Bettola in fiamme
La Bettola del Guercio
Prologo: | per vendicarsi di un recente attacco al loro accampamento presso l'Oasi i Barbari dell'Orda danno fuoco alla Bettola mercenaria presso il Molo, dopo aver superato il Presidio dell`Armata Ducale; ma non tutto va per il verso giusto... |
Il sole risplende ancora sul mare creando un gioco di riverberi nell'aria salmastra che si respira. Il vento è praticamente assente, solo qualche refolo leggero fa vibrare i pochi arbusti presenti e verdi, nonostante la stagione invernale.Il Molo è popolato di varie persone, il cui chiacchiericcio risuona argentino elevandosi in aria e la giornata sembra essere serena e tranquilla. |
Una carovana di Barbari sembra avvicinarsi lungo il sentiero al luogo, approssimandosi, ora, verso il Campo dell'Armata Ducale, opportunamente presidiato e chiuso. Armati di tutto punto sulle loro cavalcature eseguono gli ordini impartiti dal Capo Tribù SPARROW, mentre all'interno dello stesso campo, il Veterano dei Dragoni GIOVIX, si prepara ad accogliere gli ospiti che stanno sopraggiungendo. |
L'Orda, ora, si ferma davanti al presidio, in attesa che venga loro concesso il passo: ognuno dei barbari è armato di tutto punto. Sul sentiero dal quale sono sopraggiunti, la polvere continua a fluttuare nell'aria, sollevata dallo scalpiccio ben udibile delle loro cavalcature. |
I Mercenari, frattanto, dopo aver riordinato la loro Draconiera, sembra si vogliano preparare a farla partire approfittando delle deboli correnti che spirano dal Mare. Nel cielo, inoltre, un'elfa vola con la sua scopa, avvicinandosi all'accampamento: l'Arcistrega NEENUVAR. |
Il varco presidiato dall'Armata Ducale, solitamente, quest'oggi, vede soltanto i Dragoni a presidiarlo: i Barbari al di là delle feritoie, attendono impazienti che venga fatta loro strada, mentre i Dragoni, al di qua, insieme all'Arcistrega e all'Ambasciatore della Congrega, continuano a rimanere tranquillamente protetti dal presidio chiuso. |
La Draconiera dei Mercenari, frattanto, prende a muoversi diretta a Nord Ovest, sotto la guida del Capitano GRAYMOUSER. Il comando dei Barbari, frattanto, passa a KOGRAN che rinnova la sua richiesta a passare, GIOVIX, armato e di forza al presidio, è pronto a sollevar la sbarra dopo, però, aver saputo dove, l'Orda intenda dirgersi. |
Mentre i Mercenari prendono ad allontanarsi con la loro Draconiera verso Nord, i Barbari continuano a sostare davanti al presidio dell'Armata Ducale che, GIOVIX, ancora non apre. Il loro umore inizia a surriscaldarsi intanto e l'Arcistrega NEENUVAR, ora, prende a risollevarsi in volo sul dorso della sua scopa. |
Finalmente GIOVIX, si decide ad aprire il varco lasciando strada all'Orda diretta al porto. Il carro trainato da KOGRAN prende, quindi, ad avanzare così come le cavalcature dei vari membri dell'Orda che lo seguono. L'Arcistrega NEENUVAR continua a fluttuare nell'aria a cavalcioni della sua scopa. La Draconiera dei Mercenari, invece, ora è sempre più lontana mentre, con vele spiegate al vento e sorretta dalla magia, si dirige a Nord Ovest. |
I Barbari, invine, oltrepassano il Presidio senza sostarvi nemmeno un secondo per dirigersi tutti quanti verso il Porto. Il carretto guidato da KOGRAN è scortato dagli altri appartenenti all'Orda che sono a cavallo, mentre XARABASLOT, si allontana dal campo guidando la sua scopa. |
Ora che i Barbari si allontanano verso Sud, il Veterano GIOVIX, richiude il presidio che ora torna ad essere bloccato. La polvere sollevata dalla cavalleria Barbara ancora offusca la perfetta visione del sentiero verso Sud. |
La bettola dei Mercenari, intanto, prende ad avvicinarsi, all'avvicinarsi presso il Molo dell'Orda barbarica che, lentamente, prosegue il suo inesorabile cammino verso Sud, Tutti armati di tutto punto, riducono le chiacchiere al minimo, concentrati come sono ed impazienti, di un'impazienza, cresciuta anche grazie al tempo perso al Presidio. KOGRAN, frattanto, frena il carro una volta a pochi passi dalla propria meta: la Bettola mentre GRIVER, a NOrd, laddove l'Orda ha lasciato il presidio, giunge a dar man forte a GIOVIX. |
CELLO, frattanto, dopo aver tolto il coperchio di un barile di alcool, prende a versarlo sulla superficie lignea delle pareti della Bettola e la puzza, ora, prende a spandersi acre nell'aria. Il barile viene accuratamente svuotato mentre ZAURAS smonta dalla sella, lasciando che il nano termini quest'incombenza. KOGRAN, frattanto, si munisce di acciarino, prendendo a sfregarlo per accenderlo. |
Per la troppa fretta BEERHERO nello scendere da cavallo, intralcia il proprio piede nella staffa, ricadendo al suolo. KOGRAN frattanto continua a cercare di accendere la miccia sull'acciarino per far incendiare il ciocco di legno con cui intende dar fuoco alla bettola. I Barbari prendono a distanziarsi dalle pareti lignee del luogo ancora intrise di alcool. CELLO e ZAURAS intanto gettano ancora legna intrisa di alcool dinnanzi alla bettola. |
