Cagliostro all'Altare Nero 
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L'Altare Nero
Prologo: |
poco tempo è passato da quando la caduta di un vecchio muro aprì un sentiero che porta fuori Lot nella Foresta del Piccolo Popolo e da qui al Tempio Oscuro e, in esso, l'Altare Nero ...ed è proprio qui che fa la sua comparsa una "vecchia" conoscenza del Granducato: Cagliostro! |
nimur il nano si inginocchia in preghiera mormorando alcune
litanie......
Baal entra nel tempio in silenzio guardando i presenti
con i suoi occhi bianchi. Le ampie ali nere chiuse sulle spalle a mo' di mantello.
Le due spade gemelle Tempestosa e Luttuosa gli pendono dai fianchi con le lame
nere e rilucenti. I lunghi capelli bianchi ricadono sulle spalle dell’armatura
nera con eleganti ricami dorati che mette in risalto la sua muscolatura demonesca
così come i gambali e gli alti stivali fino al ginocchio mettono in risalto
i suoi 263 cm di altezza.
Lachdanan in silenzio si inginocchia davanti all'altare
Flauros lento entra nel tempio. Lo sgaurdo si scaglia
su ogni anfratto della mireabile e cupa architettura, l'incedere si arresta
innanzi all'entrata, lo sguardo saetta verso l'interno del loco...poi repentino
cade su ogni astante...studiandone le fattezze...dopo questi fugaci lassi di
tempo riprende l'incedere all'interno del loco lasciando rieccheggiar lieve
lo stridulio metallico del cozzar delle katane...che scema nell'aere del imponente
loco...
Raksasa osserva i due demoni giungere....
Baal i suoi lunghi capelli bianchi gli ricadono sul volto
mentre questo si abbassa verso il terreno in segno di riverenza. Chiude gli
occhi bianchi iniziando una nenia in Tigrai.
La luce della luna filtra dalle grandi vetrate del tempio,
rischiarando appena col suo freddo chiarore la buia navata. I passi dei
pochi presenti rieccheggiano tra le pareti d'ebano, mentre il silenzio
diventa così forte da esser quasi
assordante. |
Ghael
// una macchia scura, sfocata nei contorni che diluiscono nella lattiginosa nebbia
che pesa come una cappa sulla radura dinanzi al tempio...senza contorni precisi,
uno squarcio improvviso, corridoio magico che attraversa Spazio e Tempo, apre
nella Notte la via al Volere ed al passo degli Stregoni.
Hamsun [portale - spazio antistante l’ingresso] avanza
o semplicemente appare, delineandosi lentamente in umane fattezze mentre il corpo
muove un passo avanti o il portale stesso sembra perdere luminosità e nebbie iridescenti.
Ancora indistinto nei tratti e nelle Vesti, è mera sagoma antropomorfa a presentarsi
presso l’ingresso, a mezza via tra i grossi bracieri che ardono a segnare i lati
dello stesso
Baal alza il viso mentre i capelli bianchi si discostano
dalle sue guancie lasciandole libere. Apre gli occhi di identico colore dei capelli
osservando l'altare, sentendo antiche reminescenze e storie tornargli in mente
Flauros
<rivolto verso Baal> Ditemi..ora..questo tetro loco, di cui nebbia è il
pavimento, lascia alla vostra memoria echeggiar alcun ricordo? <le parole librano
nell'aria scemando nell'imponenza dell'architettura, il volto inespressivo lascia
trasudare solo stupefacenza verso simile loco>
Luri sembra quasi accarezzare coi suoi raggi i nuovi venuti,
apparsi all'interno del tempio, mentre giochi di ombre si delineano sulle
pareti. La nebbia leggera che sfiora il pavimento e le caviglie dei
presenti disegna strane forme in ampie spirali, mentre il respiro di chi è
vivo si condensa in piccoli sbuffi di
vapore. |
Ghael freme. Forse il freddo della Notte che graffia la
pelle sotto le vesti, pur pesanti. Forse l'Energia che ancora fa risuonare nella
sua mente l'eco del potere che per suo tramite ha preso forma. O forse curiosità,
quella cauta, ma insopprimibile, di chi esplori per la prima volta luogo oscuro
di cui ha solo udito mormorare
Nachzehrer [Portale] Gracile creatura avvolta in corvina
stoffa quella che lenta avanza tra le stagnanti, eteree lingue d'ombra che nel
portale s'insinuano ad intrecciar fitta trama. Solleva il capo, e lo sguardo biancastro
all'ombra della stoffa del cappuccio scandaglia la nuova locazione, mutamente
analizza quanto la vista riflette alla memoria, due bracieri, biancastra nebulosa
quando l'ultimo passo ne palesa la presanza all'esterno dell'imponente costruzione.
Hamsun muove ulteriore passo, lasciando che la nebbia
opalescente del portale divenga mero sfondo alla Propria sagoma. I tratti del
giovane Viso si delineano ora, segnati con maggiore durezza dalle fiamme di sanguigno
ardere irregolare e violento. Le Stesse muovono il Diacono degli Arcani a socchiudere
gli occhi, schegge ambrate dietro le palpebre a fissare lo spazio esattamente
antistante, oltre il varco d’ingresso, a penetrarne le successive oscurità e nebbie
tenui
Baal
Non so quanto antico sia questo tempio fratello <porta la mano sul Leone di
Giuda cesellato nel giustacuore dello spallaccio di sinistra> ma mio padre
Caddwich, mi raccontò di quando giunse in un tempio di Simeth al di fuori
di Lot, veniva dalle nostre antiche terre, con gli ultimi Tigrini rimasti. <racconta
sotto voce>
Come sollevata da invisibili refoli di vento, la
nebbia si alza appena, sfiorando le mani e le gote del demone, mentre un
ombra viene proiettata dalla luna all'interno del cupo tempio.
Approssimarsi verso una delle grandi vetrate consunte dal tempo si scorge
una sagoma |
Flauros silente ascolta le parole di Baal... apprendendone
l'essenza, poi si sofferma ad osservare nuovamente il luogo e il suo Altare...poi
nota l'alzarsi della nebbia...e lo sgaurdo si porta verso le uniche fonti di
luce...rimirandole attentamente
Baal
<sembra non acorgersi dei nuovi venuti, i suoi occhi sembrano quasi spenti
e la sua Essenza come rapita mentre parla> Forse è leggenda, o forse realtà
fratello, ma Nostro padre dormì in quel tempio, e dal suo sonno Simeth fece
nascere gli altri due capostipite della nostra stirpe. <come di improvviso
si risveglia dalla trance guardandosi attorno ma senza alcuna espressione>
Ghael procede, lenta, il passo regolare che mai accorcia
o distanza i suoi confratelli. Pare attratta, del tutto naturalmente, dal percorso
che all'interno del tempio disegnano le fiammelle di torce e ceri...e lo sguardo
fugge lungo la navata centrale, ove sagoma immobile, rialzata e scura spezza
la fitta nebbia, lasciando intuire la presenza di un altare
Hamsun terminato il semplice giungere al margine del luogo,
il cuoio degli stivali sulla solida pietra del pavimento cessa ulteriori moti
di avanzare. Immutato lo sguardo, fessure direttamente volte a scrutare oltre,
oltre la Vista, il buio, mentre le vibrisse di sensi non Propri dei meri umani
tremano carpendo ogni singola energia tra le molteplici e, molte sconosciute,
che permeano e paiono comporre quasi il Tempio Oscuro. Oltrepassate le fiamme
dei bracieri rimane una lieve nube regolare avanti le labbra sottili, segnate
dal respiro e dal Gelo della Notte
Lento nel suo volteggiare il gufo plana dolcemente verso la
vetrata, posandosi sul piccolo davanzale di pietra. Il vetro, seppur
vecchio, attutisce il suo verso che si confonde con le poche parole
proferite dal demone. La sottile nebbia ricade lentamente al suolo,
contorcendosi in spirali sempre più grandi, mentre una nuvola solitaria si
muove lenta, minacciando la poca luce di
Luri. |
Flauros
<le parole del fratello gli penetrano...nella mente...saette di un passato,
lassi di tempo di una storia, o forse di una leggenda> Così questo loco, vi
riporta tali reminiscenze...alla mente...l'origine della vostra, o meglio nostra
Stirpe...<una breve pausa ad osservar i nuovi venuti> ebbene tutto ebbe
iniziò qui...
