La Ricerca delle cinque Rune
Il Lago Averno
Prologo: | durante un incontro tra Streghe e Maghi della Notte presso il Salone del Vecchio Castello un volto deforme, venuto fuori dalle pagine di un vecchio tomo, aveva indicato ai maghi come recuperare un potente artefatto“Le cinque Rune dell’Accrescimento”. La ricerca, con l'aiuto dei Custodi dell'Ade, avviene presso il Lago Averno
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La notte ormai è calata sulle sponde del Lago Averno coprendole con il suo manto nero, più nero delle lucide ali di un corvo, in questa notte priva dell'argentea luce lunare. Il vento di tramontana spira con forza, increspando quelle acque precluse ai mortali che, con il loro sciabordio, spezzano il silenzio di quella notte oscura. |
Il freddo è raggelante questa sera, aggravato dal continuo spirare del vento invernale. Il Lago Averno continua nel suo lento sciabordio accompagnando l'Arconte YANA, nel suo lento remare nelle acque torbide. Il buio è davvero fitto e le razze non notturne trovano grande difficoltà ad orizzontarsi in esso. Un lieve chiacchiericcio è udibile su quelle Sponde, caratterizzate da una fitta nebbia che le ricopre in eterno. |
Il manipolo di Maghi dalle nere vesti raggiungono ben presto le rive del lago Averno, nel quale l’Arcimago MANIAKESH riesce a intravedere la sagoma dell’Arconte YANA seduta nella propria barca di legno. Il vento di tramontana continua a soffiare imperterrito, in forti raffiche gelate, che accarezzano i corpi dei presenti che stanziano nei pressi del lago. |
La nebbiolina perenne che caratterizza quei luoghi, impedisce ancor di più la scarsa visibilità data l’assenza della Luna, nel cielo trapuntato di stelle, unica fioca fonte di luce. L’Arconte YANA si destreggia bene nella sua zattera, avvicinandosi alle rive del lago. |
Il manipolo di Maghi Neri si avvicina a YANA che, ora, sopraggiunge presso le rive del Lago Averno, discendendo sebbene con qualche difficoltà dovuta al vento, dalla zattera. I discorsi dei vari gruppetti di persone raccoltesi intorno alle rive, vertono sul concetto di conoscenza, la tensione è palpabile nei volti dei fruitori mentre alcuni Custodi si domandano quale sia il motivo di tale incontro. |
I protagonisti della ricerca del potente artefatto sembrano, ora, tutti arrivati e pronti a cominciare la difficile prova a cui stanno per sottoporsi in nome della conoscenza. L’artefatto permane custodito nelle oscure e profonde acque del Lago Averno e lì, attende. |
La già difficoltosa ricerca è messa a dura prova dalle condizioni climatiche ed ambientali che caratterizzano questa notte, particolarmente buia. Gli esseri diurni cercano svariate soluzioni per ovviare alla loro scarsa visibilità, grazie al pronto aiuto di quelli notturni che nonostante l’assenza della luna, godono di una sufficiente vista. Il neofita EVILSOUL, intanto, mette a conoscenza l’Arconte YANA e tutti i presenti, del motivo per il quale i Maghi Neri, questa sera, sono riuniti presso le sponde del lago sacro ai Custodi. |
L’Arconte YANA comprende immediatamente il messaggio enunciatole da EVILSOUL che riporta fedelmente le parole pronunciate, in precedenza, dallo strano libro parlante. Il racconto desta subito l’interesse degli altri presenti che ascoltano con rinnovata attenzione considerando che le cinque Rune sono custodite fra le acque a loro care e per loro innocue. |
La sete di conoscenza dei fruitori dalle Nere Vesti è particolarmente intuibile dalle loro parole visto che la meta, ora, è a pochi passi dal raggiungimento tanto agognato in questi giorni dopo lo strano incontro occorso al Castello nella Vecchia Cittadella. I Custodi, al contrario, manifestano perplessità dato il difficile compito che, presto, li attenderà. |
