Secondo Conclave della Magia
Il Picco dei Draghi
Prologo: | nonostante l'unione tra gli esponenti delle Gilde Magiche di Lot la
Trama
continua a sfaldarsi mettendo a serio rischio l'equilibrio del
GranDucato, a
due settimane dal primo Conclave se ne forma quindi un secondo per
tentare
di trovare un punto d'incontro per salvare la Magia a Lot. |
La notte Avvolge il Regno nell’abbraccio vellutato del suo manto. Notte serena in cui la luna affacciata per metà sul baslcone del cielo par osservare ogni cosa. Il picco dei Draghi s’erge maestoso, simile a vedetta che controlla e protegge la piana di Lot. Stelle, come occhi lucenti brillano di luce fredda eppur fascinosa. |
L’ampio salone accogliente è illuminato da numerosi bracieri e torce appese alle pareti, al centro il busto di un drago in pietra troneggia ricordando ai visitatori la natura del luogo che stanno visitando. In un angolo due alte librerie colme di tomi e testi di vario genere spiccano vicino ad una coppia di comode poltrone ben illuminate. |
Il Picco è sferzato da un vento gelido che soffia da Nord che rende tersa la notte e fa brillar con maggior splendore le stelle, ma che graffia la pelle e le carni. Splendidi esemplari di cavalli elegantemente fanno il loro ingresso, muovendo gli zoccoli con armonia, abilmente condotti dai loro cavalieri. Ecco apparir le le Magiche Signore: eleganti e solenni nel loro regal incedere. |
Giovani stallieri si muovono veloci accorrendo verso le Cavalcature per prendersene cura amorevole e condurre i Destrieri al Riparo dal gelo nelle Stalle laddove biada e calore non mancheranno loro. |
Dalla soglia dinnanzi il portone numerosi paggi attendono l’arrivo degli ospiti. Silenti e composti osservano i numerosi arcanisti avvicinarsi. All giungere dei primi la postura cambia in ampi inchini protendendo le braccia come a voler far strada e nello stesso tempo offrire una degna accoglienza a tutti.Le livree in balia del vento gelido ondeggiano ritmicamente. |
L’accogliente salone viene rapidamente preparato dai paggi dopo aver accolto gli ospiti entranti, numerose poltrone vengono portate in loco ed offerte ai presenti per rendere più comodo il loro soggiornare nel salone dei Signori dei Draghi della Luce. Le torce tremolanti illuminano fiocamente dagli angoli della sala. |
Uno dei Paggi si sente osservato e volge losguardo verso lo Shalafi Rosso cogliendone l’occhiata poco amichevole. Forse per l’occhiata, forse per la civetta che lo accompagna, il giovine popolano , di nascosto, fa dei segni di scongiuro... come per timore di essere stato malocchiato. |
Mentre Hendyeril barcolla sotto il peso del borsone che trasporta, dirgendosi verso il Salone, alle sue spalle coglie un fruscio e dei colpi attutiti. Per un solo brevissimo istante le pare anche che semrpe da dietro provenga un tenue bagliore argentato, ma è solo per un brevissimo momento. Potrebbe essere immaginazione. |
Con solerzia uno stalliere si affianca alla cavalcatura di Ghael per prendersi cura dell’andaluso della Domina Arcani ospite del Picco. All’interno del Salone principale intanto i numerosi convenuti si radunano godendo del tepore del camino crepitante di fiamme. Hendieryl non coglie alcun movimento sospetto nel corridoio che tace immerso nella penombra. |
I Paggi, dopo aver lanciato timide ma curiose occhiate ai presenti, si ritirano silenziosi come ombre seguendo gli ordini precedentemente dati dalla Padrona di Casa, socchiudendo dietro loro le maestose porte intagliate. |
Richiuse le porte, le torce e i bracieri hanno un sussulto nelle fiamme. Le ombre si muovono repentine sui visi dei convenuti, dando per alcuni istanti uno strano disegno ai loro tratti. Il busto del Drago sembra roteare lo sguardo, brusco, su Asphynx e infine Biba. Il tepore lentamente riprende a salire nel Salone. |
Quasi rispondendo alle parole di Presea, curiosamente, uno strano formicolio prende a sollecitare la base del collo dell’Arcistrega. Per pochi istanti la luce sembra calare come se le fiamme smettessero di essere alimentate dall’aria, sensazione effimera poichè tutto sembra tornare alla normalità in un battito di ciglia. |
Le fiamme nel camino danzano forsennatamente nutrendosi del legno con atavica fame. Scintille e crepitii dilagano fermati dai parafiamme. Le Torce illuminano la sala con luci lievi e dorate che creano giochi di luci e d’ombra sui visi dei presenti, come dipinti da aurei arabeschi. Il busto del Drago tutto par osservare. Nell’aria si percepisce energia. LA Civetta sembra innervosirsi per qualcosa d’arcano: due fischi acuti fuoriscono dal suo becco adunco. Un segnale. |