Nachzehrer
Nuovo passo quello che muove in avanti, a seguire gli Stregoni, l'analisi visiva
si spezza ed è la sola mole del tempio a stagliarsi nella memoria breve come antico
dipinto. Aritmico l'incedere, scandito dal sibilo del pesante drappo corvino e
la bruna tunica mentre poche parole paiono sfuggire alle labbra appena arcuate
in avanti, inudibili, forse inespresse e morte sulla stessa linea di violacea
carne.
derdelior
varca la soglia del tempio richiudendo poi il portone alle sue spalle... le nere
ali telate richiuse dietro la schiena... la nera veste scivola morbida sull'esile
corpo del demone... il giovane volto candido come la neve osserva i presenti...
mentre lentamente avanza lungo la navata principale...
Baal
No, qui tutto rinacque dopo, la storia della nostra stipre nasce nelle terre dell'Aeotipias
Tigrai <momora osservando le presenze lentamente>>
Ghael
rallenta, senza mai fermarsi. Solo una live rigidità della postura indicherebbe,
a chi la conosca, la tensione che la stringe, mentre ogni senso è teso a percepire
eventuali fremiti di energia dissonanti. Eppure è solo l'udito a rimandarle debole,
vaga risposta, nell'eco che si spegne piano fra le volte del tempio
Hamsun
non considera alcunché, alieno alla presenza degli altri Usufruitori, come Lui
ignoranti, bramosi forse di comprensione o conoscenza, certo curiosi, pure in
modi disparati e personali. Semplicemente osserva e fissa e oltrepassa luci fioche
e tremule tra le colonne scure. Semplicemente lascia che i sensi assorbano e replichino
ad ogni vibrazione. Semplicemente propone e impone la propria presenza nel Luogo,
porta Consapevolezza di Sé Stesso e RISPETTO per ciò che è sconosciuto. E CURIOSITA’
indefinita e trattenuta e confusa per lo stesso. Resta immoto
derdelior
athegon... <mormora sommesso con voce calda e sinuosa> che l'oscuro padre
vi guidi su questa terra...
Lievemente
le fiamme nei bracieri si attenuano, quasi in sincrono con la nera nube
che lenta divora i due quarti di luna. Gli occhi del gufo, all'esterno
del tempio, diventano lentamente unica fonte di luce riflessa, mentre
una brezza, simile a un sospiro sfiora con freddo pungente le gote degli
Oscuri Stregoni, oramai prossimi ai due demoni.
|
Flauros
<annuisce alle parole del fratello...fugace porta l'attenzione al gufo nei
pressi della vetrata in rovina> Qui ebbe rinascita un tempo...e qui avrà nuovamente
vita...per una terza volta....<le bianche iridi si chiudono per pochi istanti
dopo aver proferito verbo>
Ghael
socchiude gli occhi, a quella carezza fredda che bacia le guance. Pallide, in
modo inconsueto, mentre il tempio si trasforma ai suoi occhi...ed immagini di
altra chiesa, e sentore di altro buio, rivivono lasciando lo scrigno dei ricordi
derdelior
percepisce la presenza di due entità a lui affini all'interno del tempio... lo
sguardo candido come la luna si muove vero tali figure... per poi scorgerne altre
due poco lontano dai demoni...
Baal
<continua a mormorare lento verso Flauros> tornerà, con il lento incedere
del tempo tutto torna, tutto si ripete. La storia si ripete sempre fratello.
Hamsun
è silente nel Luogo Sacro o Consacrato, anche questo Gli è incerto. Tuttavia che
il passo non proceda sul pavimento di pietra incorniciato dalle fila di colonne
scure è certo, che mantenga uno sguardo di schegge accennate dietro le palpebre
socchiuse è altro fatto, intuibile dalle migliori viste verosimilmente non comuni
o umane. Che l’ambra dello stesso brunisca progressivamente è ulteriormente confuso.
Rispetta un Proprio silenzio, non avendo da offrire saluto ad alcuno che ritenga
valido il ferire il luogo con ulteriori Voci, Ascolta, più che sporadiche parole
l’energia stessa del Tempio
Ghael
sente adesso delle voci penetrare il limbo della memoria, e la donna si arresta,
quasi stupita. Gli occhi scuri registrano velocemente ogni figura, ogni particolare
che riescono a cogliere, donandole nuovamente consapevolezza del reale
La
nuvola nera lenta si dissolve dinanzi al Luri, donando nuova luce al tempio
oscuro. Luce fredda, priva di compassione, lasciando nell'ombra gli angoli
della navata, tenendo nascosti i fantasmi della mente. Il gufo lentamente
spalanca le ali, pronto a riprendere il volo, mentre una nuova sagoma
si scorge ora sopra l'altare, ove prima non vi era nulla.
|
Nachzehrer
S'insinua tra i velami del silenzio e della stoffa del cappuccio la brezza ed
il suo suono, sfila tra le cicatrici carezzando l'albino crine e lo sguardo si
dilata, nuova analisi del sacro luogo. La gracile creatura rallenta l'andatura,
parrebbe quasi fermarsi non molto distante dall'ingresso, le palpebre appena calate
sulle iridi d'opale che lente procedono nel loro moto di rispettosa ispezione,
scivolando dalle colonne brune alle pareti.
derdelior
avanzando lento lungo la navata principale volge lo sguardo verso il nero altare
ove minuscole venature grigie e violacee sembrano quasi pulsare di vita propria...
blocca il passo quando scorge una figura nei pressi dell'altare... silente osserva
tenendo giunte le mani dietro la schiena... il giovane volto bello come la notte
senza stelle immobile...
Flauros
lo sguardo corre lungo il colonnato della navata, lo spazio-tempo del suo correre
è quasi nullo...giunge infine sul foco di tale prospettiva, l'altare, ove scorge
poco chiaramente una sagoma, le iridi divengono piccole cercando di metter a fuoco...
Hamsun
sosta, arretrato ormai rispetto alla Domina e pur analogamente al Custos poco
lungi dall'ingresso scostato da questo di sufficiente spazio da non avere interferenze
percettive o visive. Lo sguardo ulteriormente brunito si vena di ombre sottili,
perforando il luogo come fondendosi nella debole illuminazione dello stesso per
carpirne presenze, eventi, creature...
Baal
porta gli occhi bianchi verso l'altare carezzando con la mano sinistra il pomo
della stada e la "T" impressavi sopra
La nube dinanzi alla luna scompare del tutto, ma la luce
di luri sembra ancora smorzata, come se una fredda cappa ora avvolgesse
il tempio. Il gufo è oramai in lontananza, mentre la piccola sagoma sull'altare,
rimasto avvolto nell'ombra, si muove lenta, osservando coi suoi grandi occhi
gialli i presenti. |
Hamsun
ha un brivido trattenuto, una nube più densa del respiro nell'aria gelida a tradire
un baluginìò di reazione. Maggiormente immobile nell'irrigidirsi della postura
fissa rimembranza, sentore di ricordo, sentore di lune tra le ombre e con le ombre
nelle carni e nel sangue. Null'altro, tuttavia, e rimane eguale a Sè Stesso
Baal
gli occhi bianchi incontrano quelli gialli della figura e sembrano come rapiti.
