La Pietra del Soccorso
L'Oasi del predone
Prologo: | dopo lo scontro nella Piana degli Scheletri la spedizione alla ricerca dell'Armatura del Fato sosta presso l'Oasi del Predone dove i maghi, alchimisti e streghe entrano all'opera ... |
Sull'oasi del Predone si avvicendano tra loro le ombre degli alti cirri. La temperatura è mite e un senso di refrigerio, dovuto alla vegetazione del luogo e alla presenza dell'acqua, pervade i presenti. |
Un leggero anelito di vento spira d'un tratto, per poi scomparire dopo qualche istante. I numerosi presenti sono intenti nell'oraganizzazione del campo, in maniera minuziosa mentre da una roccia adiacente all'oasi un serpente fa capolino. |
il serpente scompare dietro un'altra roccia mentre un raggio di sole squarcia il cielo. Tutto ciò che si può vedere dall'oasi è solo un'immensa distesa di sabbia. |
Nel carro degli alchimisti, DANNU e FINWE cominciano ad organizzare le ricerche da condurre sui resti delle ossa rinvenute e sul frammento della spada ritrovata. Intanto SERTANCHIEN entra nel carro. |
Un teschio viene raccolto da DANNU e portato alla luce nella sua crudezza. All'esterno intanto continua il chiacchiericcio per l'oasi tra i vari presenti. |
Il teschio viene adagiato su di un tavolo e studiato dagli alchimisti. Nuovamente per l'oasi ritornano le nuove a coprire il cielo e ad oscurare il luogo e con esse un leggero venticello si alza, trasportando con sè il forte aroma di palme di cui l'oasi è pregna. |
ANYALIS, improvvisamente viene sferzata da una frustata, in tutto simile a quelle avute anche nei giorni precedenti dopo che la stessa ARCIMAGA aveva svolto lo studio sul TOMO ritrovato fra le mani di uno scheletro: chiara nella sua mente appare la visione di un libro, dalle cui pagine emerge un volto rabbioso e scavato: “Finalmente ho il piacere di conoscere anche un fruitore dalle rosse vesti dopo averne conosciuto uno dalle vesti nere, lune fa” sibila il libro dal volto umano nella testa dell’ARCIMAGA, lasciandola senza fiato. Intanto ad una accurata analisi del TESCHIO da parte degli ALCHIMISTI, viene rilevati minuscoli residui di una polverina di colore diverso dalla sabbia:una polverina dorata che risplende debolmente alla luce che man mano va ad affievolirsi nel luogo. |
Nella mente dell’Arcimaga ANYALIS continua ad apparire quello strano tomo, dalle cui pagine emerge un volto disumano, dal colore delle stesse pagine giallognole e dall’enorme bocca: “Chi sono per ora non ha importanza ma un prezioso dono troverete grazie alla mia guida fruitori, un dono che ama nascondersi nelle acque, nascoste fra le ombre allungate delle palme. Un potente artefatto che vi gioverà durante questo viaggio”. Parole melliflue che risuonano della mente dell’umana. Nel frattempo gli ALCHIMISTI si preparano ad analizzare più approfonditamente il minerale rinvenuto in piccole quantità sul teschio. |
Sempre nella mente dell’Arcimaga ANYALIS, il libro parlante comincia a dissolversi partendo dall’esterno delle pagine: “Ottima la scelta fatta, sapevo che potevo contare su di voi ma tenete ben a mente che a suo tempo pretenderò il giusto tributo in cambio”. Parole cavernose che svaniscono al dissolversi definitivo del libro nella mente dell’umana. Gl’incanti di ALTYMEA e ADSARTHA hanno buon esito ma non sui palmizi o sulla sabbia, bensì sulle acque del lago al cui centro una lieve luce rossastra prende a pulsare. Intanto FINWE riesce a riconoscere nella polverina in apparenza dorata, delle sfumature ramate, riconducibili a polvere di pirite. |
Le acque del lago dell’OASI DEL PREDONE, cominciano a vorticare velocemente gorgogliando rumorosamente: un mulinello si forma nel centro del lago, dapprima infimo nelle dimensioni, man mano sempre più grande. Il cielo nuvoloso va scurendosi di nuvole cariche di pioggia mentre la flebile luce vermiglia apparsa in seguito all’incanto delle STREGHE nel centro del lago, man mano diviene sempre più luminosa. Dall’osservazione attenta di FINWE intanto, appare chiaro come i cristalli visibili siano chiaramente di pirite, pietra che forse, risulta essere un indizio su quanto scopriranno più avanti. |
L’Arcimaga ANYALIS viene attratta da una forza esterna che la spinge quasi, con delle fantomatiche braccia invisibili verso il centro della polla d’acqua, mentre la luce vermiglia al centro del lago continua a pulsare, facendo si che il movimento della trama che provoca, venga avvertita da tutti i fruitori presenti, richiamandoli a sé. |
Le acque cominciano a lambire le vesti dell’arcimaga ANYALIS, ricoprendola man, mano che avanza sino al petto, nonostante le sue parole coloro che riescono a percepire la trama non riescono a fermarsi attratti come la stessa umana verso il centro della polla. Sotto i piedi dell’ARCIMAGA, improvvisamente, un forte dolore causata da una pietra acuminata ne richiama la sua attenzione. Intanto gli ALCHIMISTI una volta estratta la scheggia di spada, si accingono ad analizzare anche quella. |
