La Stanza dell'Armatura
Le tre piramidi
Prologo: | dopo il secondo giorno passato ad esplorare i sotterranei delle tre piramidi la compagnia di spedizione alla ricerca dell'Armatura del Fato raggiunge finalmente la Stanza dell'Armatura e ... |
Una splendida nottata incornicia il deserto, tuttavia l’aria è fresca, le calde notti estive sono ancora lontane. Tutt’altra l’atmosfera all’interno delle piramidi, si respira un’aria pesante nel corridoio sotterraneo. |
Refoli di aria frizzante scivolano fra le pietre antiche che compongono il sotterraneo non raggiungendo, però, la porzione di CORRIDOIO, nella quale, da giorni, sono intrappolati i membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE che hanno il passaggio alle loro spalle ostruito dalla presenza della PARETE MOBILE che, ormai, irremovibile, custodisce gelosamente il percorso obbligando i presenti a procedere avanti. Il CORRIDOIO, peraltro, si incunea nell’oscurità per cinquanta passi per poi svoltare a destra ed ancora, dopo due passi, nuovamente a destra, terminando presso una PORTA chiusa dalla cornice di basalto illuminato di una strana luce violetta, sulla quale parole in rima, sono incise come fossero chiave di quell’antica serratura. |
Il vecchio CORRIDOIO pullula di rumori sinistri, animaletti sgattaiolano velocemente rasoterra, mentre correnti d’aria si alternano dalle varie direzioni. L’umidità associata al luogo non incide positivamente tra i vari membri della spedizione, capeggiati dalla figura di RAVENLOFT. |
La COMPAGNIA di SPEDIZIONE si appresta a preparare tutto quanto l’occorrente per riprendere la marcia ed ecco che, FINWE, sprigiona, con la fiala di luce fredda, un alone di luce bianca che come fosse un astro, rischiara l’oscurità che regna in quei sotterranei. RAVENLOFT, quindi, inizia a procedere in quel CORRIDOIO che, largo almeno due passi si presenta abbastanza capiente perché due persone vi procedano affiancate ma abbastanza stretto da divenire claustrofobico; alla ricerca del CAPO dei LADRI, comunque, nulla di strano è individuabile: il percorso sembra scevro di pericoli nascosti. |
RAVENLOFT procede per il corridoio, sicuro dei suoi passi guida la SPEDIZIONE. Alcuni membri sono titubanti, ma la COMPAGNIA deve procedere; per il momento nulla di strano arriva alle narici del mannaro a capo della spedizione, nonostante l’ambiente non sia dei più tranquilli. A un certo punto il CORRIDOIO obbliga il gruppo a svoltare a DESTRA. |
Allo sguardo di RAVENLOFT, anche la svolta a gomito che il CORRIDOIO fa verso destra non presenta alcuna alterazione visibile: tutto sembra tranquillo mentre a due passi, rischiarata dalla luce fredda alchemica e da alcuni leggeri bagliori di luce indaco, è ben individuabile un’altra svolta a destra. Il CORRIDOIO, chiudendosi in sé stesso come una chiocciola, conduce, infine, presso la porta dalla cornice di basalto, rischiarata da quella luce indaco di cui non si capisce la provenienza. Intanto, per l’incanto di ADSARTHA, l’aria del corridoio, sembra rinfrescare divenendo quasi primaverile e permettendo una più facile respirazione alle razze viventi. |
Una improvvisa orda di RAGNI taglia la strada alla COMPAGNIA, sparendo appena dopo in una fessura della parete, piccoli cedimenti di sabbia cadono dal soffitto, segno inconfutabile dell’antichità del luogo. Allo sguardo di FINWE che avvicina la luce fredda alla porta, una scritta incisa nella pietra appare chiara anche se corrosa dal tempo: "La via sarà accessibile/allorchè sarà pronunciato/inequivocabile e ben udibile/il nome dell'oggetto cercato". |