Melis, la civetta dello Shalafi Rosso, inizia a girare furiosamente in circolo sopra il busto raffigurante il Drago. Piroette che si stringono gradualmente ed il volo scomposto, in breve, termina con lo stridere degli affilati artigli sulla sommità della statua. |
Il suono delle parole dei Convenuti si intreccia, formando una sorta di aritmico brusio, se non ascoltato con attenzione rivolta ai discorsi. Improvviso si innesta in questa lieve sinfonia, un contrappunto. Dalla stanza della Prima Signora una voce piuttosto intonata: "Cielo grande cielo bluuuuuuu..." |
Biba scivola nella blanda concentrazione, così familiare, così istintiva adesso. Ghael per empatia l’avverte quasi un eco sommessa che lega le due Somme Usufruitrici, All’orecchio dello shalafi Nero sussurri, concitati eppur così flebili da non poter essere compresi. Sorda vibrazione sembra impossessarsi dei palmi della Drow. |
La Civetta arrufdfa le delicate piume come se un brivido l’avesse colta e emette ancor due brevi acuti fischi, poi con un colpo d’ala si distacca dal busto del Drago. Come se avesse sentito qualcosa provenire dalla statua stessa. Come se percepisse un’energia. Rapido e scomposto il volo che la riconduce al fianco dello Shalafi Rosso, sorvolando l’intera sala, gettando ombra sui presenti e facendo danzare le fiamme delle torce. |
Una volta che Melis ha raggiunto Asphynx, un leggero sommovimento viene colto da Biba, ai piedi del busto di Drago. Lentamente, austero, il fiero capo del Semidivino ritratto dalla scultura, si china verso la Shalafi. Due svavillii argentei nei suoi occhi, mentre con voce calda, tranquilla e femminile parla rivolta ad ella: "E Voi? Non Vi unite al coro che incolpa Atropo?" |
La sensazione di vibrazione sorda e soffusa perdura sui palmi della mani di Biba ed è ancora voce pacata e misurata a riecheggiare nella Sala intera "Ogni evento ha una causa, ogni entità un opposto. Trovate la causa, avrete la soluzione dell’enigma. Shalafi" l’ultima parola rintocca, decisa ed imperiosa nella mente di Asphynx soltanto. |
Quel nome sussurrato da Hendieryl sembra levitar nella stanza come foglia sospinta dal vento dell’equilibrio e della Giustizia raggiungendo il maestoso Drago. Volge l’elegante profilo verso l’Araldo annuendo appena mentre un lieve sorriso sembra dipingersi sull’augusto muso. |
Sereno e imperturbabile, ancora il capo del Drago si volge a scorrere la Sala. Si ferma su Melusine, facendo un leggero cenno di diniego, poi parla ancora: "I Prescelti hanno solo parziali Visioni. La Vista di Tutto ciò che è e che potrebbe essere, non è fatta per esseri finiti. Voi siete gli Attori e i Registi." |
"Non fatevi illudere dalla forma, Prima Signora dei Divini padroni dei Cieli, guardate oltre, guardate la sostanza, Equilibrio" La testa di grago si orienta verso Melusine ma gli occhi, pozzi d’abisso argenteo, sembrano roteare su tutti i presenti "AVUQOEH" |
Al profferir di quella parola, di quel Nome una luce argentea avvolge la Domina Arcani, una nuvola impalpabile e opalescente... un Segnale evidente, come un abbraccio, mentre il Nobile Drago annuisce soddisfatto.. |
Rapida l’eterea aura che ha soffuso Ghael, scompare. Ma due immagini si susseguono ai suoi occhi, rapide, come due battiti di ciglia: alcune figure ammantate di nero, la prima, e un’esile figura femminile, risplendente di luce, la seconda. La sensazione generale che lasciano le rapide visioni, è quella di "contrapposizione". |
"Non è Colei che Regge l’Anello ad esserVi da soluzione, Ella è tramite di Mia Voce. Cercate la Dama splendente di Luce, scavate nel Sapere poichè scacci la disperazione." Il busto sembra sussultare e la voce provenire da esso severa. |
Come mossi da un moto d’impazienza che attraversa il Salone, una decina di Tomi cadono dalla libreria. Poi ancora la voce, sempre tranquilla, ma ridotta a un filo tagliente: "Che fine fa la Vostra Sapienza, quando ce n’è bisogno? Indovinelli... la conoscenza è risolvere rompicapi, cercare le risposte nello scibile, non invece domandare a chi non può rispondere." |
Il busto più non favella, chiudendosi nel suo silenzio di pietra. Tornando ad essere solo simulacro granitico di esimia creatura. Nella stanza le fiamme crepitano nel camino e tutti libri sono sparsi a terra disordinatamente. |
Nella mente di Asphynx frusciare di pagine familiare, il noto odore dei libri antichi, le pagine ingiallite dall’usura e dalla dimenticanza. Nitida l’immagine dei tomi disordinatamente caduti sul pavimento lucido carpisce l’attenzione dello Shalafi Rosso. |
Le voci dei fruitori di magia si confondono in un brusio che abbraccia i rumori della sala: il crepitar di fiamma, lo spostar di scranni, il frusciar di vesti pregiate. Fuori dalle pesanti tende di velluto, appena accostate, un Tuono rischiara la notte... un Temporale sta avvicinandosi, foriero di forti scrosci. |