La Battaglia per Evengard
- terza parte -
La Piana di Evengard
Prologo: | Evengard, città a NordOvest di Lot, è in guerra con la vicina Kandal, ormai allo stremo chiede aiuto a Lot e un'ampia coalizione di Gilde e Clan lottiani parte alla volta della città amica per portare il proprio aiuto. Il secondo giorno i Lottiani sono già ad Evengard ad organizzare le difese, il terzo giorno invece ... |
22:11 dasters [Capitano Azure - camminamento Ovest] <verso Hiranek> non ve lo dovete sposare capitano ... al massimo dobbiamo fargli la pelle... <sorride senza distogliere lo sguardo dallo sciamano
22:11 MCKIRKLAND [torre S-W] accigliato...colpisce un pezzo del cornicione facendolo cadere di sotto...
22:11 Quarion [Torretta Nord-Est] s’acciglia alla richiesta dello Sciamano che chiara gli soggiunge..silenzioso si volta ora in direzione dei confratelli, come a valutarne le reazioni..
22:11 Joandir [Com.te Dragol Cumegil GNE][Camminamenti NORD] Al sentir nominare Rhoda fessura gli occhi avendo ritrovato la figura del MAGO; Freccia INCOCCATA dietro una merlatura osserva, affiancando i suoi compagni GNE, lo svolgersi degli avvenimenti non potendo fare altro
22:11 Lolindir [Precettore Dragol Cumegil-GNE][Camminamento Nord]non abbanduna con lo sguardo la figura dello sciamano.Profonde rughe orizzontali sulla fronte segnano la sua concentrazione.Ascolta la richiesta che vien fatta mentre continua a valutar i vari elementi che possano influenzare il suo futuro tiro,direzione del vento e intensità della pioggia
22:11 tihara
{amdir torre nord ovest}{arco INCOCCATO spada lunga daga e boccolire alla cinta}{in MIRA}Pazzo ....cosa avrà bevuto<sbotta alle parole dello scimano>
A nord - est, si leva dalla boscaglia il richiamo stridulo di una civetta, che in frullar di ali si stacca da un ramo, lanciandosi in un volo veloce a sfiorar poi le correnti di aria notturne, sorrette dalle invisibili corse dei venti. |
Lo sciamano, udendo la voce di Rhoda provenire da una delle torri, alza la testa. Un delizioso quanto macabro sorriso gli si dipinge sul viso avizzito. "Propongo una tregua, siete d accordo?" stranamente falsa la voce, smielosa in parte. Lo sciamano sente l ars da lui alzata flemmatica articolata nell aria. |
La luna simile a volto di donna eterea e immortale, si libera dall effimero giogo della nube che ne aveva celato in parte la presenza, lasciando che la luce argentea e fredda dell astro notturno si riversi nel ad illuminar il paesaggio sottostante, accentuando le ombre, rendendo gli alberi simili a mostri scheletrici e mormoranti. |
Lo sciamano fa un passo, un solo unico movimento. "Silenzio. Vi chiamate forse Rhoda?" replica verso dasters, prima di tornare a guardare la Neofita. "Dicevo. Propongo una tregua, in cambio di qualcosa." un sorriso maligno, sogghigno. "Voglio la vita dei maghi bianchi, tutti, e i loro tomi. In cambio, me ne andrò." Conclude, rimanendo attento a qualunque cosa. Magie o armi, uguale. |
Scricchiolano ferocemente i rami degli alberi, come a voler piegare sotto la loro voce arcana ed innaturalmente simile a risate tetre, la falsa quiete calata nel luogo. Il tempo sembra ampliarsi impercettibilmente, mentre lo Sciamano seguita a mantenere alto lo scudo che lo difende da attacchi fisici e magici. |
Lo sciamano ora, congiunge i polpastrelli delle dita, e inizia a cantare una lenta litania tetra. I fruitori dovrebbero avvertire nell aria l ars iniziare a farsi sentire. Un altro incanto. "PiegateVi a me, tutti Voi!" esclama, mentre qualcosa inizia a infastidire i presenti. Un vago malore alle ginocchia. |
Celati nei loro lievi rumori di passi, dallo scricchiolare sinistro dei rami degli alberi scheletrici, figuri snelli avanzano tra gli alberi imbracciando lunghi archi. Svelti i figuri si scambiano cenni, slargandosi a ventaglio. |
