Gli indovinelli della Sfinge
Il deserto
Prologo: | dopo il primo incontro la Sfinge riemerge dalle sabbie, palesandosi ai presenti e proponendo loro i suoi tre indovinelli. Il Chierico della Sacra Luce Angelkira, il Soldato di LOT Sgumurf ed il Capo dei Ladri Ravenloft sono i tre designati a ridolvere gli enigmi e
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Insolito giorno per i VIAGGIATORI della SPEDIZIONE, caratterizzato dall’eclissi che compre completamente l’astro solare, impedendo di risplendere in quel deserto, portando sollievo ai presenti che non dovranno sopportare i raggi cocenti che in genere cadono perpendicolarmente al suolo e lasciando apparire il cielo come in una giornata nuvolosa, con nuvole cariche di pioggia. I carri sono disposto in cerchio, raccogliendo al loro interno le tende dei viaggiatori. |
Un singolare ponte di fortuna, ricavato da un carro, passa ora sopra le SABBIE MOBILI, che interrompono per tre metri, l’oceano desertico che si estende per miglia e miglia con dune sabbiose, mentre sul lato destro del ponte si snodano dei promontori rocciosi che s’innalzano sino a seicento metri. La notte passata ha lasciato molti dubbi nelle menti di coloro che son stati catturati dallo sguardo magnetico della SFINGE, lasciando un alone di mistero sulla sua comparsa e suoi indovinelli. |
Il campo comincia a prendere vita in quei luoghi, all’apparenza abbandonati a loro stessi, le streghe animano gli altri viaggiatori con le loro voci, con i loro quesiti e con i loro commenti che non possono che riferirsi alla SFINGE, che con il suo potere ammaliatore ancora cinge le loro menti, intrappolandole sottilmente ma indissolubilmente, impedendo a coloro che l’hanno fissata negl’occhi la sera prima di procedere oltre senza prima averla battuta. |
La sabbia posta sulla sinistra dei carri, posizionati in circolo comincia a tremare molto lentamente, un movimento quasi impercettibile che solo coloro dotati di un sensibile tatto che si materializzerà sotto la pianta dei piedi, potranno avvertire. La SFINGE molto lentamente, senza fretta alcuna, lasciando che i dubbi che costellano le menti dei suoi prigionieri si facciano sempre più largo, lasciando poco spazio alla lucidità che occorrerà per rispondere ai suoi indovinelli, comincia a emergere dalla sabbia. |
La sabbia intorno al volto scavato nella roccia comincia a scendere velocemente, rivelandolo alla luce del giorno, sebbene essa sia oscurata dall’Eclissi. La SFINGE, si palesa, infine, ai presenti con il suo volto perfettamente scavato nella pietra: nelle menti di coloro che ne avevano osservato lo sguardo la sera precedente cominciano a rinvigorirsi i vincoli con quell’essere che li intrappola, ipnotizzandone l’attenzione. Prende, infine, a schiudere molto lentamente gli occhi gialli. |
La SFINGE continua con lentezza esasperante ad aprire i suoi occhi, dai quali della luce giallognola prende ad apparire: le menti di coloro che erano stati catturati dal suo sguardo durante la sera precedente rimangono imbambolate a quella visione che prende a parlare nelle loro teste: “Ben trovati catturati/siete pronti ai miei quesiti?/rispondete e sarete liberati/o morite da impediti.” sibilando finisce di aprire gli occhi che continuano ad ipnotizzare i presenti, puntandoli infine su ANGELKIRA: "Voi sarete la voce di tutti i presenti/le risposte soltanto da voi mi giungeranno/e se sbaglierete battete i denti/perché per prima a voi sarà arrecato danno.” |
La SFINGE il cui volto è ben scolpito nella grezza pietra e definito in tutti i tratti somatici che la fanno apparire con un volto gentile, non muta la sua espressione severa che punta gli occhi gialli sui presenti, che adesso stanziano proprio dinnanzi alla pietra che ne rivela solo il suo volto: “Ecco la prima domanda/che la SFINGE ora vi pone/e all’error non esista ammenda/se troverete errata soluzione./Entrare è concesso/uscire un’impresa/la via del successo/non è in discesa/cunicoli e trabocchetti/sotto il mare di sabbia/se sarete degli inetti/vi terranno in gabbia/e la morte per stenti/o per lame e dolore/se non sarete attenti/giungerà nonostante l’ardore./Come si chiama il luogo descritto/questo la SFINGE vuole sapere/ora che il quesito ormai è scritto/nelle vostre menti prigioniere.” Queste parole riecheggiano solo nelle menti di coloro che sono ipnotizzati dalla SFINGE, dando forma al primo indovinello. |