Lo sguardo di RAVENLOFT si posa sulla porta che, al tatto è nodosa, visto il legno che la compone mentre osservando attentamente, nulla sembra risultare fuori dal normale, soltanto i cardini superiori appaiono passati da quello che, alla debole luce, sembra un filo sottile ma nemmeno il tempo di appurare la cosa che, alla parola di CAHTLAD: “Armatura”, la porta prende ad aprirsi in un sordo ed acuto cigolio, investendo i membri della COMPAGNIA, della luce violetta che si spande dalla stanza: il tempo di un attimo a, proprio mentre la porta continua ad aprirsi, un rumore secco come di qualcosa che sia scattato, riecheggia nell’aria e due quadrelli affilati, prendono a saettare in direzione dell’INGRESSO e di chi vi sosta davanti: RAVENLOFT, CAHTLAD, BORIS, HANIEL e FINWE. |
I quadrelli colpiscono uno di striscio e sulla spalla destra BORIS che viene tratto in salvo dalla possibilità di una ferita di ben più grave entità dal pronto intervento di CLOSTERMAN ed il secondo, RIONDIR che, invece, avvicinatosi ad HANIEL, ne prende sulla spalla sinistra il quadrello a lei indirizzato: la ferita è abbastanza grave non essendo, il CHIERICO, protetto da alcuna armatura e comincia a prendere copioso sangue. La PORTA frattanto, ultima la propria apertura e, non appena si ode ridondante ed assordante il rumore delle ante che finiscono il loro percorso permanendo spalancate, cominciano ad udirsi chiaramente, alle spalle dei membri della COMPAGNIA, rumori di passi e sibili sinistri. |
I membri della COMPAGNIA ora si ritrovano fra le loro fila due feriti: BORIS, ferito superficialmente e RIONDIR, in maniera grave che forse, vista la gravità del danno necessita di cure più specifiche.. Intanto i rumori per il CORRIDOIO alle spalle della COMPAGNIA, si fanno più pressanti: rumori di passi e sibili sempre più forti. L’unica via di salvezza sembra essere la stanza dalla luce violetta di fronte ai presenti che, mostra, ora che le porta sono completamente aperte, un PORTALE, al centro di essa, composto di vortici di luce indaco e viola, origine dell’illuminazione che filtrava nel corridoio dai battenti chiusi, fino a poc’anzi. |
I rumori alle spalle della COMPAGNIA divengono sempre più vicini: BORIS ordina a tutti di entrare e di mettersi al riparo, proprio quando, sul soffitto ecco comparire la prima figura origine di quel rumore: una CHITINA, dalle numerose braccia che avanza camminando sul soffitto, e ripiegando la testa in basso e all’indietro prende a sibilare verso i presenti che ancora si trovano nel corridoio. CAHTLAD, intanto riceve il pugno di RAVENLOFT, proprio mentre le ante della PORTA che faceva accedere alla stanza, prendono inesorabilmente a cominciare a richiudersi, prospettando, qualora non tutti i membri della COMPAGNIA stessa entrassero, di dividere gli spedizionieri. |
L’incanto di ANGELKIRA ha buon esito e, RIONDIR, avverte immediatamente una sensazione di sollievo mentre la ferita prende lentamente a diminuire il flusso di sangue perso. Intanto alla prima CHITINA se ne aggiunge una seconda, sempre sul soffitto e sempre rivolta con la testa all’indietro prende a sibilare come la prima verso i membri della COMPAGNIA che man mano ripiegano entro la stanza. DERIAN alzandosi in volo raggiunge con la punta della scopa la chitina colpendola in pieno volto, cosa che fa venir meno la presa della CHITINA dal soffitto che ricade sull’arma di BORIS sollevatasi proprio in quell’istante: la PRIMA CHITINA viene, così, infilzata proprio mentre viene sostituita da un’altra. I mostri sembrano non aver fine, e la SECONDA CHITINA, ora, vedendo la prima soccombere si scaglia con un balzo verso BORIS, tentando di arrivargli addosso con le sue quattro braccia provviste, alla sommità delle mani, di lunghe unghie che fungono da artigli. |