Ghael
continua a frugare nelle ombre, che sembrano dissolversi nella coltre bianca ora
più luminescente, come se nuova luce la facesse rifulgere di candido, perlaceo
biancore. E la carezza che prima ha avvertito sul viso diventa graffio nella mente...fastidio,
disagio, ineffabile segno che qualcosa ha turbato il naturale fluire delle energie
che sa e riconosce
Flauros
ora la sagoma viene focalizzata, le sue fattezze divengono lentamente chiare,
e le iridi si fissano su quei grandi occhi gialli...osservandoli, studiandoli....
derdelior
continua ad avanzare verso il nero altare... il pallido volto fermo sui lineamenti
della oscura figura... osserva i luminosi occhi della nera figura... abbassa il
centro del raugbar l'aura oscura come sottile trama intorno a se leggera e delicata
come minuscoli tentacoli neri come la pece
Gli
occhi gialli sostano sui quelli dei presenti. Prima sul demone, a lui
vicino, infine su quelli della Domina. Come travolta la nebbia si distacca
violentemente dal suolo, graffiando, quasi ferendo i volti dei presenti,
mentre le fiamme dei bracieri cominciano a disperdersi, riportando l'oscurità
nel tempio.
|
Nachzehrer
Inerte, gracile creatura intrappolata in una stasi ricercata immota, ora permane
a rimirare un punto indefinito della navata. Immagini nuove, mai scorte si aggrovigliano
nella psiche annullandosi. Esclude dal campo visivo potenziali forme di vita,
o quanto meno le ignora. Parrebbe ora chinare appena il busto in avanti, e la
flebile nebulosa che sulla pavimentazione stanzia ne occlude effimeramente la
figura alla vista di distante osservatore.
Ghael
//un richiamo. Ipnotico, ricordo che riemerge ancora indistinto dai meandri del
tempo obliato. Istintivamente, la donna risponde, volgendo nuovamente gli occhi
verso l'imponente altare
Hamsun
lascia che il capo assecondi e subisca in pratica la sferzata, istanti privi di
sensazione, cristallizzati nelle ferite sottili e forse solo accennate, solo di
pensiero e spirito. Il Viso quindi si muove come a schiaffo ricevuto, restando
nella posizione finale del moto per altri attimi, prima di riportarsi lentamente
frontalmente eretto verso l'altare. Verso cui volge due frammenti di iridi nere
come perle di Oscurità implosa in Sè Stessa
Flauros
lento riprende l'incedere verso la Sacra Ara, ove si trova il cinereo essere dai
gialli occhi, giunge a pochi metri da esso...lo fissa nuovamente...poi si inginocchia
verso l'altare...il capo è chino per brevi istanti, poi si rialza ad osserva quegli
occhi...
derdelior
sussulta lieve riportando il raugbar al centro del petto porta istintiamente entrabe
le mani al volto latteo quasi a volerlo proteggere nel suo splendore e bellezza...
sente minuscoli tagli aprirsi sul volto ma nulla fa se non fissare con le candide
pupille i due occhi gialli unica cosa visibile nell'oscurità assoluta
Gli
occhi della figura continuano a sostare sulla figura della Domina, per
poi sfiorare per un lungo istante quella del Deaconus. Incedendo dolcemente
in avanti il grosso gatto si lascia sfiorare dalla luce di Luri, mentre
la sua attenzione viene come richiamata dal demone, così vicino lui.
|
Baal
Guarda Flauros, quindi di nuovo la figura.
Hamsun
// un nome affiora sulle labbra del giovane umano, avanti a queste sottile condensa
nel respiro, ma lo stesso non si modula in voce a declamare il nome Stesso. Lo
sguardo appena rivelato rimane eguale, eguale la postura, immobile ed irrigidita
in una tensione latente appena affiorante. Le nebbie e gli spettri e le voci delle
rimembranze si muovono nell'animo e nella mente del Deaconus, turbinando a confondere
parte del reale
Baal
si alza abbassando il capo verso il gatto, quindi lo rialza lentamente.
Ghael
scorge solo due luminescenti fiammelle dardeggiare nell'oscurità pesante che ora
l'avvolge. Lentamente, vede ch'essa prende forma, sinuosa, ridisegnandosi nella
figura di un felino...semplicemente guardinga, resta in attesa che i propri sensi,
naturalmente, rendano spiegazione della sensazione di disagio che avverte più
acutamente
derdelior
osserva palesemente stupito il grosso nero gatto... restando nei pressi dell'altare
e vedendolo volgere lo sguardo sulle figure degli stregoni non comprende appieno
essendo da poco giunto su questa terra in un corpo quale il suo...
Nachzehrer
Fluiscono pensieri ed immagini, suoni e deformi ombre armonicamente intrecciate
nei canali mnemonici dello Stregone. Le palpebre si calano sugli occhi a velarli
completamente, una, due volte, ed è nuovo sguardo, quasi attento e razionale quello
che ora volge in avanti, ove un baluginio giallastro tradisce la tenebra, ove
occhi di felino parrebbero muoversi ed osservare.
Le fiamme nei bracieri infine si spengono, mentre la cappa
d'ombra che ammanta il tempio sembra farsi più densa, quasi tangibile. La
nebbia si riposa a terra, quasi come se fosse risucchiata dal vento, simile
a un sospiro, che attraversa la navata. L'attenzione del gatto è ora rivolta
sul demone a lui vicino, quasi come se attendesse da lui una reazione. |
Baal
lentamente si porta al fianco di Flauros e gli posa una mano sulla spalla destra
quindi si inchina poggiando il ginocchio destro al suolo.
Flauros
lento notando l'attenzione del gatto porta il capo a chinarsi come un inchino,
verso la sua figura e quella dell'Ara...chiude gli occhi..per brevi e fugaci istanti,
poi li riapre rialzando il volto, che nuovamente torna a mirar nel buio del loco
gli occhi gialli dell'essere
Hamsun
prosegue a fissare Colui che Lo maledisse e rese la Propria essenza indistinta
tra carne ed ombre. Non tradisce ulteriori reazioni a quelle già rare rivelate,
che permangono, inaudibile ad altri il pulsare violento e sonoro del sangue nelle
tempie, niveo l'incarnato per il freddo, neanche alcun rossore a tradire ira o
istinti di sorta. Osserva, o meglio fissa, il Gatto
Ghael
sente, chiaro come se fosse urlato, un nome. Ma è solo il suo pensiero a darvi
muta voce, a crescere nella mente ad ogni, pur quasi impercettibile, movenza del
gatto. Un sorriso inconsapevole affiora alle labbra, simultaneamente al riconoscimento
Seguendo
lentamente col capo l'inchino dei due demoni, il gatto li osserva ancora
per un breve istante, poi sposta lo sguardo, come richiamato dal Deaconus,
la Domina ed il giovane Custos. Il piccolo pendente al collo del felino
sembra per un istante fremere mentre l'aria all'interno del tempio si
fa via via più fredda, penetrando le carni e le ossa dei presenti.
|
Nachzehrer
Spezza la stasi con un nuovo passo mosso in avanti, la stoffa del manto cede alla
staticità espandendosi in avanti ed è la sola curiosità a muovere la flessione
dell'altra gamba, a serrare seppur in maniera minimale le distanze col felino,
con la Domina, ed è al fianco della donna che il passo nuovamente s'arresta. Nuova
stasi e nuova analisi della bruna creatura che nelle iridi vitree si riflette.
Ghael
troppo tardi...<il sussurro rauco non sembra neppure spezzare il silenzio che
grava sul luogo. Che subito riscende ad avvolgerli, senza che la donna aggiunga
spiegazioni ad una considerazione che è solo orgoglioso riconoscimento a se stessa>
derdelior
china dopo aver lungamente osservato la felina figura il capo... non sa perchè
ma è come se dovesse farlo... percepisce un freddo incombente sebbene non lo comprenda
appieno come lo comprenderebbe un umano...