La SFINGE immutabile nell’espressione osserva con i suoi occhi gialli i volti dei presenti che permangono vincolati nella mente alle sue parole, quando ode la risposta di ANGELKIRA: “Errata è la soluzione/eppure ce n’era di tempo/adesso per la vostra spedizione/si mete male il proseguimento” una fitta di dolore prende al costato di ANGELKIRA, appena concluse quelle parole mentre nelle menti dei presenti si forma una sola parola detta dalla SFINGE: “Labirinto”. La soluzione. |
Il dolore al costato di ANGELKIRA continua a martellarla come fosse un problema al cuore, togliendole il respiro, mentre la SFINGE ancora prosegue: “Vi ho indicato la via da percorrere/potete consultarvi fra voi prima di ridire/di tempo ce n’è non bisogna correre/vi rimangono solo due possibilità se non volete perire.” gli occhi della SFINGE, quindi, deviano la loro attenzione, puntandosi su SGUMURF: “Sarete voi ora la voce della massa/ed attenzione a non errare/che se di fretta anche voi farete mambassa/vi torturerò fino a farvi lamentare.” Prende una pausa, infine, prima di dire il secondo indovinello, mantenendo il vincolo sulle menti di coloro che l’hanno guardata negli occhi e facendo udire la sua voce solo alle loro menti. |
Il dolore di ANGELKIRA si affievolisce ma la lascia molto debilitata e continua comunque a permanere in maniera latente, intanto la SFINGE rinizia a parlare: “Ne conoscete l’inizio/siete certi del finire/certo è l’indizio/sapete tutti di dover morire/ma se io vi chiedessi/di quel che c’è fra loro/fra nascita e morte vi domandassi/come si chiama quel percorso d’oro?/Orsù rispondete all’indovinello/e attenzione a non errare/la risposta è facile e per quello/potreste perire perché facilmente sbagliare.” Queste parole si fanno largo solo nelle menti di quelli ipnotizzati dallo sguardo magnetico della Sfinge che pronuncia il secondo indovinello. |
Alle parole di SGUMURF la SFINGE prende a rispondere con il terzo indovinello, facendo intendere che la risposta sia esatta:“Ed ecco l’ultima questione/che se riuscirete a risolvere/porterà alla vostra liberazione/e renderà me come polvere./Nel labirinto vi son tre porte/in una di esse l’ARMATURA/ma non sarà il più forte/ a forzarne la serratura/vi chiedo cos’è quella cosa/che laddove l’intelletto non basta/apre la cintura della sposa/messa lì perché rimanga casta.” RAVENLOFT intanto, sente nella sua testa la morsa della SFINGE, farsi più pressante, cominciando a manifestarsi come un dolore lancinante alle tempie, seguito da delle parole”Avete cercato di fuggire/ ed invece sarete la voce/ e se non vorrete perire/datemi risposta veloce”. |
La SFINGE serra la propria morsa sulla mente di RAVENLOFT, che, allo stesso modo di ANGELKIRA, ne viene debilitato: la CHERICA, permane con un dolore costante al cuore che le taglia il respiro e il CAPO dei LADRI, con un dolore lancinante alle tempie che gli impedisce di vedere chiaramente: “Il vostro dire è errato/ma la libertà vi è concessa/poiché la fretta vi ha guidato/come guida i mortali indefessa./Molti di voi chiave han pronunciato/ed era quella la parola arcana/il percorso ora vi è stato liberato/ma la mia distruzione è lontana:” Ciò detto prende a sprofondare lentamente sotto la sabbia, non distruggendosi come aveva predetto, essendo stata la risposta di RAVENLOFT errata ma lasciando comunque libero il passo ai membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, finalmente liberi dalla morsa mentale cui erano stati ridotti dalla SFINGE: solo RAVENLOFT ed ANGELKIRA, permangono sofferenti. |
La notte ormai è calata nel luogo dove fino a poco prima era presente la SFINGE che, invece ora, è scomparsa al di sotto della sabbia, ricoperta dalla stessa senza lasciare alcuna traccia visibile allo sguardo di SERTANCHIEN. Tutto pare tornare alla tranquillità: soltanto RAVENLOFT e ANGELKIRA permangono debilitati e sofferenti per i dolori alla testa del primo e al petto della seconda. Un lieve vento fresco prende a soffiare benevolo sul luogo, che ormai riversa completamente nel buio. |