
- Officina Erboristica -
"Gli antichi raccontavano che là, presso le Montagne
dopo le quali non vi è più niente esistesse un villaggio di contadini.
Essi vivevano solo ed esclusivamente dei prodotti che la terra offriva loro.
Non avevano grandi esigenze, né grandi aspirazioni. Guardavano con timore
la catena montuosa che si ergeva maestosa alle loro spalle, sapendo che quella
era il "confine del mondo", oltre il quale si sarebbe sprofondati
nel vuoto.
Un giorno, però, la loro vita fu sconvolta da un tremendo evento: un
lampo squarciò il cielo e quasi tutti gli abitanti rimasero accecati
da questa folgore rossa che per pochi ma tremendi istanti abbagliò il
piccolo villaggio.
Si salvò solo un anziano saggio che, nel momento del terribile lampo,
si trovava in un bosco non lontano dal villaggio.
Quando tornò indietro egli si trovò di fronte scene di panico:
tutti che piangevano e si disperavano. Il vecchio saggio cadde in ginocchio
ed iniziò a pregare gli dei del cielo affinché gli abitanti del
piccolo villaggio potessero ritrovare nuovamente la vista.
Fu così che gli apparve una splendida Dea, di azzurro vestita e dalla
cui figura emanava una luce blu splendente.
Immediatamente una calma soprannaturale placò gli animi e il vecchio
saggio cadde in ginocchio di fronte alla Dea. Ella non proferì parola,
ma alzò il fine braccio e con la diafana mano indicò alcune piante
ed una in particolare, poi indicò il cielo e scomparve in turbine di
petali blu. Quando si riprese, il vecchio saggio comprese il messaggio della
Dea: studiare le piante e le loro proprietà mediche, per portare sollievo
agli abitanti del villaggio. Fu così che si avvicinò alla pianta
che la Dea aveva indicato, un tubero, e la estrasse dalla madre terra.
Lo guardò un attimo e lo innalzò verso il cielo, verso quel punto
indicato dalla Dea e vide che la sua forma corrispondeva ad una costellazione.
Fu così che iniziò lo studio delle proprietà mediche di
alcune piante e gli abitanti del villaggio furono guariti proprio grazie q quel
tubero indicato dalla Dea e che oggi è conosciuto con il nome di carota.
Il tempo passò, ma questa leggenda venne tramandata di generazione in
generazione, così come le proprietà mediche dei prodotti della
terra che da sempre sono studiati dai discendenti degli abitanti di quel villaggio.
Costoro intrapresero numerosi viaggi fino a stabilirsi nel GranDucato di Lot,
dove viene venerata la stessa Dea che gli abitanti di quel villaggio remoto
avevano visto in quella notte di tanto tempo fa.
Ogni Erborista, discendente da
quegli abitanti ai confini del mondo, sa che ogni sua opera deve essere fatta
sotto la protezione delle stelle della costellazione indicata, quella lontana
notte, dalla Dea e da loro chiamata Philtron Major."
Sempre visibile durante tutto l’anno Philtron
Major si solleva però maggiormente sull’orizzonte
durante il periodo Autunno-Inverno rendendosi così ancor più visibile.
Situata nell’Emisfero Nord nella sfera celeste si muove da Est ad Ovest
ed è composta dalle seguenti stelle:
1. Alfa : PETROSÉLION.
E’ la stella più lucente, quella che viene sempre vista, anche
nelle giornate in cui il cielo non sia limpidissimo. Il suo nome prende spunto
dalla pianta del prezzemolo - che notoriamente è sempre presente - e
veniva usata dagli antichi erboristi come punto di riferimento durante le escursioni
notturne. Proprio per questa sua peculiarità, a questa stella è
affidata la protezione del Custos Officinae.
2. Beta : GENTIANA.
Questa stella fu dedicata dagli antichi ad una pianta che essi ritenevano estremamente
utile. Durante i rigidi inverni infatti la genziana, raccolta nella giusta stagione,
rappresentava la cura primaria contro la febbre e salvava molte vite. Per questa
ragione gli fu dedicata una stella. La Gentiana è la stella protettrice
del Primo Erborista.
3. Gamma : RUSCUS.
Sovente nelle prime notti d’autunno, questa stella presenta un colore
lievemente rossastro facendola somigliare alle bacche del Ruscus che vengono
colte proprio in autunno. Per iniziare la raccolta gli antichi erboristi seguivano
un rituale particolare e solo al verificarsi di alcuni eventi davano inizio
alla raccolta.