L’Arconte YANA acconsente al ritrovamento delle Cinque Rune, arduo e rischioso compito per i Custodi ponendosi, però, dei giusti quesiti ai quali, forse, troverà presto immediata conferma o subitanea smentita. UMIN, intanto, suggerisce una suggestiva soluzione proponendo di utilizzare le giovani vesti che, per l'occorrenza, verranno messe alla prova da Ade. |
L'Arcimago MANIAKESH, intanto, cerca di rassicurare YANA offrendo alcuni fra i Maghi Neri presenti a protezione dei Custodi stessi nell'arduo compito che li vedrà protagonisti. L'Arconte, infine, divide i compiti fra i suoi accoliti per organizzare al meglio la ricerca facendo in modo che sia fruttuosa e rapida. |
La buona volontà degli giovani vesti dei Custodi dell’Ade è condita da enorme avventatezza ed incoscienza propria di coloro che non conoscono la fatalità che queste acque possono avere se non affrontate in maniera debita. Il Precettore SCHONS preoccupato, chiede il permesso, durante la spedizione, di spiegare loro questi importanti concetti. Infine, i Maghi Neri, sotto richiesta dell’Arconte YANA, ricercano un modo, per illuminare la zona consentendo una ricerca più celere. |
Infine, YANA, prende ad immergersi nelle fredde ed oscure acque, dando inizio alla cerca delle cinque Rune, borbottando per i suoi sottoposti, sin troppo timorosi per le condizioni climatiche ed ambientali che caratterizzano la notte in corso. |
Il custode MILVENIAN cerca la giusta concentrazione che gli permetterà di assumere le sembianze umane, mentre segue l’Arconte YANA che comincia ad immergersi nelle fredde e torbide acque del lago Averno, mentre la maga ERIALIS cerca la giusta concentrazione per richiamare a sé la trama. |
L’Arconte YANA si immerge completamente nelle acque del lago, tuffandosi, dopo aver però dato indicazioni a MILVENIAN, suddividendo le zone di ricerca fra i due, considerando che saranno gli unici ad immergersi. La maga ERIALIS richiama a sé la trama, che potrà essere avvertita dai soli fruitori presenti. |
Le profonde e scure acque avvolgono completamente la figura dell’Arconte YANA come fossero nero inchiostro occludendole la vista. La notte buia, infatti, non fa che aggravare le condizioni di cerca in quel Lago di suo già particolarmente oscuro. Intanto, anche MILVENIAN, segue le sorti di YANA, sprofondando, ora che è in sembianze umane, in quelle acque. Coloro che si trovano sulle rive, intanto, avvetono la gelida sensazione che lo sciabordio ghiacciato fa provare alle loro gambe. |
L’Arconte YANA continua a nuotare in perfetto stile libero cercando, nel buio, di raggiungere il fondale del Lago Averno, così come fa, MILVENIAN. JAQUEL, intanto, sondando il terreno melmoso del fondo delle rive del Lago, le cui acque lo bagnano, piegato com’è, fino al mento, urta con il piede destro, una pietra. Gli incanti della Maga ERIALIS e della Neofita ELOARE, intanto, vanno a buon fine, fornendo luce necessaria che aiuterà la ricerca. |
Le sfere di luce prodotte dagli incanti delle due fruitrici, disponendosi fluttuanti sulle acque scure del Lago Averno,adesso, ne rischiarano la superficie, permettendo una ricerca molto più facile a coloro, come YANA, MILVENIAN e UMIN, che vi sono immersi. JAQUEL, intanto, pesca nella melma fangosa e viscida, la pietra che aveva, in precedenza, urtato, portandola così, alla luce. Ai suoi occhi si presenta una pietra nera di acuminata sulle punte e squadrata nel taglio in un esagono, su di essa è inciso un pentacolo bianco. |
YANA, intanto, grazie alla Luce concessale dalle due fruitrici, finalmente riesce a scorgere due pietre della medesime fattezze di quella rinvenuta da JAQUEL, più in superficie, forse ivi trasportata dalla corrente. MILVENIAN, allo stesso modo, scorge un gruppo di numerose pietre, fra le quali soltanto due, sono nere. UMIN, infine, scorge un oggetto curioso sul fondo del Lago Averno, dalla superficie liscia e consunta. |
