Zizzino e le Streghe
Nuove Terre ad Est - La Locanda
Prologo: | un vecchino apparso tempo prima presso il Quartiere degli Artisti, si è rivelato essere un potente Mago, di nome Zizzino, che intrappola nei suoi dipinti i soggetti che sceglie per gli stessi. Quel giorno Zizzino ricompare nei pressi della Locanda delle Nuove Terre ad Est ed il suo incantesimo colpisce ancora... |
Le ombre della notte, allungate per effetto delle torce e della luna calante disegnano sul terreno strani ghirigori nella tiepida notte ancor pregna dei profumi dei sempreverde. I rumori, fiochi della locanda appena si percepiscono all'esterno ove pochi intrepidi sostano in ciarliere discussioni impegnati. |
La Luna calante staziona luminosa nel cielo, senza che alcun impedimento ne offuschi gli argentei raggi che illuminano la radura insieme alle luci che fuoriescono dai vetri della Locanda. Alcuna foglia è smossa dall’aria, questa sera immobile, mentre il leggero chiacchiericcio di coloro che occupano lo spiazzo che fronteggia la costruzione di legno, si eleva nell’aria così come il rumore di una civetta che, nascosta fra il fogliame di qualche sempreverde, osserva la scena con placida curiosità. |
Lungo il sentiero si inerpica un VECCHIETTO, zaino in spalla ed un buffo cappello rosso, che ben si intona con la candida e folta capigliatura fischietta un motivetto che di arcano ha il sentore. Tra le mani un piccolo pennello dai crini dorati, con eleganti e fluidi movimenti lo rigira, seguendo il ritmo del fischiettare, tra l'indice ed il medio della destra. |
L’andatura del VECCHIETTO è ingobbita e molto lenta, visto il peso dello zaino e degli anni e la sua barba candida cade compatta sull’addome, rivestito di una tunica rossa come il cappello. Il pancione e la statura bassa lo rendono molto buffo nell’aspetto che si direbbe assuefatto agli anni se non fosse per gli occhi azzurri molto vispi e per il volto rubicondo e gioviale nell’espressione. Si avvicina, quindi, al gruppo di persone riunite nello SPIAZZO, continuando a rigirare il pennello fra le dita della mano destra e, una volta a portata di voce, le saluta: “Lieta serata a voi, bella gente” il tono alto ed allegro, mentre lo sguardo alterna, man mano che si avvicina, su ognuno di loro. |
Continua a camminare senza dar segno di notare il gesto di LEESCENRON verso cui il pennello, come attirato si sofferma in un gesto che sembra una rapida pennellata, gesto che accompagna con un chinar del capo quando lo SPIAZZO raggiunge. "Posso sedermi con Voi" domanda affabile raschiandosi la gola con un colpo di tosse. |
Il VECCHIETTO sorride alle parole di ADSARTHA muovendo un cenno con il capo come a ringraziare, per poi notare il gesto di DENIQUE: “Ah volete che mi sieda accanto a voi? Benissimo!” esclama, avvicinandosi all’umana per poi incrociare i piedi fra loro prendendo a piegare le ginocchia ed il busto per sedersi: “Oh mamma i reumatismi!” bofonchia aggrottando per un istante la fronte in un mare di rughe, infine sedendosi accanto a DENIQUE in un gran tonfo che gli fa sbattere il posteriore:”Ahi ahi, non son più il giovincello di una volta” sorride forzatamente andando a massaggiarsi i reni con la mano sinistra mentre con la destra ancora rigira il pennello fra le dita. |
Continuando a massaggiarsi il fianco con la mano sinistra e rigirando il pennello tra le dita della destra lascia scorrere lo sguardo sui presenti mentre appoggia lo zaino a terra, controllando qualcosa all’interno di questo. “Che ne dite di un ritratto?” Accenna quindi alle sue intenzioni, mentre tornando a guardare i presenti sofferma lo sguardo su ARTESH. “Voi che sembrate tanto burbero, venite, voglio offrirvi la mia arte.” Annuisce in seguito alle sue stesse parole, per rispondere poi a DENIQUE “Questa è l’arma di ogni miglior artista.” Sorride, fissando poi il suo pennello e perdendosi in chissà quali pensieri. |