Rametti di Cuscus, secondo la tradizione forieri di prosperità, vengono
sovente regalati in auspicio di ricchezza. Forse fu questa la ragione che spinse
gli antichi ad affidare a Ruscus la protezione del Guardiano
dell’Armaria.
4. Delta : LAURUM.
E’ la stella cui è stata affidata la protezione dei Maestri Erboristi,
in onore di colui che per primo la notò nella volta celeste. Uno dei
primi Maestri che la storia ricordi, alla ricerca di una cura per un abitante
del villaggio che si era gravemente ferito e al quale niente sembrava portar
sollievo, trovò ispirazione fissando a lungo lo sguardo su una stella
- questa stella – usando per la prima volta impacchi di Alloro sulla ferita.
La soluzione che funzionò perfettamente è alla base del nome della
stella, Laurum appunto, la stella protettrice dei Maestri
Erboristi.
5. Epsilon : TARAHSAQUN.
A questa stella, di media luminosità, fu dato il nome di una delle prime
piante della quale gli antichi studiarono le proprietà. Nella Costellazione
è la stella più “alta”, avvistabile per prima al sorgere
della stessa; a questo resta legato il suo nome affidandola quindi alla protezione
degli Esploratori.
6. Zeta : TILIA.
I bagliori tremolanti che questa stella emana nelle notti di fine inverno rappresentavano
per gli antichi la fine del periodo difficile e l’avvicinarsi della buona
stagione. Per questo, quando ci si trova di fronte ad una situazione particolarmente
difficile si usa invocare Tilia, affinché porti la soluzione sperata.
Essa custodisce i segreti dei tanti erboristi che in lei confidano. E, come
essa è custode dei segreti, essa è anche protettrice dei Custodi
dell’Herbario.
7. Eta : EUPHRASÌA.
Vicina alla luminosità di Petrosélion e Gentiana è difficile
da avvistare, per questo riuscirci è sempre stato segno di buona sorte.
La felicità che suscitava lo scorgerla nel cielo, la fece associare alla
pianta dell’Eufrasia, le cui proprietà erboristiche sono appunto
quelle di favorire l’allontanamento dei pensieri negativi. Ad Euphrasia,
proprio perché apportatrice di buona sorte, viene affidata la protezione
di Novizi ed Apprendisti Erboristi.
8. Theta : SALVUS.
Stella gemella della stella che si trova in posizione Xi, le è stato
dato il nome di una delle droghe più comunemente usate, la salvia, a
significare l’affetto che gli antichi erboristi avevano per queste due
stelle gemelle. Essa è gemella di Rosmarinum e protegge i lavori
degli erboristi
che si occupano delle essenze.
9. Kappa : HELICHRYSOS.
Questa stella nelle calde serate estive appare di color giallo oro e per tale
ragione gli antichi la chiamarono in questo modo, rapportandola alla pianta
nota a tutti per i suoi fiori il cui colore ricorda moltissimo quello del prezioso
metallo. Un metallo talmente prezioso che gli antichi lo guardavano con sommo
rispetto, lo stesso rispetto con cui sono guardati i Precettori
dell’Infante dei quali Helichrysos è protettrice.
10. Lambda : KIKHORÌON.
Si tratta di una stella dalla particolare luce con leggeri riflessi sul verde.
Il suo nome trae origine dalla Cicoria. Si narra che quando questa stella raggiungeva
(in inverno) il suo massimo splendore, per gli antichi era il tempo del raccolto
di questa erba, da cui deriva il suo nome.
11. Mu : PARTHENIUM.
Questo nome deriva dal fatto che ad occhio nudo questa stella appare poco brillante
e simile al fiore di questa pianta che presenta un cuore giallo chiaro. Questa
associazione ha portato la stella a divenire la protettrice delle giovani
spose affinché il matrimonio appena celebrato fosse benedetto
da numerosi figli, proprio associando il nome che le era stato dato a quelle
che sono le proprietà della pianta a cui fa riferimento.
12. Xi : ROSMARINUS.
Stella gemella (e binaria) della stella che si trova nella posizione Theta,
le è stato dato il nome di una delle droghe più comunemente usate,
il Rosmarino, a significare l’affetto che gli antichi erboristi avevano
per queste due stelle gemelle. Essa è nascosta (e quindi secondo la tradizione
invisibile) dietro la luminosità di Salvus e protegge i lavori degli erboristi
che si occupano delle medicamentose.
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