La PORTA, intanto, continua a chiudere i suoi battenti: a nulla valgono le resistenze di CAHTLAD e VOLKARON e nemmeno il pugnale che CLOSTERMAN cerca di inserire fra i cardini, troppo stretti per lasciar passare se non il debole della lama che man mano prende a deformarsi. La lancia di IRYKYN, non riesce nemmeno ad incunearsi nei cardini, essendo più spessa di quella del pugnale di CLOSTERMAN e la PORTA, come sospinta da una forza magica, continua a chiudere i suoi battenti ora a metà. La TERZA CHITINA, riceve, intanto, la botta della sacra mazza di FALCOON, ed indietreggia appena continuando a sibilare. RAVENLOFT, intanto, raggiunge la SECONDA CHITINA proprio quando questa, si trova avvinghiata a BORIS e tenta di graffiarne la schiena, trafiggendola con il suo pugnale alla schiena e facendo sì che anche questa prenda a ritrarsi, camminando come un ragno, all’indietro e continuando a sibilare. La PORTA continua a cigolare continuando a richiudersi e minacciando di dividere la COMAPGNIA in due. |
La COMPAGNIA, ora, batte la ritirata entro la stanza: RAVENLOFT e CLOSTERMAN trascinano BORIS e gli ultimi che si erano attardati nel CORRIDOIO saltano al di là dell’uscio, proprio quando una delle DUE CHITINE arretrate prende ad avanzare lentamente, seguita da altre DUE proprio dietro di lei. La CHITINA già ferita da RAVENLOFT, viene raggiunta dalla freccia scoccata da HIRULIANLINK alla spalla, cosa che la fa arretrare ancora: intanto il TIRATORE si prepara a lanciarne un’altra incendiaria. La PORTA frattanto, sta per chiudersi. |
L’incanto di HANIEL ha, almeno per il momento effetto, bloccando la chiusura della porta che in un cigolio stridente cessa di chiudersi. Intanto la freccia incendiaria di HYRULIANLINK, raggiunge la CHITINA ancora sul soffitto e in avanguardia rispetto alle altre, che, incendiata, stacca la propria presa dalla parete, cadendo al suolo e cominciando ad emettere stridenti suoni e sibili, prende a contorcersi dal dolore ora sul pavimento: la breve illuminazione portata dal fuoco ha fatto intravedere una serie di ombre, stagliarsi sulla parete opposta rispetto a quella di provenienza dei MOSTRI, lasciando ad intendere che ve ne siano in alto numero. Intanto soltanto le STREGHE e SAYDA rimangono nel CORRIDOIO, mentre il resto dei presenti si ritrova fra le pareti della STANZA che continua a sprigionare luce violetta dal PORTALE. |
CLOSTERMAN, riesce a prendere SAYDA cominciando a trascinarla dentro, proprio mentre CAHTLAD, scocca la sua freccia prendendo sempre la CHITINA che continua a bruciare urlando ed agitandosi in maniera ossessiva per poi diminuire i suoi lamenti allorché la freccia del DRAGONE le toglie definitivamente la vita, lasciando di lei soltanto un cadavere in preda alle fiamme. Le altre CHITINE, intanto, riprendono ad avanzare sul soffitto, continuando a sibilare proprio mentre quando, DANNU, lancia verso di loro le CAPSULE che, al contatto con il terreno, sprigionano una piccola esplosione, tanto quanto basta non a ferirle, ma a creare una nuvola di vapori dovuta all’esplosione che oscurando la vista ai mostri, potrebbe garantire una facile fuga all’interno della stanza da parte dei presenti. La stessa DANNU, riceve un contraccolpo dall’esplosione, che la spedisce come un proiettile dentro la stanza. Le PORTE intanto, riprendono a richiudersi nonostante l’incanto di HANIEL: il tempo per entrare ora è ridotto agli sgoccioli. |
Ormai sono tutti dentro la STANZA: la PORTA continua a chiudersi, ormai soltanto uno spiraglio protegge i membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE dall’attacco delle CHITINE. Intanto DANNU, viene afferrata dalla mano di SIMMADJ che evita che la fata subisca ferite nell’impatto con la parete. Il cigolio dei cardini delle ante che continuano a chiudersi diminuisce, acuendosi però, sin quando, in un tonfo sordo, la PORTA finalmente si chiude. Dietro di essa sono ancora avvertibili i sibili delle chitine e il rumore delle loro unghie che afferrano le pareti: sbucate da chissà quale fessura del soffitto non scorta in precedenza ed apertasi con l’aprire della PORTA, brulicano ora, riempiendo il corridoio oltre l’uscio stesso. |