Annuisce appena verso ARTESH fissandosi poi su SKOLL "Siete un giovane gentile e cortese" affabile il tono,il pennello che rigira insistentemente tra le dita sembra disegnar nell'aria dell rune. Dallo zaino una piccola pergamena estrae, con la sinistra, posandola sulle ginocchia"Mia Signora" diniega alla domanda di DENIQUE "Non ho con me che questa pergamena..uno schizzo posso fare e la Vostrà beltade non riuscirei ad imprigionare..troppo piccola la tela per una simile meraviglia" ammicca, l'azzurro dello sguardo che si illumina, malandrino ed adulatore, la voce melliflua ed incantatrice usa con perizia cercando di assoggettar le menti dei presenti al suo volere senza alcuno sforzo apparente. |
Il VECCHIETTO, continuando a maneggiare il pennello fra le sue dita, comincia a scuotere il capo, diniegando l’offerta di ADSARTHA: “No grazie, davvero! Non bevo mai quando dipingo” inarca un ciglio assumendo un’aria seria, mentre china il capo verso la tela che ha in grembo, prendendo a passarvi sopra il pennello, cominciando a dipingere la figura di ARTESH, che vede avvicinarsi: “Solo ritrarre il vostro bel portamento” risponde con voce melliflua restando sempre a capo chino, mentre la mano sapiente comincia a spennellare con cura il ritratto dello STRIGO ed il VECCHIETTO comincia a cantilenare parole incomprensibili fra sé e sé, concentrandosi sulla figura che va creandosi sulla pergamena. |
Lasciando che tratti decisi e sicuri vengano tracciati sulla pergamena il VECCHIETTO tiene lo sguardo fisso su quella che ha improvvisato come tela, intanto, lentamente, i colori di ARTESH sembrano scolorire, fino a farlo diventare poco più di una semplice ombra. Incessante il mormorare del pittore, che non sembra nemmeno ascoltare le parole dello strigo quando rialza lo sguardo e nota ALTYMEA giungere in volo. “Ecco chi vi farà compagnia nella mia tela.” Favella, lo sguardo resta sulla figura che si avvicina, mentre il pennello continua a scorrere sicuro sulla pergamena. |
La bocca allarga il VECCHIETTO in quello che è uno sbadiglio annoiato "Nulla posso fare per altra bellezza catturare...il colore sia nella tela imprigionato e per sempre catturato"Nell'aria agita il pennello dai crini dorati, polvere si solleva posandosi su PERSEFONE catturandola e trascinandone i colori che ne fanno l'essenza vitale a far da corona al dipinto che prende forma con i volti di ARTESH e ALTYMEA.Cantilenante la voce continua ad intonare una nenia, musicale, accordata con i movimenti del pennello che rapido scivola sulla tela. Sbiadiscono pian piano i lineamenti di ARTESH, PERSEFONE e ALTYMEA i quali non riescono più a sentire le proprie membra, intorpidite. |
Il VECCHIETTO, adesso, dipinge le ultime pennellate sulla tela e man mano i corpi di ARTESH, ALTYMEA e PERSEFONE, prendono a smaterializzarsi, materializzandosi, di contro, nella tela. La luce ne attraversa le carni, mentre ogni particolare dei loro corpi prende a sparire alla vista dei presenti che stupiti e spaventati osservano la scena. Un’ ultima spennellata ed ecco che, i tre catturati nella tela, spariscono del tutto alla vista altrui, mentre il VECCHIETTO, prende a ridere, stringendo la tela fra le mani canute, mentre anche lui, comincia a dissolversi. |
Mentre ALTYMEA, ARTESH e PERSEFONE si trovano, ora, dentro la tela, catturati e nascosti alla vista altrui, il VECCHIETTO, continua a dissolversi e a ridere, lasciando che la sua risata sguaiata si propaghi nell’aria immobile della notte serena: “Dite alle genti che il MAGO ZIZZINO è giunto a dimostrar la sua potenza, raccontate loro come la sua Arte sia eccelsa” . Si dissolve, quindi definitivamente, in una nube di colore lasciando di lui soltanto il riecheggiare della sua risata e null’altro: pennello, tela e qualsiasi altra cosa posseduta da egli scompare alla vista, così come i due appartenenti alla CONGREGA DELLE STREGHE e la CITTADINA EMERITA, imprigionati entro la sua tela. |
