Pietre ed indovinelli
I Pinnacoli
Prologo: | la spedizione di Lottiani alla ricerca di un particolare tipo di granito, dall'insolito colore blu, è ancora bloccata nel deserto e si appresta a partire. Una Detentrice però individua una serie di impronte dalle quali si scopre che qualcuno ha osservato l`accampamento durante il giorno, per poi andarsene in direzione del deserto. La carovana devia dunque dal suo originario percorso finché ... |
Qualche decina di miglia a Sud Ovest dei pinnacoli, in una zona dove il terreno è cosparso di rocce che escono dalla sabbia come fossere le costole della terra stessa, una carovana è accampata. Sopra di essa un cielo coperto da grigie nubi filtra gran parte della luminosità di luna e stelle, non riuscendo però a celare agli occhi dei viaggiatori una serie poco distante di colline scoscese. Tutt'attorno all'accampamento, ciuffi di cespugli aridi e secchi, che divengono via via più numerosi man mano che con lo sguardo ci si avvicina a questi promontori. |
L'aria è ancora scaldata dalla sabbia, e dalle rocce che per tutto il giorno sono state arroventate dal terribile sole di questa regione; dalle colline proviene però un'impercettibile brezza fresca, che crea un'atmosfera mite e quasi piacevole. Portato dal vento giunge anche un leggero sentore di fiori del deserto, che par intenso se paragonato ai pochi e sgradevoli odori che hanno accompagnato la carovana durante il viaggio: odore di animali, di nani non lavati e di polvere. A terra dov'è caduto, ALEMB riesce a notare davanti ai suoi occhi, un sassolino... di color azzurro scuro. |
Lentamente, man mano che il cielo si fà più scuro, la carovana par come svegliarsi e prender vita, coi suoi occupanti che escono dalla protezione dei carri e si preparano ad un'altra nottata. SAOIRSE intanto s'avvicina al gruppo di carri, e mentre lascia che il cavallo diminusca l'andatura, può notare sulla sabbia una serie di impronte. |
Mentre nel campo ora nel pieno dell'attività, le voci dei nani risuonano nell'aria, poco distante sulla sabbia SAOIRSE può notare una serie di impronte umane, che si allontanano dal campo per dirigersi scomparire dietro uno sperone di roccia nera; questo si erge dal terreno innalzandosi per una decina di metri, come un dito puntato verso il cielo. |
Il sasso raccolto da ALEMB non è altro che un piccolo sassolino levigato dal calore e dal vento del deserto; la caratteristica che però lo rende unico e diverso dalla moltitudine di rocce che lo circondano è il colore... azzurro. |
Su indicazione di SAOIRSE, delle impronte si rivelano agli occhi dell'asploratore FINROD: sono una serie di impronte umane lasciate dal passaggio di una persona di corporatura media; si fermano in un punto da cui si gode di una buona visuale della carovana, e lì sono profonde, come se qualcuno si fosse soffermato a lungo in quel luogo. Da quel luogo paiono tornare indietro, verso uno sperone roccioso distante un centinaio di metri. A causa dell'assenza di vento, non si può dedurre quando siano state lasciate. |
Mentre l'attenzione dei nani par concentrarsi principalmente sul levigato sassolino di marmo azzurro, FINROD seguito a poca distanza da KONAN raggiunge lo sperone di roccia. Lì dove le impronte umane terminano, cominciano quelle di un animale forse un cammello, dirette verso il deserto. Non devono esser state lasciate da molto: vicino al sasso un puzzolente mucchietto di escementi ancor freschi testimonia che la cavalcatura era certamente lì prima del tramonto. |
La voce di KANEDAR risuona nell'accampamento, mentre incita i suoi a prepararsi alla partenza; i nani sotto lo sguardo interrogativo di SAOIRSE, paiono però tutti presi da un unico minuto frammento di marmo azzurro. |