Le acque del lago continuano a gorgogliare nel loro mulinello mentre il cielo nero viene percorso da nuvole cariche di pioggia, allorché ANYALIS piegandosi riesce a prendere fra le mani una singolare pietra, dalla forma piramidale di colore violaceo, sembrerebbe d’ametista; non appena la tocca nella sua mente alcuni versi prendono a comporsi: “"Di Soccorso abbiam premura/lesto apri il tuo passaggio/al Lazzaretto per la cura/conduci il ferito ed il suo paggio." Parole che le rivelano come utilizzare la PIETRA DEL SOCCORSO. DANNU nel frattempo si appresta a prendere dell’acido corrosivo per analizzare la SCHEGGIA DI SPADA, rinvenuta pochi tramonti or sono. |
L’incanto del Guardiano Oscuro, Maniakesh va a buon fine e nel medesimo istante in cui viene lanciato il drow avverte una frustata dentro di sé accompagnata da un calore crescente che lo lascia senza fiato, allorché la visione di un GOLEM di pietra gli appare nella mente. Una visione solo a lui riservata. Nel frattempo l’Arcimaga ANYALIS porta alla luce la PIETRA del Soccorso. DANNU versa infine l’acido corrosivo sulla scheggia di spada che inizia a sfrigolare corrodendosi molto velocemente, assumendo una colorazione verdognola, caratteristica di una forgiatura frammista al rame. |
Non appena la PIETRA del SOCCORSO emerge insieme ad ANYALIS, tirata fuori grazie all’aiuto dei MILITI e delle STREGHE dalla polla d’acqua, il vortice nel lago prende a mulinare sempre più velocemente, fin quando dall’esatto centro dello stesso, laddove la luce vermiglia ancora brilla, lentamente emerge un GOLEM di pietra, che si rivela come la fonte di quella luce avendo incastonato esattamente al centro del petto, una grande pietra d’ametista. Le sue dimensioni sfiorano i tre metri in altezza, mentre mastodontico rimane immobile, IL GUARDIANO della pietra, a guardare i presenti che stanziano sulle rive: “Chi osa trafugare il tesoro che custodisco ?” La voce roboante riecheggia nell’oasi. |
La figura del GOLEM di pietra, ricorda al Guardiano Oscuro MANIAKESH una simile già affrontata lune or sono e mentre il DROW si concentra, le altre figure presenti prese dal panico, cercano vari espediente per contrastare quel colosso di tre metri di pietra. IL GOLEM alza molto lentamente la gamba destra, provocando un leggero scricchiolio della pietra che costituisce il suo ginocchio, così che l’ombra del suo pietre ricopre le teste dei presenti che stanziano sulle rive della polla d’acqua: “Perirete tutti, io sono il Guardiano”. |
L’incanto di MANIASKES va a buon fine, così che dalle mani del drow parte una sfera di pietra che va a colpire il punto debole del GOLEM, che il fruitore ben conosceva per averne affrontato un altro lune or sono, al contempo il quadrello scoccato SHANKIRA sibila nell’aria raggiungendo contemporaneamente al globo elementare creato dal GUARDIANO OSCURO, la pietra d’ametista incastonata al centro del petto del GOLEM: uno sgretolarsi di pietra caratterizza ora il corpo di pietra del colosso che va in frantumi, una volta frantumata la pietra che dava vita al gigante. Una pioggia di pietrisco si abbatte sulle rive, laddove i presenti osservano spaventati la scena. |
Mentre la pioggia di pietrisco continua ad abbattersi sulle rive, segnando indissolubilmente la fine del GOLEM che si sgretola nel lago che man mano torna tranquillo, smettendo di vorticare nel mulinello, l’acido che ancora lambisce la SCHEGGIA della SPADA analizzata dagli ALCHIMISTI, rivela, ora che ha avuto modo di agire più in profondità, anche alcune lievi tracce di colore rossastro, come se vi fossero anche in quel reperto minerali di origine vulcanica. Il pietrisco dopo aver colpito il capo di MANIAKESH procurandogli un ematoma leggero e superficiale, prende anche ANYALIS fermatasi ad accorrerle, colpendola sulla schiena con una pietra di medie dimensioni, che le procura un danno da botta più doloroso che altro. Anche LAO viene colpita alla testa e un rivolo di sangue prende a colarle dalla fronte per la lieve ferita, mentre tutti gli altri al di là di qualche pietruzza non ricevono danno alcuno. |
Anche ASHANTY, nell’avvicinarsi all’ARCIMAGA, riceve un’ultima pietruzza sullo zigomo destro, cosa che le procura una ferita da taglio lieve, dalla quale fuoriesce un piccolo rivolo di sangue. Intanto la pioggia di pietre cessa dopo aver fatto ricadere la maggior parte delle pietre più grandi nel lago stesso, tornato la polla tranquilla di sempre. Il cielo scuritosi per la notte avanzante, prende a sgombrarsi delle nuvole che corrono verso Nord, lasciando alle stelle e alla Luna il compito di illuminare la nottata. Un lieve refolo di vento, infine, si solleva benevolo percorrendo l’OASI del PREDONE, finalmente tornata alla tranquillità. |