Ora che il MAGO ZIZZINO è sparito insieme ai TRE CATTURATI, la notte sembra tornare al suo tranquillo corso. La Luna occhieggia maliziosa nel cielo, sprigionando i suoi raggi argentei sullo spiazzo di fronte alla Locanda e sulle persone che, ancora scosse, lo animano. Il cielo come una coltre nera trapuntata di stelle ricopre il Granducato, sereno e sgombro di nuvole. |
22 Feb 1:58 Adsartha ![]() ![]() |
[Congrega delle Streghe] Un vecchietto, un pennello ed un tela stregata. Felis Vobiscum e Na’Am Aisha. Questa sera, mi sono recata alla Locanda delle Nuove Terre, dopo una Lezione pratica per le Herbane. Lungo il sentiero incontrai alcune mie colleghe: MERENNE, DENIQUE, MIKAYA ed ARTESH. Una piccola riunione di Neo – Streghe con tanto di idromele e biscotti. Fui raggiunta anche da un mio Confratello SKOLL, del Clan a cui appartengo, i Theaden; ed una Consorella ALEYSHA, che si congedò poco dopo. Stavamo per festeggiare la nostra promozione, quando giunse anche una fanciulla, PERSEFONE. Ed infine comparve un VECCHIETTO. Dall’aspetto innocuo, un cappello ed uno zaino sulle spalle, non potevamo sospettare nulla. Ci chiese se poteva accomodarsi, e noi lo accogliemmo per festeggiare. La cosa che mi balzò all’occhio, fu un pennello che teneva in mano e con cui ci giocava. Si sedette tra me e mia Sorella Denique, lamentandosi dei reumatismi, e rifiutando però da bere. Si mostrò come se fosse un’artista, e chiese ad Artesh di farsi fare un ritratto. In quel momento, lo Strigo e la Strega Merenne, stavano però discutendo, e non comprendendo in vero cosa accadde, ella s’allontanò. Quando Denique comprese che il VECCHIETTO era un pittore, gli chiese se un ritratto. E questi rifiutò, dicendo che aveva con sé solo una pergamena. Quando egli prese a fare il ritratto, mentre Artesh si avvicinava titubante, accadde qualcosa di imprevisto. Giunse, atterrandomi dietro la schiena, la Strega ALTYMEA, che non so per quale motivo, era stata scelta dalla strana figura per il ritratto. Il resto accadde tutto in fretta. Denique si allontanò perché aveva sonno. Mikayla non capì cosa accadde perché era distratta. Ed io, vidi sparire i miei colleghi, e la fanciulla nel nulla. Anche se provai ad estrarre la mia bacchetta dal suo fodero, il VECCHIETTO intrappolò i miei colleghi, e la cittadina dentro la tela. Non potei fare nulla, solo guardare la scena impotente. Mentre una rabbia mi saliva, e sentivo Fuoco ardere in me. Con loro, anche gli strumenti, ed infine il VECCHIETTO, svanirono. Solo la voce del sedicente artista, rimase per dire: “Dite alle genti che il MAGO ZIZZINO è giunto a dimostrar la sua potenza, raccontate loro come la sua Arte sia eccelsa” O così mi parve udire. Io ed il mio Confratello udimmo da un certo kendot che ci disse che per sconfiggerlo, dovevamo bagnarlo con l’Acqua. Alla svelta, io e Mikayla a bordo delle nostre scope, facemmo ritorno all’Antro, per avvisare nostro Spirito. Prima però mi assicurai di riportare il mio Confratello al Maniero del Clan. Ancora non capisco cosa sia accaduto, ma sono certa che l’Arcistrega e la Congrega troveranno una soluzione per liberare tutti i prigionieri della tela. Che gli Dei li proteggano. Attenzione, diffidare dunque di un VECCHIETTO che se ne va per il Granducato con un pennello in mano… ADsArtha Strega della Congrega )0( Aspirante Herbana Risolutrice dell`Enigma Foglia d`Alloro *Affisso con l’autorizzazione dell’Arcistrega Neenuvar* |
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