Il PORTALE, al centro della stanza continua a vorticare emanando la sua luce violetta: la stanza, un quadrato di quatto passi per quattro composta di dura pietra, per il resto, è spoglia se non fosse, che, sul muro proprio alle spalle del portale, quello che fronteggia la porta, ad un’attenta ricerca, due piccoli fori potrebbero essere avvistati, da dove, in precedenza, i due quadrelli sono usciti andando a colpire BORIS e RIONDIR. Oltre la PORTA, intanto, i sibili delle CHITINE continuano a farsi sentire mentre HANIEL, si appresta a ricorrere alla Pietra del Soccorso per ricondurre il CHIERICO, ferito più gravemente del GENERALE, al Lazzaretto; ora davanti ai membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, una scelta: tornare indietro, nel sicuro Granducato o sfidare l’ignoto, attraverso il nuovo PORTALE. |
Alle parole di HANIEL che ora detiene la PIETRA del SOCCORSO fra le mani, un secondo portale si apre nella stanza, questo, di destinazione sicura: il Lazzaretto. La luce violetta del primo PORTALE intanto, continua a rischiarare la stanza entro la quale i membri della COMPAGNIA riprendono fiato anche se i sibili delle CHITINE continuano a farsi sentire oltre la porta, accompagnati, ora, dal chiaro stridio delle loro unghie sul legno dei battenti. SAYDA, intanto, si appresta a soccorrere il GENERALE, mentre IRYKYN, per primo, si appresta ad avvicinarsi al primo portale quello con destinazione ignota. |
Mentre il PORTALE aperto con la PIETRA del SOCCORSO, ospita il passaggio di CAHTLAD e RIONDIR, attendendo ancora qualche minuto aperto qualora qualcun altro si decidesse a passarlo e mentre SAYDA soccorre BORIS, IRYKYN, si ferma d’innanzi il primo portale proprio mentre viene raggiunto dall’ordine del GENERALE di buttarvi qualcosa dentro. Il rumore dei graffi sulla porta e dei sibili delle CHITINE continua a permanere come sottofondo sinistro, intanto, ricordando a tutti il pericolo imminente. |
Il portale creatosi con l’ausilio della PIETRA del SOCCORSO intanto, prende a diminuire di dimensioni, preannunciando di chiudersi: pochi attimi ancora rimangono a coloro che volessero imboccarlo. Nel frattempo IRYKYN lancia una borraccia all’interno del portale di destinazione ignota: una luce rosa, più chiara del violetto che viene emanato in condizioni normali, ne accoglie l’impatto e crea un minuscolo squarcio nel portale stesso, per poi scomparire fra i vortici, non sortendo alcun effetto visibile o udibile: la corda che la detiene ancora ancorata alla mano di IRYKIN, non si tende, come se il percorso non fosse lungo. |
Il PORTALE che conduceva al Lazzaretto si richiude in questo istante proprio mentre IRYKYN, tira nuovamente a sé attraverso il SECONDO PORTALE di destinazione ignota, attraverso la corda che la deteneva a lui, la borraccia che ritorna indietro perfettamente identica a com’era in precedenza. I rumori delle CHITINE di dietro la porta continuano a farsi sentire sempre più oppressivi mentre le unghie, ora, sembrano scorrere con maggiore violenza sulla superficie lignea delle ante. |
L’unico PORTALE rimasto aperto, ora si appresta ad essere varcato da SIMMADJ, con sulle spalle DANNU, dai due SCORPIONI e da IRYKYN con HYRULIANLINK. Le CHITINE ancora graffiano sulla porta e sibilano tanto da farsi sentire proprio mentre, precedendo tutti, ELOIF si getta a pesce dentro il PORTALE, venendo risucchiato da esso e sparendo alla vista dei presenti: una stanza buia si apre davanti a lui al cui centro, su di un piedistallo, circondato da una luce azzurrina che lo avvolge come una campana, un’ARMATURA risplende ai riverberi di tale luce. Tutt’intorno alla stanza che è circolare, una serie di dieci statue in pietra, si ergono rappresentando dieci uomini armati e rivestiti di armature. |
