I catturati da Zizzino
Le Rocca dei Venti
Prologo: | sono giorni ormai che il Mago-Pittore Zizzino cattura Lottiani rinchiudendoli magicamente nelle tele che dipinge, tutte le sue prede si ritrovano poi in una strana stanza fissata nella tela, dove ... |
La stanza fissata nella tela è un posto bizzarro; candele profumante ardono senza consumarsi mai, ed il loro fumo sale al soffitto formando lenti spirali che paion asusmere forme di visi curiosi; I suoni sono come attutiti, come se le pareti li assorbissero. |
Sulla cima di uno scaffale sbilenco sonnecchiano un paio di gatti dal pelo nero, mentre sul tavolo stanno poggiate delle tazze che, quando nessuno le osserva, si scambiano tra loro rapidi bisbigli. All’esterno qualcuno stà malamente falciando il giardino a colpi di spada, poco distante dal bianco confine della tela. |
Sulle pareti della stanza sono appesi oggetti bizzarri, maschere, e molti quadri: uno di questi raffigura un grasso pastore, vestito con un giaccone di pelo di pecora e con un cappello abbinato, che par osservare con occhi sgranati il trio all’interno della stanza. Un’altro quadro rappresenta invece una specie di demonietto nero come il carbone con due piccoli corni sulla testa: anche il suo sguardo par andare oltre le pareti della tela per fissarsi sui presenti. |
Al dire di PERSEFONE, il pastore nel quadro par muoversi, spalancare ancor di più gli occhi e fare un passo indietro "OhSsanta Caciotta.." Esclama voltandosi "Donna! Guendalina! Chiama" Il quadro che ci ha regalato tua madre si muove! E’ stregoneria!" intanto il demonietto nell’altro quadro par ridersela di gusto. |
"Stregoneria!" urla ancora il contadinotto "Aiuto, Stregoneria!" par allontanarsi e farsi più piccolo nel quadro "Il quadro è maledetto!" infine con un colpo della sua possente manona, colpisce la tela, e questa diventa nera. Intanto, nell’altro quadro il demonietto si stà spanciando dalle risate, facendo risuonare la sua vocina stridula nella stanza. SABIEL invece, finisce per sbattere contro qualcosa di consistenza elastica, che lo fà rimbalzare all’indietro e finire di schiena nell’erbetta appena falciata. |
"HAhahaha!!" Ride il demonietto nel quadro, tenendosi la pancia. "Oh... Che buffe..." cerca di calmarsi e tornato eretto s’asciuga una lacrima col ditino. "Ah! Che affare questo quadro... sembrate vere!" afferma, ancor guardando nella stanza dalla sua cornice "E Quel grassone! Oh! Mi fà morire..." Le parole di ALTYMEA hanno l’unico effetto di portare il demonietto ad’unltra crisi di risate incontrollabili. |
Uno dei gatti accoccolati sull’armadio apre un occhio giallstro, e osserva con pigrizia la stanza, per poi fissare lo sguardo su SZARAH. All’esterno la spada di SABIEL colpisce duramente il bordo della tela, rimbalzando indietro e sfuggendo dalle mani del leone, per roteare in aria un paio di volte e piantarsi in alto, su di un albero. Nel quadro invece il demonietto con un immane sforzo di volontà smette di ridere, e guardando ALTYMEA e PERSEFONE risponde "Ma nel quadro, è ovvio!" Si volta per indicare lo sfondo ocra dietro di sè "Io sono ’’Demonietto Carbone", opera e Sommo Capolavoro di Thisem". E voi? Un malandato schizzo suppongo..." |
Sull’armadio il gatto si alza sulle quattro zampe stiracchiandosi, per poi accoccolarsi sul bordo osservando la folletta con espressione famelica. Si passa la rosea linguetta sulle labbra feline, mentre par prepararsi ad un balzo. Il demonietto intanto replica "Seee... See..." ghignando. "Comunque scherzavo. Voi siete un buffo quadro animato, IO sono vero" conclude rivolgendo la linguaccia nera alla mezzelfa. |
Ritirata la lingua nera come il carbone tra i dentini, il demonietto replica piccato "Entrare nel quadro con voi?" sbuffa divertito "Giammai! Non mi mescolo con le opere di fantasia, io! Ma davvero credete di essere reali?" chiede poi. All’esterno intanto SABIEL s’arrampica su per un albero spoglio, per recuperare la sua lama, che però par essersi fissata in profondità nel legno. Nella stanza intanto il gatto balza con felina agilità, ma non riesce ad afferrare colle zampe protese la folletta... E finisce per cadere addosso a PERSEFONE. |
Il gattone nero si produce in un altro "Maaaow?" denso di noia, e con un agile balzo torna alla sua postazione sopra l’armadio. I due quadri che parevano animati, sembrano essere stati voltati dai rispettivi personaggi contro delle superfici, sì da non inquadrare nulla ora nella loro tela. Sul tavolo le candele continuano a spandere nell’aria volute di fumo, che ora profuma di arrosto. |