evocato da AUROR si apre con un sibilo nell'aria mentre uno identico appare nello studio della Somma dell'Alba. Un urlo esterno fa vibrare i presenti, segno che la Viverna è stata scaraventata in terra dai due Draghi. |
La Viverna caduta in terra sula Belvedere si volta e strisciando in terra cerca di sfuggire alla presa del Dragone di Zaffiro che scende rapido verso di lei, le zape protatte verso avanti e gli artigli estratti. Il Maturo di Rubino urla rabbioso, mentre si volta verso il basso e inizia a discendere anche lui verso l'intruso. |
Il Dragone di Zaffiro ora afferra artigliandolo il corpo della Viverna intrusa, mentre il Maturo affila e allunga il suo corpo, portando le ali lungo il corpo aumentando così la velocità di caduta, diretto sulla Viverna, sulla quale si abbatte con grande fragore, prima di rimbalzare magicamente e tornare indietro. |
Sotto lo sguardo dei presenti rimasti, la Viverna è ormai ferma in terra, morta sotto il peso e il colpo del Maturo che si libra in volo un pò ammaccato. Il Dragone libera la presa sulla Viverna che oltre al fetore di morte ora lo è, e si alza in volo, allontanandosi dal luogo. |
Il Maturo in volo a raso terra, rivolge parole cavernose alla Viverna, sapendola ormai morta. "Ad ognuno il suo... Mai più andrete in casa d'altri!" E poi sbattendo le ali e aiutato dalla magia si allontana, lasciando il luogo nella calma di prima, sicchè anche la pioggia si è placata. Ora solo l'odore della Viverna e della morte che l'ha colta dopo tanto tempo che ne portava la puzza. |