Anche SCHONS continua nella sua ricerca nelle acque portando, però, alla superficie soltanto innumerevoli alghe melmose. JAQUEL, intanto, riconosce, attraverso il pentacolo disegnatovi, la Prima Runa e, non appena pronuncia le sue parole, la terra, sulle sponde del Lago Averno, prende a tramare in uno scossone non eccessivamente violento e repentino che, svanisce con la stessa velocità con cui era apparso. Il tremolio, investe i giovani Custodi, RAME, LAIRA e SHITSHEVA facendoli barcollare. |
UMIN, frattanto, non risentendo eccessivamente dello scossone della Terra, essendo immerso nelle acque, così come YANA e MILVENIAN, raggiunge lo strano oggetto, impossibilitato però a riconoscerne le fattezze sott’acqua, lo riporta alla luce stringendolo fra le mani. L’Arconte YANA, nel frattempo, raggiunge e raccoglie due delle cinque Rune, prendendo a risalire in superficie, mentre MILVENIAN, continua ad avvicinarsi a quella concentrazione di pietre delle quali soltanto due sono nere. |
La Neofita ELOARE, intanto, fatica sempre più a mantenere la concentrazione visto il tremolio della terra di poco prima. YANA, intanto, si da una poderosa spinta per tornare in superficie, ora che due delle Rune sono custodite fra le sue mani. JAQUEL, ancora sorreggendo la prima runa, trema per il freddo che lo ha pervaso. UMIN, infine, emerge, notando con sorpresa di avere fra le mani uno stivale di cuoio nero, bucato sulla punta. |
La prima runa tenuta in mano da JAQUEL attira l’attenzione di tutti i neri fruitori che, adesso, aspettano soltanto che EVILSOUL dia loro conferma dell’esattezza delle loro speranze. MILVENIAN, frattanto, sul fondo del Lago, riesce a prendere le due pietre nere fra le mani. YANA, riesce a raggiungere la superficie, tenendo sempre fra le mani la seconda e la terza Runa: un ulteriore tremolio investe, sta volta più forte del precedente, le sponde del lago Averno, facendo ricadere sul posteriore MAGHRA e mettendo a durissima prova la concentrazione di ELOARE. |
Anche le ultime due Rune vengono portate alla superficie dalle mani del Custode MILVENIAN, facendo si che si rinnovi un ennesimo tremolio della terra, stavolta ancora più intenso dei precedenti, questo comporta la completa perdita di concentrazione della neofita ELOARE e della maga ERIALIS e il ritorno del buio più pesto, visto lo scemare del loro incanto. La scossa della terra mette a dura prova la stabilità dei presenti che stanziano sulle rive del lago. |
EVILSOUL riconosce la runa che il Ministro dell’Ade, JAQUEL, gli ha passato, come quella che il libro parlante aveva mostrato tempo addietro, nella sua mente. Intanto, mentre MILVENIAN riesce a raggiungere le rive, preceduto dall’Arconte YANA, le acque torbide e nere del lago Averno cominciano a ribollire, come se qualche creature stesse emergendo da esse. |
Anche le Rune riportate in superficie dall’Arconte YANA e dal Custode MILVENIAN hanno le identiche fattezze di quella che il neofita EVILSOUL, adesso, porge all’arcimaga HLYNN. Le acque nel frattempo continuano a ribollire con maggior forza, gorgogliando minacciose alla volta dei presenti. Infine nei pressi della riva, un mulinello preannuncia la venuta in superficie di qualcosa. |
Dalle acque del Lago Averno emerge molto lentamente una creature dalle fattezze umane che sembra costituita interamente di pietra, la sua altezza imponente, raggiunge sicuramente i tre metri. All’altezza del petto ben scolpito in pietra emerge un rubino, dalle fattezze considerevoli, questi particolari però, non sono ben visibili alle razze diurne, dato il buio pesto che caratterizza il luogo. |
