La Sfinge
Il deserto
Prologo: | superate le sabbie mobili, i membri della Compagnia alla ricerca dell'Armatura del Fato devono fronteggiare un nuovo pericolo, lo sguardo ipnotico di una Sfinge che appare sul loro cammino e per proseguire dovranno risolvere i suoi indovinelli
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La notte ricopre la zona a Sud del Vortice Eterno, laddove delle SABBIE MOBILI, impediscono il passaggio ai membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE. La temperatura è più fresca del solito, benché mite, a causa dell’Eclissi di Sole che, per tutto il giorno ha oscurato il Granducato e, con esso, il Deserto impedendo alla sabbia di riscaldarsi così come alle persone. |
I membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, sono pronti per la partenza, mentre ecco che la retroguardia vede il carro del Reggimento dei CORPORA CORVORUM, giungere dopo giorni di viaggio per aggregarsi. Refoli di vento fresco spirano sereni sul luogo sollevando la sabbia in spirali sottili che si infiltrano fra le vesti e nelle armature dei presenti. I cavalli nitriscono e sbuffano scuotendo il capo per scostare i piccoli insetti che lo circondano mentre tutto sembra pronto per la partenza allorché il vecchio carro dell’ARMATA DUCALE, rotto due tramonti prima, è stato posizionato al centro delle sabbie mobili come un ponte fortuito, sul quale man mano tutti i membri a cavallo della Compagnia, passeranno. |
Il PROCONSOLE CORIOLANO, dà attente disposizioni alla COMPAGNIA di SPEDIZIONE che man mano dovrà passare sul carro rinforzato che sosta immobile e pericolante al centro del lago di SABBIE MOBILI, melmosa e subdole che già due tramonti prima avevano messo a repentaglio le vite stesse dei membri della COMPAGNIA. La notte è buia come la pece e la visuale è scarsissima per coloro che non sono dotati di vista notturna. |
Il CARRO degli ALCHIMISTI, intanto, viene illuminato da alcune fiaccole che scoppiettano al vento, ardendo allegramente nella notte. Il carro rinforzato posizionato da VOLKARON sulla distesa di SABBIE MOBILI, continua a rimanere l’unica sottile speranza per la COMAPGNIA di SPEDIZIONE che, questa sera, tenterà l’attraversamento di quella melma infernale. |
Dalle vicine rocce un serpente fa capolino strisciando silente sulla sabbia scossa dal vento fresco, e sibilando con la lingua biforcuta che occhieggia fra i denti velenosi: la pelle squamosa è giallognola e, ciò lo rende perfettamente mimetizzato con l’ambiente circostante. Lentamente prende ad avvicinarsi alla cavalcatura di KJELDOR. La COMPAGNIA, intanto, non si decide a partire: le SABBIE MOBILI, così pericolose, non possono non provocare paura, paura che attanaglia gli sguardi di alcuni dei presenti. |
I refoli di vento continuano a spirare leggeri mentre la nuvole nere continuano a rincorrersi nel cielo scuro come la pece: la notte permane avvolta in quell’oscurità spezzata soltanto dalla luce dorata delle fiaccole poste sul CARRO degli ALCHIMISTI. Intanto il SERPENTE vedendo lo scalpitio della cavalcatura di KJELDOR, scarta di lato, deviando il suo percorso verso le rocce, impaurito, prendendo a nascondervisi. |
Tutto è pronto per la partenza e per testare il ponte di fortuna costruito dai viaggiatori che si apprestano a superare l’ennesimo ostacolo, che li si è frapposto nel loro cammino. La tranquillità del deserto la fa decisamente da padrone in quel luoghi, dove per miglia e miglia si può ammirare l’oceano di sabbia, le dune, e sul lato destro delle conformazioni rocciose. |
La COMPAGNIA inizia, quindi, lentamente a muoversi passando sul ponte di fortuna costruito dagli ARMIGERI DUCALI: CORIOLANO è il primo, seguito man mano da tutti gli altri. Numerosi scricchiolii accompagnano il passaggio dei presenti: sinistri e prolungati che stridono nella notte calma. Le SABBIE MOBILI sotto la colonna in marcia continuano ad essere sempre presenti, subdole. |
I lamenti del legno del PONTE di FORTUNA, che, man mano viene attraversato dai membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, accompagnano i presenti mentre CORIOLANO e ANYALIS pian piano raggiungono incolumi la sponda opposta delle SABBIE MOBILI. Il vento continua a soffiare placidamente accompagnando coloro che ancora sono presi ad attraversare il carro che funge da ponte. |