Man mano tutti i membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, passano oltre il portale ritrovandosi in quella stanza circolare che non sembra avere vie di uscita. Le pareti di nuda roccia sono ben scolpite così come le statue e il fascio di luce azzurrina che circonda l’ARMATURA, sembra rilucere e brillare estendosi con il diametro di un passo e mezzo, intorno al piedistallo che circonda come un cono protettivo. ELOIF, intanto, avanza e, al calpestio del suo piede in avanti, uno scatto improvviso, annunciato da un rumore secco, fa partire alla destra del BARDO, un cono di fuoco che investe ELOIF sul braccio destro. |
La bruciatura sul braccio destro del BARDO non è grave, essendo questo, arretrato velocemente e avendo così, disinnescato il meccanismo della trappola. Intanto al sopraggiungere dei vari membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, RAVENLOFT, ordina che restino tutti immobili mentre anche BORIS e SAYDA, infine, si accingono a passare oltre il portale, lasciando la stanza precedente e i rumori delle CHITINE, alle proprie spalle. |
L’osservazione di RAVENLOFT, rivela una pavimentazione, dapprima non vista da ELOIF con la dovuta attenzione, che, al centro della stanza, ovvero laddove si trovano i membri della COMPAGNIA di SPEDIZIONE, presenta una mattonatura composta in blocchi semplici di pietra che si dispongono in circolo, creando un cerchio sicuro di diametro di almeno quattro passi, oltre il quale, una complicata mattonatura simile a quella precedentemente incontrata, diparte disponendosi sempre circolarmente fino a raggiungere le statue. In questa pavimentazione diversa rispetto a quella sicura entro la quale si trovano i membri della COMPAGNIA, diverse mattonelle ricorrono fra loro, dissimili da quelle precedentemente studiate da KAIBAN, e in varietà maggiore. Difficile individuare un percorso sicuro in esse: ognuna sembra, a primo sguardo diversa da quelle vicine, e ognuna leggermente sollevata dal suolo, sembra voler dare ad intendere che il percorso sia disseminato di trappole di ogni genere. |
HANIEL riesce ad accendere la luce dalla PIETRA del SOCCORSO, posizionando le mani come indicatole dal libro parlante ed una illuminazione color d’ambra lentamente prende a diffondersi per la stanza, rivelando come le mattonelle siano composte di tasselli di minuscolo mosaico di smalti colorati nel quale, i membri della COMPAGNIA si trovano al centro. Il disegno raffigurato dal mosaico è quello di un’ARMATURA e la zona protetta entro la quale i presenti si trovano, altro non è nel disegno, se non lo scudo. Intanto l’incanto di ADSARTHA non sortisce alcun effetto, tutto rimane invariato nella stanza, mentre già la stanchezza comincia a farsi sentire nelle membra di qualcuno fra gli spedizionieri. |
Ad un passo dall’ARMATURA che ancora scintilla al riverbero di quella luce azzurrina che la circonda, tutt’intorno il piedistallo nella quale è issata, circuendola con il suo cono, i membri della COMPAGNIA della SPEDIZIONE sembrano trovarsi ad un punto morto. Intanto alla luce della Pietra del Soccorso, la cromatura delle piastrelle del mosaico scintilla riflettendo in parte la luce ambrata della pietra e quella azzurrina del cono che circonda l’ARMATURA. Spossati ed assonnati, intanto, molti membri della COMPAGNIA, si concedono al meritato riposo, mentre il leggero ronzio dato dal lieve russare di DANNU si spande nella stanza, regolare. |