Hamsun
la postura irrigidita e immota dell'umano si cristallizza nell'innaturale gelo
che si espande per il luogo. Le iridi si rivelano ulteriormente, al sollevarsi
lento del velo delle palpebre, le due perle di un cieco nero fissano Colui il
Cui nome non vuole pronunciare. Non reagisce altrimenti, restando, sopportando,
curioso in parte come lo fu ai tempi in cui tale curiosità lo portò a vagare ombra
tra ombre, dannato per molte lune
«Qualcuno
è cresciuto, maturato nel tempo... qualcun altro ha trovato salvezza dal
destino avverso che gli era stato prefisso... poco tempo è nascosto, eppur
siete cambiati così tanto...» La voce lenta riecheggia tra le pareti del
tempio e le menti dei presenti, mentre le ombre si fanno più alte, più
vive, intorno ai demoni e agli oscuri, quasi abbracciandoli, divorandoli
nella loro stretta. Il felino resta immobile mentre il ciondolo al suo
collo dondola appena, lasciando che il chiarore della luna illumini appena
le lettere in oro incise su di esso.
|
Flauros
nel silenzio dell'architettura...ora avvolta dalle tenebre, un fruscio giunge
verso i suoi orecchi...quasi alito di vento, incomprensibile...si che distolga
per un fugace istante l'attenzione dai gialli occhi per trovar tale figura o presenza
che avesse lasciato librare simil rumore....
Flauros
poi sente una voce...solenne tra le colonne della navata...lo sgaurdo ritorna
repentino sull'Ara e sull'essere che vi risiede...
derdelior
ode delle parole giungere alle sue orecchie parole delle quali non comprende il
puro significato... torna ad alzare lo sguardo fissando con le bianche pupille
il gatto...
Baal
chiude gli occhi bianchi sentendosi pervadere da una voce, il suo Raugbar e l'essenza
al suo interno hanno come un sobbalzo non spiegabile.
Ghael
lascia che il sorriso si allarghi sulle labbra, illuminando il viso di pura gioia.
Alimentata, forse, dalle emozioni che sa, con assoluta certezza, scatenarsi nell'animo
dell'umano poco dietro sè, verso cui pure non guarda. Gli occhi rivolti, esclusivamente,
al Cuore della Notte...a quel frammento che ancora non appartiene a coloro che
di Notte furono figli
Hamsun
trattiene ogni Energia frema richiedendo di rivelarsi, anche appena, a creare
un microcosmo forse protettivo, forse di mera reazione istintiva. Non annuisce
nè volge alcun verbo o cenno al Felino che tale appare, ora come allora. Che non
altro carpisca l'attenzione del Deaconus è comunque indubbio, alieno ad altro
che non agli occhi, alla voce del Gatto, ed alle manifestazioni che Egli è in
grado, sempre, di produrre
Flauros
le parole e la visione del ciondolo, con le sue incisioni fanno si che il proprio
raugbar...si porti nel basso ventre, pulsando, la sua aura oscura cresce...si
incremente...come stesse esplodendo...
Nachzehrer
Nell'inerzia si crogiola, quiete e moto corporeo inalterabili a differenza dei
canali cerebrali ora solcati dalla sola voce che l'udito ha trafitto, l'animo
scosso. All'ombra della stoffa le bianche sopracciglia si sollevano, infantile,
puro stupore quello dello Stregone nell'udire le parole del felino, e i tratti
del volto dilaniato si tendono oltremodo.
Tentacoli
d'ombra si condensano nell'aria, fendendola e circondando la domina, come
per allontanare coloro che le stanno intorno. Le iridi del gatto si fanno
più chiare, luminose, mentre il freddo oramai quasi insostenibile trafigge
le carni e le ossa, come aghi. «... pensavo che più nulla mi avrebbe dovuto
trattenere in questo luogo... oramai niente vi era per me nella cittadella...
ma forse mi sono sbagliato, Signora...»
|
Ghael
avete aperto al nostro desiderio la via del Potere...fu doloroso, ma irrinunciabile
percorso, quello che cui ci invitaste...<si ferma, lasciando che un lungo silenzio
segua le sue parole, mentre si volta lentamente a cercare con lo sguardo Hamsun,
prima di frustare l'aria con un Nome>....Cagliostro
Flauros
gli iridi corrono dagli occhi gialli ora rischiariti, alla domina arcani...silente
ascolta le parole da loro proferite...
derdelior
in totale sintonia con gli altri due demoni abbassa nuovamente il raugbar espandendone
l'aura intorno a se...
Ghael
torna a voltarsi, quasi indotta al movimento da spire gelide e scure a cui mai
ha saputo negarsi. E che le paiono dolci, carezzevoli e protettive...voce e canto
di Notte, eppure distorto da quegli spilli gelidi che di nuovo, come allora, penetrano
nelle carni e nella mente
Hamsun
a distanza dalla Domina, notevolmente arretrato rispetto a questo, permane nella
fissilità apparentemente e illusoriamente catatonica ed estranea. Lo sguardo è
mera ira e tensione, le perle nere delle iridi a muoversi sui riflessi del ciondolo,
a cercare di carpirne tracce, incisioni comprensibili, mentre la Voce di Cagliostro
suona melliflua e funesta e onnipresente nell'aere, mentre la voce della Domina
preannuncia lo sguardo Della Stessa, che percepisce in tralice, un fremito d'ira.
Pura. Controllata a prezzo dei lineamenti che si delineano in maturità che non
appartiene alla giovinezza dell'uomo, sottili e affilati e striati da linee brune
e definite di carboncino, le ombre della Notte, l'Ira più incondizionata e assoluta
Cagliostro
muove un passo in avanti, posando le zampe a pochi centimetri dal suolo,
percorrendo un invisibile sentiero sospeso nell'aria, che lento l'avvicina
alla domina. I tentacoli di tenebra si agitano forti, privi di controllo,
minacciando i demoni e gli oscuri, mentre circondano l'Umana, isolandola
dagli altri.
|
Nachzehrer
Muove passo, seppur involontariamente, spinto da arcano moto, impalpabile ombra.
Arretra, e lo sguardo si dilata sul felino, mentre nella mente il nome pronunciato
dalla domina batte contro le parete cerebrali, nuove flessioni sul piano emozionale,
indistinto groviglio, caotica matassa di pensiero e sensazioni e nuovamente il
passo si arresta, inerte, poco più avanti del Deaconus che l'occhio scorge nel
momento in cui il vampiro ruota appena il capo.
Baal
al nome di Cagliostro il suo Raugbar si abbassa nel basso ventre sebbene riesca
a trattenere la sua aura a livelli bassi. I suoi occhi bianchi seguono l'incedere
fluttuante del gatto e dei suoi tentacoli.
Ghael
muove, senza che la volontà ne dia ordine, una danza di ombre. Confuse, si aggrovigliano,
poi distendendosi in filamenti che impattano, incrociano, e tentano di respingere
quelli così simili che incontrano nell'arabesco impazzito che creano con essi.
Ancora irresistibilmente attratta da ciò che quasi la perse negli abissi da cui
pure si è elevata, resta ferma, seguendo con gli occhi il dondolio del ciondolo
che Cagliostro porta assicurato al collo
Flauros
osserva stupeffato simile scena...lo sguardo si distacca dagli iridi di Cagliostro,
l'attenzione viene ora attratta dai tentacoli e dal movimento incontrollato...poi
getta lo sgaurdo verso gli altri stregoni, quasi volendo interrogarli sulgli avvenimenti...ma
la voce soffoca nella gola...
derdelior
si ritrae davanti a tentacoli che paiono voler allontanare i demoni e gli oscuri
dalla domina... si ritrae scivolando leggero nella densa nebbia che avvvolge il
pavimento
Hamsun
non arretra un passo, alcun accenno a muoverSi, in alcuna direzione. Teso come
Statua solo il petto si muove lento e profondo nel respiro e nella condensa debole
dello stesso. Inevitabile accenno di reazione, Lui intaccato dai tentacoli e dalla
Prova, che tale gli pare essere, che tale ricorda essere, cui è sottoposta la
Domina, deve necessariamente assecondare Sè Stesso e rendere appena sospesa l'energia
della Regina, sottile e fredda, statica e vibrante ad avvolgere la sagoma umana,
come a rendere barriera, monito, o inutile reazione inevitabile. Nel Proprio Gelo,
tuttavia, il Deaconus trova ulteriore controllo di Sè e dei Propri Poteri nell'Ars
Arcana
Mentre
Cagliostro incede nell'aria, muovendo i suoi passi nel vuoto, due tentacoli
d'ombra avvinghiano Flauros e Derdelior, mentre un terzo colpisce Baal
con forza, spingendolo contro la parete del tempio.
|
derdelior
mwargh... <sentendosi stringere dal tentacolo un sordo ringhio esce dalla sua
bocca... rapido riconduce il raugnar nel petto per avere totale difesa al proprio
fantoccio>
Baal
dalla posizione inginocchiata riceve il colpo in faccia cadendo sul pavimento
all'indietro e scivolandovi per alcuni metri
Flauros
sente lo stringersi possente di un tentacolo all'altezza del busto...il ragubar..ora
raggiunge il culmine della sua energia..lasciando che il corpo si lasci trasportare
da simile potere...non un sibilo non un grido si levano dalle sue labbra...