Il CARRO delle STREGHE, intanto, comincia a passare sul ponte lentamente: il PONTE inizia, così, a scricchiolare in maniera ancor più tremenda, mentre alcune tavole sembrano voler cedere, emettendo fragorosi schiocchi. VIVJANA intanto osserva insieme agli altri che hanno superato il PONTE, la scena, mentre ALTYMEA ed ADSARTHA sorvolaNO le SABBIE MOBILI a dorso delle loro scope. |
Anche HENIALIS, supera con successo il PONTE, mentre i CHIERICI si apprestano ad oltrepassarlo, attendendo che le STREGHE con il loro carro raggiungano l’altra sponda. Il vento diviene leggermente più forte, mentre le SABBIE MOBILI, cominciano leggermente a ribollire sotto DERIAN ed il suo CARRO, che molto più pesante di una semplice cavalcatura, ondeggia in maniera perniciosa sul PONTE di FORTUNA: infine, uno schianto, sonoro e forte ed una tavola di legno, del PONTE di FORTUNA, cede, proprio in corrispondenza della ruota anteriore destra del CARRO delle STREGHE, ormai prossimo al limite opposto del ponte. |
Il CARRO delle STREGHE, guidato da DERIAN, vacilla e barcolla ma lo spronare forsennato dei cavalli da parte dell’APPRENDISTA delle STREGHE, fa sì che le bestie riescano a trainare in avanti il CARRO, salvandolo da una fine prossima e lasciando che raggiunga il limitare opposto del PONTE. |
KJELDOR, intanto, attraversa il PONTE raggiungendo ben presto l’altra estremità: l’asse rotto al passaggio del CARRO delle STREGHE, non è così grande da costituire un vero pericolo per l’attraversamento delle semplici cavalcature. Intanto ANYALIS, riesce a trovare la giusta concentrazione. |
Mentre ANYALIS e CORIOLANO per l’effetto dell’incanto dell’ARCIMAGA ROSSA, si trasformano in demoni, intanto anche RODIA, si accinge a passare il PONTE, che nonostante gli scricchiolii sembra voler continuare a reggere. Il vento continua a soffiare leggero e le SABBIE MOBILI sotto al passaggio di fortuna continuano a ribollire lentamente. |
Man mano anche ATENA, sul CARRO BLIZZARD prende a passare il PONTE e numerosi scricchiolii ne accompagnano il percorso e schianti, di legnetti più sottili che si dipartono in schegge: le corde che tengono il PONTE, prendono lentamente a sfilacciarsi sibilando al rompersi dei legacci nella notte. |
ADSARTHA, nel mentre la colonna procede avvicendandosi sul PONTE, crea numerosi fuochi fatui che prendono a rischiarare la zona nella quale si trovano, rischiarata fino a poco prima solo dalle fiaccole sul Carro Alchemico. Intanto ANYALIS, ormai demone insieme a CORIOLANO, prende ad alzarsi in volo con l’intento di donare la sua nuova forza a servizio della COMPAGNIA. |
Il CARRO BLIZZARD intanto, nonostante gli schianti fragorosi del PONTE riesce a raggiungere la sponda opposta delle SABBIE MOBILI, preceduto da RODIA, mentre FEN, più leggero sulla sua cavalcatura, lentamente lo segue. Scricchiolii sinistri continuano ad alternarsi nella notte mentre ANYALIS e CORIOLANO, quest’ultimo per la prima volta, si sollevano in volo forti del loro nuovo corpo demoniaco. |
Proprio quando FEN, si accinge a guadagnare l’altra sponda delle SABBIE MOBILI, ecco che, improvvisamente, per l’incanto di ALTYMEA, l’asse del PONTE, ceduta si porta lentamente in posizione, riparandosi. Così i legacci delle corde che per magia si riuniscono al cordone principale. ANYALIS e CORIOLANO, intanto, come due vedette alate si pongono in volo sopra il CARRO BLIZZARD, pronti ad intervenire qualora abbisognasse: le SABBIE MOBILI continuano a ribollire sinistramente sotto il PONTE di FORTUNA. |
Il vento intanto comincia a sollevarsi con maggior vigore, portando le SABBIE MOBILI a rigogliare con maggiore intensità e la sabbia tutt’intorno alla COMPAGNIA di SPEDIZIONE a sollevarsi prendendo ad infastidire la vista dei presenti, infilandosi negli occhi e nel naso, nonché nelle orecchie e nelle vesti. Lo sguardo di ANGELKIRA, intanto, grazie all’ausilio della luce creata da ADSARTHA, intravede nella sabbia una roccia sulla quale paiono scalfite alcune parole. |
Il CARRO ALCHEMICO, intanto, prende a passare sul PONTE i cui scricchiolii sono nettamente diminuiti grazie all’incanto di ALTYMEA. ANYALIS e CORIOLANO continuano a sorvolare sopra i carri di passaggio sul PONTE, per intervenire qualora servisse. La roccia scorta da ANGELKIRA, frattanto, continua a rivelare alcune parole scalfite sulla sua superficie. |