Il frammento estratto da SAOIRSE è identico al sassolino disputato dai nani, con la differenza che le sue dimensioni sono di molto maggiori; anch'esso è un pezzo di granito caratterizzato una bella tinta azzurra, anche se la sua superficie non è stata resa liscia dagli elementi come invece è successo al frammento minore. |
Finalmente i carri partono verso Nord sollevando nuvolette di sabbia con le loro ruote; e pian piano il terreno da sabbioso diventa roccioso, e la roccia si mescola ad una terra secca ed arida man mano che la distanza percorsa dalla carovana aumenta, avvicinandosi costeggiando gli erti colli poco distanti da quello che era l'accampamento. |
Dopo aver costeggiato le colline per un po', vien raggiunta una zona dove alla sabbia del deserto si sostutuisce un terreno più solido, secco e sassoso dove i carri riescono ad avanzare più speditamente e con minori difficoltà; ora la maggior perte dei colli è a SUD, direzione verso la quale è possibile anche intravedere, nel buio della notte, una gola che par dirigersi proprio verso Sud Sudovest. |
E' una notte nuvolosa e la luna nel cielo, se pure fosse visibile, è crescente: neppure la fine vista di un elfo può sondare le tenebre dei colli in cui FINROD si stà avventurando; Ma KANEDAR con i suoi occhi più abituati al buio, può ben distinguere una grossa sagoma staccarsi dalle rocce, balzare su FINROD ed atterrarlo bloccandolo sotto una zampa con un'unico elegante e felino movimento. Agli occhi del nano, e di chi lo seguisse dappresso, è a malpena visibile la forma di un felino grande quanto e più di un cavallo, con il volto umano e sulla schiena due immani ali piumate. "Benginti viandanti..." Una soave voce di donna giunge alla carovana. |
"Perchè vi agitate?" La SFINGE par chinarsi a sussurrare a FINROD "Né il vostro fato, né quello dei vostri compagni è ancora deciso" con una dolce voce di donna, il cui si può udire un tono un poco divertito; infine voltandosi verso KANEDAR, a lei più vicino, gli si rivolge "Mastro nano, siete nel mio territorio, non potete dettar legge qui, solo trattare per avere libero passaggio". Nelle tenebre, i suoi occhi verdi paiono spiccare come due gemme. |
"Hahaha!" L'allegra risata della SFINGE rimbomba sulle pareti dei colli tutt'intorno "Si, una sfinge vivente!" par divertita dall'appellativo, ma si fà più seria mentre torna a rivolgersi a KANEDAR "Mastro nano, L'elfo mi farà da cena se voi non mi pagherete il pedaggio... E non minacciatemi, è scortese" intando dalla zampa che ancora preme a terra FINROD sbuca un artiglio affilato che à a premere contro l'elfo "Zitto voi!" gli sussurra "Che ho voglia di giocare... stasera" |
La grossa sfinge scuote un poco il capo "Mai cercar di contattare coi nani... Finirà sempre in rissa" La voce è bassa ora, mentre ritrae l'artiglio "Eppur sarebbe così facile per me uccidere l'elfo!" Si rivolge ora alla carovana "Ma lo libererò perchè voglio giocare con voi" Dettolo, toglie il piede di dosso a FINROD. Poi rivolgendosi a KONAN "Voi che sembrate più cordiale..." mentre parla il volto di donna si apre in un sorriso "Vi propongo, anzi impongo... Un gioco: La vostra vita in cambio di una gara di indovinelli, e naturalmente comincio io" Per un attimo osserva i presenti "Ci state?" |
Ancor la sfinge scuote il capo"Quante chiacchere! Non temo i Nani... Ma solo una discussione con loro! Invecchieremmo senza raggiungere un accordo" Sentenzia "Gli umani invece... La loro vita è breve, è più facile raggiungere un accordo" Sbuffa, prima di rivolgere un sorriso a SAOIRSE "lieta di sentirvelo dire..." poi a FINROD "Dunque voi accetterete la sfida? Posso porvi un indovinello?" piano però, con fare da cospiratrice gli sussurra "potete farvi aiutare però!" |