Hamsun
percepisce la vibrazione del moto violento e improvviso di alcuni tentacoli d'ombra
verso i demoni, più che volgere a questi lo sguardo. Ne sente l'inudibile schiocco
di frusta, sente il suono delle ombre che fendono le ombre, Alle Stesse Si affida,
corrotto da lungo tempo dalla Regina è prima Reazione istintiva. Ma permane nel
controllare alcun intento di aggressione o interazione che non sia mera difesa
di Sè Stesso, ed osservazione apparentemente anemotiva della Domina e Di Cagliostro.
Nella tensione e nell'ira che rivela di Sè appena alcuni frammenti il sorriso
che nascerebbe spontaneo alla sofferenza di Ghael rimane morto in un pensiero
recondito e non delinea assolutamente il viso, immobile e segnato con durezza
nei tratti sottili e bruniti come da inchiostro di sapiente artista
I
tentacoli sollevano i due demoni da terra, mentre le spire si stringono
attorno ad essi, come se cercassero di stritolarli. Figure d'ombra si
muovono invece alle spalle degli oscuri stregoni, mentre Cagliostro, oramai
a quattro metri dal suolo, si ferma, osservando la Domina negli occhi.
«Ora vedremo, se davvero siete migliorata così tanto... o se il mio tempo
è stato sprecato...»
|
Baal
si rialza lentamente pulendosi dalla bocca le poche gocce di necroplasma fuoriuscite
dall'impatto con il tentacolo aumentando la sua aura i suoi occhi bianchi iniziano
a brillare come due stelle
Ghael
si nutre della Potenza che le ombre sprigionano. Ma solo ad esse è resa nuova
forza, sottratta invece all'umana che impallidisce. Le mani stringono convulsamente
la stoffa della veste ai fianchi, mentre si fa strada nella mente il terrore...quello
di poter cedere, e perdere a causa di ciò che più ha amato anche ciò che la stessa
Notte le ha concesso
Flauros
il corpo emana solamente l'aura...non un moto, non una vibrazione...si lascia
stringere dalla morsa del nero tentacolo...abbandonandosi a tale immenso potere...
derdelior
mantiene l'aura al minimo per concentrare le proprie energie sul suo fantoccio
al fine di resistere all'abbraccio delle ombre che lo stringono alla vita... cerca
di afferrare il tentacolo con le mani...
Nachzehrer
Detona l'irrealtà di un piano altrimenti proprio, l'arcana frustata d'ombra. Le
palpebre repentine scivolano sugli occhi, ma non accenna moto alcuno, solo consapevolezza
del potere del felino, su cui ora nuovamente volge le iridi biancastre, languidi
specchi ad incanalare gelo e silenzio, movimenti e parole che s'insinuano nella
mente come schegge inarrestabili.
Hamsun
un pensiero, pura ratio, fiamma a stagliare in parte ulteriormente alcune ombre,
ma a cancellarne altre. Rimane pensiero, mentre i sensi tremano, vibrisse sensibili,
ombre presso la Propria ombra, e non solo, ulteriori ombre rispetto ai tentacoli,
la Voce appena mormorata è dura e bassa, piatta come lama ghiacciata e cauterizzante
prima del bruciore successivo della ferita ... poi l'energia della Regina si Espande,
in una sorta di accenno di pira di fuoco di Tenebre e ulteriori ombre. Che possa
muoverSi altrimenti è pensiero avuto, che non VOGLIA è corruzione dell'umano,
la cui sagoma prende a confondersi tra le spire fluttuanti dell'antitesi di una
fiamma ardente e progressivamente violenta
Derdelior
riesce ad afferrare il tentacolo tra le mani, che con forza continua a
divincolarsi, stringendo le sue spire attorno al suo corpo. Fitte di dolore
attraversano il corpo di Flauros, mentre le ossa e le costole cominciano
a spezzarsi, senza che il demone opponga resistenza.
|
derdelior
afferrato il tentacolo stringe le nere unghie nella cosa che pare volerlo stritolare...
il pallido volto alterato nel furore impiega ogni briciola dell'energia per cercare
di liberarsi dal doloroso abbraccio... facendo forza anche sulle ali piegate sulla
schiena al fine di far leva e infine cercare di liberarsi...
La
nebbia ai piedi del Custos comincia a vorticare lenta, alzandosi di alcuni
centimetri da terra, penetrando sotto le vesti e afferrando il vampiro
per le caviglie. Una fitta colpisce alla testa in quell'istante la Domina,
mentre gli occhi del felino sono oramai simile alla luce, antitesi della
trappola d'ombra che il tempio è diventato.
|
Ghael
non ha più percezione di sè, nè di altro suono dopo le ultime parole di Cagliostro,
uniche a ferire il silenzio in cui si trova intrappolata. Nemmeno il proprio gemito
ode, la donna, ed inconsapevole è il movimento in avanti, incerto tentativo di
ritrovare equilibrio improvvisamente spezzato
Nachzehrer
Tra suoni imperanti, ed echi distanti tra le colonne brune, una, sibillina e tagliente
lama trafigge mente ed emozioni. La gracile figura oscilla, stelo di un fiore
inconsapevole vittima del gelo ed il busto si piega in avanti, ira, allo stato
primordiale lungi da quella insita in una natura abominio della vita quella che
negli occhi del Vampiro si riflette, algide lame di vetro a tagliare un volto
già dilaniate quelle che si proiettano sulle ombre che ne avviluppano le gambe.
Flauros
lo stringere, aumenta...la ferrea morsa inizia a straziar il corpo ove risiede
il raugbar....anche sentendo estremo dolore il vosto resta imperturbabile...lascia
che tale forza pervada il suo copro, lo spirito attratto da simile potere...da
tal forza...si lascia impossessare...cercando di renderlo parte di se
Hamsun
incurante ora di molti fattori, la ratio si dipana tra Sè e l'istinto, e l'IRA,
cieca e pura e assoluta, come il nero delle iridi di quello che, umano, ora tale
non apparirebbe. Vuole il Ciondolo, Vuole Vedere straziata la Domina, Vuole godere
della sofferenza dei Demoni e non può fare a meno di essere attratto dalla potenza
di Cagliostro che Si manifesta. Prosegue nel Moto di pira di Tenebre, confusa
l'umana sagoma, eppure non più gelo, ma tepore, lieve e progressivo, e chiarore
e luminescenze che intendono accennarsi. L'ultima parte di consapevolezza aveva
scorto il Vampiro abbastanza lungi e scostato da Sè
Il tentacolo d'ombra infine spezza il busto di Flauros,
lasciando che il corpo del demone ricada a terra nelle sue due metà, privo
oramai di vita. Il tentacolo ora si stringe attorno al nulla, mentre immagini
d'ombra si intervallano dinanzi agli occhi del demone, negli ultimi istanti
della sua vita. |
Baal
ricade in ginocchio diminuendo la sua aura, gli occhi bianchi rimangono a fissare
il corpo in due pezzi del nipote.
