La Battaglia ai Pinnacoli
- Quarta Parte -
I Pinnacoli
Prologo: | nei pressi dell'accampamento fortificato delle Forze di Honorius un cruento scontro tra gli eserciti che si fronteggiano, malgrado l'aiuto della magia degli Sciamani di Honorius le forze dell'antico nemico sono sconfitte ... |
Un dardo infuocato si abbatte su ARIOCH il cui volto colpito dalla freccia lo fa cadere in terra morto. |
Una pioggia di massi viene scaraventata dagli orchi, che prendono la battaglia come un macabro gioco al bersaglio. ALEXANDERVII viene nuovamente colpito, questa volta in maniera fatale: un masso gli fracassa il cranio, lasciandolo a terra esanime. |
Un altro dardo si conficca nel ventre di ARIOCH il demone stordito dal primo dardo, viene disteso sulla nuda terra morto dalla seconda freccia. |
Poco dopo l'incanto degli sciamani giunge al termine: solo ORA i colpi dei lottiani tornano a sortire effetto sul nemico! I cinque servi di Honorius però svaniscono in una strana nebbiolina scura e malodorante. Nulla rimane dei vecchi e pericolosi sciamani. |
Gli orchi restano per un attimo immobili, non capiscono bene cosa accada. Quelli che erano solo bersagli ora reagiscono contro di loro. |
Il primo orco, tenta di colpire i combattenti con i pesante bastone, ma una nube di frecce lo sommerge. Viene colpito ad un occhio, e urlando, si inginocchia al suolo con le mani al volto. |
Il secondo orco, colto di sorpresa, si lancia brandedno il bastone, contro alcuni cittadini. Lo muove con frenesia, andando a colpire NHIAL e IDEN, tramortendole. |
La carica viene chiamata, e i quattro orchi rimasti in piedi, indietreggiano appena, mentre i combattenti, travolgono l'orco ferito all'occhio che giace ora in terra, privo di vita. |
Alcuni si fanno sotto agli orchi, mirando alle gambe dei grossi bestioni, che accusano i colpi, traballando appena, ma restando in piedi. Il terzo orco, fa roteare il suo bastone, facendolo cadere pesantemente sulla testa di chi gli era prossimo, andando quindi a colpire MYR. |
Il quarto orco si avvicina al compagno, colpendo ERSCAN con un pesante pugno. Lo tramortisce, facendolo svenire. |
Solo tre dei cinque orchi sono ancora viogorosi, il quarto, appare claudicante, ferito ad un ginocchio. Sembrano ora spauriti |
I tamburi riprendono il loro andare, "TUM..TUM" si ode per l'aria ed in ritiritata, i pochi sopravvissuti cercano di ripararsi alla meglio. |
Gli orchi sotto le grnfie dei cittadini vengono massacrati, mentre il numero oramai esiguo di loro si chiude all'interno della propria fortezza certi della disfatta avvenuta nella notte. |
Impossibile infierire ora sui corpi senza vita degli orchi che sotto i fendenti perfettamente tesi dei cittadini sono oramai caduti. Le porte delle terre desolate delle funeste creature è oramai chieuso. Della battaglia non resta che il fetido odore del sangue purtrido degli orchi. |
La Luna scopare ancora dietro alle nubi che circondano il campo di battaglia. Tutto tace di nuovo, ora si contano solo i morti e i feriti. |
Una piccola luce scintilla appena tra i vari corpi, mentre il campo di battaglia riversa nel sangue. Proprio al passaggio di DeFronsac tra gli orchi abbattuti, qualcosa lo desta dai suoi pensieri attirando al sua attenzione. Esattamente nel punto ove risedeva lo sciamano rosso. |
il nero sangue degli orchi ha impregnato il sabbioso terreno, rendendolo molle e riempiendo di acre odore di morte l'aria. |
Un delicato e prezioso amuleto rosso sporcato dal sangue degli orchi brilla ancora tra le mani del Console che lo impugna. Un oggetto misterioso dalle delicate fattezze ma i cui poteri sono ancora sconosciuti. |
La luna, torna a far capolino dalle nubi, illuminando d'argentea luce il terreno della battaglia. Una leggera brezza spazza la polverosa landa, sollevando appena i mantelli dei presenti e scompigliandone i capelli. |
Bellissimo l'oggetto ma di arcano mistero s'avvolge. Mentre ancora l'odore della battaglia è forte, il misterioso dono lasciato viene custodito con cura da DeFronsac. La Luna si scopre appena del suo argenteo manto, facendo capolino ogni tanto. L'odore di sangue e morte è ancora vivo e forte. |