Il GOLEM di RUBINO mette un primo passo sul fondale melmoso del lago averno, con il chiaro intento di raggiungere il manipolo di fruitori e custodi che stanziano nei pressi della riva del lago. Gli occhi di pietra, scavati nella roccia son rivolti verso coloro che tengono le cinque Rune, mentre la sua bocca si apre, cominciando a parlare: “Chi osa risvegliare il Custode ? Chi osa riportare alla luce ciò che il mio padrone ha voluto nascondere ?” La voce cavernosa del GOLEM si abbatte sui presenti. |
Il GOLEM di RUBINO mette un ulteriore passo nelle acque del lago Averno, avvicinandosi alle rive: “ARCONTE di ADE non so chi voi siate, non conosco nulla di quello che avete detto. So solo ciò per cui sono stato creato: custodire le cinque Rune dell’Accrescimento, sin quando il mio padrone non fosse venuto a reclamarne la proprietà:” Risponde a YANA con la sua voce cavernosa, mentre l’incanto dell’Arcimago MANIAKESH non va a buon fine, dato che il GOLEM non risente di questo tipo di incanti. La gemma posta al centro del petto del gigante, sembra risucchiare il potere della trama brillando di una sinistra luce purpurea. |
L’incanto lanciato dall’Arcimaga HLYNN, scuote appena il GOLEM di RUBINO che però non risente ulteriormente dell’effetto dell’incanto, mentre il rubino continua a rilucere, assorbendo anche in questa occasione la trama. Il GOLEM porta il braccio destro in pietra, a riparo del rubino, mentre risponde all'Arconte YANA: "Questo non vi è dato saperlo". |
Dopo il leggero turbamento provocato dall’incanto di HLYNN il GOLEM di RUBINO, riprende a muoversi in avanti, raggiungendo la terra ferma della riva, abbandonando quella melmosa del lago. La creatura in pietra sovrasta le figure dei vari presenti, mentre continua a fissare con i suoi occhi di pietra, l’Arconte YANA, portando la gamba destra verso dietro, piegando con parecchia fatica il ginocchio in pietra, che scricchiola, riversando a terra una pioggerella di scaglie pietrose: “Troppo tardi Arconte di Ade, avete messo il vostro naso dove non dovevate” Replica ancora a YANA con la sua voce cavernosa, mentre l’invocazione di JAQUEL va a buon fine. |
Il GOLEM di PIETRA, infine, SCAGLIA con violenza il proprio calcio, caricato in precedenza, verso la figura ad esso più prossima, quella dell’Arcimaga HLYNN, senza curarsi, ancora, della BESTIA del TARTARO, invocata da JAQUEL: “Pagherete con la vita così come il mio padrone desidera” la voce oscura e cavernosa del GOLEM riecheggia ridondando per il luogo. |
L’Arcimaga HLYNN riesce ad evitare il rovinoso impatto con il piede in pietra del GOLEM di RUBINO che molto lentamente, riporta la gamba in eretta postura, data la sua conformazione. La gemma continua a risplendere della sua tetra luce purpurea, mentre il braccio destro in pietra rimane a protezione della stessa, non occultandola del tutto. La BESTIA DEL TARTARO, invocata in precedenza, balza in avanti con uno slancio formidabile, raggiungendo il GOLEM e la sua pietra non scalfendolo assolutamente. |
I custodi prontamente si danno alla ritirata e YANA getta a terre le due rune in suo possesso, mentre UMIN scuote sensibilmente JAQUEL per ridestarlo dalla sua trance. Il legame con il medaglione si spezza così che JAQUEL cade inerme al suolo. Il GOLEM di rubino segue con i suoi occhi di pietra le movenze dei presenti, abbassandosi, piegando la schiena in pietra che scricchiola, portando le due braccia in avanti, con il chiaro intento di afferrare JAQUEL, disteso per terra, lasciando scoperto il petto e di conseguenza il rubino, al quale si avventa la BESTIA DEL TARTARO non riuscendo nel suo intento, per poi venir risucchiata nel suo piano, al termine della concentrazione del Ministro. |
