Il Ponticello nelle Terre ad Est
Prologo: | il giorno 13º del mese 8º, poco prima del tramonto, serenamente disteso all'ombra di un albero, nei pressi del ponticello nelle Nuove Terre, era stato rinvenuto il corpo di Ser Tannhauser, capo del Clan Umano Yurath. Il volto era sereno guardava il cielo, stretto nella mano destra, come a volerlo preservare un anello con incisa una grande “Y”, in grembo una piccola pergamena. Questo quel che accadde lì a poco ... |
Talvolta capita. Accade che la Natura sposi in pieno le sensazioni che dal luogo traspaiono e così, dipinto in una cornice che ha il sapore dell'autunno, il Campo Yurath si mostra ai presenti. Una leggera foschia sale dall'umido terreno ovattando l'intero loco, dalla falce lunare che in cielo appare nivea e lattiginosa, alle fiamme rosse, figlie dei tre fuochi fauti ch'ardono al centro del Campo, sino ai volti dei presenti che vanno animando il luogo. Tutto appare sfocato, l'orizzonte indefinito che la pioggia e l'oscurità rendono monocromatico suggerisce ricordi... |
Disteso su un giaciglio, poco fuori dalla tenda, Egli appare. Il volto pallido, privo della vital scintilla, palesa un sorriso sereno, ultimo istante d'una vita trascorsa sulle ali dell'impegno, dell'umiltà, del rispetto. Le mani giunte riposano sul petto suo che nessun respiro move, mentre una brezza leggera agita appena la veste come un mare che s'increspa...Dove il tempo par essersi fermato, il richiamo lontano d'una civetta e l'ululato d'un lupo che nel bosco si perde, come sinistri sottofondi invitano l'anima di Tannhauser all'ultimo viaggio... |
Una marcia solenne è quella che dalla tenda porta a posar la lettiga accanto ai tre fuochi. Una marcia breve eppure sufficiente perchè il corpo di Tannhauser si mostri a tutti i presenti. La brezza sferzante che fredda soffia da nord, sembra aumentar d'intensità: un colpo di vento e la veste s'apre rivelando una figura ricamata, la stessa cui Tannhauser ha dedicato l'intera sua vita: i colori dello stendardo Yurath risplendono sotto il riverbero delle fiamme ormai prossime, mentre nel recinto poco distante l'amico fraterno, il compagno di ventura, lo shire Slepnir, s'agita nervoso e il calpestio degli zoccoli suoi... scandisce il tempo che inesorabile scorre... |
Sbuffa, nitrisce, s'impenna. E la corda che lo lega al recinto si spezza. Slepnir balza oltre la barriera lignea che lo costringe entro le scuderie. Mai domo, libero come una volta, lo Shire traversa il campo intero, elegante e selvaggio nel suo incedere s'avvicina alla salma di Tannhauser, quasi volesse tributar l'ultimo saluto al suo cavaliere.... |
Un rispettoso silenzio scende sul Campo. La pioggia smette di bagnar il terreno, i lampi smettono di illuminar il luogo, i tuoni come un brontolio di sottofondo si fanno via via più lontani. Nella sacralità del momento il gesto di Slepnir che col muso suo smuove appena il viso ciondolante di Tannahauser, stringe il cuore, mentre la sua nera livrea come un mare che s'increspa viene accarezzata dal vento... |
Slepnir si porta accanto a Rings, perso è lo sguardo del cavallo, incredulo che il suo cavaliere riposi immobile senza movimento alcuno. - Cosa vi è accaduto amico mio? - Alzatevi, impugnate le briglie, lanciatemi al galoppo per la valli, tra i prati, per le vie della città - Pensieri, parole, che lo sguardo spento di Slepnir sembrano suggerire, che il rumore della pioggia sul terreno fangoso aiuta ad impremere per sempre nelle memorie nostre... |
L'odore acre del lardo fuso si spande nell'aere mischiandosi all'umidità della nebbia, ai fumi che dalle fiamme nascono. Ardite figure danzanti, figlie del riverbero delle fiamme, prendono vita sul terreno, proiettano sulle pareti delle baracche, delle tende, movenze sinuose, ombre fiameggianti che il vento si diverte a muovere come banderuole al vento... |
Il Fuoco Sacro avvolge come un manto il corpo di Tannhauser. Lente le fiamme coprono l'involucro terreno dell'uomo e mentre l'odore acre della carne che brucia si diffonde nel luogo, il crepitar delle fiamme accompagna il lento galoppo del cavallo verso lidi sconosciuti....Tannhauser, il tuo Slepnir, come il più fidato dei compagni, abbandona il Campo....e il rumore degli zoccoli suoi, come gli ultimi rintocchi d'una campana, lo portano lontano, verso luoghi ameni, fantastici, in cui forse vi rincontrete. Nascosto tra le nebbie, coperto dalla pioggia e dal brontolio del tuono, null'altro s'ode se non il rumore d'un piede sulla staffa, lo schioccar delle briglie sul dorso dell'animale e un Ayurà che come un sibilo di sottofondo....il vento porta lontano... |
Il fuoco consuma la carne, le sue fiamme eterne bruciano il corpo e nulla resta del grande uomo, del grande capo, se non cenere che la pioggia e il vento spargono sul giaciglio funebre. Una civetta, posta sul ramo più alto d’un albero osserva con i suoi occhi gialli la scena, come un giudice imparziale pronto a traghettar l’anima verso lidi sconosciuti. I passi lenti dell’amico fraterno, il sommo Rings, custode del Clan, custode di quel profondo legame che a Tannhauser lo legava, echeggiano nel Campo. Tra le mani un’urna funeraria stringe... |