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[Libera Terra di Dorada] Nuove Terre Emerse
+ una pergamena sporca di salsedine viene apposta, una piuma di Gabbiano vi è legata all`angolo.
Anno XXIII - Mese 8° - Giorno 24°
Su indicazioni di Bardak, un isolano piuttosto schivo di Dorada amante del mare e della navigazione, che durante brevi viaggi nelle acque tra Dorada e Provvidenza aveva avvistato diverse isolette ed un gruppetto di queste , il Gabbiano Esploratore, ClaudiusI di Rohan, ha ripreso le rotte nei dintorni.
Con lui e Lady Alheera eravamo partiti inizio mese a battere sistematicamente la zona dei mari, nelle vicinanze di Dorada e quando Alheera ed io per impegni Isolani e suoi personali siamo tornati sull`isola, ha proseguito ancora un po` con la cerca ed è ripartito quando la nave era stata riparata.
Dopo le esplorazioni fatte,tutti insieme, ClaudiusI , preso da una sorta di febbre della mappatura , è ripartito e l`altro ieri sera, giorno 23°,di questo mese 8° dell`Anno XXIII, un falco è arrivato al volo con l`avviso che era in pericolo pregandoci di andarlo a ricuperare.
Sapevamo che era il segnale, che aveva trovato quello che era stato avvistato, l`arcipelago delle Isolette Timidi, che compaiono e scompaiono, questa volta rispuntate con possibilità di approdo.
Con la Armavir e la Zena, siamo arrivati ieri, nel tardo pomeriggio, alle coordinate :
Latitudine: 69°S - Longitudine: 99°W
dove risultavano le tre piccole isole .
Sulla prima, dove siamo approdati con la scialuppa, ClaudiusI aveva piantato una bandiera provvisoria con il suo falco ed a quanto pare vi ha trovato anche delle bacche azzurre che hanno reso piuttosto pallida la sua Compagna Adharja.
Ieri sera con Alheera, suo Marito RedDevil , le nostre Tornado e Ciclone (Helie e Nulaj) , siamo finalmente scesi a terra piantando il vessillo di Dorada e benedicendo il suolo con il nostro sangue.
Chi vi arriva , faccia attenzione, sono emerse da poco ed ancora calde ed instabili.
In Fede
Riannon Redsnow
Capitano Protettore della Libera Terra di Dorada
Anno XXIII - Mese 4° - Giorno 23°
Era stato il giorno del mio primo sbarco a Dorada. Pensavo fosse una Colonia e ci sono arrivato per caso, invitato dalla Capitana Riannon che avevo conosciuta a una Festa nel Granducato. Tuttavia ho dovuto ricredermi.
Intanto, guai chiamarla Colonia se non volete fare arrabbiare la Capitana Protettrice.
Subito, sono stato affascinato dalle bellissime e bianche spiagge; dalla giungla; dalla Statua di Sale che funge da Oracolo; e il Tempio, dove si possono trovare bellissimi smeraldi lucenti, spuntati in seguito a una scossa sismica causata dal vulcano.
Sin dall`inizio tutti sono stati molto cordiali; ho conosciuto diversi Isolani: Ser Jigoro, lo scopritore dell`Isola; lo gnomo Herasmus che arriva sempre saltellando; il Folletto Tubthumping, che si dice sposo della Capitana, o meglio che la Capitana sia la sua Moglierrima; le Mezzelfe Helie e Nulaj chiamate `Tornado e Ciclone`; Luinil , figlia di Lady Alheera e molti altri.
Ho visto la raccolta del cotone con le donne che cantano ninnenanne ai fiocchi; la vendemmia dei grappoli d`uva e la produzione dell`allegro vinello a furia di pestare gli acini in grossi tinozze; oltre alla colla di cocco.
Ho compreso, con il tempo, che la Libera Terra di Dorada non è altro che una società composta da cittadini e da coloro che aspirano a divenire tali; essi vivono stabilmente sull’isola - o quasi - lontani dalle `barbarie` del Continente. Non esiste il possesso privato, tutto è a disposizione di tutti i facenti parti della comunità, comprese le navi per muoversi verso il continente. Essendo indipendente e fuori dalle legislazioni del Continente, la Libera Terra di Dorada ha lo scopo di difendere e promuovere il territorio grazie ad accordi commerciali ed eventi di diverso tipo.
Ne sono rimasto talmente affascinato che non sono voluto più tornare, e ho chiesto e ottenuto di restare e far parte di quella comunità nel ruolo di Naufrago della Libera Terra di DORADA.
Invece, in seguito, son partito per ritornare sul Continente.
Solo nell`Anno XXIII - Mese 6° - Giorno 8°, ho fatto ritorno a Dorada insieme alla Consorella e Dotto Valivi con il compito di intervistare i miei compagni Doradesi.
Ho immediatamente cominciato a esplorare l`Isola in cerca degli abitanti, ma trovandoli tutti molto occupati non mi sono avvicinato a disturbarli.
Tuttavia, la sera del Decimo giorno, alla Locanda del Gabbiano, ho incontrato un` Isolana libera da impegni e così ho potuto intervistarla: la fata Maaj De Aragona, che ora starà recuperando forze vicino ai suoi animaletti in letargo. Le ho chiesto quale mansione avesse sull`Isola e se avesse una dimora. Ho quindi appreso, attraverso le sue parole, che di solito ella trascorre il tempo sulla Torre di vedetta, per avvistare chi giunge. Quando non è intenta a fare questo, passa il suo tempo nella giungla a recuperare chi si perde, o nei campi di cotone. Mi ha informato anche di possedere un bel castello di sabbia sulla Spiaggia, che però è stato distrutto dalle onde.
Le ho rivolto ancora qualche domanda sulla vita a Dorada più in generale, e mi ha detto che in molti si perdono nella fitta giungla e che ci sono strani individui si aggirano per l`isola, come ad esempio un uomo che per salutare lanciava pesci.
Volendo concludere l`intervista le ho chiesto se avesse altro da aggiungere. A quel punto, ha terminato il suo dire con la frase che, secondo lei e secondo me, dava l’idea del motivo per cui chi viene a Dorada, vi resta affascinato e vuole tornarci.
"Giungete col sorriso e portate con Voi il Sole della felicità e la Luna della gioia. E tornate a casa con un bellissimo ricordo di Dorada. Fino al nostro prossimo incontro."
Non ho aggiunto altro e son tornato al mio Vascello ripensando a quelle parole e al mio primo sbarco.
Hangel
Corrispondente del Sapere