I custodi riescono a sollevare il Ministro dell'Ade JAQUEL e a sottrarlo dalla presa del GOLEM, prima che egli possa prenderlo fra le sue mani di pietra. L’incanto dell’Arcimago MANIAKESH va a segno, il globo di pietra colpisce il rubino, frantumandolo in tante piccole schegge dato il movimento del GOLEM di RUBINO che lo ha portato ad avere il petto scolpito praticamente scoperto. Il GOLEM, quindi, comincia a sgretolarsi, crollando al suolo e riversando una pioggia di pietre sulla riva. |
L’incanto della maga ERIALIS va a buon fine, la sfera di fuoco si va ad infrangere contro le pietre del GOLEM che rovinano per la riva, esplodendo ed evitando l’impatto con le teste dei presenti. Una pioggia pietrosa, adesso, si espande per le sponde del lago averno, ponendo fine all’esistenza del GOLEM di RUBINO. Le due Rune lanciate da YANA, giacciono ancora abbandonate in prossimità del cumulo di pietra che ora è l’enorme gigante. |
La notte sembra tornare, infine, alla normalità, ora che il GOLEM è distrutto e che il silenzio e la tranquillità tornano a solcare le quiete sponde del Lago Averno. Nei presenti soltanto molta paura adesso rimane sentimento tangibile di quel mostro scomparso. Il freddo ancora glaciale si abbatte sulle figure dei presenti che, si disperdono, chi tornando alla Nera Torre chi rimanendo presso le rive, chi nascosto nella boscaglia. |
31 Gen 11:41 hlynn ![]() ![]() |
[Ordine dei Maghi della Notte]La Notte, cinque rune e un Lago Nuctemeron. Nebbia e freddo. Serata che si prospettava lunga per coloro che, giunti sulle sponde dell`Averno, speravano di placare la loro sete di sapere. Sulle rive del lago il buio era fitto, il silenzio rotto solo dal vociare di sagome confuse e dallo sciabordio delle acque precluse ai mortali. L`Arcimago Nero Maniakesh, il Mago Erialis, i Neofiti Evilsoul e Eloare ed io ci trovammo quindi al cospetto dell`Arconte Yana e di altri Custodi i cui nomi purtroppo non posso riportare poiché non li ricordo. Uno scambio di conoscenza. Questo ci chiesero per condurre loro la cerca sui fondali, poiché per essi il lago non è nemico. Ma, non appena le cinque rune furono portate in superficie, ecco che la terra cominciò a tremare e l`Averno a ribollire, come se una qualche misteriosa creatura dovesse fuoriuscire da esso. E così fu. Un essere, dalle sembianze umane, ma totalmente di pietra. Imponente l’altezza. Un Golem. In mezzo al petto spiccava un rubino di dimensioni considerevoli. Subito una domanda, fatta con voce tonante e alterata: <Chi osa risvegliare il Custode? Chi osa riportare alla luce ciò che il mio padrone ha voluto nascondere ?> Tutti sembravamo impotenti di fronte a quel colosso intenzionato a far pagare con la vita quella che definiva un’intrusione. Feci appena in tempo a notare la gamba di pesante pietra portarsi verso di me in quello che senza dubbio sarebbe stato un calcio mortale. L’agilità tipica della mia razza mi consentì di evitarlo seppur sul mio volto e sul mio corpo si contino le ferite e le ecchimosi dovute alla caduta. E mentre giacevo a terra tentando, senza riuscirci, di ritrovar la concentrazione un brivido mi percorse le membra, quel brivido che sempre mi attraversa allo smuoversi della Trama d’Ombra. L’Arcimago Maniakesh e il Mago Erialis erano riusciti a sconfiggere l’imponente essere di pietra, sulla riva cumuli di pietre, ciò che restava del Golem di Rubino. E adesso, grazie ai Custodi dell’Ade, alla nostra sete di sapere e alla Trama ecco che le cinque rune sono al sicuro nella Torre dell’Alta Magia. Ma il sapere non ha fine e la conoscenza pura è ciò che perseguiamo. Presto saremo in grado di mostrare al Ducato, ma soprattutto ai Custodi che han rischiato per questo, lo scopo della nostra cerca. Presto! Sia Ars Super Omnia. __________________________ Hlynn Von Aerie Gonoded Golwen o I3abylon Arcimago Nero |
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