Al sussurro di SAOIRSE la sfinge le rivolge un'occhiataccia, ma subito torna a rivolgersi a FINROD, come nulla fosse successo "Perfetto!" flette tutte e quattro le zampe a spiccar un minuto balzo per la gioia "Gli orchi... Ecco, quelli era tanto se riuscivo a parlarci!" poi rivolgendosi a FINROD "Pronti?" chiede, con gli occhi che paiono brillare per l'eccitazione "Ognuno ha il proprio, anche se ad usarlo sono quasi sempre gli altri. Che cos'è?" |
Con una voce che sembra più che altro un ruggito risponde a SAOIRSE "Dama, certo che potete rispondere a quest'essere mitologico... A vostro rischio e pericolo" Termina esponendo le candide zanne, a malapena visibili nel buio. Ma d'improvviso le parole di FINROD richiamano la sua attenzione "Ottimo! Bravo!" Par felice "E' raro che qualcuno mi risponda, preferiscono tutti combattere!" poi continuando "Ma ora, dilettatemi..." I suoi occhi non si poggiano solo sull'elfo, ma su tutta la carovana "Ponetemi un indovinello che mi sappia appassionare, ed avrete libero il passaggio... E non solo" |
"Mmm..." La grossa creatura par assorta nei suoi pensieri, il volto di donna rivolto verso il cielo nuvoloso come a cercar ispirazione, la lunga coda leonina che spazza il terreno "umh..." si rivolge ora all'elfo con un gran sorriso "Parlate forse delle donne, o della seduzione?" chiede, aprendo le grandi ali. |
Con un grande sorriso sul volto la creatura scuote il capo "Un altro suggerimento e vi strapperò le viscere!" Spicca un altro balzo, ancora il volto rivolto al cielo "Non trovo la soluzione!" esclama poi con fare entusiasta "Ma la troverò..." Spicca un altro balzo e si porta su di una roccia poco distante "Nel frattempo voi avrete libero accesso a questi colli..." Sospira beata "E se posso aiutarvi... Chiedete! Ma non suggeritemi nulla! Solo questo!" |
Dalla roccia dov'è balzata la SFINGE risponde pacata al nano, ancor son un sorriso sul volto "Granito?" Chiede balzando su uno sperone roccioso poco distante "E cos'è questo granito? Un frutto?" par non badargli troppo "Non vi sono frutti qui, le arpie razziano quei pochi che crescono, appena maturano" poi riflettendo "Dimenticavo... Attenti alle arpie" |
Un altro balzo, la SFINGE splanaca le ali e scompare nella notte "Sciocchi!" la sua voce divertita rimbalza tra le rocce "Cercate la pietra blu... Di notte?" nell'aria s'ode chiaramente lo sbattere delle ali, e l'aria che vien spostata da queste "Da dove siete voi, si vede benissimo! Aspettate l'alba, e la vedrete in un colle poco distante" afferma, la voce che si fà via via più lontana "A presto...." s'ode appena mentre la creatura è oramai fuori vista. |
Sparita l'enorme bestia, tutt'attorno ai carri cominciano i rumori della notte: i grilli che friniscono, qualche uccello notturno che fà udire il suo verso e qualche animaletto che lancia il suo richiamo nascosto tra le rocce. Non sono suoni che si udivano nel deserto, là solo il vento ed il russare di KANEDAR erano udibili durante il riposo. |
Una quindicina di miglia lottiane a SudOvest dei pinnacoli, là nel mezzo di un gruppo di colline aride e brulle ai margini del deserto, una piccola carovana sosta per la notte. Dopo alcuni giorni ed innumerevoli miglia percorse, i viaggiatori si preparano al riposo mentre attorno a loro tutto è tranquillo. Poco distante, accoccolata su di un picco roccioso, una sfinge li osserva pensierosa. Nel deserto qualcuno li cerca, spronando le cavalcature avanbti ed indietro. Ma tra i colli, il silenzio è interrotto solo dal russare insistente di qualche nano, e dai tipici rumori della notte. |