Il vento continua a soffiare portando con sé sottili granelli di sabbia che, nonostante i fazzoletti o le sciarpe con cui molti si riparano il volto, si infiltrano ovunque. La pietra, intanto, continua ad attrarre l’attenzione di ANGELKIRA, così come comincia a fare con tutti i MAGICI presenti: e mentre ANGELKIRA, prende ad avvicinarsi man mano prende a distinguere un volto scolpito nella pietra, semisepolta dalla sabbia, un volto di donna sulla cui fronte vi sono delle parole scalfite. Il CARRO ALCHEMICO, frattanto riesce a superare senza alcun imprevisto il PONTE. |
CORIOLANO, sotto al consiglio di ANYALIS, comincia a perdere quota avvicinandosi al suo destriero che, non riconoscendo il PROCONSOLE in queste nuove fattezze, prende ad agitarsi nervosamente, scalpitando. Intanto DERIAN, stremato dalla febbre sente un lieve torpore pervaderlo. Intanto la PIETRA continua ad attrarre la mente di ANGELKIRA e ora anche di SGUMURF e RODIA, che vi si sono avvicinati. Le STREGHE e ANYALIS, possono avvertire il lieve movimento della trama che la PIETRA prende a far vibrare, risvegliandosi allorché, proprio mentre SGUMURF, la analizza, prende ad aprire gli occhi gialli molto lentamente: il volto di donna prende ad animarsi emettendo una flebile luce da quello sguardo vacuo. |
Il CARRO del VIII REGGIMENTO prende ad attraversare il PONTE, ormai reso solido e sicuro dall’incanto di ALTYMEA. L’effetto dell’incanto di ANYALIS, frattanto cessa, lasciando così che sia l’ARCIMAGA sia il PROCONSOLE riacquisiscano le loro sembianze umane così che anche PURE, il destriero di CORIOLANO, nel riconoscere il proprio padrone, cominci a tranquillizzarsi. La PIETRA dal volto di donna, intanto, continua ad aprire i suoi occhi che emettono una luce gialla: chiunque abbia posato lo sguardo sulla PIETRA è letteralmente ipnotizzato da essa ed impossibilitato a dirigersi altrove, come vincolato a quello sguardo privo di vita. |
Una voce calda, allo spalancarsi definitivo degli occhi della PIETRA dal volto di donna, prende a materializzarsi nelle teste di coloro che hanno lo sguardo puntato sulla PIETRA: solo essi potranno sentire ciò che la voce avrà da dir loro: “Le parole incise sul mio sembiante non hanno significato sì importante/pensate ad indovinare quanto vi dirò/e forse la libertà vi renderò/siete miei prigionieri ormai/catturati dalla Sfinge/si prospettano per voi solo guai/nella notte che scura a voi si dipinge”, un sussurro ben udibile fa sì che le parole della SFINGE arrivino solo a coloro che la stanno osservando e che sono imprigionati dal quel volto enigmatico. |
Il CARRO dell’VIII REGGIMENTO riesce a raggiungere la sponda opposta del ponte, superando le pericolose sabbie mobili. Nelle mente di tutti coloro che osservano, come ipnotizzati dallo sguardo magnetico della SFINGE, cominciano ad affiorare nuove parole, un fiume di parole ermetico che nascondono nuove rivelazioni per i viaggiatori “Fate ben attenzione alle parole che sto per dire/di rispondere agli indovinelli avrete una sola possibilità/un sol errore e potreste morire/che la vita ormai è più di là che di qua/quindi prima di rispondere fate ben attenzione/che la SFINGE poco mette a mangiarvi in un sol boccone.” |
Il volto della SFINGE rimane immutato, ben scolpito e definito in quella pietra emersa dalla sabbia, caratterizzata da quelle parole scolpite sulla fronte, scritte in una lingua sconosciuta ai presenti che ammirano quel volto di donna. Nelle menti di coloro che son stati catturati dallo sguardo della SFINGE, continuano a farsi largo altre parole: “Adesso dormite mie giovani menti assuefatte/l’indomani vi porterà la vita o nuove e terminali disfatte/ascoltate la voce della SFINGE nelle vostre labili menti/e nel sonno placate i vostri sottili lamenti.” La SFINGE prende, così, a sprofondare nella sabbia, lasciando un enorme senso di spossatezza in coloro che ne sono ormai soggiogati: giogo che rimarrà nelle loro menti, fin quando risolvendo gli indovinelli non ne spezzeranno il potere sconfiggendo la SFINGE. |
Tutto sembra tornare alla normale quiete della notte desertica, dopo che la pietra che raffigurava il volto della SFINGE sprofonda nella sabbia, lasciando tutti coloro che son rimasti ammaliati dal suo sguardo, con l’amaro in bocca e con mille dubbi. CORIOLANO nel frattempo, comanda ai suoi uomini, di cominciare ad accamparsi in quei luoghi, disponendo i carri come di consueto: in circolo. Il cielo nuvoloso ricopre il cielo notturno, il vento ormai calmato non porta più fastidio con la sabbia che trasportava, quel luogo completamente desertico diviene la nuova culla per la spedizione. |