Lo sciamano distoglie l unità delle mani, rivolgendo un vag cenno ai suoi. "Qualcuno qui morirà." pronuncia acido, sibilante come una vecchia serpe. Ancora lo scudo resiste sotto le magie dei fruitori bianchi. La magia dello sciamano si dirada, colpendo in pieno i lottiani. Lui, non s accorge delle altre persone in arrivo. |
Silenziosi ed invisibili tra gli alti tronchi degli alberi che crescono alla volta della retroguardia dei goblin, i figuri armati di archi lunghi si bloccano nelle loro posizioni, lanciando un singolo fischio simile a quello dei rapaci abitanti della notte. Nelle retrovie, in un movimento lento altri figuri di nero vestiti, quindi non riscontrabili tra le ombre, avanzano al passo. |
Ne lo sciamano, ne i goblin e neanche gli orchi s accorgono delle retrovie che stanno avanzando. "Che diavolo.." sbotta lo sciamano, quando sente la magia dell Evoker disperdersi nell aria. |
L incanto evocato da Calandryll prende effetto, scintillando nella notte. Un attimo dopo, una pioggia di frecce si abbatte con fulminea violenza sulle retrovie dei goblin, scagliate dagli arcieri invisibili, nascosti tra gli alberi. I cavalieri di nero vestiti si fermano a circa una decina, da coloro che han scagliato i dardi. |
Lo sciamano, così facendo s accorge anche dell armata che sta alle spalle dei mostri. "Maledizione!" strilla ora. Congiunge di nuovo le mani, invocando altri due incanti. Con tutta la concentrazione che gli è concessa. "Voglio quelle mura sgretolate, adesso!" e indica le mura, che lentamente iniziano a fremere. "E Voi, maledetti maghi bianchi, possiate morire sotto le macerie!" Una risata, prima di dissolvere lo scudo sulla nera armata, per trasferirlo solo su di sè. |
La magia effettuata prima dallo sciamano, si dissolve, lasciando che tutti possano camminare normalmente. Infine, l anziano, inizia ad allontanarsi cercando di fuggire. La nera armata, ora, in preda al panico inizia a superare il ponte, così da entrare inconsciamente dello sgretolamento delle mura all interno della cittadella. |
Veloci gli arcieri rincoccano le loro frecce, e poco dopo una nuova nube di dardi si abbattono nuovamente su coloro che assediano la roccaforte. lanciate con malevola cura, le frecce si vanno a piantare, per la maggior parte nel terreno. I cavalieri al passo, sfoderano tra le ombre del bosco le loro spade, scattando in avanti in corsa verso le mura che sembrano perdere stabilita. |
La nera armata avanza verso chi sta nel piazzale rischiando appositamente la propria vita, così da fermare anche i lottiani. Le mura iniziano a fremere, vibrare pericolosamente, sotto l incanto dello sciamano, che ormai s è dileguato nelle ombre. Non ha ottenuto quello che voleva. |
Gridano i Cavalieri vestiti di nero, superando gli arcieri, convogliando in formazione a punta di freccia verso l entrata della roccaforte. |
Pochi sono purtroppo gli orchi e i goblin rimasti. Avanzano all interno del piazzale, col chiaro intento di chiudere i lottiani in un morsa di morte. Forse, più per la caduta della città, che per la loro forza. Gridano qualcosa gruttali, goffamente facendosi vicino. |
In quella corsa a per di fiato simile a carica, i Cavalieri vestiti di nero gridano la loro rabbia, quando un comando sul lato destro del gruppo, levato da una figura di donna vestita di bianco, simile a cavaliere, fa incuneare l armata attraverso l entrata della roccaforte. |
Le mura vibrano pericolosamente, sotto ogni scossone di magia. Degli orchi cadono sotto le armi dei lottiani nel piazzale, mentre uno fugacemente cerca fuggire al colpo di Talja senza riuscirci. Anche lui, invano cade sotto la sua arma. Gli altri iniziano a ritirarsi, forse per timore della città che inizia a crollare. |
