Battaglia navale
Il Molo del Vecchio Porto
Prologo: | al largo della costa, nei pressi del Porto, uno scontro navale tra i galeoni di Honorius ed un ignoto aversario
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Dal muro di tenebra e foschia un'inquietante ombra avanza. Un galeone, seguito da una nave gemella, avanzano in direzione opposta a quelli apparsi poco prima. Nuovamente un corno, mentre le navi che sopraggiungono sono completamente nere, anche nelle ampie vele. |
Questo secondo suono del corno sembra quasi destare il torpore dei primi due galeoni che tornano a far risuonare i tamburi ed ad accendere le fiaccole, mentre agli uditi più fini, giungono concitate grida. |
Alcun suono pare provenire dai galeoni neri che non fanno risuonare più neanche il corno, limitandosi a spiegare due nuove vele, per prendere velocità, sospinti dal vento. All'argentea luce della luna ed alla luminosità del faro, si riesce ad intravedere uno strano simbolo troneggiare sulle vele nere delle navi. |
Rauche voci urlanti, gridano ordini sui galeoni dalle bianche vele. Nella lieve luce della luna e del faro si possono intravvedere tozze figure, orchetti forse, che corrono lungo il ponte trafelati. Tutto tace, invece sui due galeoni dal nero aspetto. |
D'improvviso, da uno dei galeoni dalle bianche vele, partono pesanti massi in pietra, lanciati da rudimentali catapulte caricate sui ponti. Molti dei massi ricadono nell'acqua con tonfi liquidi. |
Una vera e propria nube di freccie parte dai galeoni dalle nere vele, andando ad investire il nemico più prossimo. Alcuni tonfi lasciano intendere che dei corpi sono caduti a mare, mentre le grida si fanno sempre più concitate. |
Nuovi massi vengono scagliati verso gli oscuri galeoni ed il rumore di legna spezzata non lascia spazio all'immaginazione: una falla è stata aperta. |
Avanza uno dei due galeoni oscuri, mentre l'altro resta fermo, in evidente difficoltà, lentamente sembra piegarsi su di un lato, nonostante dal suo ponte non provenga alcun grido o suono, solo altre frecce, alcune delle quali incendiarie. |
Alcune frecce si vanno a conficcare nelle candide vele del primo galeone, fancedo divanpare alte fiamme. Gli orchetti, alla vista del fuoco, paiono impazziti ed alcuni si gettano in mare in cerca di scampo. |
Avanza un galeone dalle vele bianche, quasi a protezione del gemello ormai in balia delle fiamme. Massi ed improperi vengono scagliati verso quelle scure ombre che non sembrano quasi essere coinvolte nello scontro. |
All'ennesimo assalto di massi e pietre, il galeone nero che già si stava adagiando su di un fianco, riceve il definitivo attacco, iniziando ad inabissarsi. Non si odono grida nè tonfi, parrebbe che gli occupanti calino a picco con la loro imbarcazione. |
Anche il galeone ormai avvolto dalle fiamme inizia ad inabissarsi, ma il suo equipaggio appare molto meno composto, lanciando urla inumane e gettandosi in acqua in cerca di fuga dal fumo e dal fuoco. |
Il galeone dalle vele nere par ora virare, deviando la sua rotta e puntando verso il largo. I restanti due, con le vele bianche, tentano nuovi lanci di massi, ma quello più arretrato, nel modificare la mira delle catapulte, colpisce la sua stessa nave gemella,aprendo una falla nella sua fiancata. |
Ormai, il galeone nero appare fuori dalla portata dei lanci degli orchetti, che, cercando di mettersi in salvo, ripiegano su se stessi, cercando di invertire la rotta, non senza qualche difficoltà. Nuovi ordini urlati in maniera sguaiata giungono sino a riva, mentre nella flebile luce della luna e del faro, sull'acqua galleggiano i resti dello scontro. |
Alcuni corpi d'orco galleggiano in prossimità della riva privi di vita, mentre nulla più s'ode dal mare se non il lieve sciabordio delle acqua. Assi di legno bruciate galleggiano, sospinte appena dalle onde. |
Tutto par sereno, solo scarni resti che la corrente trascina stancamente a riva a ricordare l'avvenuto scontro. Cadaveri, legni e oggettistica si va lentamente a raccogliere sulla battigia, come unico retaggio di quanto accaduto. |