Il
tentacolo attorno al corpo di Derdelior continua a contorcersi, cercando
di oppor resistenza alle unghie del demone che penetrano nella tenebra
densa e priva di consistenza allo stesso tempo. Lentamente l'aura di fiamme
comincia ad avvolgere il Deaconus mentre la stretta attorno alle caviglie
del Custos si fa più forte, risucchiando lentamente il vampiro nel pavimento
di roccia del tempio.
|
Flauros
ultime brandelli di vita gli scorrono innanzi agli occhi prima di chiudersi definitivamente...ultimo
sguardo rivolto verso la Domina Arcani....poi chiude gli occhi...lasciando che
lo spirito trattenuto dal cristallino raugbar abbandoni il corpo...
Cagliostro,
immobile a mezz'aria, sembra incurante di quel che accade intorno a lui,
mentre il suo sguardo resta fisso su quello della Domina, ed i suoi ricordi,
memorie di secoli di stregoneria ed arti magiche, si sovrappongono a quelli
dell'Umana, stuzzicandone l'aura di magia.
|
Ghael
balugina, nella trama di dolore che intesse fitte e spasmi alla mente, rabbia.
Cieca, sorda, nemmeno incrinata dall'incredulità che ciò che resta della sua
ragione le sussurra...."impossibile"....E l'antitesi nasce, in forma di lampo
debole, appena accennato, aura che prende vita da sola...che tenta di tagliare
la morsa di gelo con le sue onde di calore avvolgente
derdelior
nooooooooo <una voce che nulla ha di umano sgorga dalle labbra del demone
le bianche pupille vengono solcate da nere lineee di necroplasma mentre con
forza stringe i tentacoli in furiosa forza> lasciami andare... <concentrando
ogni stilla d'energia sul fantoccio per resistere alla pressione> lasciami...
<con voce che nulla ha della solita voce melensa e calda come la passione
e l'eros una voce distorta che pare giungere direttamente dall'abisso>
Hamsun
infine si muove, lentamente, e più che passo è la fiamma, le Fiamme, la Pira
che lo avvolge acquistando bagliori rosa e rossastri, progressivi, e tepore
che diventa calore accennato, e iridescenza che cerca e accenna a divenire debole
luce. Avanza, quindi, un passo, un altro, iniziando a percorrere lo spazio che
lo porta a mezza via tra il Custos e la Domina, le iridi celate nelle Fiamme
irreali a muoversi tra questi due, a comprendere con barlumi di ragione gli
effetti della Propria Nuova presenza e imposizione di Sè
Il
calore dell'aura del Deaconus comincia a propagarsi, debole e attenuato
per via del frammento del Cuore della Notte che il felino porta al collo,
celato nel ciondolo ove è inciso il suo nome. Aiutato dal calore sviluppato
dallo stregone, Derdelior riesce a respingere il tentacolo di tenebra,
che come per difenderlo, si sposta in prossimità di Cagliostro.
|
Nachzehrer
Permane silente, non un suono, non un gemito a trafiggere le labbra e a manifestare
la muta resistenza e l'incontenibile ira del Vampiro che nella sola mente si dibatte,
nello spirito freme graffiando i fasci muscolari delle gracili braccia protese
verso il basso, ed il mento si solleva. Lo sguardo dello stregone s'infrange sulla
volta del tempio, e la figura s'abbassa ulteriormente alla vista di terzi, piegata
sul busto.
Baal
l'apatia lascia il posto all'ira, il raugbar si porta di nuovo nel basso ventre
sprigionando la sua aura. Estrae Tempestosa la spada lunga con entrambe le mani
mentre i suoi occhi divengono due stelle.
L'aura
del felino lentamente si sprigiona, unendosi con quella della Domina,
forzando la donna a mostrare il meglio delle sue capacità, mentre memorie
di tempi antichi e passati continuano ad attraversarle la mente. Il Deaconus
lentamente si fa strada nel muro d'ombra che lo separa dalla sua Domina,
mentre il gatto sembra non osservare il fatto, incurante di ciò che accade.
|
derdelior
cade al suolo pesantemente finendo quasi tra i due pezzi del corpo del demone
che non ha resistito al tentacolo... provato dallo sforzo inizia lentamente ad
arretrare verso la parete... cercando di distanziarsi da una cosa che non può
combattere... lui è si un Forte... ma questa non è la sua lotta... una lotta impari
sarebbe...
Hamsun
distende le braccia, ponendosi immaginariamente crocifisso, i palmi distesi e
tesi verso l'alto, dalla fiamma centrale che vampa violenta, ora, attorno il corpo
intaccato, come se un microcosmo di nulla dividesse l'uomo da Agni nascono due
nuove appendici, rosse, sanguigne, mobili e di violenta ira, controllata quanto
scomposta come dettato dalla Fiamma. Sui palmi queste nuove Fiamme, il calore
permane costante, non soffocante o bruciante, alcun fumo, alcuna combustione,
ma la luce aumenta in tonalità di sangue, scuro ora e ora rubineo e brillante,
luce che cresce, ma è contrastata dal Frammento del Cuore della Notte. L'umano
prosegue serrando la distanza che lo porta a mezza Via tra Domina e Nachzehrer,
comunque a qualche metro da quest'ultimo
Ghael
sente una flessione nella stretta di energia che avviluppa pensiero ed azione.
Ancora contrapposizione, antitesi, e l'aura di Agni che la investe alimenta le
ondate che sfocano l'aria intorno a sè...le mani rilasciano finalmente la presa
sulla veste, ed i palmi aperti si aprono verso Cagliostro. Più chiara l'aria,
trafitta da lingue di fiamma che la spezzano, malevole, feroci nel semplice calore
che innalzano
Il vampiro continua ad affondare nel pavimento che sembra
aver perso di consistenza, le sue gambe sembrano sparire sotto la morsa
della nebbia, che restando a pochi centimetri dal suolo, ora sfiora la sua
vita. Il Deaconus si fa vicino al suo Custos mentre il felino prosegue il
suo strano incanto. |
Hamsun
mantiene le braccia parallele al terreno, crocifisso immaginario per propria
volontà e privo di vincoli che non sia la lentezza di un'ira tanto controllata
nell'esplosività in agguato, quanto istintiva e mutevole e sferzante. Una mano,
sulla quale arde una pira di Fiamme, si indirizza verso il terreno ai piedi
del Custos. L'umano chiude gli occhi e la fiamma alla mano destra sembra acquisire
vita come sotto una brezza improvvisa, divampando senza volgersi verso il Vampiro,
ma crescendo in potenza e violenza e luce, poco meno del massimo di quanto concesso
dal contrasto col Cuore della Notte il Cui frammento è al collo di Cagliostro,
Il resto delle Fiamme avvolgono la sagoma del giovane umano e dell'altro arto,
senza aumentare, costanti, fluttuanti, scomposte. Trattenute e concentrate in
ENERGIA
Baal
capisce che il combattimento sarebbe forse inutile, guarda ancora il corpo di
Flauros e riabbassa l'aura al minimo rimettendo la spada nel fodero.
Nachzehrer
Scivola, la gracile creatura in una pavimentazione di intrappolante etere. Il
Vampiro arresta ogni moto, e le sole braccia permangono sul pavimento, avvinghiate
ad una realtà latente dal corpo per metà e lo sguardo si dilata nella nebbia,
ove il solo calore improvviso, preannunciato da un fremito nello spirito, ne
lambisce tenuemente la figura.
derdelior
arretra lungo la parete... dopo essersi inchinato verso il nero altare... silenzioso
esce... notando il disinteresse nei suoi confronti da parte dei tentacoli...