Man mano gli orchi cadono sotto i colpi inferti da i lottiani. Quelli rimasti, decisamente pochi, iniziano a correre verso l uscita. Pezzi di mura cadono al suolo, sgretolandosi ancora di più. Fra poco il castello cadrà. |
I colpi portati da Kobyan e Joandir riescono a raggiungere il loro obiettivo, abbattendo due Goblin che stramazzano al suolo. L incanto evocato da Jorial sortisce il suo oscuro effetto, centrando un altro goblin che viene colto da un accesso violento di tosse, priam di crollare esamine al suolo. caricano i Cavalieri neri, entrando inffine nel numero di dieci dentro il piazzale. |
I Goblin rimasti in vita, cadono sotto il colpi portati dai presidianti. L incanto castato da MCKIRKLAND, forse data la confusione, non sortisce l effetto voluto, infatti appare per un breve attimo prima di spegnersi. |
Crollano di schianto delle pareti nella zona ovest della roccaforte, alazando un polverone che rende difficile la visuale e la vista a coloro che sono ancora all interno della roccaforte. I cavalieri neri gridano verso i presidianti , tentando di inidirizzarli verso l uscita. |
Il cavaliere donna si porta verso il lato destro del ponte elevatoio, iniziando a concentrarsi, immobile come una statua di candido lucore, aliena alla confusioen che le si espande attorno. Jorial non può contrastare la carica dei Cavalieri neri, che seguitano ad urlare "Uscite fuori Ora!". |
Leva le mani al cielo la donna vestita da cavalieri intonando una litania in una linguia arcaica, simile a quella dei Draghi. Imperiosa si fa la voce, che sovrasta il boato delle mura che seguitano a cadere come se fossero i semplice pergamena. |
Gli ultimi Goblin rimasti crollano al suolo, sotto i colpi micidiali portati dai presidianti, che si ritrovano immersi in un polverone che si solleva al cadere delle mura. Una frana di roccia di una parete crolla addosso a Fuser, che scompare travolta dalle pietre. |
I dieci cavalieri neri entrati nel piazzale gridano ancora, ma le loro voci si smorzano in grida di dolore quando cadono in gloria tra le braccia della morte, che li ha colti in battaglia. La donna vestita da cavaliere, tossisce violanetemente perdendo la concentrazione, nell attimo in cui due braccia decise e forte la tirano indietro fuori da quell inferno. |
Fuser prima di svanire sotto la pietraia creatasi dal crollo della parete, non riesce ad interrompere la concentarzioen di Calandryll espero nell ars, il cui incanto prende forma. Una sensazione di soffocamente inizia a stringere i polmoni e le vie respiratorie di Fuser. |
Crolla di schianto cio che restava della roccaforte, ormai in macerie. A nulla puo l accorato, quanto disperato tentativo mosso da Elven per salvare Fuser, che perde forze e coscienza. |
La donna vestita da cavaliere piangendo, si lascia trascinare via lontano al riparo da quello che risulta un Cavaliere che la supera in altezza. Diverse pieter son state tolte, ed infine il piccolo corpo di Fuser si rivela tra la polveer che lentamente si poggia al suolo. Ancor vita vi e nel corpo della Kendot. |
La polvere lentamente si abbassa, rivelando la spianata rasa al suolo di quella che un tempo era una roccaforte imponente. Coloro che erano presidiati tra le mura, riescono infine a trovar salvezza, da quell inferno di polvere, terrore e dolore. |
Vi è vita e respiro in Fuser, anche se debole, sembra non cedere agli eventi terribili che han caratterizzato questa funesta notte. |
Non vi ormia piu presenza ne della dama vestita di bianco, ne del cavaliere nero imponente, che l ha tratta in salvo. I cavalieri entrati in quella che era la roccaforte, risultano periti tutti. |