La legna lanciata da ZANARKAND non raggiunge l'interno della Bettola ma rimbalza sulle pareti accasciandosi a ridosso di esse. La Bettola è, infatti, chiusa e nessuno ancora ha accennato ad entrarvi limitandsi soltanto a depositare la legna ai piedi della bettola stessa e delle sue pareti lignee mentre KOGRAN ancora continua a sfregare l'acciarino per accenderne la miccia. |
Il Fendente di LENWE si pianta nella porta della Bettola con tutta la spada che rimane incastrata nel legno: la porta di legno massiccio infatti è poderosa e resistente e soltanto forti spallate possono buttarla giù. |
BEERHERO riesce nel suo intento di fracassare una finestra per gettarvi la legna dentro, ora che, dopo essersi rialzato dalla caduta la colpisce con un colpo del manico dell'ascia. |
KOGRAN, frattanto, scalza LENWE dalla posizione di fronte alla porta, dopo aver affidato il suo acciarino a CELLO. Il suo DRITTO TONDO, parte poderoso come solo la forza nanica può fare, andando a colpire la porta laddove già il colpo di LENWE, precedentemente, si era abbattuto. La porta si apre, sfasciata ed, immediatamente un sapiente meccanismo costruito dalle abili mani dei Ladri, si mette in moto, facendo scattare due balestre cariche di quadrelli, i quali, partono, dagli angoli superiori della porta, andando a conficcarsi profondamente nel petto di KOGRAN, proprio davanti all'ingresso. LENWE non riceve la stessa sorte, essendosi scansato per lasciar eil passo al nano. |
L'acciarino maneggiato da CELLO, ora, dopo il costante trattamento subito dalle mani di due nani, si surriscalda abbastanza da far scaturire delle scintille che zampillano intorno al legno secco e bagnato di alcool facendo appicciare una piccola fiammella su di esso. KOGRAN, frattanto, colpito da ben DUE quadrelli riesce a limitare la fuoriuscita di sangue: i quadrelli, però, sono entrambi conficcati nel petto e ben in profondità vista la vicinanza delle due balestre messe come trappola. Gli altri barbari al contempo, rompendo le finestre, prendono a gettare legna pregna di alcool all'interno della Bettola. |
CELLO si avvicina alla Bettola intanto, con il legno ardente, ora, di fuoco. Gli altri barbari continuano a gettare legna per far sì che la pira si innalzi imponente. KOGRAN frattanto, nonostante il rallentarsi del flusso sanguigno, sviene, visto che i due quadrelli han centrato organi vitali, essendosi impiantati nel petto, sorretto da RAIDON. |
La legna ormai è terminata e i Barbari, man mano prendono ad allontanarsi dalla Bettola, chi salendo sul carro chi riprendendo posizione sulle proprie cavalcature, infastidite e scalpitanti per la presenza del fuoco che, ora, CELLO, appicca alla Bettola, prima incendiando la catasta di legno posta all'esterno, poi gettando il tizzone all'interno della struttura da una finestra rotta in precedenza. KOGRAN, frattanto, svenuto ormai che è sul carro, sente pian piano il cuore rallentare i suoi battiti, ferito mortalmente da due quadrelli posti a trappola e protezione dell'ingresso della Bettola mercenaria. |
Il fuoco ora, prende a divampare rapidamente, sulle pareti lignee della Bettola aiutato dall'alcool con il quale erano stati bagnati i ciocchi di legno. Ora il luogo non è altro se non una gigantesca pira che si innalza al cielo. KOGRAN, fin'ora svenuto, all'estrazione del quadrello da parte di JEANY, che fa fuoriuscire una copiosa quantità di sangue, muore per arresto cardiaco e dissanguamento. PERCIVALE aveva visto giusto nel limitarsi a sorreggere il nano, che ora, giace fra i Barbari, assiepati sul carro, privo di vita. |
La bettola ora va completamente a fuoco grazie alla numerosa legna intrisa di alcool che i Barbari hanno provveduto ad accatastare fuori della Bettola stessa e all'interno, lanciando molti ciocchi dalle finestre distrutte il fuoco dei quali, lambisce le suppellettili di legno all'interno, come i tavoli e il bancone.La parte in muratura dell'edificio resiste, evidentemente alle fiamme, anche se le parti interne e di legno, continuano ad alimentarlo. |
I Barbari prendono ad allontanarsi dalla Bettola ormai in fiamme: il fuoco continua ad uscire dalle finestre rotte ardendo, come fa, ogni cosa all'interno del luogo che, pieno di tavoli in legno è facile preda delle fiamme. La catasta di legno accatastata fuori, inoltre, continua ad espandere le sue fiamme sulle pareti di muratura, che si surriscaldano a contatto con l'elemento. La notte, ormai, calata è così rischiarata dalla pira di fuoco. |
La luna che rivolge la gobba a oriente, illumina con la sua fioca luce, il molo e assiste malinconica alla scena. La bettola continua a prendere fuoco, alzando una grossa nuvola di fumo nero, su nel cielo, mentre il carro dei barbari si accinge a dirigersi verso la baia. |