Cagliostro
continua ad aumentare la sua aura, e di riflesso quella della domina,
perdendo rapidamente attenzione su quel che lo circonda. Alcune delle
ombre retrocedono, mentre il vampiro comincia a sprofondare sempre più
lentamente nel pavimento, anche grazie all'aura del Deaconus che si contrappone
alla magia sempre più debole del gatto.
|
Ghael
alza gli occhi su Cagliostro. Non guarda verso il Cuore della Notte, le iridi
che sembrano laghi di fiamme rossastre evitano quel ciondolo quasi fosse specchio
di ogni sua paura, eco dell'urlo di ogni suo dolore rinnovato eternamente. Le
braccia si distendono verso il gatto, come a porgergli con beffarda delicatezza
fuoco, calore, e fiamma
Hamsun
Chiudete gli occhi, Nachzehrer, tendetevi e alienatevi, siate opposizione agli
eventi e non curateVi dei Vostri timori Atavici <la voce tirata, gelida e vibrante,
sussurro, mentre la mano destra volta appena verso il terreno, ove il pavimento
assorbe il corpo del Vampiro, prosegue nella sua scomposta danza violenta di luce
sanguigna, calore trattenuto, Non Fuoco ma Fiamma di Agni... Riflessi che intendono
scivolare e cadere a terra come magma rendendo al pavimento luminosità se pure
di un cupo ora e ora brillante rosso>
Baal
si appoggia con le spalle alla parete osservando la scena e trattenendo a stento
l'odio ma deciso a non abbandonare il corpo di Flauros
Hamsun
non avanza ulterioremnte, per non serrare la distanza col Vampiro. Visto che da
lì non ha recato danni di Fuoco, da lì prosegue nel Proprio intento
Improvvisamente
l'incanto si scioglie, Cagliostro ricade a terra, il muso proteso verso
il suolo, per via della fatica, mentre i tentacoli di tenebra rapidi si
ritraggono, scomparendo negli anfratti da cui sono usciti. Il felino resta
immobile a terra, mentre il freddo lascia pian piano il luogo ed il ciondolo
che porta al collo sembra rilucere appena sotto i raggi freddi emanati
da Luri.
|
Nachzehrer
Si piegano i gomiti sotto l'incombente pressione dal basso, e le dita adunche
e biancastre si piegano sulla pavimentazione come zampe di aracnide, ed è un muto
urlo quello che nella gola del Vampiro muore ancor prima che giunga alle labbra.
Distante ogni voce, ovattata quella del Deaconus che fende la nebbia insieme al
calore che striscia sulla pavimentazione, e lo sguardo niveo si abbassa, a seguire
improbabile percorsi nel vuoto dell'etere e della mente, del caos e dell'annullamento.
Baal
vedendo il felino cadere a terra si scosta dalla parete procedendo verso il corpo
di Flauros ma restando guardingo.
Libera dall'incanto del gatto, i ricordi infiniti della
vita del famiglio abbandonano la mente della donna, mentre ella riprende
rapidamente il controllo sul suo corpo e la sua aura. |
Ghael
percepisce mancanza, forza sottratta a cui la propria non trova più resistenza...l'assenza
è nuovo tormento, che lascia sfumare ogni energia, risucchiata nell'abisso spaesato
in cui, confusa, l'umana adesso si sente spersa
La
nebbia attorno al vampiro si dirada appena mostrando il corpo libero dalla
roccia del Custos Arcani, la voce del gatto si ode di nuovo nel tempio,
stavolta chiara e concisa, proveniente dalle labbra dello stesso felino
«... a quanto pare nemmeno Voi siete ciò che io cercavo... »
|
Hamsun
percepisce una vibrazione, un tacito grido, una vibrazione che sussulta violenta
per disperdersi. Il braccio mancino irrigidito e teso e volto verso la Domina
sembra scattare, il destro rimane immoto. Dicotomia di intenti e Controllo,
ira ad ogni grado e livello e direzione. Dalla mano mancina appunta una violenta
implosione, istante di luce pura che diviene fiamma più violenta, colonna che
si erge avvolgendosi in sè stessa come edera sulla stessa colonna di Fiamme
formate. Poi L'ira si volge, assolutamente, A Colui che Lo maledisse ed ora
attento a Colei che Fu custode della Notte e al Custos che vuole Divenirlo.
Attaccata la Notte, la fiamma cerca con un guizzo violento, rabbioso, diretto
e assoluto cagliostro, non coperto gli pare dalla sagoma di Ghael
Baal
lentamente si avvicina al corpo di Flauros guardando di volta in volta tutti
i presenti e soffermandosi sul gatto e su Ghael
Hamsun
tuttavia nell'incanalarsi autonomo dell'IRA e del raro ODIO dell'umano la destra
perde la fiamma, che pare assorbita dal nucleo centrale che avvolge il Deaconus,
come a rendere Sè Stessa al corpo principale per incanalarsi nella mancina che
volge all'unico, solo, assoluto e ANTICO obbiettivo
Ghael
alza uno sguardo velato sul felino a terra. Gli occhi si spalancano su di lui,
e sulla terrificante sentenza che ha proferito. La donna resta ferma, rigidamente
eretta nella postura, con il solo orgoglio a mostrare quale maschera della propria
delusione
La
fiamma sprigionata dal Deaconus rapida si avventa sul corpo del felino,
avvolgendolo lentamente, ma disperdendosi rapida come lo spirito d'ira
dell'umano.
|
Hamsun
immobile, teso, nudo di energia, il solo sangue e il respiro, violenti, e il
silenzio e la stasi. Non calata, ma svanita l'ira lo sguardo diviene cieco e
vacuo come specchio di un guscio per alcuni istanti vuoto di contenuto
Cagliostro
oramai stanco volge per l'ultima volta il suo sguardo verso Hamsun, incrociando
infine quello di Ghael, rispondendo alla muta affermazione di lei senza
parole, dissolvendosi lentamente nel nulla, così come era comparso.
|
Baal
<si ferma finalmente dove giace il corpo di Flauros posando gli occhi bianchi
su Ghael> ebbene Domina Arcani? <la voce è dura>
Nachzehrer
Drappi violacei, le palpebre sulle iridi socchiuse, nivee lame corrotte nel proprio
pallore da diramazioni sanguigne. Nuovo moto d'ira a dibattersi nell'animo ed
è nuova forza quella che imprime nelle braccia senza trovare appiglio alcuno.
Osserva le proprie gambe, la nebulosa diradata ed il calore scemare sulle vesti
brune. Oscilla, infine, muovendo un passo indietro per poi adagiarsi ad una colonna.
Non si cura, non subito, degli Stregoni e del felino; lo sguardo tuttavia ferale
permane a fissare un punto imprecisato, oltre la nivea bruma che avvolge l'altare
ed è la sola mano sinistra a muoversi, posandosi sul ventre.
Ghael
china il viso, tornando a cercare le ombre da cui, insensata, folle, cieca di
paura, è fuggita poc'anzi. Pura, l'ira in lei non ha ancora obiettivo, nè forma
in cui manifestarsi. Solo gli occhi, nel volto basso, dardeggiano verso Baal
Baal
<regge lo sguardo di Ghael sapendo bene cosa sia l'ira> Perchè? <indica
il corpo di Flauros>
Hamsun
Ho Visto corpi dei Massimi esponenti di Magia straziati e lacerati, Ghael. Non
il Vostro <la voce quasi apatica, come lo sguardo, che terminato il verbo pare
riaccendersi paradossalmente di un bruno scuro e affatto luminoso. Sguardo che
si muove verso Nachzehrer scivolando su questi per cercare la Domina, lentamente,
stanco, alienato in parte e in parte solo atto al reale di ora>
Ghael
ostacolo, ecco perchè...<in ritardo apparente le parole di Hamsun la raggiungono,
ed ella annuisce ripetutamente, come a volersene convincere> Potevo...<gli
occhi luccicano. Di follia, o lacrime, mentre fissa il vuoto> Potrò, devo solo
affinarmi...non era troppo tardi, era troppo presto
Hamsun
privo di un'ira sporofondata nei recessi più profondi dell'animo del giovane umano,
questi è semplicemente un uomo, per alcuni attimi, anche stanco, che piano lascia
le braccia a distendersi lungo i fianchi e lento riacquista postura eretta, socchiudendo
le palpebre in celato sospiro di stilla riguadagnata ulteriore di controllo
Nachzehrer
Stringe le dita della mancina, e le unghie affondano nel palmo lacerandolo. Ancestrale,
l'ira, ora sopita e stagnante, sospesa, come predatore nei boschi di una mente
volta a muto, analitico calcolo. Lento è il moto delle iridi, volte ai due Stregoni;
i tratti del volto permangono contratti, maschera di teso, opalino strazio quella
che all'ombra della stoffa del cappuccio si cela, e non una parola dalle labbra,
semplicemente, osserva e medita.
Hamsun
sorride, lieve, poi due dita si sollevano e il braccio mancino si piega assecondando
il moto della mano che cerca anch'essa di sollevarsi lentamente. Una sorta di
V disegnata con l'indice e il medio, segno di vittoria, o simbolo di due... due
sconfitte per Lei.... questo non sarà mai dichiarato apertamente e sarà negato
a oltranza, se pure intuito. Lo stesso sorriso lieve e non più stanco è valido
per entrambe le opzioni
Ghael
muove qualche passo insicuro. Diretta verso Hamsun, o forse lui è semplice presenza
fra sè e l'uscita. Il gesto di Hamsun non trova replica, se non nell'occhiata
arrogante ed eloquente che getta alle vesti di Hamsun
Baal
si china sul corpo di Fluros estraendo gli artigli, inzia ad aprirgli il petto
lentamente
Hamsun
<Si volta offrendo le spalle alla Domina prima che questa lo oltrepassi, il
cuoio degli stivali suona sulla pietra e i pochi passi che dividono l'umano dall'ingresso
si compiono, mentre il braccio e la mano si distendono trovando riparo lungo il
fianco mancino>
Baal
appena lo vede, estrae il raugbar lentamente, stando attento a non farlo rompere.
Hamsun
<silente fissa l'ingresso, socchiudendo le palpebre, schegge mielate, chiarissime,
prive di tutto ciò che in precedenza le bruniva. Residui di tepore nel luogo evitano
la condensa nel respiro, mentre questo si placa ulteriormente>
Baal
Tikedem fratello <si porta il Raugbar di Flauros davanti gli occhi bianchi>
Nox perpetua su di voi confratello <si alza lentamente mettendo il raugbar
nella sua sacca da cintura>
Nachzehrer
Falciano le iridi idealmente l'ambiente, teatro di struggente scena di cui si
è reso coprotagonista. Le palpebre come pesanti sipari si calano sugli occhi,
candidi baratri incameratori di scena, e la stasi del corpo si spezza, il Vampiro
ruota sul busto e muove nuovo passo in avanti, muto, preannunciato dal solo espandersi
del manto in corvina lingua di stoffa sul suolo.
Ghael
segue lentamente Hamsun, cercando finalmente anche Nachzehrer con lo sguardo.
Semplicemente, attende, un sorriso inquieto e per nulla rassicurante distorce
le labbra ed i lineamenti, mentre ormai solo Tempo aspetta. Inesorabile, come
sempre, e come sempre a portare quel che lei chiede. Poco dietro il Deaconus si
ferma, intuendone le intenzioni ancor prima ch'esse si modulino in energia ed
incanto
Baal
si riabbassa prendendo una pezzo di Flauros per una gamba e l'altro per i capelli
e se li butta dietro le spalle a mo di sacchi
Hamsun
<le labbra si muovono appena in una cantilena antica, inutile ai fini dell'invocazione
cui Si accinge, ma atta a rendere alienazione e concentrazione in tale momento...
le braccia lentamente si portano avanti all'umano, ancora rilassate, come le stesse
nivee mani dalle dita sottili, riflesso smeraldino all'anulare destro... avanti
il Deaconus un frammento di nebbia sembra plasmarsi, morbido e fluttuante>
Hamsun
<tensione, infine, lenta e progressiva, muscoli e tendini e spirito a divenire
corda di balestra preparata ad essere arrestata sul noce. Nel mentre la nebbia
diviene nebulosa, vorticante, nella circolarità i contorni si distinguono e si
mostra un accenno di cavità ove appare, solo, un nulla, di specchio che non riflette
alcunchè, luce, ombra, immagini> ***Evocazione del Portale*** <la nebulosa
vortica lenta stagliandosi e prendendo forma, un ovale più alto che largo, il
passaggio che volge avanti il Portone dell'Antro degli Oscuri>
Baal
si avvicina agli stregoni con i due pezzi di Flauros appesi dietro la schiena
Hamsun
chiude gli occhi, perdendo compostezza nell'elegante quanto tesa postura, uniche
movenze sono di rilassamento o meglio reale e semplice stanchezza, nuovamente
in parte svuotato. Senza vedere con gli occhi chiusi percepisce il portale aperto
e mantiene la concentrazione a che questo rimanga tale. Null'altro, nella stasi
appena accasciata su Sè del Deaconus
Nachzehrer
Avanza ancora, passi lenti e metodicamente misurati in direzione della Domina
che nel campo visivo si staglia e si ingigantisce, fino ad occuparlo quasi totalmente.
La affianca, le iridi di vetro tornano al pallore naturale ed è nuovo fremito
quello che scuote i velami mnemonici, meramente energetico. Lento, il capo ruota
ed è nuova immagine nel campo visivo; Hamsun, ed il portale evocato e materializzatosi
nella nebulosa.
Ghael
avanza con estenuante lentezza, senza dar mostra di voler prolungare oltre il
necessario lo sforzo di concentrazione cui Hamsun deve sottoporsi. Eppure si attarda
a lisciare la veste, sistemarne le pieghe, scrollarne invisibile polvere, come
se si accingesse a maestoso ingresso in luogo regale
Hamsun
silente, immobile se non nel respiro e nel capo chino che si muove appena per
lo stesso moto del petto, attende
Nachzehrer
Parrebbe accennar passo, e lo sguardo si dilata sul portale. Attende, appena flesso
in avanti col busto che la Domina lo preceda. Le mani scivolano lungo i medesimi
fianchi, le braccia appena piegate, fasciate dal bruno broccato della tunica e
dalla corvina stoffa pesante del manto.
Baal
segue lentamente gli stregoni
Hamsun
solleva lentamente lo sguardo, le palpebre seguono analogo movimento rivelando
strie di ambra chiarissima priva di reale luce. Lo spirito e l'essenza dell'uomo
dediti al mantenimento del portale, alcuna voce, mentre l'uomo prosegue a recuperare
Sè Stesso riergendosi in corretta postura, eretta
Ghael
lascia infine che il desiderio di familiarità, nelle forme note dell'Antro appena
oltre quel cono scuro che annulla ogni distanza, la vinca. Si concede un lungo
sospiro, quindi ringrazia il custos al suo fianco con lento cenno del capo, prende
tempo ad esaminarlo, quasi a vagliarne le condizioni...ed infine riprende il passo,
superando Hamsun e resistendo alla tentazione di violare, cattivamente, quel corpo
ora senza difese
Baal
aspetta che entri anche Nachzehrer per seguirlo poi oltre il varco
Hamsun
la spira di nebbia opalescente prosegue a vorticare lenta, scontornata nei limiti
dell'ovale, cornice di uno specchio antico privo di realtà da riflettere, superficie
da superare per svanire e riapparire ove desiderato dal Deaconus, Avanti il Portone
dell'antro, all'esterno dello Stesso. Il giovane umano muove un passo seguendo
Baal a breve distanza
Nachzehrer
Muove passo, al fine, unico e lento. Silente rimira la figura della Domina, innanzi
a sé, e a distanza minima ne segue il passo riacquistando moto, quasi in sincronia,
mentre nella psiche vivide, le immagini di quanto poco prima vissuto dallo Stregone
si riflettono in vorticose spire, quasi in fusione con quelle del portale che
ora varca, annullandosi alla vista di altre creature presenti nel sacro luogo
Ghael
si inoltra, a passo sicuro, nell'impalpabile cerchio che Potere ha creato. Nessun
Tempo, e le fredde nebbie del tempio vengono abbandonate, per essere cancellate
anche dalla mente da altra Notte di cui va in cerca, in altro luogo